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Autore: directionerdivergent    31/05/2014    0 recensioni
Allungò la mano e tocco per la prima volta quel muso ruvido e possente. Le sue narici si dilatavano in modo regolare e le sue squame brillavano sotto il sole. Shaza non aveva mai visto niente di così bello. Corse un grande rischio e lo guardò negli occhi, ma non accadde nulla. Almeno così pensava.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2
 
Mi svegliai e scesi dal letto, il contatto dei miei piedi nudi contro il pavimento di pietra mi fece rabbrividire. Questo era un giorno speciale, il giorno della rinascita. Oggi sarebbe iniziata l'estate, e come ogni anno, anche oggi ci sarebbe stata la festa dei villaggi, una settimana di feste, balli, spensieratezza e si festeggiava nella piana di Hestle per far riunire proprio tutti. Stamattina toccava ad Helena occuparsi della casa quindi mi sarebbe avanzato un pò di tempo per andare a comprare un pò di cibo, e magari anche un vestito.
Ogni villaggio si veste in un modo diverso. Nel mio ad esempio i colori dominanti sono l'arancione, il marrone e il rosa e rappresentano la terra, i tramonti e i fiori. Per Osten il colore è il grigio come la pietra, la loro è una vita da minatori, artigiani... Poi c'è Kotore il villaggio dei pescatori, marinai... si vestono di blu, il colore del mare. E poi c'è Nhion il villaggio degli stregoni che si vestono di viola, giallo come i colori delle loro magie.
Dopo aver staccato una mela dal nostro albero m'incamminai verso il mercato alla ricerca di un pò di carne e un vestito adatto. Amavo la confusione del mercato, i bambini che si rincorrevano, le madri che chiacchieravano tra di loro e cercavano di valutare le stoffe e le scarpe, le urla dei commercianti per riuscire a vendere di più e tutti i carri che trasportavano le merci.
Mi avvicinai nella zona dedicata ai vestiti, una vecchia signora mi fece segno di avvicinarmi. C'erano molti colori, ma io volevo rappresentare la mia patria, quindi puntai per il rosa. Mi mostrò vari vestiti ma nessuno sembrava fare per me.
Mi allontanai insoddisfatta e continuai la mia ricerca. Vidi più avanti un negoziante che al contriaro degli altri, non urlava quanto fossero belle le sue stoffe o bassi i suoi prezzi, ma stava studiando un vestito e stava cucendo un nastro con un fiocco nero nella parte di dietro. Mi avvicinai incuriosita.
-Buongiorno, signore ha per caso un vestito rosa?- Gli domandai
-Buongiorno bella signorina. Mh.. Vediamo un pò cosa potrebbe renderti ancora più bella...- Disse prendendo qualche vestito 
 "No non ci siamo..."
-Mi scusi, posso vedere il vestito che stava finendo?- E glielo indicai
-Certamente! Oh, come sono sbadato, questo vestito starebbe proprio bene a te- Lo prese e me lo porse
Era davvero molto bello, lo presi e pagai. 
Tornando a casa vidi qualche uomo che appendeva decorazioni per la città e raggiunsi la mia casa felice.

Il sole stava per tramontare, e decisi di prepararmi.
Quando ebbi finito, presi la spazzola e mi guardai allo specchio. Ero cresciuta molto e avevo i lineamenti da ragazza e non più da bambina, e avevo delle gambe lunghe e snelle. Non mi sono mai definita una ragazza bella, e a dire la verità non mi è mai interessato esserlo, ma quel vestito senza maniche, con la scollatura a cuore mi stava proprio bene. Sciolsi le due trecce che avevo fatto per avere i capelli ondulati e inizia a pettinare con cura i miei capelli lunghi, dopodichè raggiunsi mia sorella per andare alla festa.

Arrivammo alla piana e la prima cosa che mi colpì furono i colori. Viola,blu,giallo,marrone,arancione,grigio... Tanti colori che appunto dovevano simboleggiare la rinascita. C'erano dei tavoli con vino e birra e tutti erano molto allegri. Mi avvicinai alla folla e iniziai a ballare con mia sorella, un pò per gioco, e iniziò la musica. I passi erano semplici e li conoscevamo tutti. Ad un certo punto una ragazza dal vestito viola che dimostrava la mia età si avvicinò a me e con la massima sicurezza mi prese la mano e iniziammo a ballare.
-Come ti chiami? Sei una di Yecan vero?-Mi chiese sorridendo
-Sono Shazan, eh si sono di Yecan, tu invece devi essere di Nhion giusto?-Chiesi
-Si! Sono Nadja piacere!- Mi porse la mano e gliela strinsi.
Parlammo molto e subito mi piacque. Era molto simpatica e sapevo di avere molte cose in comune con lei, come la voglia di libertà, di viaggiare. Lei aveva la pelle un pò scura e dei capelli neri nè lunghi nè corti, aveva 16 anni ed era alta quanto me. Sapevo che saremmo diventate grandi amiche.

I giorni passavano e anche le feste finirono. Ripresi a coltivare i campi ma la mia vita aveva preso una strada diversa da quando avevo conosciuto Nadja. Trovammo il "nostro punto di rincontro" nella piana di Hestle sotto la Grande quercia. Avevamo appuntamento tutti i giorni di pomeriggio e lei mi mostrava ogni volta qualche magia che apprendeva. Lei era fortunata ad essere nata a Nhion, perchè la magia era una cosa bellissima e molto utile. Io portavo qualche pesca o fetta di anguria che mangiavamo sotto l'ombra dell'albero. Lei mi parlava dei draghi, creature che vivevano in alcune altre isole dell'arcipelago, possenti e meravigliosi, più antichi di qualsiasi altra creatura e più saggi di ogni uomo. Ogni tanto c'era qualche uomo coraggioso, guerriero e servitore del Re che riuciva a creare un legame con esso, e una volta stabilito il legame, nulla avrebbe potuto dividerli, solo che questi casi erano estremamente rari. Li chiamavano Padroni del Cielo.



 
   
 
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