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Autore: SkyDream    30/05/2014    6 recensioni
Ayane torna a mettere i bastoni tra le ruote, ma questa volta Heiji è deciso a chiudere i conti.
Dal testo:
-“Le domande qui le faccio io. Cosa vuoi tu ancora da Kazuha? Mi sembra di averti spiegato che non voglio più vederti vicino a lei.” Disse il detective mentre si avvicinava pericolosamente all’altro.
“A me Kazuha non interessa, io ho fatto una scommessa. Lo sai, vero?” Ayane alzò lo sguardo con aria di sfida e notò che Heiji era a un palmo da lui.-
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Heiji Hattori, Kazuha Toyama | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La serie di Ayane'
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Heiji e Kazuha- Quando la sfida si chiude


_Capitolo 1_

“Mi sono stancata di giocare con te!” La bimba strinse i pugni lungo i fianchi e fece volteggiare la gonna color corallo.
“Hmm? E perché?” Chiese Heiji mentre staccava il naso dalla sua lente d’ingrandimento e cominciava a fissare la sua amica.
“Perché ogni giorno giochiamo sempre a fare i detective e io non riesco mai a scoprire il colpevole.” Confessò la piccola mentre abbassava la testa delusa.
“Se continui a fare la detective, un giorno riuscirai a superarmi.” Rispose quello mentre tornava a fissare le orme di un cane.
“Sei uno stupido! Io con te non ci gioco più!” Kazuha batté violentemente un piedino sul giardino dove stavano giocando, poi cominciò a correre verso una meta sconosciuta ma decisa ormai a non voler più vedere il suo amico.
Ma la lente d’ingrandimento cadde per terra muovendosi un po’ e quando si fu fermata del bambino non c’era più traccia.
Kazuha si arrampicò senza fatica sul grande albero del parco e cominciò a fissare gli altri bimbi che giocavano sotto di lei.
Era così triste rimanere soli, e poi lei voleva bene a Heiji…forse aveva sbagliato tutto.
“Kazuha! Scendi subito giù!” La piccola abbassò gli occhi e vide il suo amico agitarsi e gesticolare agitato…preoccupato.
“No, io non sono più tua amica!” Heiji sentì qualcosa rompersi dentro di se, quelle parole lo ferirono nonostante la tenera età.
Girò il cappello al contrario e cominciò a salire da vero esperto qual era, arrivò fino al ramo dell’altra e protese una mano per aiutarla a scendere.
“Vieni con me, ti prometto che ci divertiremo.” Gli occhietti smeraldini della bimba incontrarono quelli dell’amico e sembrarono annuire per lei.
Vicini l’uno all’altra, non ci misero molto a tornare per terra e, come promesso dal piccolo detective, cominciarono a rincorrersi e a divertirsi dimenticando l’accaduto…proprio come fanno due amici.



_Dodici anni dopo_

“Mi sono stancata di giocare con te!” La ragazza strinse i pugni e li lasciò cadere lungo i fianchi.
“Non fare la bambina, sai bene che questo corso d’aggiornamento è molto utile…e poi ci sarà anche Kudo, sarà un’ottima occasione per scambiare due parole sugli ultimi avvenimenti.” Heiji sventolò il depliant davanti gli occhi infuocati della sua amica.
“Avevi promesso di accompagnarmi al raduno di aikido, insomma, a che gioco stai giocando? Hattori, sono stufa di stare dietro i tuoi capricci infantili!” Kazuha non si accorse delle urla che stava facendo.
“Ah, sono io quello che fa i capricci? Il raduno non può aiutarti a scovare criminali…ma il corso sì!” Spiegò il detective che sentiva la tempia pulsare.
“Sai cosa ti dico? Che andrò al raduno con qualcun altro. Giusto ieri avevo declinato un invito…dirò di averci ripensato. E ora esci fuori di qui e non farti più vedere!” Kazuha indicò la porta e, con occhi di chi è stata delusa per l’ennesima volta, cacciò via dalla propria stanza colui che aveva la nomina di ‘migliore amico ’.
Il ragazzo uscì senza voltarsi, arrabbiato com’era, e si allontanò sotto la vista triste dell’altra.
Kazuha aprì il borsone e ci buttò dentro la divisa di aikido e qualche vestito.
Era stato lui a sbagliare, lei non aveva colpa…o almeno così pensava.
Ma era da veramente tanto che lei diceva di voler andare a questo raduno, e lui aveva promesso di accompagnarla, costi quel che costi.
Bhe…proprio promesso no.
“Facciamo così, Heiji, se io ti aiuto nel compito di storia, tu in cambio mi accompagni al raduno.” Disse Kazuha puntando un dito contro la pagella di primo quadrimestre.
“Facciamo che se prendo almeno otto ti accompagno.” Puntualizzò il ragazzo ricevendo il consenso della sua amica.

E lui l’otto l’aveva preso eccome! Però lei sarebbe partita da sola, o forse no…
“Hattori, cerca di capirmi, in fondo è ciò che ti meriti.” Sussurrò davanti la finestra mentre un’idea geniale le passava per la mente.
***
“Pronto? Sono Ran Mouri, chi parla?”
“Ran! Sono io! Ho bisogno del tuo aiuto.” Disse una voce nervosa dall’altro capo del telefono.
“H-Heiji? Questa sì che è bella! E in cosa posso aiutarti?” Chiese la giovane che, sdraiata sul letto, sapeva già dove voleva parare il suo amico.
“Kazuha ha detto che sarebbe andata a quello stupidissimo raduno di aikido con qualcun altro…tu sai chi, vero?” Rispose l’altro mentre continuava a camminare con passo nervoso.
“Ovviamente. Ti interessa saperlo? Mi pare che sia stata colpa tua se lei ha dovuto dire di sì a lui…” Disse l’altra mentre seguiva passo passo il copione che le aveva scritto Kazuha che, conoscendo Heiji, sapeva perfettamente come avrebbe reagito.
Lui chi?” Tagliò corto il detective.
“Mhmm, come si chiamava? Ah, sì, Nakamura della sezione G.” Nel viso della karateka si levò un sorrisino preoccupato mentre le urla isteriche del suo amico rimbombavano nella sua stanza.
***
Il sudore scendeva imperterrito dalle tempie del ragazzo che, con i battiti a mille, cercava di mantenere il sangue freddo.
Dormire? Nemmeno ci provava, era praticamente impossibile.
Ayane frequentava il club di basket, come faceva a partecipare anche ai raduni di aikido?
La vera domanda era: come ha avuto la faccia tosta di invitare Kazuha a venire con lui?
No, non poteva assolutamente lasciare che quei due passassero ben due notti nello stesso albergo, era fuori discussione.
Il lampeggiamento della sveglia lo avvertì dello scoccare delle due di notte. Di Kazuha nessuna notizia.
Ok, forse era stato un tantino antipatico a trovarsi un corso d’aggiornamento proprio lo stesso giorno del raduno, ma cosa poteva fare? Non era colpa sua…o forse sì.
Prese il telefonino in mano e ammirò, con un sorriso dolce, il ciondolo portafortuna che pendeva da esso…era un suo regalo.
Accese la schermata e guardò per l’ennesima volta i messaggi ricevuti, senza scoprire nulla di nuovo. Era arrabbiata e delusa, e la colpa era sua.
“Basta, non posso permettere che Nakamura si avvicini a lei…soprattutto dopo le ultime vicende del mese scorso. E’ una vera sconsiderata quella ragazza.” Si ritrovò a bisbigliare fra sé e sé mentre usciva un borsone da sotto il letto.
Proprio come dodici anni prima: lui che la fa arrabbiare, lei che scappa e lui che la insegue senza esitazione.
Bhe, forse qualche esitazione c’era stata.
***
La luna era ancora alta in cielo e alcune nuvole facevano presagire un tempo piuttosto turbolento in arrivo.
Heiji si mischiò alla folla del ritrovo e indagò con lo sguardo alla ricerca della sua amica, la trovò a sorridere un po’ assonnata e un po’ energica per la gita:”la solita Kazuha” si ritrovò a pensare.
Accanto c’era un ragazzo alto e rossiccio, tenuta poco sportiva e braccio poggiato “pericolosamente” sulle spalle di lei.
“Al cognome rispondete presente e alzate la mano insieme alla persona che avete deciso di portare con voi.” Annunciò un professore dalla folta barba.
Calò di botto un gran silenzio, interrotto solo dal vociare di qualche ragazzina dietro di lui.
“Ma quello non è Heiji Hattori?”
“Ma no, sarà il sonno.”
“Secondo me è proprio lui, guardalo.”
“E’ intento a spiare Toyama? Nonostante le botte di un mese fa?(1)”
Kazuha sorrideva serena e di tanto in tanto si sistemava il borsone sulla spalla, aveva una lunga giacca giallo pacato  che nascondeva una gonna marroncina e una maglia rossa che Heiji conosceva molto bene(2)
“Otonashi, ma Kimie non doveva venire con te?” Chiese un biondo a un suo amico.
“Ieri sera mi ha informato di avere l’influenza, mi sa che sono da solo…” Rispose l’altro mentre si preparava per alzare la mano.
Heiji ne approfittò per avere il posto sul bus.
“Oshikubo Otonashi.” Disse il professore mentre vedeva due mani sollevarsi…bhe, era stata una fortuna che Kimie avesse l’influenza.
“Toyama Kazuha.” Disse dopo, mentre le ragazzine dietro Heiji scappavano spaventate dall’improvvisa aura viola che l’aveva circondato alla vista delle due mani alzate.
L’autobus si riempì in pochissimo tempo, la ragazza si sedette nel posto avanti la bussola posteriore del bus, costringendo così Heiji a sedersi sugli scalini per avere una buona visuale. Lei non doveva sapere nulla.
Le due ragazzine si sedettero nei posti accanto gli scalini e andarono per chiedere al detective cosa ci facesse lì, ma questo fu più veloce e le ammonì con un gesto eloquente della mano per far in modo che nessuno si accorgesse della sua presenza.
Il rossiccio fece accomodare Kazuha dalla parte del finestrino e poi si mise accanto a lei rassicurandola sull’andamento del viaggio.
<< Se la tocchi sei un uomo morto, Nakamura. >> Pensò il detective mentre l’aura spaventosa continuava ad avvolgerlo da capo a piedi.
“Se senti freddo ti do la mia giacca, preferisci?” Chiese il criminale ( a detta di Heiji tutti coloro che si avvicinavano a Kazuha  erano criminali).
La ragazza rifiutò cordialmente e poi poggiò la testa contro il sedile per addormentarsi un po’. L’orologio segnava appena le quattro del mattino.
Nel giro di quasi venti minuti tutto il bus era in gran silenzio: le ragazzine dormivano, Nakamura sembrava avere gli occhi chiusi, i ragazzi erano assorti in cuffie da MP3 o in profonde meditazioni e Kazuha riposava con sguardo angelico verso il finestrino.
Eppure qualcosa non tornava, nonostante l’aspetto rilassato sembrava che qualcosa la turbasse nell’intimo…come una mancanza.
<< Così sei scomoda, baka. >> Pensò il detective mentre usciva un asciugamano da dentro il borsone e si avvicinava a lei.
“Un momento, alza la testa.” Kazuha non si svegliò ma sembrò rasserenarsi al suono di quel bisbiglio familiare, alzò la testa e poi la riappoggiò su un asciugamano decisamente più comodo.
“H-Heiji..” Sussurrò con un sorriso mentre la mano del suo amico le spostava la frangetta spettinata.
“La senti? Quando dorme riesce sempre a distinguere il mio tocco, è per questo che le accarezzo spesso il viso mentre dorme. Mi sembra l’unico momento per essere me stesso.”(3) Erano state queste le parole di Shinichi quella volta, e mai cosa si era rivelata più veritiera.
“Ssh, dormi piccola, e fai bei sogni.”


Il resto del viaggio non fu molto vivace, la maggior parte dei ragazzi erano impegnati a conversare o a discutere con il professore di alcune mosse riguardanti la loro disciplina.
Certo, Heiji non poteva lamentare la fame.
“Ma guarda questo piccolo piccioncino cosa fa per stare accanto al proprio amore! Vuoi un po’ di riso? O ti va del sushi? Preferisci il sashimi?” Due signore, di statura molto evidente, occupavano i sedili dietro gli scalini e facevano di tutto per far stare comodo il povero detective che si ritrovò a maledire chiunque le avesse invitate a un raduno sportivo.
Kazuha si era svegliata da circa mezz’ora e continuava a stirarsi intorpidita –ed estremamente sensuale- davanti gli occhi curiosi di un certo Ayane.
Il sorriso che si delineava sul suo volto valeva più di mille parole e, ascoltando la conversazione con l’altro, Heiji poté constatare che aveva fatto veramente dei bei sogni.
“Hai qualcosa sulla maglia.” Disse il rossiccio mentre si avvicinava pericolosamente alle sinuosità di lei.
Il detective fu più veloce e, con un gesto repentino della mano ma senza farsi sgamare, prese Ayane per il giubbotto e lo tirò dal lato opposto a Kazuha che, confusa, si chiedeva cosa stesse facendo il suo compagno.
***
Arrivarono a destinazione verso l’ora di pranzo e nel pomeriggio si sarebbero svolte alcune attività per i soli praticanti di aikido.
Questa fu un’occasione data dal cielo per Heiji che, finalmente libero, poté scambiare due parole con Ayane.
Il rossiccio e il detective si ritrovarono sul marciapiede di una stradina vicino la palestra degli allenamenti, lì si sarebbe svolta la loro pacifica conversazione.
“Perché ci hai seguito, Hattori?” Chiese Nakamura mentre si poggiava a un muro.
“Le domande qui le faccio io. Cosa vuoi tu ancora da Kazuha? Mi sembra di averti spiegato che non voglio più vederti vicino a lei.” Disse il detective mentre si avvicinava pericolosamente all’altro.
“A me Kazuha non interessa, io ho fatto una scommessa. Lo sai, vero?” Ayane alzò lo sguardo con aria di sfida e notò che Heiji era a un palmo da lui.
“Kazuha non è un oggetto. Non è in vendita.” Sottolineò l’altro “E non sarai tu a farle del male.”
“Tsk, fai il geloso? Non ti guarda nemmeno, come pensi di portartela a spasso? E’ un osso duro.” Rispose ricordando con dolore quando l’aveva trascinata in villa e lei l’aveva picchiato per benino.(4)
“Forse noi due non ci siamo capiti…” Cominciò Heiji prendendo Ayane per il bavero della camicia. “Tu ora sparisci e non ti fai più vedere né da me e tanto meno da lei. Sono stato chiaro? Se ti trovo ancora davanti la mia amica, non risponderò più delle mie azioni e giuro che ti manderò all’altro mondo senza troppe esitazioni”
“Parliamo di minacce, Hattori? Non è buono fare questi giochetti con me.” Ayane uscì un coltellino dai pantaloni e lo poggiò sotto il mento del suo coetaneo.
“E’ la gente come te che fa del male alla società.” Commentò Heiji mentre lo lasciava andare.
“Ci rivedremo presto, detective.”
***
“COOOSA? Sei veramente venuta qui con Ayane Nakamura della sezione G?” Una bionda si passava un asciugamano tra i capelli e chiacchierava allegramente con la sua compagna d’allenamento.
“Sì, anche se non ho idea di dove sia finito.” Confessò mentre si sdraiava sul tatami, si sentiva sfinita.
“Non hai esagerato, vero idiota?” Kazuha si voltò e con grande sorpresa trovò Heiji a porgerle una bottiglia d’acqua fresca. “Se non esageri non sei contenta.” Constatò mentre guardava la sua amica bere fino all’ultima goccia.
***
“Mi stai dicendo che mi hai seguito fino a qui solo perché ti spaventavi di Ayane? Insomma, se faccio arti marziali è per difendermi, non credi?” Chiese quella mentre si dirigeva all’albergo ancora con l’asciugamano al collo. Il suo portafortuna speciale dondolava dalla borsa.
“Quel ragazzo è imprevedibile, non mi va che tu stia con gente simile. E poi sai bene che lui vuole…farti male.” Sottolineò il detective sapendo che la sua amica avrebbe capito a cosa alludeva.
“Non lo permetterò mai, non hai motivo di preoccuparti.”Lo rassicurò.
“Ma perché hai invitato proprio lui?”
“Me l’ha chiesto lui perché voleva appassionarsi di aikido…e poi tu mi avevi dato buca e in un momento di rabbia ho risposto di sì.” Disse a metà tra l’arrabbiata e l’imbarazzata, mentre il porpora si impossessava delle sue gote.
“Kazuha…non ti allontanare da me, per nessun motivo.” Disse il detective mentre sentiva che qualcosa si avvicinava a loro.
Poi fu questione di un attimo, e tutto prese una piega improvvisa.

Precisazioni :)
(1) Nella storia precedente (Heiji e Kazuha-Problemi di gelosia-) Heiji si fa male cadendo da un albero, ma a scuola tutti pensano sia opera di Kazuha.
(2)Il vestiario è casualmente copiato dalla puntata dell Isola della Sirena. (Anche il nome Kimie è di quella puntata)
(3)Frase detta da Conan nella mia storia "L'isola della Sirena- il burrone del terrore-"
(4) Sempre mia storia, stavolta "Cosa poteva chiedere di più?"

Angolo autrice.
Lo so, potevo tranquillamente fare una OS, ma avevo paura che suonasse un po' troppo lunga.
Penso che non tarderò ad aggiornare (prof permettendo).

Ovviamente qualsiasi altro riferimento alla puntata 241//243 è puramente casuale u.u (Ho fatto più di due chilometri a piedi sotto il sole con lo zaino per arrivare in fumetteria e comprare il manga 28 *^*)
Bhe, spero che questo capitoletto vi sia piaciuto ^^ Anche perchè qui finisce la "saga"(?) di Ayane 
Per amore di tutti quelli che lo odiavano:DD


Dedicata a :
Kazuha95 che si è rivelata una scrittrice eccezionale.
Ella1412 che recensisce ogni mia "cosa"
shinichi e ran amore, che amo *^^* I love you
elie takami che di tanto in tanto mi sbuca fuori (sei sempre la benvenuta)
Giulia Pierucci...mia bannerista ;)
Ivankov00 che ama le mie storie (me l'ha detto lei *alza le mani)
Chris Vineyard che recensisce pure :3

E in generale a tutti coloro che leggono ♥ Vi voglio bene♥
SkyDreamElisabettaPolpetta


 

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