Videogiochi > Final Fantasy VIII
Segui la storia  |       
Autore: Luna Manar    01/06/2014    0 recensioni
Squall fa un errore tattico che costa alcune vite, e quest'unico errore potrebbe togliergli una delle cose a cui tiene di più.
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

JUDGEMENT DAY
scritta da Luna Manar, tradotta da Alessia Heartilly
III. Il verdetto

"Judge not he who has followed his own instincts;
lay punishment only to innocents, who commit no crime
and have done so against the will of their hearts."

La sera del giorno dopo le porte dell'ascensore si aprirono, e Squall uscì da solo nel lungo corridoio che portava al nuovo ufficio del Preside - in realtà solo il livello B riarredato e completamente trasformato, che una volta aveva occupato Norg. La decorazione era familiare; come prima che il Garden rivelasse di poter volare, in quel posto si favorivano il blu scuro e il bordeaux, e nuovi disegni con carta da parati di un rosso-marrone scuro, con linee dorate, che seguiva i bordi e gli angoli. C'era più luce rispetto a quando c'era Norg, e anche se la strada verso la stanza principale non era più bassa o meno intimidatoria, era accesa da una luminosità calorosa che prima non c'era mai stata. Sembrava tutto molto piacevole, molto accogliente e confortevole per un corridoio così grande. Ci si sarebbe quasi aspettati che il corridoio portasse a un grosso studio con un camino e svariate sedie.

Squall non si sentiva affatto a suo agio, e si sentiva quasi come se le decorazioni lo stessero beffeggiando, dicendo non "questo è il posto in cui vivi" come avrebbe fatto a molte persone, ma "questo è ciò che potresti perdere". Cercò di non guardarlo, cercò di non permettere all'ambiente accogliente di azzannare le sue insicurezze, ma servì a poco. Comunque non era imbronciato; mantenne le spalle diritte, il viso impassibile e una postura corretta quando si fermò davanti alla porta dell'ufficio di Cid. Non c'era alcun campanello; la semplice presenza di una persona all'ingresso faceva suonare un cicalino all'interno, per avvisare il Preside della visita.

Quello che sorprese Squall fu che Cid gli andò incontro alla porta, invece che aprirla dal pannello sulla scrivania come faceva di solito.

Il corpulento e basso Preside si aggiustò un po' gli occhiali e annuì a Squall, facendosi da parte e indicandogli con un cenno l'ingresso della stanza. "Prego, Squall, entra."

Squall lo fece (non fece il saluto; farlo sarebbe stato inutile), e la sua tensione aumentò persino mentre attraversava la soglia tra il corridoio e l'ufficio. La porta si chiuse dietro di lui e lui non si guardò indietro, camminò semplicemente con Cid verso il centro della stanza, dove entrambi si fermarono e si guardarono; nessuno dei due si mosse per sedersi.

"È stata una giornata intensa, eh?" Cid si mise le mani dietro la schiena e guardò Squall in faccia. Il Preside rimase a una distanza sufficiente a non fargli alzare la testa per guardare Squall, ma era abbastanza vicino perché al ragazzo non sembrasse che fosse dall'altra parte della stanza. Lui annuì per tutta risposta, costringendosi al contatto visivo.

Cid aspettò un momento per assicurarsi che quella fosse la sua unica risposta, prima di continuare. "Uno dei segni di un SeeD al comando è la capacità di prendere decisioni responsabili. Squall Leonhart, le tue decisioni ultimamente sono state molto discutibili. Lo capisci?"

"Sì, signore." Squall sapeva che questa non era una domanda a cui poteva rispondere con il silenzio.

"Prima la tua partenza non segnalata dal Garden verso Dio sa dove, e poi alcune dimostrazioni davvero impetuose nelle tattiche di battaglia."

"Signore, nessuno dei nostri è stato ferito da Baha-"

"Non interrompermi, Squall."

Squall chiuse la bocca. Non aveva nemmeno voluto interrompere - gli era sfuggito e basta. Cid aveva ragione? Non valutava le cose prima di agire? Forse sì, forse più spesso di quanto si rendesse conto...

"Ti riconosco, Squall, la vittoria di quella battaglia, e le vite di venti dei nostri ufficiali e studenti più grandi. Di questo, ne sono certo, tutti sono grati a te..." Il Preside si fermò e cercò una qualsiasi traccia di reazione sul viso di Squall. "...e Rinoa."

Che fosse evidente o meno al Preside, tutto il corpo di Squall si tese per l'apprensione. Non rispose. Non sapeva che risposta poteva dare.

"Alla luce delle prove date, Squall Leonhart, devo farti una domanda e tu devi rispondere sinceramente e direttamente." Cid sospirò e fece un grosso respiro, come se lui stesso dovesse prepararsi alle conseguenze di ciò che stava per dire. "La SeeD e la sua causa sono la tua prima e principale priorità?"

Lo sguardo di Squall vacillò, ma riuscì a evitare di distoglierlo. "...No." Aveva la voce bassa, ma sembrò echeggiare contro i muri che lo condannavano da tutti i lati.

Il Preside annuì lentamente, e un sorrise triste gli sfiorò il viso stanco. "Ecco un'altra domanda: sei il Cavaliere della Strega Rinoa?"

Squall dovette fare un respiro per darsi un contegno sufficiente a rispondere. "Sì." La sua apprensione lo stava soffocando; una sfumatura della paura orrenda che gli indugiava dentro passò sulla maschera e gli fece corrugare la fronte, gli macchiò la voce. Rifiutò di distogliere lo sguardo. "Lo sono."

Cid lo fissò per un momento con quel tremendo sorrisetto di comprensione per qualche secondo. "Quindi è così," disse infine con un respiro morbido che stava trattenendo, cosa di cui Squall non si era reso conto. Cid si voltò e fece qualche passo verso la finestra, poi si fermò, fissando i freddi deserti aridi dei confini di Esthar.

Le speranze di Squall non fecero che frantumarsi. Cid stesso aveva ammesso che voltava le spalle solo alle cose che aveva paura di affrontare. O alla gente.

"Non sono senza comprensione," disse Cid a Squall, alla finestra. Le sue parole colpirono Squall nello stomaco; aveva sentito quella frase, un anno prima, quando Seifer era stato punito per aver disobbedito agli ordini. Il controllo del SeeD vacillò. Cid non pensava che lui fosse migliore? Ma il Preside continuò, ignaro dei terremoti interiori di Squall. "Hai lavorato molto duramente per arrivare dove sei, e rabbrividisco alla sola idea di toglierti quello per cui hai lottato per tutta la tua vita. Ad ogni modo..." Finalmente il Preside si voltò a guardare ancora Squall. Il viso sembrava tanto composto e inespressivo quanto riusciva a esserlo. La voce divenne così dolce che trapassò il cuore di Squall come una spada. "Date le circostanze attuali, non posso permetterti di rimanere con questo lavoro."

Squall cercò di rimanere fermo e zitto, ma non riuscì a contenere un grido senza suono che gli scappò come un sospiro tra labbra a malapena socchiuse. Si sentì vacillare e gli tremò il mento, ma chiuse di scatto la bocca, mordendosi la lingua nel frattempo per costringersi a non emettere un suono. Comunque, di sicuro il Preside vide gli occhi blu scintillare in quel breve momento prima che Squall si fosse dato nuovamente un contegno.

"Questa è stata una decisione molto complessa per me," continuò Cid nello stesso tono gentile, come una pugnalata. "E solitaria, perché io sono una delle pochissime persone che capiscono esattamente cosa implica la tua posizione." Non si riferiva alla posizione di SeeD di alto rango. "È necessario che io lo consideri per il tuo bene, tanto quanto per quello del Garden. Il Cavaliere della Strega ha una grande responsabilità, e oltre a ciò che implica nessuna persona dovrebbe dover sopportare il fardello aggiuntivo del Comandante SeeD di rango A. Ed è sempre stata la politica di questa istituzione che i nostri ufficiali e studenti imparino ad affrontare le conseguenze delle loro scelte."

Squall non poté più guardare Cid senza perdere il controllo, e abbassò lo sguardo per evitare di lasciar vedere il suo dolore al Preside, anche se sapeva che doveva essere ovvio anche solo per quel gesto.

"Mi congratulo con te per i tuoi svariati successi, Squall." Il discorso era implacabile. "Sei sempre stato un bravo studente. I tuoi risultati come studente, come SeeD e come leader sono stati ben più che esemplari. Hai salvato molte vite, e sei stato il leader della missione per sconfiggere Artemisia. Molte persone credono che tu sia quello che l'ha sconfitta davvero, e io sono tra queste. E sono felice per la tua... condizione di Cavaliere."

Squall chiuse gli occhi, e rimase fermo e in silenzio come una pietra.

"Ma mi dispiace che ci siano altri fattori su cui al momento non si può sorvolare. Solo due giorni fa Galbadia ha ufficialmente dichiarato guerra alla SeeD ed Esthar e a chiunque abbia un'alleanza con noi."

Di nuovo quella parola terribile. Alleanza...

"Anche se Galbadia ha avuto moltissime perdite, ci serve ogni persona capace che abbiamo per avere aiuto, dato che è ovvio che ora hanno accesso alla tecnologia di Centra. Mandarti via non sarebbe sollevarti dalla battaglia. Saresti coinvolto comunque." Cid disse l'ultima parola in fretta, come se volesse liberarsene. "Quindi, anche se volessi, non posso permettermi di levarti i gradi adesso. Inoltre non posso semplicemente toglierti dalle nostre riunioni; i tuoi contributi e la tua esperienza sono inestimabili." Strascicò un po' l'ultima parola della frase. "La mia decisione è che, per adesso, tu sia degradato al rango ventisei - e questo ti rende comunque il SeeD vivente con il rango più alto. Avrai ancora il comando dei nostri attacchi, e continuerai a partecipare alle riunioni tra la SeeD, il Presidente Laguna e i suoi alleati. La tua presenza alza il morale alle persone che adesso ne hanno disperatamente bisogno. Che tu te ne renda conto o no, tu e Griever, l'emblema dei Leonhart che ho fatto di tutto perché rimanesse tuo e lontano dall'opinione pubblica, siete un simbolo di forza sia per la SeeD che per Esthar. Come combattente, sei la risorsa più potente che abbiamo, e in quella posizione tu sei un leader nato."

Un leader nato, non poté evitare di pensare Squall con amarezza, o una pedina nata?

"Ti è stato ricordato molte volte, ma sul lungo termine io credo che tu non appartenga al ruolo che hai avuto." Per il momento il Preside si fermò, guardando Squall in silenzio. L'ex-Comandante era impallidito, con la testa leggermente china, e guardava senza vedere alla sua sinistra. "Essenzialmente, Squall, manterrai i tuoi doveri e rimarrai nell'incarico a te attualmente assegnato. Corro un grosso rischio nel farlo. Nella tua condizione sei un pericolo potenziale per questa organizzazione. Eppure, in ogni caso... quando questa guerra sarà finita, supponendo che tu ti sia comportato discretamente e sia ancora vivo, mi aspetto che tu faccia le valigie in silenzio e lasci il suolo del Garden."

Squall chiuse ancora gli occhi, e gli sfuggì un tremito. Pur essendosi preparato a questo, riusciva a malapena a crederlo possibile. Se doveva essere licenziato, perché non farlo subito? Perché tenerlo per usarlo fino a quando non avesse dato tutto ciò che aveva da dare? Perché permettergli di combattere quando sapeva di essere condannato a perdere, che la guerra venisse vinta oppure no? La SeeD non era davvero diversa da Galbadia nel suo funzionamento? Era semplicemente abbellita da gemme che promettevano rispetto, autodisciplina, e il permesso di essere un individuo? O era in verità semplicemente un posto in cui le persone venivano addestrate a diventare potenti armi da usare al servizio dell'esercito?

"...per una vacanza di sei mesi."

I pensieri di Squall si svuotarono, e smise di sentire altro che non fosse confusione. Sbatté lentamente le palpebre, rivivendo gli ultimi secondi nella sua mente, e per la prima volta dopo minuti alzò lo sguardo e fissò il Preside Cid, con tutto il viso pieno di completo sbigottimento. Non era affatto sicuro di aver sentito bene. Dopo una breve eternità, riuscì' a mettere insieme abbastanza controllo motorio da balbettare con una leggera scossa del capo, "s... signore?"

A quella completa dimostrazione di shock, Cid sorrise il suo sorriso familiare e caldo, e rise leggermente quando rispose. "Per allora la tua attuale posizione sarà morta. Non avrai la capacità di prendere decisioni amministrative, quindi tutte le direttive a lungo termine dovranno passare da me prima che tu possa renderle operative. Sarai considerato ancora il nostro Comandante militare. Inoltre il rango ti accorda un'aspettativa di sei mesi una volta ogni due anni, o se preferisci puoi dividerli quando vuoi nel corso di quei due anni, fermo restando che tu li programmi e che le circostanze lo consentano. Il problema della tua lealtà al Garden non ti permetterà di raggiungere ancora il rango A... più che altro è perché io possa mettere per iscritto di aver fatto il mio lavoro. Ma in tutta onestà, Squall, la mia fiducia in te non è in discussione. Stavi pianificando di diventare il Cavaliere di Rinoa da un po' di tempo... quasi un mese, dico bene?"

Squall annuì confuso.

"Che altri lo abbiano notato o meno, io ci pensavo... ti tengo d'occhio più o meno da allora. Non potevo esserne certo, ovvio, ma lo sospettavo... ma hai portato avanti bene la transizione, e non hai permesso alla cosa di interferire con i tuoi doveri... non troppo. Non ho alcuna paura che Rinoa si rivolti contro la SeeD per qualche motivo, per quello che significhi per lei e perché lei è nostra alleata. Semmai, sarebbe più dedita a noi per causa tua." Si chinò leggermente e si risistemò gli occhiali, guardando divertito Squall. "Ma! Non stavo giocando con te in alcun modo e in nessuna delle cose che ho detto. È stata una decisione difficile, e per un momento ho quasi considerato l'idea di licenziarti." Si raddrizzò di nuovo, per quanto era possibile. "Poi mi sono accorto che ero un'idiota. Se ti avessi licenziato, Edea mi avrebbe ucciso." Rise di cuore. "E per quanto riguarda te che non appartieni al ruolo che ricopri, dubito che tu abbia mai voluto essere impantanato con il lavoro di ambasciatore che hai sopportato. Sempre un Comandante SeeD, sì, e dubito che sarai mai superato in autorità, ma parleremo del tuo rango più avanti. Per adesso dovresti concentrarti sul guidare i tuoi uomini, Squall. La tua forza sta nella leadership e nell'ingenuità, non nella politica." Sputò l'ultima parola come fosse veleno.

Squall stava ancora recuperando dallo shock e stava solo iniziando a sentire una specie di sollievo, e non era riuscito a togliersi l'espressione di infantile sorpresa dal viso. "Se... no, un attimo, prima di adesso come faceva a saperlo?"

"Non dire mai che non presto attenzione ai miei studenti." Il sorriso del Preside si allargò così tanto che minacciava di arrivargli ai bordi del viso. "Anche quando sei sprofondato nei suoi pensieri, non ti manca l'attenzione a ciò che ti circonda. Ah, ma quando parli con lei," e qui Cid si picchiò il dito due volte contro la testa, "non noti nemmeno che qualcuno ti sta parlando a meno che ti picchino sulla spalla e gridino 'hey amico! Sei ancora vivo? Terra a Squall, ci sei?'"

Squall riuscì a fare un sorrisetto nervoso. Zell... dannazione a te, te ne dirò quattro... se riesco a non ridere mentre te lo dico. Recuperando lentamente il suo modo di pensare 'da Squall', si rilassò, più o meno, e incrociò le braccia.

"Tuttavia," disse Cid facendo un passo avanti e offrendogli la mano a mo' di scuse. "Mi dispiace di averti spaventato all'inizio di questo incontro." Con sua sorpresa, Squall prese la mano che gli veniva offerta. "Per quanto non voglia vederti soffrire, Squall Leonhart, è importante che tu capisca ciò che implicano le tue decisioni. E," aggiunse con un sorriso beffardo, "la tua espressione era assolutamente impagabile." Fece l'occhiolino.

Il sorrisetto di Squall si trasformò, riluttante, in un vago sorriso, e tolse la mano. "Lei è crudele," grugnì minaccioso, indicando Cid mentre parlava.

A questo commento Cid chiuse gli occhi e ridacchiò, incrociando di nuovo le mani dietro la schiena, com'era sua abitudine, e raddrizzandosi così tanto che pendeva quasi un po' all'indietro. "Di questo ne sono ben consapevole. Sono certo che non sia l'unico modo in cui mi chiamano, ma permetto agli studenti di lamentarsi della mia durezza non necessaria."

"Quindi lei cospira davvero per rendere infelice la vita degli studenti. Me ne ricorderò." Squall ricordava numerose occasioni negli ultimi anni in cui aveva ascoltato i suoi compagni di classe lamentarsi di aspetti simili della natura buona ma molto severa di Cid.

"Sì, sì, ma questo è un segreto tra me e te, capito? Pena la disoccupazione."

Squall alzò un sopracciglio. "Sì signore."

Ridendo di nuovo, Cid fece un gesto con le mani per cacciarlo via. "Va', esci da questo posto polveroso. Sto proprio aspettando uno studente del genere da terrorizzare con le mie ramanzine."

Squall iniziò ad andarsene, si fermò, e anche se non era necessario, rivolse il saluto militare al Preside Cid, che ricambiò senza commentare. Il SeeD, così degradato, si voltò poi e andò alla porta, che si aprì per lui. L'aveva appena superata quando gli venne in mente un pensiero improvviso - non del tutto spontaneamente. Mise un piede nella porta, così non si sarebbe chiusa, e la fece aprire quanto bastava per sporgersi all'interno dell'ufficio. "Scusi," iniziò. "Noi... quasi dimenticavo. Posso tenere il mio appartamento?" Se Cid aveva mai visto un'espressione imbarazzata sul viso di Squall, era proprio quella.

"Certo, certo," cantilenò. "Ah, ma a una condizione."

"Sì...?"

"Riconsegna la camera 'di Rinoa'. È uno spreco del tuo stipendio, e sono sicuro che qualcun altro ne farà un uso migliore."

Squall impallidì di nuovo.

Cid lottò per non ridere forte. "Non pensare che non l'abbiamo notato."

"Chissenefrega." Era una difesa debole, e questa volta Cid rise a voce alta.

"Tanto vale che lo ammetti, Squall. La porta della sua stanza non si apre da mesi."

Con un sospiro e un bel po' di rossore sulle guance, Squall scosse la testa. "Oh, mamma..." Si mise una mano sul viso e lasciò l'ufficio del Preside, che sorrideva ancora, prima di mettersi ulteriormente in imbarazzo.

Cid rimase dov'era, fissando la porta chiusa dopo che Squall era scomparso. Ancora una volta, fu scosso da una risatina, si voltò e tornò alla sua scrivania.

*~* FINE *~*

*****
Nota della traduttrice: come sempre, ogni commento sarà tradotto e inviato all'autrice, così come ogni sua eventuale risposta sarà riportata come risposta alla recensione (nei siti che lo permettono) o comunque sul mio blog.
Per chi volesse tenersi aggiornato sulle mie traduzioni (in questo e altri fandom), lascio il link alla mia pagina facebook (dove segnalo sempre quando aggiorno) e alla mailing list. Alla prossima! Alessia Heartilly

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VIII / Vai alla pagina dell'autore: Luna Manar