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Autore: DezoPenguin    31/05/2014    1 recensioni
Elementary My Dear Natsuki parte terza. Sembrava un caso semplice, non c'era dubbio su chi avesse ucciso quel facoltoso uomo d'affari. Eppure Shizuru si ritrova attirata in una ragnatela di morte, manipolazione e vendetta, mentre cerca di scoprire la verità.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Haruka Suzushiro, Natsuki Kuga, Shizuru Fujino, Yukino Kikukawa
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Elementary My Dear Natsuki'
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NDT: scusate il ritardo. Il decimo ed ultimo capitolo sarà postato domani.

***

Acque profonde, Natsuki-capitolo 9

"Non sto dicendo che non vi asseconderò," brontolò Haruka Armitage. "Sto solo dicendo che farete meglio ad aver ragione o saremo tutti nei guai."

"Ma non è per questo che Scotland Yard preferisce assegnare a voi tutti i casi che coinvolgono la nobiltà, ispettrice, così che possiate lisciare le penne arruffate dell'elite sociale?" chiese Shizuru in tono innocente.

"Certo, per indagare ed esaminare le loro faccende personali facendo domande indiscrete è opportuno che si usi un titolato, ma stiamo parlando di accusare una persona di un crimine molto grave."

"Bè, forse dal punto di vista sociale sarebbe  un grattacapo," ammise Shizuru. "Dovrò affidarmi al vostro naturale aplomb se vogliamo sperare di venirne fuori."

Armitage mi guardò.

"Fa così anche con voi?"

"Non avete idea."

"Ara, siete così dura con me, e proprio quando vi sto offrendo la soluzione del mistero."

"Questo lo vedremo. In questo momento, tutto quello che avete è un caso tirannico."

"È teorico, Lady Haruka, anche se in verità tirannico potrebbe anche essere accurato, a seconda delle circostanze."

"Forse, ispettrice, ma sono sicura che le mie teorie vi siano state estremamente utili in passato," le fece notare Shizuru.

"Sì, quando mi portavano alle prove. Ora state solo dando aria alla bocca."

"Avete qualche obiezione da portare al mio ragionamento?"

"...No."

"E, riuscite a trovare un modo ragionevole in cui una prova tangibile o testimonianza certa possa essere recuperata?" insistette Shizuru.

"No, maledizione, non lo vedo, per questo vi sto permettendo di mettere in scena il vostro piccolo progetto. Sto solo dicendo che se non ci riuscirete, un assassino se ne andrà a spasso libero e noi avremo dei problemi, voi più di tutti."

"Visto che sono una dilettante, una straniera, e non ho un titolo," fu d'accordo Shizuru. "Ara, gli inglesi sono persone così severe."

Personalmente, pensavo che Armitage fosse davvero generosa a permettere a Shizuru di tentare quella strategia. Visti i rischi e la probabillità di successo, la sua dedizione alla giustizia doveva essere davvero intensa per spingerla a prendere quella decisione. Guardai Chrysant; il suo viso preoccupato mi diceva tutto sui rischi che sia l'ispettrice che Shizuru stavano correndo.

Ci fermammo fuori dalla porta della biblioteca.

"Vogliamo farlo o dobbiamo continuare a chiacchierare?" chiesi in tono acido. Come sempre, la probabilità che le cose potessero andar male mi metteva di malumore.

Armitage afferrò la maniglia.

"È il vostro spettacolo, Viola," disse, e spalancò la porta.

A giudicare dalla biblioteca, la famiglia Searrs doveva essere davvero molto istruita. Mi sembrava più un locale che si sarebbe potuto trovare in un'università o al British Museum, o forse in un club per gentiluomini—una stanza enorme, piena di scaffali, con tavoli e sedie per lo studio e comode poltrone imbottite davanti al camino con accanto dei tavolini per le lampade da lettura e per appoggiarvi delle bevande. Seduto in una delle poltrone, con le gambe accavallate e le dita intrecciate in una posizione che irradiava noncuranza, c'era il conte Dai Artai. Ci sorrise quando facemmo il nostro ingresso, come se fosse il padrone di casa che ci dava il benvenuto, nonostante i due robusti agenti di polizia del Surrey che stavano in piedi ai due lati della poltrona; i due poliziotti sembravano più guardie reali che sorveglianti.

"Ah, signorina Viola," disse lui. "Sospettavo di dovere la mia situazione al vostro intervento. Il modo disinvolto e rude con cui sono stato trattato, trascinato qui da queste persone, era tipico dell'ispettrice, ma dubitavo che avesse dato l'ordine senza un qualche suggerimento arrivato dall'esterno. A che devo questo piacevole invito?"

"Di certo siete abbastanza intelligente da capirlo?" lo rimproverò Shizuru.

"Bè, sì, naturalmente, ma vorrei così tanto che voste voi a dirmelo."

"Ara, ho un ammiratore? Vorrei parlarvi dell'omicidio di John Smith e del tentato omicidio di Sergay Trepoff."

Armitage, Chrysant, ed io avevamo già sentito la maggior parte della lezione, in quanto  Armitage aveva insistito prima di dare ufficialmente l'ordine di catturarlo. Anche se Shizuru poteva essere ostinata nonostante la sua educazione quanto Armitage era brusca e determinata, aveva acconsentito. Forse perché—a giudicare dagli sguardi che mi aveva rivolto  —ricordava la conversazione che avevamo avuto dopo che mi ero di nuovo unita a lei. Solo gli agenti sussultarono quando sentirono la frase "il tentato omicidio di Trepoff". Noi avevamo già superato lo stupore la prima volta.

"Il tentato omicidio dello zio Sergay?" chiese Nagi. "Ditemi. Forse Smith gli ha sparato e l'ha mancato? O forse la signorina Maria si è rivelata l'amante di Smith oltre che essere la sua facente parte di padrona di casa, e ha tentato di mettere del veleno nel cibo dello zio Sergay?"

"Sarebbero sviluppi interessanti, in particolare l'ultimo, ma le cose non sono andate così. Il tentato omicidio del signor Trepoff è stato attuato con lo stesso metodo del tentato omicidio del signor Smith, e dalla stessa persona."

Nagi battè le palpebre.

"Ma non mi dite? Anche se non dovrebbe essere considerato un tentato suicidio, invece che un omicidio? A meno che non stiate dicendo che non è stato lo zio Sergay a sparare a John Smith?"

"Perché tutti continuano a chiederselo?" mormorò Armitage. "Quanto chiuso dev'essere un caso prima di convincere la gente che la polizia ha arrestato l'uomo giusto?"

"È colpa dei romanzi polizieschi," le disse Shizuru. "È scioccante il modo in cui influenzano la fiducia della gente nella forza ufficiale."

Ebbi l'improvvisa, folle impressione che in qualche modo Shizuru mi avesse spiata mentre stavo perquisendo lo studio di Smith, perchè Nagi ed io eravamo le uniche due persone che avevano messo in dubbio la colpa di Trepoff, ed era stato quando eravamo stati da soli nello studio che lui aveva rivelato la sua passione per i polizieschi. Poi notai la copia del 'Mistero della carrozza' appoggiato sul tavolino accanto al gomito di Nagi e mi accorsi che era stato lo spirito di osservazione, non l'onniscenza, che aveva spinto Shizuru a fare quel commento così pertinente.

"Allora spiegatevi, signorina Viola. Sono assolutamente affascinato."

"È molto semplice in realtà. Alcuni assassini non riescono a soddisfare il loro desiderio di violenza a meno che non abbiano la vittima tra le mani, a portata di pistola o coltello, di mazza o di laccio per strangolare. Altri preferiscono non essere coinvolti direttamente, usando  il veleno, o uno scalino allentato o una bomba a tempo, o perfino assumendo un killer. Voi siete molto più interessante, conte. Non credo di aver mai incontrato un assassino che riesca a convincere altre persone a commettere volontariamente i crimini al posto suo."

Nagi fece un'espressione che esprimeva innocenza ferita.

"Me? Mi state accusando di tutto?"

"Certo. Naturalmente non pensavate che foste stato portato qui solo per essere intrattenuto, vero?"

Lui le sorrise.

"Al contrario, signorina Viola; penso che tutto questo sia davvero divertente. Sono certo che i miei avvocati saranno d'accordo quando cominceranno a preparare una denuncia per calunnia. Accusare un gentiluomo di omicidio davanti a così tanti testimoni, e alcuni di essi ufficiali di polizia, dovrebbe preludere a danni molto gravi. Mi chiedo, la vostra famiglia ha ancora il denaro necessario a risarcirmi visto che i vostri genitori sono fuggiti e sono stati diseredati, costringendoli a provvedere a loro stessi?"

Se quella frecciata irritò Shizuru, lei non gli diede la soddisfazione di darlo a vedere. Si limitò a scuotere la testa tristemente.

"Oh, conte, giocare il gioco dell'onore offeso. Mi aspettavo di meglio da un criminale tanto creativo."

Lui ridacchiò al vedere la sua reazione.

"Bè, forse è stato maleducato da parte mia. Non vorrei essere scambiato per qualche pomposo gentiluomo inglese che cerca di sistemare un insulto personale al cospetto di una corte. I miei antenati ne sarebbero scioccati. Procedete. Ora, presumo, che quando dite 'convincere altre persone a commettere volontariamente i crimini al posto suo' intendiate fare in modo che lo zio Sergay uccidesse Smith e poi l'ispettrice e il peso della giustizia inglese disponessero dello zio Sergay?"

"Precisamente. Loderei le vostre capacità deduttive, ma avete un significativo vantaggio nell'immaginare la sequenza di eventi con cui si è svolto il crimine."

"Così sostenete."

Nagi sorrise mentre lo diceva, la luce della lampada proiettava sul suo viso una luce color bronzo, causando ombre nette. Quel bastardo sorridente si stava divertendo.

"Posso chiedervi come siete arrivata a questa conclusione?"

Lei gli sorrise. Anche lei si stava divertendo, quel duello di intelletti le piaceva. Io non capivo. Se aveste voluto la mia opinione, delle scommesse che avevano delle vite umane come posta erano…bè, troppo reali per farmi godere il gioco del gatto col topo.

"È stato il libro mastro, naturalmente. Era la scelta perfetta per spingere il signor Trepoff ad agire, i numeri parlano in linguaggio freddo ed esplicativo che è più convincente di qualsiasi testimone. Vi siete assicurato che sapesse della perfidia del signor Smith, e in circostanze tali che avrebbero provocato la reazione che volevate.

"In realtà, questa era la domanda che mi aveva consumata nel momento in cui ho scoperto il libro mastro. Perché qui? Perché ora? Perché darlo al signor Trepoff qui durante questa festa? Doveva esserci un motivo. Sarebbe stato molto più efficiente spedirlo, così che Trepoff potesse esaminarlo con comodo e dare inizio ad un'indagine. Non siete d'accordo, conte?"

Nagi annuì.

"Di certo sembra logico."

"C'erano due possibilità. Da un lato la persona che aveva consegnato il libro avrebbe potuto averlo rubato al signor Smith qui in questa casa e non poteva permettere che il registro mancasse troppo a lungo."

"Sembra ragionevole. Un domestico, forse, che non poteva consegnare quel libro ad un ufficio postale senza che Smith lo venisse a sapere."

Shizuru gli sorrise.

"Sì, ci ho pensato. Eccetto che il libro è stato annotato dalla persona che l'ha consegnato."

Nagi sbadigliò.

"Sul serio, signorina Viola, non capisco dove volete arrivare."

"Davvero? Natsuki, se aveste trovato i registri delle malefatte finanziarie del signor Smith, sareste stata in grado di decifrarli? Di identificare le transazioni fraudolente e i conti falsi?"

"Chi, io?" la fissai. "Starete scherzando."

"Al contrario, sto illustrando un punto. Per analizzare ed annotare un libro mastro ci vuole esperienza, conoscenza e tempo. Solo qualcuno che fosse esplicitamente coinvolto nei reati del signor Smith—Smith stesso o un complice—avrebbe potuto annotarlo senza metterci troppo tempo. Quindi la fretta non era un fattore, e possiamo anche scartare l'idea che sia stato un servitore. Una cameriera quindicenne non avrebbe avuto la competenza necessaria per annotarlo."

Ecco.

Lo aveva in pugno. Fino a quel punto, quello che Shizuru aveva detto era solo una teoria, una spiegazione logica degli eventi che rispondeva alle domande senza lasciare dubbi. Ma Nagi sussultò, leggermente, alla menzione della cameriera, e seppi che Shizuru aveva ragione.

"Quindi, arriviamo all'inevitabile conclusione: l'informatore ha dato il libro al signor Trepoff qui ad Odessa per un motivo specifico, per raggiungere un obbiettivo definito. Era per organizzare un faccia a faccia senza sollevare particolari sospetti? Questa sarebbe stata una soluzione ragionevole, ma no—l'informatore ha preso delle precauzioni per celare la propria identità, il comportamento opposto di qualcuno che vuole parlare."

Shizuru si arrotolò una ciocca di capelli attorno a un dito.

"Questo lascia una sola spiegazione. Il libro è stato consegnato in modo misterioso, teatrale, per strappare una reazione al signor Sergay Trepoff."

Nagi inarcò un sopracciglio.

"Una reazione, Miss Viola?"

"Precisamente. Una reazione che in effetti ha avuto luogo. L'uccisione del signor Smith."

"Suvvia, suvvia," rispose il ragazzo, agitando un dito in un gesto che invitava alla cautela, "questo non è forse un errore logico? Come potete dire che il risultato atteso era questo? Forse l'informatore voleva, per esempio, spingere lo zio Sergay a fare un'accusa pubblica davanti a dei testimoni—se teniamo conto del resto del vostro ragionamento, che mi sembra alquanto traballante."

"Le conseguenze non previste sono la croce di ogni detective," fu d'accordo Shizuru. "Ho preso in considerazione la possibilità, poi l'ho scartata. Che bene avrebbe fatto?"

"Date per scontato che l'informatore sia una persona razionale. E se il suo obbiettivo fosse stata la vergogna pubblica, non la vendetta o la giustizia?"

Shizuru scosse la testa tristemente.

"Una persona che annota con cura un libro mastro come metodo per scatenare una reazione? No, penso di no. Persone che pensano in termini di affari, sono persone che tengono conto dei risultati. Allo stesso modo, in questo caso l'informatore non avrebbe avuto alcun motivo di nascondere la propria identità. No, no, posso credere a uno o due comportamenti irrazionali prima di colazione, ma non sei, particolarmente quelli che non sono coerenti l'uno con l'altro. Questo era un piano per scatenare nel signor Trepoff una rabbia omicida, per ispirargli tutta la passione dell'amante che ha perso la sua sposa proprio quando l'oggetto della sua rabbia era davanti a lui, senza poter fuggire—e inoltre, proprio nel luogo dove la signorina Searrs ha trovato la morte.

"Naturalmente, questo necessitava una profonda comprensione del carattere del signor Trepoff. Molti di noi non sarebbero così motivati a uccidere, o se lo fossimo, sceglieremmo una vendetta fredda, ben calcolata e meticolosamente pianificata, invece che accuse sconnesse e colpi di pistola."

"Sul serio, signorina Viola, mi state dando fin troppo credito. Verrò impiccato semplicemente perché sono il pupillo del signor Trepoff?"

"Questa, più o meno, è la sostanza dei fatti. Vedete, attraverso la porta che connette le vostre stanze avevate un accesso facile e diretto alla sua camera, cosa che nessun altro poteva avere. Eravate l'unica persona che poteva andare e venire dalla stanza del signor Trepoff come se nulla fosse, senza paura che un testimone casuale nel corridoio potesse vedervi entrare in una camera che non avreste dovuto violare. E se foste stato scoperto, bè, avreste sempre potuto dire che gli stavate facendo visita con qualche pretesto inventato sul momento."

Questa volta, Nagi non parve granchè impressionato dalle deduzioni di Shizuru. Infatti, scoppiò a ridere.

"Davvero, signorina Viola, questo è veramente troppo. State basando il vostro intero caso sull'idea che l'informatore non avrebbe potuto scivolare nella stanza dello zio Sergay una volta senza essere visto?"

"Oh, no, non una volta. Molte volte. Se fosse stato una volta sola voi sareste stato sospettato, come ho già spiegato, ma non sarei mai stata certa. Il problema è che avete deciso di strafare."

"Davvero?"

"Proprio così. Quando avete visto la lettera della povera, piccola Nina, dovete aver pensato che fosse stata messa lì per intervento divino. Le parole sulla busta avrebbero potuto essere distorte perché si accordassero al vostro pacco, e la scrittura avrebbe indirizzato una mente sospettosa su una pista ben diversa. Così l'avete rubata. Ma questo implicava il fatto che avreste dovuto correre fuori e dentro la stanza del signor Trepoff. Entrare nella stanza. Trovare la lettera. Lasciare la stanza portando la lettera con voi. Tagliare la carta con la frase che si accordava. Incollare la carta al pacco. Disfarvi del resto della lettera probabilmente bruciandola, un atto crudele verso i sentimenti sinceri, anche se mal riposti, di una giovane donna. Mettere il pacco al suo posto. Poi, più tardi, intrufolarvi dentro e assicurarvi che il signor Trepoff avesse davvero bruciato il libro come eravate sicuro che avrebbe fatto. Se ci fosse riuscito, non ci avrebbe mai raccontato la storia completa. Ma un libro non brucia facilmente, particolarmente se ha la copertina rigida, su un fuoco del genere. Oh, sì, c'è stato troppo movimento dentro e fuori dalla stanza per credere che fosse casuale."

"La vostra immaginazione, se non altro, è impressionante."

"Il fatto che il libro non avesse bruciato bene vi ha messo in una brutta situazione. Non siete riuscito a finire il lavoro o ad attizzare il fuoco da solo—se qualcuno vi avesse visto, sareste stato finito. Il conte Dai Artai non riattizza il fuoco in una stanza vuota senza un buon motivo! Così avete fatto in modo che fosse Nina a farlo per voi. L'avete incoraggiata ad accendere un fuoco mentre parlavate con il signor Coxley e naturalmente, è subito corsa ad accendere una bella fiamma che avrebbe finito di distruggere la prova decisiva."

"Di certo non ricordo di aver chiesto alla cameriera di accendere il fuoco nella stanza dello zio Sergay."

Armitage sbuffò.

"Oh, per favore. Come se qualcuno che vi conosce da cinque minuti crederebbe che sareste disposto a fermarvi a chiacchierare del del tempo, particolarmente in modo tale da influenzare una cameriera. Più probabilmente le avreste semplicemente ordinato di accendere il fuoco nella vostra stanza. E avreste dovuto essere cieco e sordo per non notare i suoi sentimenti per Trepoff. Era certa di dover accendere quel fuoco."

"Pfft. Vi prego, ora aver freddo è la prova di un crimine? Questi inverni inglesi semplicemente non sono di mio gusto. Forse i Sassoni hanno portato il loro clima nordico con loro quando si sono stabiliti qui."

Credo che sia possibile, pensai. Finalmente ha detto qualcosa con cui concordo.

"E non dimentichiamo il problema del movente. Se Sergay Trepoff viene impiccato o se per un qualsiasi motivo diventa incapace di agire come vostro tutore—se, per esempio, è costretto a restare in prigione a lungo—il controllo del vostro denaro passa nelle mani dei banchieri. Questi non sono uomini che penseranno al vostro bene, come potrebbe fare un amico di famiglia, ma professionisti che vorranno impressionarvi e guardagnarsi la vostra fiducia come cliente, così che quando raggiungerete la maggiore età non andiate a cercare istituti bancari più accomodanti. In breve, la vostra persona e la vostra ricchezza sarebbero libere dall'occhio attento di un tutore e virtualmente vostre da gestire come piace."

Nagi rise.

"Sul serio, signorina Viola, questo è troppo divertente. Se avessi voluto lo zio Sergay fuori dai piedi, o qualsiasi altra frase che usereste per descrivere questa situazione, allora perché avrei dovuto trasformarlo in un arcano complotto per costringerlo ad uccidere un'altra persona? Perché non, semplicemente…licenziarlo?"

"Perché siete un giovane intelligente, naturalmente."

"Bè, grazie—anche se, a giudicare dal tenore di questa conversazione, non sono sicuro che voi possiate essere considerata affidabile nel giudicare l'altrui intelligenza. Ma ditemi quali sarebbero i benefici che deriverebbero da questo piano tanto contorto."

"Prima di tutto, in questo modo non avete bisogno di prendere in mano un'arma o di ordinare a un assassino prezzolato di uccidere qualcuno per voi, mantenendo il vostro collo ben lontano dal cappio," cominciò Shizuru, contando i motivi sulla punta delle dita. "Secondo, visto che il signor Trepoff sembra essere l'aggressore, le indagini verranno incentrate sul suo movente per l'omicidio di Smith, non sui motivi che terze parti hanno per uccidere il signor Trepoff. In terzo luogo, in questo modo fate esattamente come dice il proverbio, prendete due piccioni con una fava."

"O due persone con un libro mastro," Armitage a quanto pareva non aveva potuto resistere alla tentazione di spiegare la metafora.

"Dunque, secondo il vostro ragionamento, devo avere un qualche motivo per volere morto anche il signor Smith. Lo conoscevo appena, e solo perché era un dipendente della fidanzata del mio tutore."

Il sorriso di Shizuru diventò un po' più luminoso.

"Oh, sì, conte. Avevate un motivo. Avevate un buon motivo per volere morto John Smith. Finchè lui fosse vissuto, sareste sempre stato legato a lui, dalla paura e dalla colpa. Lui era sempre una minaccia per voi."

"Una minaccia per me? Starete scherzando."

"Oh, no. Lui era la minaccia peggiore di tutte. Sbarazzarvi di Trepoff in modo da avere accesso alla vostra eredità era semplicemente un bonus, il risultato della vostra intelligenza. Vedete, Smith avrebbe potuto portarvi alla forca perché siete stato voi a uccidere Rena Searrs per lui."

~X X X~

Note dell'autore: Anche se è vero che un avvocato che porta i casi alla corte in inglese britannico viene chiamato "barrister," mentre quelli che lavorano in uno studio legale vengono detti "solicitor," vengono anche chiamati in generale "lawyers" proprio come negli Stai Uniti (i lettori inglesi naturalmente giù lo sanno, e ci sono molti esempi di questo nella letteratura del periodo), quindi Nagi non sta usando accidentalmente un americanismo (NDT: nel testo originale, naturalmente).

 

  
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