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Autore: Mrs_Safw    31/05/2014    1 recensioni
( SPOILER - nona stagione, ambientata prima della 9x23 per esigenze di trama )
Dal prologo: E dopo aver ucciso Abaddon, Dean sapeva di non poter più tornare indietro.
Il Marchio di Caino bruciava la sua pelle, la sua sete si era finalmente risvegliata.
Doveva uccidere, bramava il sangue.
Lo voleva.
Lo desiderava.
Nessun rimorso ad averlo, nessun pensiero a distrarlo, niente sembrava riuscire a placarlo.
Solo una cosa poteva... la morte.
Ma Dean non voleva morire e lo sapeva che se non avesse ucciso sarebbe morto.
E lui non voleva.
[...]
Ormai era questa la priorità... prima che fosse troppo tardi.

Dal Capitolo 1: Coloro che vivono per la morte moriranno di propria mano
Genere: Dark, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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Angolo dell'autrice: E' la prima volta che mi cimento in una fanfiction sul mondo di Supernatural che personalmente amo alla follia, quindi spero prima di tutto di rendere bene l'idea che mi vortica in testa da un po' di tempo senza ricadere in incoerenze di fondo.
Questa fic nasce come un seguito dalla morte di Abaddon senza tenere conto del finale della stagione - che ammetto ancora mi lascia troppo shoccata e credo di non riuscire mai a metabolizzarla completamente, anche se... LO SAPEVO CHE FINIVA COSI' *delira* - fungendo da intramezzo prima della resa dei conti con Metatron. La mia sarà una storia nella storia in sostanza,  o come mi piace dire: un allungamento della storia originale.
Seppur lo aggiungerò anche nei crediti finali, il titolo così come alcuniecitazioni che segnalerò usando una * sono un Omaggio al libro di E.E. Richardson "The Devil's Footsteps" conosciuto in Italia come "Tredici passi alla porta del Diavolo" che mi ha ispirata nella stesura di questa fic.
Oltre a scrivere fanfiction, per quanto non sono solita a pubblicarle perchè non mi sento proprio all'altezza, mi diletto a giocare ai gdr by chat che trattano appunto le tematiche del soprannaturale come il nostro Supernatural e mi piaceva pensare come un mio personaggio - quindi originale - potesse muoversi all'interno di questo mondo.
Non mi dilungo troppo, la descrizione del mio personaggio arriverà piano piano con la storia perchè già ho fatto troppi spoiler e vorrei evitare il linciaggio (?), quindi vi auguro solo una buona lettura e se vi va commentate - che siano critiche costruttive o meno - che a me fa piacere *-* 
Ovviamente tutti questi personaggi non mi appartengono, ad eccezion fatta del nuovo personaggio; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 
I Tredici Passi


Prologo
E dopo aver ucciso Abaddon, Dean sapeva di non poter più tornare indietro. 
Il Marchio di Caino bruciava la sua pelle, la sua sete si era finalmente risvegliata. 
Doveva uccidere, bramava il sangue. 
Lo voleva. 
Lo desiderava. 
Nessun rimorso ad averlo, nessun pensiero a distrarlo, niente sembrava riuscire a placarlo.
Solo una cosa poteva... la morte.
Ma Dean non voleva morire e lo sapeva che se non avesse ucciso sarebbe morto. 
E lui non voleva.
Voleva continuare a vivere, voleva continuare a combattere al fianco di Sam, voleva riportare l'ordine e spazzare via dal creato qualunque figlio di puttana, che essi fossero Demoni, Cavalieri, Angeli o pseudo Dei come quel Metatron buoni solo a raccontare le storie ai bambini prima di mandarli a letto.
Era un cacciatore e lo sarebbe rimasto per sempre.
Ne l'Inferno, ne il Purgatorio sono riusciti a cambiarlo.
Non ci riuscirà nemmeno la Prima Lama.
Doveva liberarsene.
Ormai era questa la priorità... prima che fosse troppo tardi.



Capitolo 1: Le priorità
Non riusciva più a dormire. 
Per quanto il problema "Cavaliere Infernale" fosse stato risolto, non passava notte senza sogni raffiguranti uccisioni a cui la sua sete di sangue gioiva e, non meno importante, aveva sempre una voce in testa. Una donna che gli sussurrava cose per niente piacevoli. Una voce tanto antica quanto inquietante, difficile dire se appartenesse ad un adulto o a un bambino. Infantile ma al tempo stesso troppo seria, di chi fosse consapevole di quel che stava dicendo. Bisbigli, incitamenti a uccidere, a prendere di sorpresa tutte le persone che amava per porre fine a questa agonia. Lo stava mandando alla pazzia. Per quanto fosse stato già all'inferno, quello che stava vivendo ora era addirittura peggio.
Il volto mandido di sudore, visibilmente stanco. Occhi che si aprirono di scatto a porre fine all'ennesimo incubo. Respiri accelerati, tachicardia. Si alzò dal proprio letto convinto che due passi potessero solo fargli bene, magari a dimenticare quella voce che ormai accompagnava il suo sonno; passi che lo condussero nella sala del bunker dove si era rifugiato assieme a Sam e che, a discapito dell'ora pessima, continuava a cercare tra i vari libri soluzioni al suo problema.
<< Ehi. >> Una voce bassa la sua e di chi sembra essere ancora nel mondo dei sogni. Si avvicinò pigramente al tavolo non dopo aver recuperato una birra, occhieggiando il fratello impegnato a consultare l'ennesimo libro.
<< Altri incubi? >> Domandò non ricevendo risposta se non un semplice mugugno. Con Dean alla fine era sempre così, mai che riuscisse ad esprimere quello che provava ma ormai anche Sam si era abituato al suo carattere per quanto non lo condividesse per niente. Dean al tempo stesso, per quanto Sam conoscesse i suoi incubi, aveva sempre occultato il dettaglio della voce. Per non preoccuparlo, per non dargli troppi pensieri.

Passarono minuti in silenzio e da minuti divennero ore e ormai l'alba era prossima a spuntare per quanto nel bunker era difficile dirlo vista l'assenza delle finestre ma, a discapito di tutto, l'ambiente sembrava piacevole almeno fino a quando qualcosa lasciò presagire ai due che non fossero davvero da soli.
Il freddo invase la sala, aderendo come una piccola morsa all'altezza delle caviglie per poi risalire piano lungo le gambe dei due. Le luci della sala vennero smosse, sembravano bisbigliare cose. Accese. Spente. Accese. Spente. 
Un ritmo abbastanza scandito, un suono di passi. Difficile dire da dove provenisse, ma Sam e Dean subito recuperarono le loro armi. Tutta la stanchezza scemò, ora non potevano mostrarsi deboli, c'era qualcosa. O Qualcuno.
Qualche gesto tra i due, intesa consolidata da anni, prima di dividersi e setacciare il bunker.

<< DEAN! >> La voce di Sam risuonò dopo diversi minuti, si trovava negli archivi a pochi metri di distanza da quella prigione dove Crowley finiva sempre incatenato. Il freddo era pungente lì, libri e fogli sparsi ovunque, scatole aperte e lanciate alla rinfusa come se un piccolo tornado fosse passato da quelle parti, ma i passi... quelli non si sentivano più.
Dean fu rapido a raggiungere il fratello e non appena riusciì a scorgere il casino, un brivido non indifferente gli passò lungo la schiena. Non era solo il casino a preoccuparlo, ma il marchio sul suo braccio iniziò a bruciare per la quantità di sangue sparso sul pavimento.
Nel centro, infatti, schizzi di sangue ancora fresco si espandevano sul cemento. Una Trappola del Diavolo fatta col sangue e al suo centro una donna dai tratti afroamericani dalla pelle segnata da grandi simboli bianchi e ustionata in più punti, dai lunghi capelli scuri ormai pregni di quella sostanza rossa e di un taglio assimetrico da cui proveniva un forte odore di bruciato. Il lungo collo segnato da uno squarcio da cui quel liquido ematico continuava a sgorgare; una veste cerimoniale dai colori sgargianti strappato e bruciato su più punti e completamente scalza. Riversa sul pavimento, la schiena completamente scoperta e una scritta incisa su quella pelle: "Per primo viene il fuoco, il sangue per secondo...* Sono solo tredici passi, Winchester, e poi Dean morirà. Voglio la Prima Lama." Nessuna firma. Nessun segno di riconoscimento.
<< Oh bene! Ci mancava l'ennesima minaccia di morte a mio nome. >> Sbuffò sonoramente, levando le mani verso l'alto prima di compiere qualche passo.
<< Dean... > lo richiamò suo fratello, distogliendo lo sguardo dal corpo e osservarlo con un cipiglio preoccupato in volto.
<< Dean cosa, Sam? Non mi dire che ancora ti sconvolgi, andiamo non penser- >> Non concluse, l'ennesimo brivido si espanse lungo la schiena in cocomitanza con quel freddo che per un istante si fece ancora più pungente.
< - Coloro che vivono per la morte moriranno di propria mano, Dean - >
Quella stessa voce, quella che accompagnava i suoi incubi di notte da due settimane, tornò a farsi sentire riecheggiando in quell'abitacolo. Un tono leggermente acuto, pregno di un inquietante divertimento. Per quanto non si potesse vedere la fonte, Dean immaginò benissimo un sorriso ad accompagnare quelle parole. Inchiodò di colpo lui, sentendo quella voce accarezzargli l'udito, provocandogli brividi lungo il corpo, lasciandolo lì col volto teso e il sudore freddo ad inumidirli la fronte. << La voce... ancora. >> Un bisbiglio il suo e quel freddo ancora tangibile nell'aria, tanto da rendere rarefatto anche il solo semplice fiato.
<< Ancora? L'hai già sentita prima? >> Non riuscì a trattenersi Sam, aggrottando visibilmente la fronte cercando di avvicinarsi a suo fratello.

<< Le danze sono state già aperte, noto. >> Una figura comparve alle loro spalle, vestita con quel solito completo nero e quel sorriso beffardo a piegargli le labbra. << Vi consiglierei di accedere il riscaldamento, sapete... fa un po' freddino qui. >> e mimò anche un brivido per rendere più veritiero e canzonatorio al tempo stesso quelle parole.
<< Crowley è opera tua? >>
<< Oh Moose... pensi davvero che tirerei su questo teatrino? >> Sorrise lanciandogli anche un'occhiata abbastanza eloquente. << Dov'è la Prima Lama? >>
<< La Prima Lama non è affare tuo. >> Grugnì Dean, lanciandogli un'occhiataccia.
<< Vero, ma è affare tuo... se non vuoi morire e lo sai che succederà molto presto. >> Non seppero perchè, ma quelle parole furono come una pugnalata in pieno petto per entrambi. << Il Marchio sta pulsando, vero? E siamo solo all'inizio. >>
<< Di che stai parlando?! >>
<< Sto parlando del famoso detto: "Morta una stronza, se ne fa un'altra", Moose. Davvero pensavate che con Abaddon sarebbe finito tutto? Mi deludete. >> scosse il capo in un cenno di finta delusione. Volse lo sguardo scuro poi in direzione del corpo ormai privo di vita, avanzando di qualche passo facendo ben attenzione a non sporcarsi le suole delle scarpe firmate. << Oh... Francine, davvero una morte degna del tuo bambolotto. >> Mormorò arricciando le labbra in una smorfia.
<< E' una dei tuoi? >>
<< Era di Abaddon. >> Nemmeno un barlume di dispiacere in quella voce.
<< E adesso chi c'è? Cosa vuol dire che morta una stronza, se ne fa un'altra? >>
<< Dean Dean Dean... >> Non continuò, limitandosi ad osservarlo.
<< ... Un cavaliere? Di nuovo?! >>
<< Moose mi rende sempre soddisfatto, dovresti prendere lezioni da tuo fratello, sai? >>
<< Può tornare anche Lucifero, non ho paura ad affrontarlo. >> Tronfio, uno sguardo carico di sfida alla volta del Re dell'Inferno.
<< E tu pensi davvero che si faccia ammazzare come un maiale da quell'arma? Sono già iniziati gli incubi? La stai già sentendo nella tua mente? >> 
Più sentiva quelle domande e più Dean si sentiva mano a mano più vulnerabile, ma non lo diede a vedere continuando ad osservare l'altro con una smorfia a piegargli le labbra.
<< Per questo l'hai riconosciuta? Perché non me lo hai detto? >>
Ma le domande di Sam non ebbero risposta, perchè Dean era troppo concentrato su Crowley con quella voglia di rivalsa a ribollire nelle vene, con quel Marchio a pulsare sul braccio.
<< Chi è. >> Un sibilo. Solo questo.
<< Conosci il suo comandante. Gli hai mozzato quasi una mano per avere un suo anello. Cercate nei vostri stupidi archivi, perchè la sua conta è già iniziata. >> Uno sguardo a Dean. << La liberazione o la morte? Vincere o perdere contro Metatron? >> Un sorriso, l'ultimo, prima di sparire senza attendere risposta lasciando i due con uno sguardo sconvolto e una rabbia che mano a mano cresceva in loro.

---

* = "Per primo viene il fuoco, il sangue per secondo..." è l'intro di una filastrocca contenente nell'opera di E.E. Richardson - The Devil's Footsteps/Tredici passi alla porta del Diavolo. Il seguito verrà mano a mano rivelato durante la fic.  
  
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