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Autore: RemusTonks98    30/05/2014    1 recensioni
Sono passati pochi anni dalla Battaglia di Hogwarts ed i nostri protagonisti Harry e Ginny hanno deciso di rifarsi una vita, proprio come tutti gli altri loro amici.
Dalla storia:
"La sveglia suonò. Ginny rimase a letto, ad occhi chiusi, assaporando quel momento. Tutto era normale: il letto caldo, i suoi capelli rosso rame distesi sul cuscino... Mosse piano la mano per cercare quella di Harry ma non la trovò, sbattè contro il muro. Fu in quel momento che aprì gli occhi e si accorse che era tutto diverso..."
Spero vi piaccia :)
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 30

“RINTANATO ALLA TANA”

 << Cos’hai detto?!? >>
Harry era entrato alla Tana, pronto ad umiliare George davanti ai suoi genitori. E così aveva fatto. Gli aveva subito rinfacciato tutto quello che aveva combinato nell’ultimo mese e i signori Weasley li guardavano a bocca aperta.
Gli occhi di Molly si erano anche riempiti di lacrime; in un primo momento la donna aveva pensato che Harry si stesse inventando tutto, ma poi aveva guardato attentamente suo figlio e si era resa conto che le parole di suo genero erano vere.
Adesso i due ragazzi si stavano guardando in cagnesco e George…
 << Hai capito bene. Mi vedevo con Seamus Finnigan. Insomma, da amici… all’inizio lo facevo per non sentirmi solo e per dimenticarmi di Fred. Ma poi la cosa è diventata più seria e lui ha pensato bene di… baciarmi. Ovviamente io non volevo, io amo Angy, e così gli ho voltato le spalle e me ne sono andato. Quando gli ho mandato il mio gufo per cercare di chiarire, lui non ha risposto. E tutto è ricominciato, come una volta… >>
Il rosso guardava Harry deciso e triste allo stesso tempo. Voleva scusarsi, voleva che il ragazzo che è sopravvissuto lo compatisse.
Molly invece era sempre più sconvolta e Arthur le stringeva la spalla destra per infonderle un po’ di coraggio.
 << Tu hai ricominciato a bere, hai schiaffeggiato mia moglie, tua sorella, solo perché quello stupido di Seamus ti ha baciato involontariamente in un momento di sconforto?!? Sei un coglione, lasciatelo dire. >>
Harry stava alzando la voce, come per accusare George ancora una volta, ma dopo aver pronunciato le ultime parole si tradì con un impercettibile sorrisetto. Il rosso parve accorgersi della reazione del cognato e iniziò a balbettare emettendo versi sconnessi che ad Harry parvero formare una sottospecie di frase di scuse.
 << Non è a me che devi delle scuse, George. È con Gin che devi parlare. Io non so se riuscirò mai a perdonarti per ciò che hai fatto… Ti rendi conto che sei stato uno stupido? >>
Per George le parole di Harry furono come veleno. Aveva pensato che lo avrebbe perdonato, ma non era stato così. Il moro era stato chiaro: non avrebbe mai accettato ciò che aveva combinato se non avesse parlato con Ginny. Ma come poteva lui andare da sua sorella adesso? Non ci sarebbe mai riuscito, non dopo aver compreso quanto dolore le avesse causato veramente. Si sentiva uno schifo.
Harry abbracciò Molly con l’intento di consolarla, poi salutò Arthur in modo fin troppo formale e uscì dalla Tana lanciando una fugace occhiata d’intesa a George, che annuì silenziosamente.
Attraversò il giardino e vide spuntare da un cespuglio uno gnomo dalla pelle verdina e butterata; di sottofondo udiva solo il fruscio che le foglie appena cadute emettono sotto i piedi e le urla della signora Weasley, che stava evidentemente facendo una bella ramanzina a suo figlio.
Si smaterializzò con uno schiocco di dita solo quando ebbe raggiunto la staccionata di legno che segnava il confine di casa Weasley.
 La sensazione di cadere e di essere sballottati contro delle pareti che cambiavano in continuazione oramai non toccava più Harry in nessun modo.
Il ragazzo si ritrovò direttamente sull’uscio di Grimmauld Place e aprì al porta.
Ginny era seduta su uno sgabello in cucina, alla fine del lungo corridoio; aveva le braccia conserte e un’espressione infuriata stampata sul viso.
 << HARRY POTTER! Dove sei stato? Non eri al lavoro perché Ron mi ha detto che hai preso un giorno di permesso, non eri a casa perché quando sono arrivata io era tutto sigillato! DOVE CAVOLO TI ERI CACCIATO? >>
Harry si mise a ridacchiare. Sapeva che non c’era nulla di ridicolo in quella situazione ma Ginny che urlava in quel modo gli ricordò per filo e per segno Molly, quando sgridava i gemelli o Ron.
Rispose alla moglie con un’altra domanda. Il moro sapeva benissimo che Ginny odiava quando si comportava così, ma non aveva intenzione di raccontarle nulla.
 << Tu piuttosto… dove sei stata? >>
 << Odio quando fai così… ero da Hermione, le ho dovuto raccontare tutto. >> disse la rossa con un tono a metà tra lo scocciato e il desolato. Fu solo quando vide il viso di Harry contorto in un’espressione preoccupata che aggiunse << Non ti preoccupare, Ron non saprà nulla… Dove sei stato? >>
 << Da nessuna parte. Dovevo andare ad Azkaban per lavoro. Sai, per la Guerra… dovevo interrogare alcuni Mangiamorte. >> si giustificò il moro.
 << Harry, questo lo vai a raccontare a qualcun altro. Dimmelo, cosa vuoi che ti faccia? >> sussurrò Ginny dolcemente avvicinandosi al marito. Quando non otteneva le cose alla prima richiesta con Harry la rossa era proprio perfida: usava la tattica di seduzione. Sapeva che se si fosse mostrata amorevole con lui, il moro avrebbe ceduto. E di solito accadeva veramente.
 << Mi ucciderai, Gin… Fidati, è meglio per te che non te lo dica. >>
Ginny continuava ad avvicinarsi sempre di più a Harry. Stava tirando fuori dalla tasca dei jeans qualcosa, una piccola ampolla di vetro che conteneva un liquido grigiastro.
 << Veritaserum… Quando… Quando hai preparato quella pozione? >>
 << Oh, me l’ha dato Herm. Il piano era di usarlo su di George ma se proprio mi costringi… >> disse la ragazza con un sussurro minaccioso mentre apriva il tappo della boccetta.
 << Sono stato alla Tana. Ho parlato, anzi, sarebbe meglio dire urlato, con George davanti ai tuoi genitori. >> disse il Grifondoro senza guardarla negli occhi.
Harry udì un rumore di vetro che si spaccava e, dopo aver abbassato lo sguardo sulla moquette dell’ingresso, notò la chiazza grigia del Veritaserum rovesciato sul pavimento.
Ormai il disastro era fatto, tanto valeva raccontarle tutto, compresa la versione di George dell’accaduto.
 
Continua…

SPAZIO AUTRICE:

Sembra un miraggio, avete ragione.
Non sapete quanto mi senta in colpa per averci messo così tanto, davvero. Perdonatemi!
Lo so che mi meriterei un sacco di botte ma spero di non riceverle e mi auguro che il capitolo vi sia piaciuto.
RECENSITE ma soprattutto sopravvivete a quest'ultima settimana di scuola! :)

RemusTonks98

   
  
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