Fumetti/Cartoni americani > TMNT / Tartarughe Ninja
Segui la storia  |       
Autore: raphaelsempai    01/06/2014    3 recensioni
Una sfera Kraang... Raphael e i suoi fratelli vengono catapultati in molti universi diversi, dove aiutano già i paladini presenti a sconfiggere il male... solo per ritrovare la stessa sfera che li riporterà a New York.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Un gran mal di testa.
Sì, proprio questo e la sensazione di galleggiamento.
Debolmente, gli occhi smeraldo di Raphael si aprirono dolcemente, continuando a gemere in preda al dolore sordo in tutto il corpo. 
"Uh..." pronunciò, sbattendo più volte le palpebre "Mi gira la testa...".
Una testa rossa con grandi occhi bianchi lo stava fissando a testa in giù, appeso a un filo trasparente che ricordava una ragnatela. 
"Hai finalmente deciso di svegliarti, verdino, eh?" schernì.
"C... cosa... eh?" borbottò Raph, resosi conto di essere praticamente avvinghiato in una ragnatela formato gigante sotto il cornicione di un alto edificio.
Da un'altezza simile, auto e passanti erano grandi quanto bambole e macchinine per piste giocattolo. Quand'era stato attaccato da un umano con la tuta rossa e blu con un ragno sul petto?
"Non hai capito? Non parli la mia lingua?".
"Ti sento benissimo! Tu, piuttosto, chi sei?!".
"Spiderman. Mi sorprende che tu non mi conosca" ridacchiò il ragazzo, fissandolo "Si può sapere cosa sei tu? Ti ho salvato da un camion quando sei comparso in mezzo alla strada, diciamo... svenuto".
"E mi hai aggrappato qui?" ringhiò stufo il rosso, cercando di liberarsi.
"Ti consiglio di non agitarti troppo. Rischi che la ragnatela si liberi. E tu ti sfracellerai al suolo" rispose Spiderman "Direi... che sarebbe un bel volo da quassù".
Raph sbuffò ancora abbastanza intontito, poi, improvvisamente, la sua famiglia gli tornò in mente, con un uragano potente. Che cosa lo aveva portato qui? Lui era stato colpito da quella scarica elettrica naturale di calibro smisurato e... ? Non ricordava un accidenti!
Spiderman iniziò a strappare la ragnatela e lo condusse sul tetto dell'edificio, mantenendo una fiera posa con le mani sui fianchi. Non si fidava ancora di lui ma aveva compreso che non poteva avere cattive intenzioni. 
"Non è che... hai visto o salvato altre tartarughe come me?".
"Sinceramente...".
Urla terrorizzate si levarono dal basso, al centro di un anello di persone che aveva praticamente bloccato quattro incroci periferici. Al centro, esattamente su un laminato tombino, tre figure stordite si guardavano in tondo completamente disorientate. Erano tre tartarughe umanoidi con armi ninja e maschere colorate.
"Sono quelli i tuoi amici?" chiese Spiderman, sporgendosi dal cornicione.
"No, sono i miei fratelli e devo andare a toglierli dai guai prima che finiscano in prima pagina!".
Spiderman gli bloccò la frenetica corsa con una mano sulla spalla.
"Perché non lasci il lavoro a me? Sono pur sempre il classico uomo ragno che salva le persone tutti i giorni" e con una ragnatela che splendeva come rugiada nelle undici del mattino, Spidey si calò nel vuoto.
"Spiderman? Eroe che salva le persone?" espirò il rosso, seguendolo dall'alto "Questa sì che è bella. Voglio dire... io e gli altri siamo gli eroi di questa città...".
Saltò di tetto in tetto il più velocemente possibile, solo per potersi avvicinare abbastanza per scrutare molto più nitido Spiderman che trattava con le altre tartarughe.
"Mi auguro solo che Leo non ordini di attaccare quello Man Spider o come diavolo si chiama".
In basso, nella mischia, era soprattutto Leo quello ad essere molto più frustrato della situazione. Non sopportava neanche lontanamente gli sguardi freddi e minacciosi che incombevano su loro tre. E poi proprio non riusciva a capacitarsi che da una normale operazione contro i Kraang fossero stati catapultati in qualcosa di differente!
Ma come poi? Dalla notte al giorno in un baleno. Senza Kraang e da eroi notturni a mostri diurni.
"Chi sei tu?".
"E' un deja-vu, oggi" riprese Spiderman "Possiamo tranquillamente risolvere la questione con un semplice fuggi e vai".
"Non vogliamo compromessi, giusto ragazzi?" tuonò Leo, imperterrito, senza sguainare alcuna arma.
Dal nuovo tetto di un edificio di soli quattro piani, Raphael camminava avanti e indietro, passandosi la mano sulla fronte sudata. E che diavolo! Perché Leonardo non poteva semplicemente fingere per farsi catturare e portato al sicuro?
"Leo ti ammazzo, te lo giuro!" ringhiò, sbattendo duramente il pugno sul cornicione.
Il caso voglia che l'edificio era già abbastanza pericolante e da demolire, a giudicare dalle numerose crepe nell'intelaiatura esterna. Una semplice incrinatura partì dal colpo inferto da Raphael e si dileguò sotto forma di spaccata. Alcuni detriti caddero a picco sul marciapiede che non distava affatto dai suoi fratelli.
Leonardo sentì come un tintinnio: guardò i frammenti di cemento che si erano agglomerati in terra, spiccando nel grigio caldo del marciapiede. Alzò il capo verso l'edificio colpevole e i suoi occhi cobalto si spalancarono enormemente quando vide Raph. Picchiettò il costato dei suoi fratelli minori che ebbero la medesima espressione scioccata.
Spiderman, d'altro canto, inclinò un po' il capo verso la direzione di Raph e quest'ultimo agitò un braccio prima di accovacciarsi per non farsi notare.
"D'accordo, tempo scaduto" fece Spiderman "Una gabbia per rettili vi attende".
A malincuore, Leonardo alzò le mani in segno di resa "Ci arrendiamo. Tu sei -troppo forte- per noi rettili ninja".
"Leo, ma cosa dici?" sussurrò Don, attonito.
"Fidatevi di me".
"Bene, signori. Lo spettacolo è finito. Spiderman ha...".
Dal nulla, con sgomento e altre urla, un'orda di Foot Ninja comparvero dal nulla, componendo un anello nero proprio intorno alle tartarughe... e altri quattro bots scelsero un basito Raphael come loro avversario. 
"Non ci capisco più niente!" sbottò il rosso, sguainando i Sai "Sicuramente, sono giunto alla conclusione che noi non apparteniamo a questa New York e dobbiamo smammare!".
Uno dei bot mostrò la stessa sfera di cristallo che avevano trovato i Kraang nello spazio adibito alla costruzione di un nuovo edificio. Ma che nesso aveva? 
"Un momento..." mormorò sottovoce il rosso, sbattendo gli occhi "Non ricordavo che la sfera avesse un fumo rosso al suo interno... che vorrà dire?".
Spiderman stava, intanto, ordinando alle persone di mettersi al sicuro e il più velocemente possibile. Da come ringhiavano le tartarughe, aveva praticamente intuito che non erano criminali come tanti, bensì qualcosa di abbastanza preoccupante. 
"Mi raccomando, dileguarsi il più ordinatamente possibile!" gridava il ragno, mentre faceva alcuni cenni ai poliziotti che lo imitavano semplicemente "E' dura la vita di un eroe, eh?".
"Possiamo combattere, adesso, Leo?" mormorò Mikey, schiacciato contro il suo guscio "Perché ci terrei al mio corpo stupendo!".
L'azzurro guardò Raphael che stava già combattendo contro i Foot e annuì con grande convinzione, dando il segnale con la katana puntata verso i nemici.
"BOOYAKASHA!" urlò l'arancione, saltando agilmente usando Don come una cavallina.
"Ehi!" protestò il viola, muovendo il suo Bo troppo velocemente per i bots.
"Scusa, D. Ma tu sei alto abbastanza per darmi un grosso slancio!".
Le katana di Leonardo ruotavano in una spirale tagliente che solcava corpi e teste robotici senza pietà. Fiero, abile, letale: un'autentica furia che faceva rimpiangere ai nemici di essere lì.
"LEO!" gridò, poi Donatello, mentre si catapultava in una rovesciata mortale con il suo Bo "ALLE TUE SPALLE!".
Il leader accecato dalla rabbia si voltò con scatto felino ma non fu abbastanza rapido da evitare una ginocchiata al ventre per poi volare troppo duramente per avere come meta finale un'auto.
Eppure, un bianco tappeto improvvisato da ragnatele flessibili gli attutirono il volo a pochi centimetri dallo schiantarsi duramente.
Leonardo riaprì gli occhi, tossendo un po' di saliva scarlatta e guardò la macchiolina cremisi sul dorso della mano. Un colpo ben assestato, non c'era che dire.
"Tutto bene, tu?" domandò Spiderman, accovacciato sul tetto dell'auto "Bel volo".
"Sì, nulla di rotto" rispose l'altro, scendendo dalla ragnatela per ammirarla "Grazie per avermi salvato... ma come puoi creare qualcosa così?".
"Oh, beh... è un segreto professionale" rivelò Spidey "Che ne dici di aiutare i tuoi fratelli? Mi sembrano leggermente in difficoltà".
Leonardo annuì con un ghigno complice e tornò nel gioco proprio al momento giusto: scivolò sulle ginocchia e balzò dinanzi a Michelangelo per aiutarlo ad affettare un altro bot con un fendente a "x" delle katana. Dette uno sguardo leggermente nervoso al minore che sorrise e indicò Raphael che era stato sbattuto contro un comignolo molto duramente.
"Starà bene?" formulò Michelangelo, mentre Don si unì dopo una ginocchiata alla schiena di un nemico.
"E' solo Raph, Mikey" rispose quest'ultimo, guardando il focoso gridare e lanciarsi a peso morto sui nemici "Probabilmente gli saremmo anche di impiccio".
Ma Leonardo non la pensava così. Certo che no!
Lui era il leader, dopotutto e avuta la carica dal maestro Splinter era suo compito salvaguardare e proteggere i suoi fratelli minori, soprattutto Raphael e Michelangelo: rispettivamente la testa calda e il jokster.
"Io non credo che sia giusto lasciar il divertimento solo a Raph" commentò Leonardo, rapido nel usare un paio di tetti di auto per afferrare la ringhiera di un barcone e raggiungere facilmente il tetto con il fratello "Muoversi, tartarughe!".
"Lo sai, Don?" commentò Mikey, guardando i due fratelli maggiori avere un piccolo discorsetto "Penso che Leo sia un po' troppo appiccicoso".
"Tu dici? No, non credo. Per me, Leo è soltanto un po' troppo immedesimato nel ruolo di leader".
Donatello mise le mani a coppa, lasciando che Michelangelo le adoperasse come trampolino per aggrapparsi alla scaletta di ferro e catapultarsi sul balconcino ignifugo, correndo rapidamente le scalinate solo per agganciarsi al cornicione e ricomporre il Green Ninja Team.
"Ti ho detto che non volevo il tuo aiuto, Leo!" ringhiò Raphael, scrollandosi brutalmente di dosso la mano che l'altro gli aveva appoggiato per rassicurarlo.
"Siamo una squadra, Raph. Che ti piaccia o no!".
Don e Mikey si scambiarono uno sguardo e fecero le spallucce. Perché mettersi in mezzo? Tanto quei due finivano sempre in questo modo e quando proprio le parole non servivano a niente, passavano direttamente ai fatti, o più precisamente, alle mani. A volte potevano far un po' paura con quegli insulti pesanti e straziavano i cuori quando le linee blu di lividi o i segni violacei di morsi crescevano su collo, viso o braccia. Però, alla fine, tornavano sempre ad essere quello che li accomunava: fratelli.
"Dobbiamo prendere la sfera che ha quel bot e schioderemo da qui!" ruggì Raphael, rivolto a Don e Mikey per lo più.
"E da cosa lo hai dedotto?" domandò Don.
"Beh...".
"BOOYAKASHA!" urlò semplicemente Michelangelo, causando un momento confuso e ironico "Smettere di parlare e più azione, ragazzi!".
Raph fece una piccola smorfia e si poggiò le mani sui fianchi, calciando semplicemente una pietruzza immaginaria. A volte, il suo caro e pestifero fratellino la diceva una cosa giusta!
E la lotta ricominciò: Michelangelo si aggrappò al braccio di Donatello che lo fece vorticare e scagliarsi con maggior forza d'inerzia su due Foot Bots per atterrarli. 
"Booya... ka... sha... eheheh! Gira tutto..." mormorò, ondeggiando con i classici occhi a spirale.
"Non credi di averlo fatto girare un po' troppo forte?" commentò Raphael.
Donnie esibì il suo sorriso incompleto nervosamente ma internamente concordava con il rosso; quest'ultimo, poi, gridò come un moderno Tarzan e prese a spallate un terzo, lasciando a bocca asciutta un Leo del tutto contrariato. Con un sorriso sornione, Raphael gli fece la linguaccia e tornò piuttosto serio quando rimase l'ultimo Foot Bot in possesso della sfera dal fumo scarlatto.
"Va bene" mormorò Leonardo, stringendo duramente i manici della katana "Un solo nemico".
"E una sola possibilità di battersi" completò Raphael, adocchiando un movimento aereo a mezz'arco con una ragnatela sbucata chissà dove "Ehi, arriva il ragno umano".
Spiderman lasciò la sua "liana" trasparente per atterrare accanto al team con una capriola davvero esibizionista. Scrutò poi il nemico che sembrava in catalessi.
"Avete fatto un buon lavoro" disse con tono fintamente sorpreso "New York ripulirà il vostro casino".
"Ringraziaci per non aver sparso sangue, invece" replicò Leonardo, un po' arrabbiato per tale schiettezza.
"L'obiettivo?" chiese ancora Spiderman, a pugni stretti.
"Quella sfera" rispose Raphael.
"D'accordo. Ho un'idea".
Spiderman lanciò le sue ragnatele al Foot che non batté ciglio e abbassando la guardia, si lanciò agilmente nel tentativo di prendere la sfera ma... quello che ricevette fu il duro manico di una katana sul setto nasale. Gridando, ruzzolò in terra, palpandosi il naso danneggiato, consapevole che stesse praticamente sanguinando copiosamente. 
Non poteva togliersi la maschera per verificarlo: ma ne era certo come il sole che splendeva sotto mezzogiorno a causa del caldo liquido ferroso che stava imbrattando anche il suo labbro. 
"Stai bene?" domandò Michelangelo, offrendogli una mano per aiutarlo.
"Sì. Ho ricevuto ferite ben più gravi di questa".
"Questo Foot è più abile di quanto voglia farci credere, allora" commentò anche Donatello "Altre idee?".
"Sì. Qualcuna sì" rispose il ghignante Mikey, lanciando la catena che aggrovigliò facilmente il bot "BOOYAKASHA!".
Un semplice cenno: Donatello saltò agilmente con una capriola in avanti e atterrò dietro al nemico, puntandogli la naginata al collo. Un altro sguardo complice: Leonardo corse verso l'obiettivo che stava cercando di slegarsi in tutti i modi, proteggendo la sfera.
Sul più bello, però, Leonardo ghignò e si inginocchiò, solo per mostrare Raph calciargli la mano nemica e Spiderman riacciuffare la sfera con una delle sue belle ragnatele!
Mikey allentò subito la catena: Donnie distrusse parte dei circuiti sulla schiena con un gesto brusco della naginata; Leonardo affettò braccia e gambe per evitare la più piccola fuga e Raph bombardò di pugnalate il volto del bot che si spense definitivamente.
Piccole scintille e più nulla.
"Accidenti, ragazzi!" esclamò Mikey, rinfoderando i nunchaku "Non mi sono mai divertito così in tutta la mia vita!".
Leonardo annuì e si diresse verso Spiderman che guardava la polizia dall'alto svolgere il suo dovere egregiamente: tutto sommato, non era affatto andata così male.
"Ecco la vostra sfera" disse, consegnandola "E adesso?".
Ognuno guardò il focoso che esaminò l'aggeggio, con fare arrabbiato.
"Non mi guardate così, chiaro?! Non ho idea di come funzioni!".
"Guarda che se ci hai fatto rischiare il guscio per niente..." minacciò Leonardo, mentre un chiarore a intermittenza brillò dalla sfera.
"Che bella!" cantilenò Mikey, sporto su Raphie "La posso usare come lucina notturna?".
Raph lo spintonò un po' e guardò Spiderman che li stava già salutando. Probabilmente non si sarebbero più rivisti.
"Arrivederci!" salutarono i quattro ninja, chiudendo gli occhi per non rimanere abbagliati dal chiarore cremisi che li dissolse dolcemente.
"Arrivederci" mormorò sottovoce Spiderman, notando un giornaletto essere sfogliato dal vento "E questo cos'è?".
Lo raccolse, inclinando il capo per esaminarlo attentamente. Era un fumetto, a giudicare dalla copertina accattivante e le vignette con i loro balloons. 
"Tartarughe Ninja" lesse "Uhm... credo che questa saga già mi piace..."....
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > TMNT / Tartarughe Ninja / Vai alla pagina dell'autore: raphaelsempai