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Autore: Ixumy    01/06/2014    0 recensioni
In questa raccolta di OneShot ho voluto parlare di un anno particolarmente movimentato passato in una delle peggiori scuole superiori della regione.
Tra insegnanti incapaci, compagni viziati e snob, bidelli con manie di protagonismo o ossessivi compulsivi e la consapevolezza di non poter passare l'anno, come si può sopravvivere un anno intero con due amici contati se non facendo casino?
Queste sono storie vere. Ho cambiato solo i nomi per la privaci (e perché sul sito viaggia anche mia madre. Vista la sfiga che ho potrebbe anche leggere. Insomma, io sono Ixumy anche in queste storie.)
Genere: Demenziale, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Voglio fare un intero capitolo su questa donna, era qualcosa di eccezionale.
La prima volta che venne a lezione erano passate due o tre settimane dall’inizio dell’anno. Era abbastanza avanti con gli anni, probabilmente non stava bene prima di quel giorno.
Immaginate la nonnina più schizzata, severa e divertente che potete immaginare, aggiungeteci l’amore per la scienza e la curiosità per ogni religione monoteista o politeista.
Ecco la mia professoressa di scienze, una delle insegnanti più assurde che io abbia mai avuto.
Vestiva quasi sempre granata, verde scuro o blu. Mai il nero o colori accesi… Se non per la sciarpa regalata dal marito che le illuminava gli occhi grigi e giovanili.
Amava il marito alla follia e purtroppo non aveva mai potuto avere figli a causa di un problema all’utero che l’aveva costretta all’operazione più drastica per una donna… Purtroppo, ai tempi non vi erano altre cure se non la rimozione completa. Quando l’ho saputo mi era dispiaciuto veramente molto, allo stesso tempo ho anche compreso perché il suo modo di fare materno con ogni studente. Non aveva neanche un figlio adottato, forse non riuscì ad avere il permesso.
In ogni caso, tutti sappiamo che quando una persona soffre molto nella vita può diventare solo tre generi di persone: o un depresso cronico, o una persona perennemente arrabbiata col mondo o una persona che accetta, incassa e va avanti col sorriso.
Questi ultimi sono le migliori persone del mondo. Lei era una di queste.
Ora passiamo alla parte più simpatica della storia, non voglio deprimervi.
La prima volta che è entrata questa grande donnina in classe aveva in braccio due pacchi di biscotti, qualcuno di latte e dei bicchieri di plastica.
Lei si presentò così, come una sorta di nonna/zia adottiva che ti spiegava le cose facendoti godere la lezione.
E le sue lezioni erano interessanti, porca miseria!
Aveva una parlantina molto particolare, veloce ma non si mangiava nessuna lettera. Quindi in un’ora si faceva veramente tanto e starle dietro per prendere appunti era dura. Ma credetemi, una volta finita la lezione ricordavo tutto e anche se l’interrogazione su quella lezione arrivava settimane dopo io ricordavo tutto, e non ero l’unica.
Una cosa che amavo delle sue lezioni era che il libro non lo usavamo se non per le immagini. Mai aperto quel libro. Lei ci insegnava cose che aveva imparato in anni e anni di studi e che ancora stava imparando andando quasi tutti i giorni all’università migliore della città (che tra l’altro era letteralmente a 10 metri dalla scuola).
Sapeva veramente trasmetterti la sua passione e se le chiedevi qualcosa, qualsiasi essa fosse, lei ti rispondeva. Non ti bastavano 5 minuti? Accantonava le lezioni normali e passava l’intera ora a spiegare alla perfezione. Ho imparato un’infinità di cose sulla meteorologia, l’anatomia umana e l’universo. La fisica mi era più difficile comprenderla, ma la lezione sull’effetto massa mi ha affascinata come nessun’altra. (Non per altro sono tentata di portare una tesina sull’effetto massa alla maturità :3)
Poi aveva un modo di alleggerire gli argomenti più difficili veramente eccezionale. Semplicemente faceva paragoni con cose che non avevano senso.
Per esempio mi ricordo una lezione dove ci stava spiegando i muscoli del corpo (quantità, nomi, funzione...). Visto che è un argomento ripetuto più volte nel corso degli anni scolastici tra elementari, medie e superiori è di sicuro un argomento pesante da reggere. Quasi tutta la classe si era persa tra la miriade di parole, quando lei si interrompe, si lecca le labbra e dice «Ho fame. Voi non avete voglia di una bella grigliata?» descrivendo poi come si poteva cucinare la carne alla griglia per valorizzarne i sapori. Eravamo rimasti tutti di stucco! Ma, appena siamo riusciti a renderci conto che non c’era un vero e proprio collegamento tra l’argomento e quello che stava dicendo, lei cambia argomendo parlando di una lavatrice bellissima che aveva visto all’iper mercato.
Vi giuro, qualcosa di assurdo.
Un’altra volta stavamo parlando della grandine, lei ci stava spiegando come si formava dopo una mia domanda. Dopo aver nominato chicchi di grandine grandi come pompelmi ha cambiato completamente discorso parlando della casa in sicilia della sorella minore con un giardino enorme pieno di alberi da frutta.
Un’altra volta... Non mi ricordo di cosa stavamo parlando, quel giorno stavo praticamente dormendo sul banco per una notte insonne... C’entrava qualcosa sulla rotazione della Terra. Comunque ha iniziato di punto in bianco a parlare del suo bellissimo cagnolino Charlie, un incrocio tra un bassotto e un chiuaua che amava correre in cerchio in cucina. Ci ha parlato di tutte le musate che ha tirato contro le pareti o il pavimento perchè girava troppo e perdeva l’equilibrio.
Vi giuro, una donna eccezionale. Quando un intervallo susseguiva una sua ora passavo tutto il tempo con lei, amavo chiacchierare con quella donna.
Credo di non aver mai conosciuto un tale pozzo di conoscenza in vita mia, veramente colta e intelligente. Non ho mai saputo quanti anni avesse, ma credo fosse quasi sui settanta. In ogni caso i suoi occhi, il suo cervello e il suo carattere erano quelli di una ventenne.
Lei è stata uno dei pochissimi motivi per cui mi è dispiaciuto cambiare scuola.

-------Angolo autrice-------
Chiedo scusa a chi mi segue per il ritardo, ma ho avuto vari contrattempi.
Non so cos'altro dire in questo caso, solo che spero che questa donna di cui vi ho parlato stia bene. E' stata veramente un'insegnante eccezionale <3
Detto questo, vi saluto.
Al prossimo venerdì, con un'altra storia di quell'anno così contorto.
Un bacione,
Ixumy
  
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