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Autore: mystonefield_    30/05/2014    4 recensioni
Lui,lui è tutto quello che ci può essere di sbagliato in una persona.
Lui mi fa trasgredire tutte le regole che nella mia vita,abbia mai messo in atto.
Mi fa essere in dubbio,su tutto,a volte,non lo sa,ma mi spezza il cuore con i suoi gesti.
E' capace di sparire per giorni,e farti sentire una mancanza tremenda.
Mi porta a sorridere e nell'attimo dopo,ad arrabbiarmi.
Lui fa rivivere la parte più bella di me.Quella che non pensavo ci fosse.
Lui è un enigma.Ma io i misteri li ho sempre amati.
-Devi per forza andare?-
Provo solo un ultimo tentativo,solo l'ultimo:
-Tu vuoi che rimanga?-
Sinceramente,si,voglio che tu disperatamente rimanga.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo due..

 

 

La sera torno a casa stravolta,tutto in una sola giornata:l'anniversario della morte di Andrew,il mio ritorno nelle corse,la polizia,lo straniero.
Quella sera,non ho la necessità di guardare il mio soffitto,non mi sono sentita vuota per la prima sera.
Non avevo ancora accettato la sua morte,probabilmente non l'avrei mai accettata.
Ho accettato invece,che non sono sola,perché lui,è presente in ogni mio gesto,e questo,è un motivo sufficiente per non sentirsi sola.Quella sera,mi addormentai davvero,per la prima volta in un anno.
Il giorno dopo,non mi serve una sveglia per riuscire ad alzarmi,infatti mi sveglio dieci minuti prima del solito,nonostante il mio turno,oggi è quello pomeridiano.
Quando scendo giù,già vestita,sento mio padre girarsi quasi sconvolto:
-Ciao pà,pronte le patatine e il bacon?-
Non risponde subito,perchè rimane a guardarmi con un sorriso ebete mentre,dopo avergli lasciato un bacio sulla guancia,mi prendo da dietro la sua schiena,il mio piatto di colazione.
Non riesco lo stesso,a mangiare tutto,per quanto ci avessi provato.
Strinsi i denti,lasciai metà piatto,ma almeno,oggi avevo mangiato.

Dopo poco,il ronzio di una moto,si ferma sotto casa mia,sorrido,sapendo che,probabilmente era Jake.
Infatti,non mi sbagliavo.
E' seduto sulla sella della moto,aspettandomi fuori.
Sorrido.E' così bello pensare che,dopotutto,lui non mi ha mai abbandonato neanche per un secondo.
Saluto mio padre con un gesto,mentre prendo la mia borsa e mi avvio fuori casa.
-Che bello vederti sorridere,Meg-
Alzo gli occhi per vederlo,ed è lì,con quei suoi occhioni marroni.
-Lui avrebbe voluto così...-
Lascio un poco di amaro in quella frase,ma è la verità.
Jake mi accarezza la guancia,portandomi a guardarlo:
-Manca anche a me,Meg...Dai andiamo,salta su'-
La sua moto è sempre stata la più comoda fra tutte,ci avrei potuto dormire.
-Riprenderai anche a ballare?-
Il ballo,già.
Io ballavo da quando riesco a ricordarlo,la danza classica,il latino americano,qualsiasi cosa fosse il ballo.
Ho fatto tante gare,tanti spettacoli.
Ma dalla morte di Andrew si è fermata ogni cosa.
-Non lo so,magari avrò perso il passo-
Jake si volta un attimo dietro,per guardarmi
-Tu,Meg,non potresti mai perdere il passo-
Non riesco a rispondegli,anche perchè non saprei bene cosa dirgli.
Perchè sapevo che diceva la verità,purtroppo.
Quando arriviamo in spiaggia,del ragazzo di ieri non c'è traccia,quindi,penso che se ne sia andato,e non so manco perchè la cosa mi stupisce,era solo di passaggio,mi pare ovvio che se ne sia andato.
Eppure lo cercavo,con la coda nell'occhio,in spiaggia,ma quasi subito decisi di rinunciarci,troppe attenzioni per un ragazzo,di cui non ricordavo manco il nome.
Faith e Meredith si avvicinano velocemente al mio lettino in spiaggia:
-Meg,alle cinque ci sta una piccola sfida di ballo,dai perché non partecipi?Le schiaccerai tutte sicuramente!-
Una sfida di ballo,bene.
Il destino sembrava che mi stesse davvero offrendo a calci in culo una seconda opportunità.
-Non lo so..Vedremo-
A quel punto,sento quasi come uno scoppio,è Faith,che non ce la fa più a stare zitta:
-Megan ma ti rendi conto di quanto tu stia diventando depressa?ERA MIO FRATELLO,Meg...Anche io ci sono rimasta uno schifo da quando se ne è andato,ma vivo lo stesso.Tu dici di essere sulla strada per riprenderti,ma non lo sei,non lo sei affatto.Ti sei chiusa dentro uno schifo di mura,non permetti manco a noi di entrarci,come ti aspetti che le cose possano migliorare?Tu non ti lasci aiutare da nessuno,e finchè farai così,rimarrai sempre con questo schifo dentro l'anima-
Non posso dire che le sue parole non mi hanno ferito,ma probabilmente è quello che mi dovevo sentir dire,perchè è la verità.
Sono scappata da un dolore che non ho mai avuto il coraggio di affrontare davvero,mi sono chiusa dentro me stessa,escludendo qualsiasi proposta di vita.
-Hai ragione Faith,ma non sei tu a dirmi come io devo gestire la mia vita-
Ma prima che potessi girarmi di nuovo,Faith è già andata via.
Mi ritrovo Meredith che mi guarda con un aria abbastanza severa:
-Lo sai che ha ragione vero,Meg?-
Annuisco,Meredith respira a fondo:
-Allora ti vai ad iscrivere?-
Provo a sorriderle,ma non la distraggo dalla risposta:
-Ve l'ho detto,vedremo..-
Nonostante non è d'accordo,non riesce a restare arrabbiata troppo a lungo con me:
-Vabbene,se mi cerchi sto a mare-
Così,senza guardarsi indietro,si avvia verso il mare,lasciandomi da sola.
Non mi perdo d'animo e mi ristendo sul lettino,cercando di godermi il sole che iniziava a essere più caldi.
-Ti hanno rimasta sola?-
Sentendo il suono di una voce affianco a me,salto dal lettino di un passo indietro.
E' lui,il ragazzo di ieri:
-Pensavo che te ne fossi già andato-
Cerco di sembrare piuttosto indifferente,ma in realtà mi fa piuttosto piacere che lui sia ancora qua:
-La mia moto si è rotta prendendo quella scivolata,e il motore si è fuso,ho trovato un'officina qua,hanno detto che ci vuole più o meno una settimana.Quindi,se ti fa piacere,potrai avermi qua per un'altra settimana-
Penso che i miei muscoli volontari,si stiamo convertendo in involontari,perchè mi ritrovo a sorridergli:
-A me è piuttosto indifferente,spero invece che tu riesca a resistere qui una settimana-
Sta per rispondere qualcosa,ma si blocca subito,e si limita a farmi l'occhiolino e sparire dietro di me.
Perchè se ne vanno tutti?
Ed ecco che un secchio di acqua gelata mi si butta su tutto il corpo,è così ghiacciata che rimango immobilizzata:
-Ti è piaciuto il bagno,Meg?-
Non avevo dubbi che a lanciare il secchio è stato Jake:
-Sei davvero un tesoro,Jake.-
Tutta l'acidità di questo mondo,io l'ho usata nella mia risposta a Jake.
Ma nonostante l'infarto,non riesco ad evitare di scoppiare a ridere:
-Ti ho fatta ridere almeno,hai visto?-
Non l'avrebbe scampata,così per vendetta mi metto ad inseguirlo per tutta la spiaggia,con l'intenzione di affogarlo a mare.
-Inizia a correre,bastardo-
Corriamo come due bambini in mezzo ad una spiaggia piuttosto affollata,ed io sto ridendo,per la prima volta,dopo tanto tempo rido davvero.
Poi cadiamo in acqua insieme,e ci ritroviamo vicini,troppo vicini.
Lui non si muove,io non emetto un respiro,non so cosa fare.
Non posso stargli così vicina,non posso.
Per liberarmi da quella situazione scomoda,gli prendo a tradimento la testa e gliela affogo a mare,liberando un respiro di sollievo per essere riuscita a salvare la situazione.
-Così la prossima volta ci pensi bene,prima di sfidarmi,pibello-
Provo a sorridere,cercando di nascondere il fatto che per la paura,mi tremano ancora le mani.
Lui non risponde,e si limita a sorridere,spuntando acqua subito dopo.

Nel frattempo che mi sono asciugata i capelli,ed il resto del corpo,si sono fatte le quattro
''Alle cinque ci sarà una gara di ballo''
Andare,non andare.
Rischiare,non rischiare.
Ballare,non ballare.
La mia testa faceva un avanti e indietro di queste idee,ripetutamente,non si voleva fermare.
Mancava poco alla fine delle iscrizioni,ed io faccio ancora avanti e indietro per decidere se andare o no.
Resto almeno 10 minuti ferma,a pensare.
Basta,devo rischiare,devo andare,devo ballare.
Sinceramente,non so se sia la cosa migliore da fare,ma sicuramente,è la cosa migliore per me.
Ho bisogno di riprendere la mia vita in mano,ho bisogno di dare una svolta alla mia vita,perché continuando così,potrei finire nell'oblio totale.
Così cammino a passo spedito verso il piccolo palcoscenico che è stato montato,e quando il mio nome,ormai si trova scritto in fondo alla lista,non posso più tornare
indietro.

-I partecipanti sono pregati di raggiungere la fila a sinistra e prepararsi-
Una signora di mezz'età lancia l'annuncio e,pochi secondi dopo,un gruppo di ragazzi e ragazze avviarsi a creare una fila.
Sarà un disastro lo so,non ci riuscirò mai.
Non sono sicuramente più brava come una volta,farò solo la figura della scema.
-Balli anche,allora?-
Me lo ritrovai dietro,ancora lui.
-Potrei dire lo stesso di te,straniero-
Lui fa il verso di ridere,poi mi guarda con quegli occhi,che occhi.
-Non so se mi chiami così perché hai dimenticato il mio nome,o semplicemente perché ti piace,quindi io continuerò a chiamarti bambola-
Trasalisco sentendolo pronunciare ancora quel soprannome,ma nello stesso momento,mi viene da sorridere sapendo che ha capito che non ricordavo il suo nome,e da bastardo,non me lo ha ridetto.
Pe..P..Paul..No..P..Peter!
Si è Peter,me lo ricordavo bene,credo:
-Allora devo pensare che anche tu non ti ricordi il mio nome.-
Mi si avvicina all'orecchio,e sussurrando mi dice:
-Non potrei mai dimenticare il tuo nome,Megan-
Tremavo,quasi.
Non lo so perché,ma in questo preciso istante il mio corpo veniva soppresso da un brivido.
Provo a girarmi avanti,con la speranza che si arrenda.
-Me lo offri questo ballo?-
E' ancora lui,non credo che si sarebbe arreso
-Vuoi perdere anche qua,per caso?-
Lui sorride,avvicinandosi a me di un passo:
-Si può anche perdere in un ballo?-
A quel punto,mi costringe a girarmi per guardarlo,e siamo più vicini di quello che avevo immaginato,troppo vicini.Non ci penso due volte prima di fare un passo indietro:
-Diciamo che potresti fare una brutta figura,se non riesci a mantenere il mio passo-
Rispondendo così,non avrei mai immaginato che invece di distruggerlo,aumento la sua curiosità:
-Chi te lo dice che non sarai tu a non riuscire a mantenere il passo?-
Non posso non sorridere.
E' arrivato da solo un giorno,eppure,sembra così ostinato a conoscermi.
Caro mio non ti conviene proprio mischiarti con questo disastro qua.
Perchè alla fine,si sarebbe fatto male come tutti quelli che ci hanno provato con me.
-Allora fammi vedere cosa sai fare-
Nonostante il mio impegno per stargli lontana,lui sembra non importarsene molto,quindi mi rassegno.
E poi,adesso sono curiosa di scoprire il ballerino che c'è in lui.
Mentre toccava agli altri,uno ad uno,o talvolta in coppia,non posso dire di esser stata davvero in ansia.
Ma lascia che mancano solo una persona prima di noi,e mi inizia a mancare il fiato,e Peter,sembra essersene accorto:
-E' solo un ballo,dai su,prendi un respiro e calmati-
Vedendolo così calmo,provo a seguire il suo consiglio,ma l'ansia comunque non decide a passare.
Dopo circa 10 minuti la ragazza ci chiama a salire sul palco,penso che in quel preciso istante smisi di respirare.
Io stavo per ritornare a ballare,con un perfetto sconosciuto,non penso proprio andrà a finire bene.
Mi aveva accennato qualcosa sulla canzone,ma qualcosa mi diceva che non sarei dovuta essere là sopra,in quel preciso momento.
Qualcosa mi diceva che sarei dovuta scappare adesso che potevo,adesso che nessuno mi stava guardando,sapevo che non sarei potuta tornare indietro,qualsiasi cosa quel ballo avrebbe riportato alla luce.
Per un momento esitai,guardando il palco,e guardando Peter:
-Allora,me lo concedi questo ballo?-
Poi lui allunga la mano verso di me,come se fossi stata una delle più importanti principesse,e mi attende con uno sguardo quasi impaziente,come se la voglia di sentire i nostri corpi muoversi coordinati lo stesse facendo impazzire.
-Si-
Riesco a dire solo questo,e prendergli la mano.
Qualsiasi cosa,non aveva più senso una volta salita là sopra.
Il sorriso di Medith,la sopresa di Faith,e lo sguardo interrogativo di Jake,mi fecero sorridere,e adesso,ne sono sicura,avevo bisogno di un ballo.
Due secondi dopo la musica inizia.
Mi sento travolgere da un'onda di adrenalina pura,e non penso più alle brutte figure,non penso alle conseguenze.
Pensavo solo a farmi guidare nella musica da Peter,improvvisando,sorridendo.
Non mi importava neanche che siamo così tanto vicini in certi passi.
Sto ballando,di nuovo.
Il ritmo mi travolge completamente,questo miscuglio fra il latino e la disco,mi fa venire voglia di ballare per ore,per giorni.
Non mi serviva una coreografia,non mi servivano neanche le ore di allenamento.
Mi serviva la musica,e un compagno in grado di mantenere il passo.
Io ho tutte e due le cose,non credo di aver provato mai delle emozioni così forti,non dalla morte di Andrew.
Quando la musica finisce,è come risvegliarsi da un sogno,e solo ora mi accorgo di tutta la gente che applaudiva meravigliata,e agli sguardi dei miei amici,che si chiedevano cosa mi avesse spinto a farlo.
Guardo ancora Peter,incredula che lo abbia fatto:
-Sei stata splendida bambola,ci vediamo al prossimo ballo-
Non ho il tempo di mettere a fuoco le sue parole,e neanche il tempo di rispondergli.
Sparisce così,tra la folla







SPAZIO AUTRICE:


Buonasera,scusate se ho aggiornato piuttosto tardi,ma sono gli ultimi giorni di scuola e sono piuttosto impegnata.
Allora?Che ne pensate?
Cosa scoppierà tra Megan e Peter?Se scoppierà?
E fra Megan e Jake?
Chi preferite?
Spero di aggiornare presto:)

  
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