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Autore: Miss One Direction    31/05/2014    13 recensioni
- No, ragazze, no! Non lo voglio conoscere! - urlai in preda alla disperazione.
- Tu lo conoscerai e basta! - risposero in coro.
- E se poi è un secchione, asociale, con gli occhialoni, i brufoli, i peli e passa le giornate a mangiare schifezze e leggere libri di fantascienza che si capiscono solo loro? - chiesi terrorizzata, rabbrividendo al solo pensiero.
- Tu non stai bene ma non fa niente. Lo conoscerai, vi metterete insieme e vivrete felici e contenti - esclamò Daniela, con aria sognante.
E poi ero io quella che non stava bene...
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- No, ragazzi, no! Non la voglio conoscere! - urlai, preso dalla disperazione.
- Non fa niente, la conoscerai e basta! - urlarono loro a tono.
- E se poi è una racchia con i brufoli, gli occhialoni, asociale oppure una snob con un carattere orribile? - chiesi terrorizzato, schifandomi al solo pensiero.
- No! È bellissima, dolcissima... forse un po' strana, ma perfetta per te quindi, caro il mio Harold Edward Styles, dimostra di avere le palle e conoscila! - alzò la voce Louis, afferrandomi per le spalle.
E poi ero io quello strano...
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TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=RVqNKUOLIAQ
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Vi prego no! - sentimmo urlare dal bagno dove pochi minuti prima era entrata Mara
- Che succede? - gridai in risposta mettendo Mtv Music
- Coca Cola nel cesso! -

Sia io che Daniela che Margaret corremmo al piano di sopra, lasciando i ragazzi in salotto ancora confusi, e subito ci precipitammo a bussare. Quando una di noi annunciava un “Coca Cola nel cesso!” allora era proprio ora di correre, riguardavano sempre emergenze e ovviamente era anche una sorta di richiamo in codice: per questo i ragazzi non avevano capito la gravità della situazione. Per un attimo mi preoccupai anche del fatto che pensassero che ci fosse davvero della Coca Cola nel cesso... oh andiamo, non potevano essere così stupidi!... Vero? Ok ricominciamo: Mara aveva bisogno d'aiuto.
Dopo aver ricevuto il permesso, entrammo tutte e 3 e vedemmo Mara mentre si stava abbottonando i pantaloni. Sembrava tutto normale...


- Che è successo?! - chiese preoccupata Daniela guardandosi intorno

In risposta la ragazza dai jeans quasi abbottonati sventolò la confezione dei Lines ormai vuota e lì capimmo tutto: assorbenti finiti... merda.

- L'ultimo l'ho usato io quindi dobbiamo andarli a ricomprare – disse molto semplicemente scaricando

Vivere in 4 (5 con Giulia) senza assorbenti è come per un maschio vivere senza boxer, sono indispensabili: soprattutto se capita di avere il ciclo nello stesso periodo. Di solito facevamo a turno: una doveva fare la lavatrice, una doveva spolverare, un'altra doveva portare fuori la spazzatura e l'ultima doveva andare a fare la spesa (quando c'era anche Giulia ne approfittavamo per dare una sistemata anche al giardino). Lo confesso: nell'ultimo periodo il lavoro maggiore lo avevano fatto le ragazze... perché? Perché la sottoscritta era stata impegnata a oziare beatamente sul divano. Per quanto fossi stronza, non andavo di certo fiera del fatto che avessero fatto tutto le altre... però anche in quell'occasione sperai di poter rimanere a casa senza fare niente. Decisi di “nascondermi” dietro le figure di Daniela e Margaret ma, sfortunatamente per me, non mi resi invisibile... maledizione.

- Manu? - mi chiamarono tutte e 3 dopo essersi messe le mani sui fianchi
- Siiii? - risposi con la mia vocina tenera
- Lo sai che ti tocca -
- Va bene... - sussurrai a bassa voce e con la testa china

Chissà se così si inteneriscono... continuai con la mia faccina da cucciola finché non raggiunsi il corridoio, lì mi rigirai e le guardai per cercare di convincerle. Mi indicarono decise il piano di sotto con il dito e a quel punto lasciai perdere, e alla fine venivo considerata io “la testarda di casa”! Va bene: io ero una testa di marmo, questo è vero... però non è colpa mia se da piccola avevo sbattuto la testa contro un armadio e lo avevo addirittura ammaccato... ero solo una bambina! Mi sono sempre chiesta se fosse proprio per questo che fossi così di coccio, Mara mi chiamava “Miss Convinzione” e sinceramente mi faceva morire dal ridere ogni volta che lo faceva... Passa Miss Convinzione bitches!
Sentendo le note di Blurred Lines come sottofondo dal salone, iniziai a scendere le scale come una di quelle ragazze nel video e come sempre non mi importò nemmeno per un secondo di sembrare ridicola. Diciamo che quella camminata era una sorta di presa in giro verso quel video assolutamente maschilista... naaah io non dico mai queste cose! La verità? Dovevo farla ancora pagare al mio ragazzo per avermi fatta ingoiare a forza quel veleno all'ospedale, certe cose io non le dimentico.
Continuai a canticchiare e muovermi come una gatta morta fin quando non attirai completamente l'attenzione di Harry. Bene: piano perfettamente riuscito.


- Porca put... - iniziò a dire fissando, con uno sguardo del tutto poco casto, i miei movimenti sinuosi
- Meglio lei o quelle del video Harry? - chiese ridendo Liam
- Eh? - chiese confuso il ragazzo affianco a lui, non staccandomi gli occhi di dosso

Scoppiarono tutti a ridere, compresa la sottoscritta, e aumentammo ancora di più quando Harry si accorse della sua madornale figura di merda. No, non riuscivo a restare arrabbiata con lui. Gli lasciai un bacino sulla fossetta e iniziai subito a prendere le chiavi di casa e il cellulare per poter uscire.

- Dove te ne vai? - mi chiese Niall sistemandosi sul divano
- Vado un attimo al supermercato. Abbiamo bisogno di viveri – risposi controllando di avere anche i soldi

Immaginate che figuraccia se fossi andata lì e poi non avessi potuto pagare niente? No grazie, già fatto. Feci un attimo un resoconto ma, proprio mentre stavo per salutare tutti, Harry mi raggiunse e si infilò un cappellino di lana che lasciava liberi solo due ricciolini accanto all'orecchio.

- Anche tu esci? - gli chiesi alzandomi la cerniera del piumino
- Si. Ti accompagno a fare la spesa, tanto devo comprare anche io qualcosa sennò a casa nostra per vivere mangeremo i mobili – scherzò aprendomi la porta come un gentiluomo

Salutammo tutti e ci avviammo, mano nella mano naturalmente, verso il marciapiede. Il supermercato più vicino non distava molto e una bella camminata non ci avrebbe di certo fatto male, soprattutto a me... ma che sto dicendo?! Hanno inventato la macchina apposta! In più, con tutte le buste che avremmo dovuto portare, sarebbe stata anche più comoda.
Il cielo londinese quel giorno era grigio (e quando mai) ma per fortuna non aveva attaccato a piovere o altro, io personalmente non vedevo l'ora che Londra si tingesse di bianco. Avevo sempre amato la neve, forse legata ai tanti ricordi che avevo con essa in Italia... abitando in una città non molto lontana dalla montagna, non era mai stato raro che verso dicembre già iniziassero a scendere i primi fiocchi che poi si sarebbero trasformati in bufere vere e proprie. Mi era sempre piaciuto starmene seduta sul bordo della finestra di camera mia e osservare il movimento delicato e dolce della neve, il tutto accompagnato da un buonissimo Ciobar caldo e un plaid... se poi avevo un buon libro sotto mano o le cuffiette, ogni momento diventava magico nel verso senso della parola. Quel Natale avrei dovuto passarlo con la mia famiglia in Scozia dove un vecchio amico di mio padre ci aveva invitati, in realtà non mi era mai importato di andare in Scozia ma non vedevo l'ora di passare di nuovo del tempo con i miei genitori: ormai riuscivo a vederli pochissimo e le vacanze natalizie erano un occasione per stare un po' con loro. Le ragazze, da quello che sapevo, avrebbero passato tutto il tempo con i loro rispettivi fidanzati e non potevano darmi notizia più bella: mi emozionavo io per loro quando ogni coppia aveva la propria intimità, figuriamoci se passavano del tempo insieme. L'unico a cui non avevo chiesto niente era proprio Harry, non so perché ma non avevamo mai affrontato il tema “periodo natalizio”... mi sarebbe piaciuto tantissimo poter stare con lui ma non avevo preso nemmeno in considerazione l'idea: a meno che non fosse venuto con me, non c'erano possibilità di stare insieme.
Arrivammo alla sua macchina e, tra una battuta scema e l'altra, arrivammo davanti a quel piccolo edificio dove però andavano tutti quelli del quartiere, deduco che fosse così per la gentilezza del personale. Una volta scesi dall'auto prendemmo un carrello ciascuno ma all'improvviso mi venne una voglia pazzesca di entrarci dentro e proseguire; quando ero piccola lo facevo sempre quindi perché non rivivere vecchie memorie?
Perché hai 19 anni e non ci entrerebbe nemmeno il tuo culo forse?!
In effetti il mio criceto non aveva tutti i torti... però, come diceva sempre Louis: “Se non si fanno cazzate a quest'età, quando le dovremmo fare?” o forse era Mara che lo diceva sempre? Vabbé il senso è quello.
Rimisi subito a posto il carrello che avevo preso e senza dire niente a nessuno mi “arrampicai” su quello di Harry fino a cascarci dentro di culo. Inutile dire che rimase scioccato come se avesse appena visto chissà quale cosa scandalosa.


- Che c'è? - chiesi innocentemente sistemandomi meglio
- Hai intenzione di restare lì dentro per tutto il tempo? - mi chiese confuso e un po'... a disagio
- Problemi? Non è affar mio bitch! - risposi convinta alzando una gamba

Fanculo anche al mio criceto che aveva dubitato del mio culo a mongolfiera.

- Piccola ti prego scendi, ci stanno guardando tutti – sussurrò ormai rosso come un pomodoro maturo, lanciando occhiate ai passanti che mi guardavano teneramente

Alzai le spalle con noncuranza e cercai di mandare in avanti quell'aggeggio con il bacino: speriamo che la gente non pensi male...

- Verso l'infinito e oltre! - urlai con un braccio teso mentre Harry scuoteva la testa disperato
- Quando mi hai proposto di essere la tua ragazza eri consapevole delle conseguenze – lo accusai alzando le spalle

Devo ammetterlo: mi sarebbe piaciuto se Harry avesse fatto il cretino con me... ma in fondo sapevo che era ancora troppo presto per farlo uscire dal guscio, un passo alla volta. Visto che si stava facendo tardi alla fine si decise a spingere il carrello con me dentro ed entrammo come se niente fosse nel supermercato: inutile dire che tutti quelli che passavano ci guardavano e ridevano.

- Allora: direi di dividere il carrello in due parti così faremo due conti separati – proposi dividendo quell'aggeggio in due parti con le gambe
- Chiudi quelle gambe che chissà che pensa la gente! - mi sgridò divertito Harry, facendo girare di conseguenza un bambino e sua madre

Feci come ordinato e me ne fregai anche dell'ordine: meglio mettere tutto insieme, si risparmia fatica e possibili calcoli matematici no?

- Di cosa avete bisogno tu e le ragazze? - mi chiese guardandosi intorno

Glielo dovevo proprio dire? È un po' imbarazzante dover dire a un maschio: “lo sai che mi devo comprare gli assorbenti?”, oh bhe: tanto lo avrebbe scoperto comunque.

- Vai al reparto intimo please – risposi indifferente sfogliando un catalogo delle offerte, preso all'entrata

Fece come gli avevo ordinato e, individuati quelli giusti, mi allungai per prendere quanti più pacchetti possibili: meglio fare la scorta. Harry rimase muto per tutto il tempo ma, una volta aver riempito metà carrello solo con gli assorbenti, iniziò a ridere.

- Che c'è? 4 ragazze non possono avere il ciclo? - chiesi in ginocchio come se fosse la cosa più normale del mondo

Riniziò a spingere il carrello come se niente fosse e lì potei intravedere, da sotto il giubbino, il suo bicipite fare capolino. Cazzo se era grande... Manuela frena gli ormoni, non è il momento di pensare cose perverse.

- Piccola? - mi chiese divertito vedendo che non avevo intenzione di sedermi
- Eh? -
- Se continui a stare in ginocchio non ce la faccio a spingere – rispose con un sorriso divertito

Ci misi qualche minuto per elaborare la frase e alla fine mi decisi a girarmi e mettermi composta, composta mo... diciamo: normalmente. Da quello che avevo capito dalla lista di Harry, a casa loro mancava praticamente tutto: latte, uova, pasta, patatine, acqua... ecco perché erano sempre schiaffati a casa nostra! No scherzo: l'amore non conosce confini, nemmeno il vialetto di casa. Continuammo a fare la spesa per un'altra oretta buona e alla fine mi ritrovai praticamente circondata da cibo, bevande e cose varie. Mi si stava creando una montagna sia sulle gambe che sulle braccia ma mi stavo divertendo un mondo, Harry un po' di meno... trascinare quasi 100 chili non è proprio piacevole, soprattutto se la tua ragazza continua a incoraggiarti e metterti in imbarazzo. In fondo però sapevo che anche lui si stava divertendo: da cosa l'avevo capito? Dal sorrisino che aveva ogni volta che lo sfottevo. E allo stesso tempo sorridevo anch'io perché a ogni presa in giro corrispondeva un bacio e io li accettavo molto volentieri.

- Direi che abbiamo preso tutto... - sentenziò dopo aver visto tutta la roba nel carrello
- Tu dici? - risposi con sarcasmo, cercando di non far cadere la montagna di pasta che avevo appena creato
- Ehi -

Mi girai a testa in giù verso di lui e in un attimo mi ritrovai praticamente a baciarlo al contrario. Ok: rischio seriamente di morire. Fu un semplice bacio a stampo purtroppo, visto le circostanze, ma secondo me scoppiava d'amore da tutte le parti. Non era giusto. Non era giusto il fatto che le parole “Ti amo” mi morissero in gola ogni volta che cercavo di dirle, non era giusto il fatto che diventassi rossa per qualsiasi cosa mi dicesse ma soprattutto non era giusto che mi sciogliessi davanti a ogni suo bacio o coccola. Non ero mai stata così debole e scoperta, non avevo mai mostrato la mia parte fragile... eppure quando stavo con lui tutti i miei piani andavano a puttane. Ogni singola, fottutissima volta.
Una volta arrivati alla cassa la cassiera, Katy, mi sorrise divertita mentre io alzavo le spalle per farle recepire il messaggio ovvero “Sono grande ma allo stesso tempo piccola... e ne vado fiera!”. Harry iniziò a mettere tutto sul nastro e, una volta finito, mi uscirono gli occhi dalle orbite alla vista del prezzo complessivo. E mi innervosii ancora di più quando vidi il mio ragazzo pagare con la carta di credito.


- Nonononono non ci penso proprio. Io pago metà del conto – annunciai cacciando i soldi dalla cover del cellulare

Può sembrare un nascondiglio scemo ma vi assicuro che: 1) è molto comodo 2) non sei costretta a portarti il portafoglio e 3) così è sicuro che non li perdi o che te li freghino. Semplice no?

- Ma non ci pensare nemmeno! - rispose risoluto Harry spostando il carrello in avanti, e di conseguenza anche me

Maledette braccia troppo corte! Mi allungai il più possibile per cercare di raggiungere Katy ma, dopo aver sentito uno sbilanciamento del carrello, decisi di restare al posto mio: ci mancava solo che rovesciassi tutto. Tanto i soldi glieli avrei ridati prima o poi. Incrociai le braccia sotto il seno e, con un broncio da perfetta cucciola arrabbiata, stetti muta per tutto il resto del tempo.

- Piccola non parli più? - scherzò il mio ragazzo una volta fuori del supermercato e con tutta la nostra spesa nei sacchetti accanto a me

Continuai a stare zitta finché, arrivati davanti alla macchina, dovetti scendere per forza... peccato che era l'ultima cosa che volevo fare. A un certo punto il carrello si fermò di colpo e un Harry abbastanza perplesso mi si parò davanti. Sapevo già che non avrei resistito ai suoi occhi e per questo voltai la testa dall'altra parte, se avevo sempre pensato che fosse un mollaccione in quell'occasione mi dovetti ricredere: mi prese il viso con una mano e mi girò di nuovo verso di lui. No cazzo. Cazzo no! Santo Grande Puffo ora muoio...
Oddio! Urlo, soffoco, muoio, svengo, decedo, crepo!
Criceto ci mancavi solo tu guarda!


- Ho... ho fatto qualcosa di male? - sussurrò preoccupandosi di colpo e facendomi venir voglia di mangiarmelo per quanto fosse dolce
- No... - risposi a bassa voce e iniziando a sorridere senza rendermene nemmeno conto
- Allora perché non mi parli più? - continuò facendo all'improvviso il labbruccio

Ma io te lo mordo quel fottutissimo labbro! Ehm... si dicevamo?

- Perché hai voluto pagare tutta la spesa – risposi fingendomi di nuovo arrabbiata

Scoppiò a ridere di gusto fino a dover chiudere gli occhi e, quando alla fine si diede una calmata, pensò a sistemare le buste. Possibile che da un momento all'altro mi evitasse del tutto? Mi sta prendendo per culo di sicuro. Incrociai di nuovo le braccia e con un viso molto tirato, causato dalla mia irritazione, rimasi zitta fin quando non riuscii più a trattenermi.

- Ma mi stai prendendo per culo?! Prima stai per baciarmi e poi mi rifiuti?! Ma che hai in quella testa vuota?! -
- Vuoi stare un attimo zitta? - mi chiese chiudendo il portabagagli e raggiungendomi

Mi stava iniziando a fare paura...

- So io come farti ridere – mi sussurrò all'orecchio per poi sistemarsi dietro di me
- AAAAAAHHHH! - iniziai a urlare presa dal panico e dal divertimento
- Woooooo – urlò anche Harry in mezzo alle risate spingendo il carrello sempre più veloce

Aveva iniziato a spingere il mio “veicolo” molto velocemente, fin troppo secondo me ma mi stavo divertendo come una pazza: io nel carrello con le gambe all'aria, lui dietro senza poggiare i piedi. Mi fece fare il giro di tutto il parcheggio e, nonostante la gente ci guardasse anche abbastanza scioccata, noi non smettevamo di ridere e urlare. Ci stavo riuscendo... stavo facendo riemergere il vero Harry, quello che non si preoccupava delle conseguenze, quello che rideva sempre ma soprattutto: quello che riusciva a godersi quel poco di adolescenza che gli restava. Me l'ero ripromesso e proprio lì, in quel parcheggio, davanti a un supermercato avevo fatto un passo avanti significativo. A un certo punto iniziò a girarmi la testa ma avrei dato e sopportato di tutto pur di vederlo felice e spensierato, con quell'animo da bambino che doveva (e voleva) a tutti i costi venir fuori. All'improvviso partì addirittura Teenage Dream di Katy Perry dall'altoparlante e mi convinsi ancora di più che quel pomeriggio fosse stato programmato dal mio tanto amato destino, più prove di così. Dopo un tempo non perfettamente definito, ma comunque troppo breve secondo me, Harry si decise a fermarsi però continuò a ridere come se avessimo continuato a fare gli scemi. Con una grazia da perfetto ippopotamo incinta scesi dal carrello ma, una volta aver poggiato i piedi a terra, venni sollevata un'altra volta: in un attimo mi ritrovai tra le braccia di quella specie di angelo, stile principessa. Iniziò a girare su se stesso alla velocità della luce e attaccai di ridere insieme a lui, mai provata sensazione più bella questo è sicuro.

- Harry aiutoooo! - continuavo a strillare come una gallina mentre quel bambinone non accennava a smettere

Ma non gli sarebbe venuto neanche un po' di mal di testa?! Mai possibile?! Alla fine mi mise a terra una volta per tutte e per poco non caddi per il giramento di testa, per fortuna però che una presa forte mi salvò appena in tempo.

- Grazie... - mi sussurrò a pochi centimetri di distanza
- Per cosa? - chiesi in risposta con ancora un sorriso in volto
- Per farmi rivivere. - rispose deciso prima di buttarsi sulle mie labbra lasciandomi completamente spiazzata

Ero riuscita a farlo ridere, questo si... mai, mai e sottolineo mai avrei pensato a una simile frase detta da lui. Forse perché nemmeno Nick si era spinto così avanti o forse semplicemente perché non credevo che Harry fosse così romantico: ero sempre stata convinta che fosse un tipo alla mano e non da smancerie... chissà perché ma preferivo di gran lunga il suo lato romantico rispetto a quello acido. Ero un'eterna romantica plebei! Approfondii il bacio fino a trovarmi praticamente la sua lingua in bocca ma non mi importava che la gente ci fissasse in modo strano, tutto di lui aveva un sapore buonissimo (vitale oserei dire) e volevo gustarmelo fino alla fine. Speriamo solo che le mie ovaie non scopp... ops troppo tardi. Dovevo staccarmi, per evitare di avere la nostra prima volta insieme in quel parcheggio, ma non ci riuscivo. Tutto di lui era una droga: dalle sue labbra morbidissime ai suoi occhioni verdi, da quei ricci mezzi sfatti a quella lingua, dai suoi baci al suo respiro... signore signori: Harold Edward Styles era diventata la mia droga. 







                                                                                                     Thank you...



Spazio Autrice: hello people! Che dolce questo capitolo eh? U.U mi ci sono messa d'impegno proprio per questo u.u io oggi ho fatto l'esame per il Pet (una certificazione d'esame in inglese) e sono stravolta .-. però come vedete sono riuscita a postare quindi pretendo una ricompensa u.u una recensione andrebbe più che bene u.u ok la smetto XD allora *si scrocchia le mani come quando deve picchiare qualcuno* il capitolo. A mio parere il più stupido ma romantico che abbia mai scritto. Una contraddizione? No amori miei: un dato di fatto u.u Manuela continua nella sua "missione" di far riemergere il vero Harry e ha fatto un passo in avanti, Harry è sempre più innamorato (come la sottoscritta dei miei idoli *-*) di Manu e l'ultima parte è la mia preferita in assoluto *-* ok ora mi sciolgo quindi calma u.u non so se spicca ma ho voluto aggiungere anche il mio cricetino nella mia tesolina u.u quelle frasi che dice me le sono immaginate con la voce del cricetino di Pintus *-* amo troppo quella vocina *-*  bien passiamo alle domande del giorno vi va?
1) qual è stata la vostra parte preferita?
2) una frase che possa rappresentare cosa significa questa FF per voi
3) tirate a indovinare su cosa faranno quei due a Natale 
Bueno u.u io qui ho finito e spero davvero che vi sia piaciuto anche questo capitolo <3 ci tengo a salutare e a dare il benvenuto a tutte le nuove "seguaci" della storia *-* che bello conoscere nuova gente *-* Peace and Love
Xx Manuela

 
   
 
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