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Autore: starmoon    01/06/2014    1 recensioni
Okey è la prima volta che mi cimento a scrivere su Arrow…solitamente non riesco mai ad interpretare perfettamente i personaggi, soprattutto uno come il nostro amato Oliver, così ho pensato di cambiare trama totalmente e riportare i nostri personaggi ai tempi della scuola, dove abbiamo una Felicity un po' nerd, un Diggle preside e un Oliver ancora snob e viziato. Spero di avervi incuriositi almeno un pochino.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Truth

 

Stanza di Oliver

 

Tommy aveva una faccia completamente shoccata, non rispondeva, restava fermo immobile con lo sguardo opaco rivolto verso l'amico, non se lo aspettava, no di certo.

 

Stanza di Felicity

 

Thea corrugò le sopracciglia fino a far apparire un espressine confusa e leggermente infastidita. Max aveva chiuso e riaperto le palpebre più volte, Roy era immobile, non si capiva bene la sua reazione. 

 

Stanza di Oliver

 

Tommy: COSAAAAAA???? 

Oliver strinse gli occhi per via dell'urlo dell'amico. 

Tommy: dimmi che è uno scherzo?? 

Oliver scosse la testa sconfitto. 

 

Stanza di Felicity 

 

Thea: ok ricapitoliamo…lei dice di essere incinta…e quindi lui è corso da lei 

Felicity annui ormai rassegnata. 

 

 

Una settimana dopo. 

 

La scuola era piena di studenti, il preside camminava lungo i corridoio della scuola, amava controllare di persona che le cose andassero bene. Notò la figura di Roy vicino ad un armadietto. 

Preside: signor Harper…le cose vanno meglio adesso? 

Roy spostò lo sguardo verso l'uomo, poco sorpreso di vederlo li. 

Roy: non c'è male 

Il preside sorride dando una pacca sulla spalla al ragazzo dileguandosi nella folla di studenti. 

Thea: ci ho pensato bene 

Roy balzò in aria, spaventato dall'arrivo improvviso della ragazza. La testolina dai capelli scuri si fece largo nella sua visuale. 

Roy: mi vuoi far morire d'infarto? 

Thea: non tu…ci ho pensato tutte le notti 

Roy posò i libri dentro l'armadietto richiudendolo, dedicando tutta l'attenzione alla ragazza. 

Roy: allora? 

Thea: se non fosse vero? insomma se fosse solo una scusa, poi penso non può essere tanto spregevole, però ho questa sensazione 

Roy: vuoi accusare una persona in base ad una sensazione 

Thea: sesto senso femminile è diverso anche Fel se ne accorgerebbe se non fosse accecata dal dolore

Roy la guardò confuso, Thea aveva uno sguardo determinato, qualcosa frullava in quella piccola mente. 

Roy: deduco che io non possa tirarmene indietro? 

Thea fece un sorriso sgargiante, poi dietro la figura del ragazzo riconobbe Tommy, camminava sconsolato tra gli studenti, trascinandosi lo zaino sulle spalle con malavoglia. Thea aveva da tempo capito che Tommy provava qualcosa per Laurel. 

Thea salutò Roy con un bacio improvviso sulla guancia, Roy si voltò vedendola allentare e si portò istintivamente una mano sulla guancia. 

Thea arrivò di fronte a Tommy. 

Thea: riprenditi 

Tommy la guardò non capendo, aveva uno sguardo stanco. 

Thea: riprenditi perché abbiamo del lavoro da fare 

 

 

 

 

Felicity entrò silenziosamente in classe, Oliver non era presente, era una settimana che il ragazzo non veniva a scuola, così anche Laurel, ogni volta che ci pensava una strana fitta allo stomaco la colpiva improvvisamente. 

Qualcuno le poggiò una mano sulla spalla, Felicity si voltò era Barry. 

Barry: visto che Oliver non c'è posso sedermi io ti dispiace?

Felicity fece segno di no con la testa e Barry si sedette. Non avevano più parlato dalla sera in cui erano usciti tutti insieme. 

Barry: Max mi ha raccontato quello che è successo 

Felicity ebbe un'altra fitta, possibile che ovunque andasse tutti le parlavano di Oliver? 

Barry: mi dispiace

Felicity scosse nuovamente la testa. 

Felicity: non fa niente 

Barry la guardò serio, omari aveva imparato a conoscerla. 

Barry: non far finta di niente Fel se lo vuoi va a prendertelo fai di tutto combatti per lui…ho visto come ti guarda, non è uno sguardo da fare a chiunque…se lei è veramente incinta questo non gli impedisce di amare un'altra 

Felicity si perse in quelle parole, ma poi come se una lampadina si accese in lei, ripeté nella sua mente le parole di Barry. 

Felicity: se…? 

Barry si stiracchiò la schiena, non curante dello sguardo glaciale del professore. 

Barry: una teoria di Thea a quanto pare 

 

 

 

Thea aveva richiamato tutti: Barry, Max, Tommy e Roy. Erano seduti sulle panchine della palestra vuota, la stanza solo per loro. 

Tommy: mi dici perché ci hai fatto venire qui? 

Tommy sbuffò, ne aveva abbastanza di quella storia. 

Thea: credo che sia tutto finto…la tipica storia che avviene nelle telenovelas 

Roy roteò gli occhi. 

Roy: non siamo dentro un show principessina ma nella cruda realtà

Thea stava per dirgli qualcosa, ma era leggermente frenata della strana emozione che aveva provato quando lui l'aveva chiamata in quel modo. 

Max: hai qualche idea? 

Thea ci pensò su. 

Thea: la cosa più semplice del mondo 

Sul volto di Thea apparve un sorriso divertito, Tommy la guardò pietrificato, era la stessa espressione che aveva suo padre. 

Thea: un test di gravidanza

Tommy trasalii nel sentire quelle parole, non ci avevo pensato in effetti. 

Roy: non lo ha fatto?- disse curioso il ragazzo. 

Tommy: che io sappia Oliver non ha accennato a niente del genere 

Thea: ora capite i miei sospetti? 

Tommy annui, ormai anche lui coinvolto nella storia. 

Tommy: ma come convinciamo a farglielo fare? 

Max: non credo che dovremmo farlo noi 

Thea esultò. 

Thea: BINGO…deve essere Oliver…se lei si rifiuta è solo per un motivo 

Roy: non è incinta 

Tommy: e come convinciamo invece Oliver? 

Thea: a questo non ci ho ancora pensato

 

 

 

 

Di pomeriggio

 

Oliver: ma cosa vai dicendo?? 

Oliver con un movimento veloce scese dal letto e cammino verso Tommy con occhi infuriati. 

Tommy: sto solo pensando che non puoi negare che la cosa sia sospetta 

Oliver socchiuse gli occhi cercando di mantenere la calma. 

Oliver: Laurel non farebbe mai una cosa così spregevole.. 

Tommy strinse i pugni, non credeva a quello che stava per dire. Ma se era per il bene del suo amico doveva farlo. 

Tommy: ho baciato Laurel l'hanno scorso, sono innamorato di lei da tanto 

Oliver rimase spiazzato, immobile. 

Tommy: anch'io voglio credere fino in fondo che sia innocente, ma come tu hai avuto le tue scappatelle lei ha avuto le sue 

Oliver: di che stai parlando? 

Tommy: è stata con un ragazzo una volta, aveva saputo che la tradivi e decise che voleva la sua ripicca 

Oliver: è me lo dici adesso? 

Oliver prese Tommy per il colletto della camicia, Tommy rimase immobile, non riusciva a dire niente, ma poi prese coraggio. 

Tommy: le avevo promesso di non dirlo a nessuno…ora sai che anche lei è capace di mentire Oliver 

 

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Oliver guardava Tommy scosso, spaesato. Prese il telefono e lo mise in tasca frettolosamente. Era come se le parole di Tommy lo avessero risvegliato, nella sua mente il volto della bionda amica si fece largo, non aveva più parlato con lei, era troppo difficile. Scese velocemente le scale. Tommy uscii dalla stanza, sapeva che ora i rapporti sarebbero stati più difficili, ma doveva farlo. Felicity dal canto suo era ormai rassegnata, ma quel piccolo "se" di Barry l'aveva spiazzata, come se avesse acceso in lei quella voglia combattiva che aveva abbandonato da tempo. Guardò fuori dalla finestra, tutto era uguale, sperava che una macchina scura passasse di li, lo sperava con tutta se stessa. Un attimo, uno sguardo di sfuggita e lo vide. Scendere da quella macchina e guardarla da lontano. Non disse nulla, uno semplice sguardo e a lei bastava, era quello di cui aveva più bisogno, un suo sguardo, come se la rassicurasse e allo stesso tempo la buttasse giù. Oliver le fece un leggero sorriso, un sorriso che non aveva ancora visto sul suo volto perfetto. 

Felicity aprii la bocca per dire qualcosa, ma si fermò, non voleva rovinare quel momento. Vide Oliver girarsi nuovamente verso la macchina. Quell'incontro era stato come un segno, un qualcosa che prevedeva qualcosa. Felicity scese le scale e corse il vialetto dello giardino, ma la macchina era già sparita dietro la curva. 

 

 

Sara entrò nella sua stanza sbattendo la porta facendosi sentire dalla sorella che era sdraiata nel letto. Laurel si alzò notando lo sguardo di rimprovero di Sara. 

Laurel: che vuoi? 

Sara si avvicinò a lei, uno sguardo duro. 

Sara: smettila di mentire a Oliver 

Laurel: di cosa parli? 

Sara: non fare l'angioletto con me Laurel non ci sono mai cascata

Laurel: perché tu sei quella che è sempre prima di tutti 

Sara: quel pensiero è tuo non mio…se non vuoi farlo tu lo farò io 

Laurel: nessuno ti crederà 

Sara: un test lo farà 

Sara increspò le labbra in un piccolo ghigno di vittoria. 

Laurel: non ho bisogno di test

Oliver: io si 

Oliver arrivò da dietro la porta, aveva sentito tutta la discussione, non era stato bello capire che quella persona con cui aveva condiviso anni gli mentisse su una cosa come questa. 

Laurel: Oliver io… 

Laurel fece un passo indietro e poi si irrigidì di colpo. 

Laurel: ma certo dovevi vincere per forza no? adesso lui è libero ed è tutto per te 

Sara la guardò severa. 

Sara: allora non capisci? non ama nessuno delle due non siamo "quella persona" quella che senti giusta, quella che ami, ho amato Oliver, ma forse è stato meglio così, sono stata bene con lui, ma questo non significa che devo dedicare tutta la vita ad essere la sua amante 

Oliver sorrise leggermente. 

Oliver: non sono più quel ragazzo 

Laurel: certo perché ora vuoi la biondina 

Oliver: a differenza tua lei mi dedica il suo tempo 

E con quelle parole Oliver uscii per l'ultima volta da quella stanza, sicuro di non dover entrare mai più. 

Sara si sedette sul letto, le due non si guardavano. 

Laurel: sei contenta adesso? 

Sara: no 

Laurel alza lo sguardo ormai rassegnata. 

Sara: non volevo farti del male…ma dovevo impedirti di diventare un mostro 

Laurel la guardò colpita dalle parole. 

Lauerl: credi che io sia un mostro? 

Laurel aveva gli occhi lucidi. 

Sara: no…ma se andavi fino in fondo lo saresti stata 

Sara le fece un sorriso, Laurel sentii le lacrime solcargli le guance ormai rosse, si avvicinò a Sara stringendola in un abbraccio, ne aveva bisogno e Sara era li, pronta a proteggerla perché nonostante tutto è questo che fa una famiglia. 

 

 

 

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Sta volta Oliver era finalmente sereno, guidava sicuro di se, sapeva come agire, niente lo avrebbe fermato adesso. Parcheggiò nuovamente di fronte la casa di Felicity. Uscii dalla macchina con un enorme sorriso selle labbra. Suonò al campanello. La porta si aprii dopo alcuni minuti. Felicity lo guardava confusa, non si aspettava di rivederlo. 

Felicity: Oliver… 

Oliver sorrise raggiante, non avrebbe esitato più, avrebbe preso ciò che voleva, ciò che desiderava più di tutto, perché sapeva cosa lo rendeva felice, cosa lo faceva sentire vivo. 

Felicity non si rese conto più di niente, sapeva solo che le labbra di Oliver erano appoggiate alle sue e le accarezzavano dolcemente. Chiuse gli occhi assaporando il momento, qualcosa che non sapeva descrivere. Il cuore le stava per esplodere dalla felicità, non sentiva nemmeno più le gambe. Con un po' di coraggio passò le braccia intorno al collo del ragazzo avvicinandolo a se. Il bacio casto e puro diventò più travolgente, fino a che non divento un bacio di pura passione e amore nascosto. Oliver spostò le sue mani sui fianchi della ragazza avvicinandola a se. 

 

Oliver rientrò nella sua stanza,con un sorriso sgargiante  che sparii quando si rese conto che Tommy era ancora li. Oliver lo guardò confuso. 

Oliver: perché sei ancora qui? 

Tommy: non ti ho raccontato tutto

Oliver corrucciò la fronte. 

Oliver: ancora Laurel? 

Tommy scosse la testa, visibilmente nervoso. 

Tommy: no questo riguarda Thea 

 

 

 

Thea saliva le scale di casa sua, all'orecchio il telefono. 

Thea: davvero non so come ringraziarti

Dall'altra parte del telefono Sara sorrise. 

Sara: era la cosa giusta 

Thea: adesso devo andare…grazie ancora ci vediamo a scuola 

Thea chiuse la chiamata e si avvio verso la sua camera.

 

 

 

Oliver si avvicinò all'amico. 

Tommy: è una cosa che non posso più tenere nascosta, sono stanco di mantenere i segreti degli altri, sono davvero stufo. 

Oliver notò che l'amico era veramente disperato. 

Oliver: ti ascolto

Tommy: devi promettermi Oliver che non lo saprà nessuno, che farai finta di niente che niente cambierà

Oliver: te lo prometto 

Oliver prese una sedia e si sedette di fronte al letto, dove l'amico era seduto e teneva le mani sulla testa, con i gomiti appoggiati sulle gambe, la testa china. 

Tommy: Thea è la figlia di Malcom 

Oliver perse un battito, o forse duo, non sapeva dirlo. Gli occhi celesti spalancati e le labbra incapaci di dire qualsiasi cosa. 

Tommy: è mia sorella 

Alla porta si sentii un tonfo, qualcosa era caduto a terra, i due si voltano di scatto. Alla porta Thea con a terra la sua borsa. Gli occhi pieni di lacrime, lo sguardo confuso. 

 

 
















Salve :D scusate il ritardo, mi scuso per non aver riposto ad alcune recensioni quindi vi ringrazio di cuore qui, siete fantastici. Mancono pochi capitoli al finale e sono davvero felice che la storia vi sia piaciuta. Un bacio alla prossima!! 

  
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