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Autore: Blue Sunshine    30/05/2014    1 recensioni
Emma è rilegata nella razionalità che il padre le ha sempre costruito intorno.
Le ha cucito nel cuore quella sicurezza che la rende una forza della natura.
Lei, ha imparato da subito cosa fosse male e cosa fosse bene.
Nella compostezza del suo essere, Emma è normale.
Magari un po’ più forte, un po’ più sicura, un po’ più spavalda.
Evita ciò che cataloga come sbagliato, e abbraccia solo ciò che è sicuro, palpabile, evidente.
Emma Harrison e il suo ordinato mondo.
Ma lui è sbagliato. Eppure, Emma non lo scaccia.
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IN REVISIONE
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Noi due che dell’errore abbiamo fatto amore.
Noi due, due arterie diverse dello stesso cuore.

 
A Flavio, di nuovo.
Perché mi ha spezzata, di nuovo.
Perché lo amo.
Ma gli ho detto addio.

 
Emma si era dimenticata il profumo dolciastro della pelle di Zayn, come anche la morbidezza dei suoi capelli corvini. Ma più di tutto si era dimenticata la bellezza dei suoi occhi scuri ma screziati d’oro e in quel momento, abbracciata a lui, pensò quanto i sogni non gli avessero reso affatto giustizia. Persa fra i suoi pensieri, non si accorse che Zayn si stava allontanando dal suo corpo finché non sentì il gelo giungere come risposta alla mancanza di lui. Alzò gli occhi lucidi alla ricerca del suo viso ma questo gli diede le spalle e Emma non poté che sospirare al notare quanto il moro fosse magro.
-Mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro.- La frase era cruda e fredda. Ma non il suo timbro di voce scaldato, anche se involontariamente, dalla presenza della ragazza. Il sole sembrava essere tornato a splendere nelle sue cupe giornate e Zayn si sentiva soffocare da tutto quel caldo.
Emma fece un passo in avanti e tese il braccio, quasi a volerlo toccare. Ma non lo fece perché quello era il loro destino: rincorrersi all’infinito per poi essere a un passo dall’afferrarsi, senza poterlo mai fare. Lei si sarebbe corrotta, lui spezzato completamente. Al che Emma sarebbe impazzita dentro e non avrebbe avuto la lucidità di sospirare, rimboccarsi le maniche e raccogliere pezzo dopo pezzo del suo Zayn.
-Perché scappi?-
-Io non scappo.-
-Allora dimmi come stai …-
-Ancora in piedi.-
Emma sospirò e lasciò cadere il suo braccio, mentre una ciocca rossa le calava sul viso. Si morse le labbra, lasciò scappare una lacrima e scappò lei. Per poi arrivare alla porta di ferro, girarsi di nuovo e scontrarsi con il corpo di lui. Zayn imprecò coloritamente ma oramai le parolacce non avevano alcun peso perché le sue labbra trovarono le proprie compagne e le salutarono, come due amici che si incontrano dopo tanto tempo. Emma lo inglobò nella sua luce attorcigliando le braccia nude al collo di lui, dalla pelle bollente. Zayn aveva dimenticato di respirare, forse, perché sentiva un tremendo dolore allo sterno. Eppure non se ne curò accarezzando voracemente ogni millimetro del corpo di Emma, nuovo ma conosciuto, caldo ma fresco come l’aria. Le loro lingue si unirono in una danza sconosciuta, densa della passione di un passo tribale ma anche della tenerezza di un valzer viennese. Zayn le morse leggermente il labbro, inclinandole la testa per avere un maggiore accesso al suo sapore. E sapeva di buono, come il miele. Lasciò scivolare le mani lungo la spina dorsale, sollevandole appena la maglietta per giungere a una parte nascosta di quella pelle lattea. Era fresca al tatto, eterea come seta, sfuggente come l’acqua. La sua epidermide correva, veloce, lungo le sue mani e lui la rincorreva, trattenendosi dal possederla e farla sua. Marchiarla. Lei avrebbe voluto?
Emma gli accarezzò dolcemente la nuca e Zayn ricordò. Ricordò che lei era Emma, Emma Harrison, o la sua salvezza forse? Si staccò dalle sue labbra ma non l’allontanò di nuovo. Era in trappola, ma non stupido. Appoggiò la fronte contro quella di lei che, ansimando leggermente, gli stava accarezzando le braccia scoperte. Senza rendersene conto, sorrise. Sentì distintamente le labbra screpolate ma ancora umide incurvarsi spontaneamente, procurando una stilettata allo zigomo troppo immobile durante quelle settimane. Senza lei. Le palpebre si strinsero appena perché stava sorridendo anche con gli occhi. Indeciso, alzò una mano e con i polpastrelli delle dita sfiorò la guancia di lei. Emma lo guardava ma non sorrideva. Aveva paura che se l’avesse fatto, lui sarebbe fuggito.
-Fallo.- Sussurrò solo e Zayn la toccò. Per la prima volta, fra loro, ci fu qualcosa di più che un bacio vorace, indistinto desiderio e acuta disperazione. Condivisero una carezza, quella che lui le stava inferendo con la stessa attenzione che un pittore adopera per il suo dipinto.
-Non sono il principe azzurro, Emma.-
-Non ne ho bisogno.-
-Hai qualcuno da cui devi tornare?- Emma allora sorrise e Niall scese un po’ più giù nella cicatrice del suo cuore.
-No.-
 
 
Charlotte si sciacquò il viso, eliminando quelle sciocche lacrime senza senso. Si guardò nel piccolo specchio tirato a lucido e lo sconforto le fece di nuovo venir voglia di piangere.
-Charlotte? Tutto bene?- La voce di Harry giunse attutita a causa della porta spessa che li separava ma la ragazza di spaventò ugualmente, passandosi una mano fra i capelli. Si guardò di nuovo e storse la bocca nel vedere i suoi occhi rossi e le ciglia umide. Sospirò e appoggiò le spalle al legno, scivolando lentamente a terra.
-Sì Styles, sto bene. Ora sparisci.- Un'altra stilettata, un'altra fitta, altra voglia di piangere.
No Harry, resta.
-Apri questa porta, ora.- Charlotte sbuffò spazientita e aprì di scatto la porta. Si maledisse mentalmente perché sebbene fossero i primi di Maggio, rabbrividì sotto quello sguardo smeraldino. Harry apparve in tutto il suo splendore, una camicia a quadri lasciata aperta su una maglietta nera e i jeans chiari che gli lasciavano le caviglie scoperte. Aveva poggiato un braccio sullo stipite della porta e la osservava, serio.
-Sono giorni che mi eviti. Mi dici cosa diavolo ti prende?- Lei arricciò il naso e lo scansò malamente, l’altezza di lui a gravarle sopra per la prima volta da quando lavoravano insieme.
Sentì i suoi passi seguirla e, nel suo intimo, gioì.
Non mi abbandonare.
Avrebbe voluto girarsi, abbracciarlo e dirgli che un po’ gli voleva bene. Avrebbe voluto fare, fare e fare ancora … Provargli questo, mostrargli quest’altro ancora. Ma semplicemente continuò a camminare lungo il corridoio e se fosse stata più attenta, si sarebbe accorta del profumo intenso di lui farsi più vicino. Con una stretta sicura ma non dolorosa, Harry l’afferrò per il polso e la costrinse contro la parete. Si avvicinò a lei velocemente, ma non abbastanza da sfiorarsi. Charlotte chiuse gli occhi perché, diavolo … Quanto desiderava averlo più vicino.
-Ora mi dici cosa cazzo ti prende, Charlotte.- Il suo tono era duro, come le parole che ferirono il debole cuore della giovane. D’un tratto tutto di lui divenne spigoloso e il dolore giunse.
-Mi fai male Harry.- Il nome le sfuggì dalle labbra peccaminose che sapevano di innumerevoli menzioni nascoste di quello stesso nome. Esso sembrò galleggiare fra loro, immortalandoli in quell’intreccio di sguardi. Lui sembrò calmarsi, lei sciogliersi. E forse avrebbe anche potuto dirgli la verità, imprigionata da quegli occhi smeraldo, limpidi e sinceri, dimenticandosi che lui l’avrebbe disprezzata, gettata via, umiliata e forse odiata.
Anche lei si odiava, in fondo.
-Charlotte?-
-Harry.-
 
Charlotte correva per il prato e rideva, rideva forte e la sua risata si spargeva tutto intorno. Lei era felice e si girò, stringendo forte la mano del fratello. Lui, d’altro canto, le sorrise e le fece l’occhiolino. I loro occhi azzurri ricordavano la limpidezza del cielo d’estate.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Angolo autrice:
Non ci posso credere, sono davvero di nuovo qui. Dopo quanto? .. Non  voglio neanche saperlo! 
Mi devo scusare moltissimo con tutte voi, purtroppo ho avuto un periodo tremendo fra la maturità classica e un testa di cavolo come ragazzo che amo... Sono a pezzi, in tutti i sensi, ma eccomi qui ricucita alla rinfusa e vi dono questo ... "capitolo" corto ma intenso. 
Credo che sia passato talmente tanto di quel tempo che dovrei riassumervi i punti fondamentali. Se ben ricordate, Emma e Zayn nel capitolo precedente si sono incontrati di nuovo e, di nuovo volutamente, ho voluto saltare ciò che è successo fra lei e Niall. Harry aveva parlato con Allison e aveva ostentato la paura per Hollie, dal momento che il padre aveva perso la moglie proprio a causa del suo mestiere di poliziotto. E Louis sembrava aver trovato una prova che potesse aiutare Zayn ma ... Il suo migliore amico è stato ucciso. E c'è stato anche il bacio con Clare! 
Bene, questo è il punto della situazione. 
Cosa sarà accaduto a Charlotte? Lo scoprirete solo leggendo. Purtroppo, manca veramente poco al mio esame. Sto tremando come una foglia, ho appena scoperto di avere una commissione esterna di m**** e siamo tutti isterici. Spero vivamente di poter scrivere presto. Se così non fosse auguro a tutti coloro che come me hanno la maturità un in bocca al lupissimo. Lo stesso vale per coloro che hanno l'esame di terza media o anche semplicemente una dura fine scolastica. Un bacio a tutte, 
Sonia.


 
  
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