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Autore: _Marlee_    01/06/2014    2 recensioni
Prima amicizia poi amore, un passaggio difficile, perche lasci la certezza di una migliore amica per l'incertezza di qualcosa che non sai definire.
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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Oggi è il grande giorno, per la dottoressa Bailey, la famosa nazista, che poi non era cosi tanto cattiva. Solo chi l'ha conosciuta può smentire tutte le voci sulla sua cattiveria, è una donna in gamba, un chirurgo fantastico e un'amica che tutti vorrebbero. Ha deciso di nominare me, Arizona e Meredith come sue damigelle, è stata una richiesta abbastanza particolare, non voleva ammettere di avere bisogno di noi, abbiamo dovuto strappargli la domanda dalla bocca. La sera precedente Arizona dormì da me, come quasi tutte le sere, ma si era svegliata con una strana luna “Ho una giornata molto impegnativa oggi..” disse lei osservandomi mentre mi vestivo “Certo, sei una delle damigelle, devi andare ad un matrimonio” risposi io non facendo caso al tono che aveva usato “No, intendo in ospedale. In queste occasioni si usano i tacchi e il mio piede di plastica non è adatto ai tacchi, non ho preso quel tipo” disse lei tirando fuori dalla sua borsa i soliti vestiti da lavoro “Allora metterai le ballerine, sarai lo stesso la donna piu bella della festa, dopo la sposa” dissi io sedendomi accanto a lei “Tu ti metteresti le scarpe basse? No! Perche le scarpe basse non sono femminili e rendono la donna piu goffa e meno elegante” continuò lei “Sarò felice di metterle, e non mi sentirò tozza o niente del genere” conclusi io, lei si alzò e continuò a fare cio che stava facendo “Senti io vado a comprare le ciambelle e quando torno voglio vederti con quel vestito rosso che ti rende la donna piu sexy del pianeta” dissi io baciandole la guancia “Con le scarpe basse” continuò lei osservando quelle ballerine che odiava “Si, con le scarpe basse”. Quando tornai lei era seduta sul divano con quel vestito rosso che mi fece rimanere a bocca spalancata, la fasciava mettendo in risalto tutte le sue meravigliose curve. Ma era ancora li a fissare quel paio di scarpe “E ci risiamo. Sempre alle scarpe” dissi io rimanendo in piedi davanti a lei “Callie non farlo, non scherzare” disse lei senza guardarmi negli occhi “Arizona io non so come spiegartelo, sei la stessa donna di prima, quella meravigliosa donna che un giorno è entrata nella mia vita, quella donna che non beve la birra dalla bottiglia, quella donna che ordina i cuscini per gradazione del colore, una donna perfezionista, una donna speciale, sei la stessa donna di prima, solo che ti manca una gamba” dissi io sedendomi accanto a lei “E ti sembra poco Callie? Ne stai parlando come se non fosse niente, ma per me è tutto” rispose lei questa volta alzando lo sguardo “Anche per me è tutto, questa adesso è anche la mia vita. La mia vita gira attorno alla tua gamba, tutta la mia vita è la tua gamba. Non faccio sesso da 2 mesi per quella gamba. Ne ho abbastanza della tua gamba” sbottai io alzando il tono della voce. Mi resi conto che avevo esagerato. Il suo sguardo era su di me. Poi si chinò e finalmente si mise quelle scarpe. Con fatica si alzò in piedi io mi avvicinai a lei per darle una mano, ma si scansò “Questa situazione è troppo anche per te Callie!” sapevo benissimo a cosa si stesse riferendo. Le avevo promesso che l'avrei aspettata, che non le avrei fatto pressione. Ma, senza volerlo, era quello che mi ero ritrovata a fare, gia per la seconda volta. Prese la sua borsa e senza aspettarmi scese e andò via con la sua macchina. Al matrimonio non saremmo arrivate insieme. Incredibile come una festa cosi bella si sia potuta trasformare velocemente in una cosa brutta. Brutta per me e per lei. Litigare cosi non ci capitava quasi mai. Ma quando capitava era straziante. Io e lei non potevamo stare lontane eppure questa volta l'avevo combinata grossa. Avevo parlato piu del dovuto. Mannaggia a me e al mio non riuscir a controllare la lingua. Appena arrivai al matrimonio, notai tutti gli invitati. Miranda era raggiante. Non l'ho mai vista cosi. Mi avvicinai a lei “Congratulazioni, lo sposo?” chiesi io dandole due baci sulle guance “Non può vedermi prima dell'inizio della cerimonia” disse lei, che nonostante non fosse mai stata una donna superstiziosa a questa cosa sembrava tenerci davvero tanto. Andai al bancone del buffet, non vidi Arizona. Ero preoccupata. Dov'era? Era successo qualcosa? Poi mi voltai senza motivo verso la porta. Il suo profumo mi fece voltare verso la porta. Stava entrando. Bella come un raggio di sole. Aveva indossato un sorriso. Ma non era riuscita a riaccendere quella luce negli occhi che solo io notavo e che solo io potevo sapere se c'era. Mi voltai tornando al buffet. Ma con la coda dell'occhio la osservavo. Studiavo i suoi movimenti. Stava venendo verso di me “Una coppa di Champagne” non mi rivolse ne uno sguardo ne una parola, quando il barista le diede cio che aveva chiesto si allontanò, lasciando sul bancone un pezzetto di carta. Decisi di leggerlo. Aprì quel bigliettino: 502. Un solo numero. Neanche un indizio. Non mi è mai piaciuta la caccia al tesoro, ma non ci misi tanto a capire che era il numero della stanza al piano di sopra. Non sapevo cosa avesse in mente, voleva uccidermi e nascondere il cadavere nell'armadio di un albergo durante un matrimonio come nei film dell'orrore? Voleva parlare o fare altro? Non avevo idea di cosa volesse fare, ma se non salivo sarei rimasta sempre con quel dubbio. Presi l'ascensore per fare piu veloce. Lessi tutti i numeri delle stanze, fino alla sua. 502. La porta era aperta, entrai cautamente “Arizona, mi spieg.. oh oh oh” conclusi io appena la vidi, sul letto seduta ad aspettarmi. Aveva la sottoveste nera, quella che piaceva a me “A..Aspettavi me?” chiesi io forse stupidamente “Si Callie, non voglio perderti e voglio darti quello che vuoi” disse lei guardandomi con quegli occhi da cucciola, io mi girai, andai nel bagno della stanza, presi l'accappatoio e tornai nell'altra stanza “Cosa fai?” chiese lei mentre mi sedevo accanto a lei e mentre le mettevo l'accappatoio sulle spalle, per non farle prendere freddo “Ho sbagliato Arizona, stamattina mi sono fatta prendere dalla rabbia e ho detto cose che non pensavo, non voglio fare sesso con te, non voglio metterti a disagio, voglio che tu ti senta perfetta, voglio che tu ti senta pronta. Ed è chiaro che adesso non lo sei, sono stata io a spingerti a questo, ma non voglio fare niente. Non mi fraintendere sei bellissima e poi questa sottoveste, è qualcosa di fenomenale, e addosso a te è ancora piu bella” cercai di chiarire io “Callie lo so che non sopporterai ancora per molto questa situazione” rispose lei stringendosi dentro all'accappatoio “Non ti preoccupare per me, sopporterei questa situazione anche per sempre, a me basta averti vicina, non mi interessa fare sesso con te, mi interessa solo poterti baciare e guardarti mentre prepari la colazione o mentre sei avvolta dalla guardando un film. Questa è l'Arizona che voglio io adesso, niente di piu. Tu sul mio divano, tu nella mia cucina, te affianco a me a letto, voglio te nella mia vita” in quell'istante Arizona si fiondò sulle mie labbra, forse era quello che voleva sentire forse era quello che sperava, fatto sta che non l'avrei mai piu trattata come feci quella mattina “Arizona, sono stanca di vederti a casa mia perennemente però poi non vedere le tue cose sul mio armadio, il tuo spazzolino sul mio bagno e i tuoi biscotti nella dispensa. Poi sulla costa ho visto una villetta e il cartello VENDISI non le dona molto” dissi io e lei sorrise “Sei sicura di voler vedere i nostri cuscini ordinati per gradazione di colore? Saprai accettare i miei post it nel frigo?” domandò lei “Non vedo l'ora di vedere i nostri cuscini in ordine di colore e non vedo l'ora di mescolarti tutti i post it sul frigo” lei si avvicinò a me baciandomi come solo lei sapeva fare. Come solo noi potevamo fare “La Bailey si sposerà fra poco, conoscendo Meredith e Derek sono anche loro in stanza, quindi non lasciamo Miranda senza damigelle” disse lei con il sorriso, amavo quando sorrideva, aveva quella luce negli occhi che era in grado di illuminare qualsiasi cosa, soprattutto il mio cuore. Appena arrivammo giu Miranda ci guardò quasi fulminandoci “Siete le peggiori damigelle di sempre, dove siete state fino adesso?” chiese lei avvicinandosi a noi ancora un po nervosa per la cerimonia “Oh andiamo, deve ancora arrivare Ben” mi difesi io “Quell'uomo non arriva mai in orario, perennemente in ritardo” concluse lei “Non dirlo a me, ne so qualcosa” dissi io guardando Arizona, che fece finta di niente sorridendo. Poco dopo ci fu un trambusto generale, Ben era arrivato. La cerimonia ebbe inizio. Erano una coppia bellissima, era destinati a stare l'uno accanto all'altra. Arizona non tolse per un attimo la sua mano dal mio braccio, ogni tanto ci scambiavamo sguardi pieni di lacrime di commozione. Il momento del bacio fu il culmine delle nostre lacrime, io mi avvicinai ad Arizona dandole un bacio sulla guancia, lei si lasciò coccolare “Ti amo” dissi io sussurrandoglielo all'orecchio lei si voltò e sorridendo disse “Ti amo anche io, ma ti prego non mettermi mai in disordine i post it sul frigo” io non potevo far altro che sorridere, era troppo buffa. Durante la cerimonia tutti ballavano, bevevano e si divertivano “Saresti cosi bella in un abito da sposa” disse lei all'improvviso, io quasi mi soffocavo con il vino che stavo sorseggiando “Cosa?” chiesi io incredula “Saresti bellissima con l'abito bianco” ma non riuscii a togliermi quel pensiero. Ricordavo che diceva sempre che non si sarebbe mai sposata, perche la trovava una cosa stupida, e a lei piaceva la libertà “Ma tu non eri quella che non si sarebbe mai sposata per amore di libertà?” chiesi io continuando a sorseggiare il mio Champagne “Secondo gli studi psicologici della Hopkins il fatto di non cambiare idea è sintomo di stress e insicurezza cronica, inoltre altri studi hanno concluso che per quanto un soggetto possa desiderare di non cambiare idea, con le giuste leve, si troverà a farlo” concluse lei “Oggi ancora non l'avevi fatta la tua osservazione stile GOOGLE, quali sarebbero le giuste leve?” chiesi io stuzzicandola un po “Tu sei la mia leva, vuoi sposarmi?” la mia idea non era certo quella di farle dire la fatidica domanda, ma non potevo non esserne felice “Mi stai chiedendo che oltre ad essere costretta ad avere i cuscini in ordine di colore sarò costretta a chiamarti Signora Torres?” dissi io sorridendo e lei ricambio “Si, oppure sarai tu la Signora Robbins” continuò lei “Siii, siii Arizona voglio sposarti, voglio sentire tutti i giorni una novità su qualche studio svolto non si sa in che parte del mondo, voglio poterti definire qualcosa di piu di semplice fidanzata, voglio essere tua moglie” conclusi io forse lasciando sfuggire qualche lacrima che lei fermò subito con una carezza. Andammo subito a vedere la casa, non aveva niente di sbagliato, grande, luminosa con un bellissimo giardino sul retro, Arizona mi guardò per un istante per poi sorridere “Callie questa è casa nostra” io le presi la mano le sorrisi e annuii al venditore “Si è la nostra casa”. L'agente immobiliare se ne andò lasciandoci li a esplorare, Arizona andò veloce nel giardino iniziando a guardarsi attorno “Li vorrei la vasca idromassaggio” dissi io abbracciandola da dietro e indicandole l'angolo piu luminoso del giardino “Io stavo pensando invece che li un giorno, non molto lontano, ci starebbe bene la piscinetta rosa, potremmo costruire una casa sull'albero e nell'angolo laggiu potrebbe stare una bella altalena” io rimasi scioccata per la seconda volta in pochi giorni “Tu.. Tu cosa vorresti dire?” chiesi io guardandola negli occhi “Nessuno credeva in noi, nemmeno noi. Ricordi? Eppure dopo tutto siamo ancora qui. Tu per me ci sei sempre stata. Si, perchè nonostante tutto, nonostante le nostre strade tempo fa si fossero divise ci siamo ritrovate. Voglio che con te sia perfetto, voglio avere con te quella favola che mi hanno sempre detto che nella vita reale non esisteva, voglio vivere con te i momenti piu belli della mia vita. Vorrei una famiglia, tanti bambini che giocano in piscina mentre mia moglie sorseggia una sangria a bordo vasca” disse lei tutto d'un fiato “Perche hai usato il condizionale?” chiesi io “Perche lo voglio solo se lo vuoi anche tu” rispose lei avvicinandosi a me per prendermi le mani “Arizona ti amo e non voglio niente di diverso da quello che hai appena detto, voglio tutto cio che vuoi anche tu, voglio te nella mia vita, voglio una famiglia con te, voglio passare tutte le sere abbracciata a te e voglio vedere mia moglie che mette a letto i nostri bambini” lei perse il controllo dei suoi sentimenti, lasciandosi sfuggire una lacrima“Ti amo Calliope” io le sorrisi e la baciai sul giardino di casa nostra continuando ad immaginare il nostro futuro. I nostri bambini. Io e lei insieme. LO SO CHE QUESTO CAPITOLO E' UN PO TROPPO SDOLCINATO, SI COMPLETANO ADDIRITTURA LE FRASI A VICENDA, SONO SCIVOLATA CON LO ZUCCHERO. PERO' CREDO CHE SIA QUELLO CHE TUTTI VORREMMO VEDERE IN TV. MI PIACEREBBE LEGGERE QUALCHE VOSTRO COMMENTO, LO SO CHE LE RECENSIONI NON SI CHIEDONO, MA COMUNQUE FANNO SEMPRE PIACERE. SONO LE BENVENUTE. POSITIVE O NEGATIVE FA NIENTE. FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE. IO MI METTO AL LAVORO PER IL PROSSIMO PROGETTO. BACI. M.
  
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