Anime & Manga > My HiME - My Otome
Segui la storia  |       
Autore: DezoPenguin    01/06/2014    1 recensioni
Elementary My Dear Natsuki parte terza. Sembrava un caso semplice, non c'era dubbio su chi avesse ucciso quel facoltoso uomo d'affari. Eppure Shizuru si ritrova attirata in una ragnatela di morte, manipolazione e vendetta, mentre cerca di scoprire la verità.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Haruka Suzushiro, Natsuki Kuga, Shizuru Fujino, Yukino Kikukawa
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Elementary My Dear Natsuki'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Acque profonde, Natsuki-capitolo 10

Nagi fissò Shizuru, incredulo. In verità, lo facemmo tutti. Ci aveva detto tutto sul fatto che Nagi aveva tramato per liberarsi di Trepoff e perché lo avesse dedotto, ma come al solito aveva tenuto per sé una sorpresa per amore di drammaticità.

Questa donna ama avere un pubblico, pensai, mentre tentavo di riprendermi dallo stupore. Sarebbe stata un’attrice straordinaria, se avesse scelto il palcoscenico invece della criminologia.

"Lui ha ucciso Rena Searrs? Pensavo fosse stato Smith?" Armitage ritrovò la voce per prima.

"No, il signor Smith ha fatto uccidere Rena Searrs. Il movente era suo e sue sono state le indicazioni su come farlo. Ma non è stato lui a introdursi nelle scuderie, sabotando le cinghie della sella."

Dovevo ammettere che l'immagine del ben nutrito Smith che commetteva atti di sabotaggio era più comica che minacciosa. Nagi, d'altra parte…

"Avete ragione. Un ragazzo potrebbe passare nelle scuderie tutto il tempo che vuole senza essere sospettato."

"Molto bene, Natsuki. Ed una cinghia adeguatamente danneggiata potrebbe non rompersi subito, ma resistere finchè non viene sottoposta ad un'estrema tensione, a causa di un galoppo sfrenato o di un salto, il che non solo aumenterebbe il rischio di una ferita grave o mortale, ma allontanerebbe il sabotaggio dalla morte di giorni, se non addirittura di settimane."

Nagi riacquistò la parola.

"Questo è oltraggioso! Ho tollerato queste ridicole speculazioni fino adesso, ma questa le supera tutte! È così che avete costruito la vostra reputazione, signorina Viola, su accuse drammatiche che non possono essere provate? O avete dimenticato che l'inchiesta sulla morte della signorina Searrs ha deliberato che si è trattato di un incidente, di una caduta da cavallo causata da una cinghia consumata?"

Lei annuì.

"Non l'ho dimenticato affatto, anche se sono impressionata che voi lo ricordiate con tanta chiarezza. E sono sicura che chiunque in questa stanza possa pensare a molti modi di indebolire una cinghia di cuoio in modo che sembri che si sia spezzata da sola a causa dell'usura. Non vi accuserei mai di essere un idiota che si limiterebbe a tagliarla."

"Anche il poliziotto più stupido se ne accorgerebbe," fu d'accordo Armitage.

"Quella roba ormai è stata buttata via," sbottò Nagi, "così anche se fosse possibile provare l'omicidio attraverso una qualche indagine microscopica del cuoio o roba del genere, ora non riuscireste certo a farla."

Shizuru scosse la testa tristemente.

"E io che avevo riposto tante speranze in voi. Il signor Smith ha confessato la responsabilità del crimine al signor Trepoff. Questo proverebbe l'assassinio a qualsiasi giudice, che accetterebbe facilmente la testimonianza di un assassino che si è consegnato volontariamente alla giustizia offrendo una spiegazione logica per il proprio crimine. Se diceste ad un uomo che una persona ha ucciso il tutore della sua defunta fidanzata e che il suddetto tutore aveva tratto vantaggi dalla morte della ragazza, allora lui sarà convinto di quanto è accaduto ancor prima che gli forniate le prove. Dovete sempre ricordare il peso che ha la natura umana quando affrontate questo genere di faccende."

"Anche se fosse vero, non avete niente per legarmi alla morte della signorina Searrs. Niente!"

"Come avete avuto il libro mastro? È questa la domanda che mi ha interessata di più quando mi sono resa conto che voi eravate l'informatore," continuò lei senza prendere in considerazione il suo commento. "Mi sembrava assurdo che qualcuno potesse rubare dall'archivio privato del signor Smith senza che lui lo sapesse—ricordate, di nuovo, il tempo necessario per annotarlo. Un complice delle sue frodi avrebbe potuto farlo, ma gli ospiti sono uomini d'affari, non contabili o impiegati. Ho preso in considerazione padre Greer, perché avrebbe avuto dei benefici dalla morte del signor Smith e come possibile complice, ma l'ho scartato una volta capito, seguendo le prove, il modo in cui il libro mastro era stato consegnato."

"Allora perché dovrei averlo? Potete dirmelo?" la sfidò lui.

"Un'assicurazione. Il libro mastro poteva essere ottenuto solo dal signor Smith, in persona, e con il suo consenso. Eravate perfettamente consapevole che un uomo che uccide una volta può uccidere di nuovo. Quindi avete insistito perché vi fosse dato il libro, in modo tale che, se avesse cercato di chiudervi la bocca, avrebbe potuto essere spedito alla polizia e mandarlo in prigione a lungo. Comunque, era l'unico che potesse provare che siete un assassino. Come dite voi, non esiste una prova certa; solo la testimonianza del signor Smith potrebbe mandarvi in prigione. Anche se, per ipotesi, lui avesse lasciato una confessione ai suoi avvocati da consegnare alla polizia nell'eventualità della sua morte, nemmeno quella sarebbe sufficiente, dal punto di vista legale, a incarcerarvi. La sua morte vi ha liberato dallo spettro del cappio."

"Quindi ammettete che non ci sono prove contro di me, eppure cercate di usare questo come sostegno alla vostra teoria?"

Nagi cercò di far suonare il suo tono come ironico e incredulo, ma quella frase suonò vuota a tutti noi. Shizuru gli rivolse un sorriso luminoso.

"Bè, certo, questo riassume tutto, non trovate?"

"È assurdo! Vedremo cosa ne penserà un tribunale del vostro tentativo di sollevare uno scandalo!"

"Oserei dire che lo vedremo," disse Armitage. "Conte Nagi dai Artai, vi prendo in custodia con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio di John Smith. Avete il diritto di rimanere in silenzio; qualsiasi cosa direte potrà essere usata come prova contro di voi.”

"Stupida vacca! Non sai chi sono io?"

"Certo. Sei un arrogante, crudele, manipolatore pezzo di merda.”

 'pendaglio da forca,' Lady Haruka."

"A dire il vero, Yukino, volevo dire proprio quello che ho detto."

~X X X~

"Vedo che Nagi Dai Artai sarà processato in Assise," dissi due settimane più tardi a Baker Street. Il conto alla rovescia per il ventesimo secolo era arrivato al suo ultimo anno il primo di gennaio era arrivato ed era passato con la solita pompa magna, e un bel bachetto preparatoci dalla signora Hudson. Gli scozzesi, dopotutto, tenevano in grande considerazione il primo dell'anno, esattamente come facevano i giapponesi, secondo quanto diceva Shizuru, il che aveva immediatamente messo quella parte del nostro retaggio nelle grazie della nostra padrona di casa molto più che le nostre origini europee.

Dopo il 1898, riuscivo a malapena a immaginare cosa avrebbe portato il nuovo anno. Avevo già trovato una nuova amica che rapidamente era diventata la persona che mi era più vicina in assoluto, e la speranza che ci potesse essere un po’ di giustizia, o almeno di vendetta, per la morte di mia madre. Finalmente avrei trovato una conclusione? O forse sarei finita come Sergay Trepoff, gettandomi alla cieca sul sentiero della vendetta e ottenendo nient'altro che cenere? Questo è quello che ha ricavato perché è stato impetuoso e stupido, pensai.

Se—no, quando—avrei scelto di agire, mi sarei assicurata di non seguire il suo esempio. Non potevo immaginare che mia madre volesse vedermi appesa in aria solo per vendicarla.

Non che l’impiccagione di Trepoff fosse probabile. Quando la storia era arrivata sui giornali, l’opinione pubblica era stata tutta dalla sua parte.

Avevo il sospetto che qualcuno avesse sussurrato all'orecchio dei direttori di certi giornali il modo in cui la fondazione Searrs voleva che la storia fosse presentata, insistendo sull'innocenza di Rena Searrs, di come lei fosse stata vittima di Smith, e del fatto che l'uomo che l'aveva amata era nel giusto dal punto di vista morale, se non addirittura legale.

Alyssa Searrs, decisi, era una ragazzina spaventosa.

"Suppongo dovessimo aspettarcelo. La giuria del coroner lo ha considerato colpevole durante l'inchiesta," continuai.

Shizuru sorseggiò il proprio tè verde da una tazza di porcellana su cui erano dipinti aironi che spiccavano il volo.

"Naturalmente non è sorprendente. Il coroner vi ha lasciata sorridere e alla giuria ed elencare tutte le vostre deduzioni. Non mi sono mai resa conto del fatto che sareste davvero una tesimone eccellente."

Lei mi sorrise.

"Sospetto che al processo sarà molto più difficile. Molte delle mie opinioni sono conclusioni, non osservazioni, e quindi escluse dai severi principi che regolamentano le prove. La corona dovrà indirmi del titolo di testimone esperta di criminologia, e senza dubbio la difesa si opporrà con le unghie e con i denti. In termini pratici, il caso è traballante e circostanziale."

Prese un altro sorso di tè.

"In realtà è una faccenda un po' irritante. Sono stata costretta a rifiutare il caso del siluro Dixon perché dovevo testimoniare; ho sempre voluto provare a cimentarmi con un caso di spionaggio."

"Mi è piaciuto il modo in cui hanno tentato di appellarsi al vostro patriottismo e voi gli avete fatto notare che una forte difesa navale britannica non ispirava fervore patriottico in un'italiana di origine giapponese. Ho creduto che che il rappresentante dell’Ammiragliato stesse per avere un infarto.”

"Ara, non dovreste essere felice che la difesa della vostra nazione sia nelle mani di un gruppo di incapaci.”

Sbuffai.

"Onestamente, Shizuru, sono convinta che la competenza dei politici sia una di quelle cose che sono uguali in tutti i paesi. In pratica, sono tutti degli idioti."

"Natsuki ha una così alta opinione del resto dell’umanità."

"Natsuki è di malumore perché sono due settimane che non fuma.”

"Ed ha fatto davvero un ottimo lavoro ," rispose lei senza perdere un colpo.

Cedetti e risi.

"Non posso vincere."

"Natsuki sta imparando la saggezza."

Shizuru mi sorrise e riprese a sorseggiare il tè. Piegai a metà il giornale e lo buttai sul tavolo. Ne avevo avuto abbastanza di Nagi Dai Artai per quel giorno.

"Se avete ancora voglia di leggere e avete finito con il giornale, è arrivata una lettera per voi con la posta del mattino."

"Oh?"

Guardai il vassoio che la signora Hudson aveva portato su con la colazione e, proprio così, c'era rimasta una lettera indirizzata a me dopo che Shizuru aveva recuperato la propria corrispondenza. Non riconobbi la grafia, o il sigillo impresso nella cera rossa sul retro. Incuriosita, la aprii con lo stiletto dal manico d'avorio che Shizuru usava come tagliacarte.

Mia cara signorina Kuga,

vi scrivo tramite i buoni uffici dei miei avvocati, che sono riusciti ad ottenere il vostro indirizzo. Il vostro primo istinto, senza dubbio, sarà quello di mostrare questa lettera alla signorina Viola; vi invito caldamente a non farlo, finchè non l'avrete letta e avrete potuto giudicare da voi.

Una frase come quella mi fece immediamente guardare in basso in cerca della firma. Avrei dovuto capirlo. Cercando di reprimere una smorfia, tornai a sedere.

Forse mi sbaglio a spedirvi questo scritto, ma senza dubbio siete consapevole della mia situazione. È fondamentale principio della giustizia inglese che un imputato è innocente finchè non è stato dichiarato colpevole. Di certo riconoscerete, in tutta onestà, che non c'è prova che abbia commesso un crimine, indipendentemente che le azioni che mi sono imputate siano criminali o meno. Invece, il caso contro di me poggia unicamente sui seguenti punti:

1. i pregiudizi che le giurie inglesi hanno contro gli stranieri.

2. la pressione politica—sapete da quale fonte—che rivolta la stampa contro di me e, in secondo luogo, sussurra nelle orecchie del coroner, del procuratore, e senza dubbio del giudice.

3. la testimonianza della vostra amica, la signorina Viola.

Dovete senz'altro ammettere che non c'è nessuna prova contro di me, nessun testimone oculare, solo supposizioni e teorie che la signorina Viola ha messo assieme in una narrativa coerente dipingendomi come il colpevole. In questo modo suo atteggiamento sicuro e la sua intelligenza trasformano le cose da semplici ipotesi in una storia avvincente. Naturalmente i miei avvocati cercheranno di far escludere la sua testimonianza, ma vista la situazione di cui sopra, potrebbero non avere successo, ed io finirò per passare anni ai lavori forzati per un crimine che non può materialmente essermi attribuito.

Anche se non potevo negare che fosse vero, mi ritrovai curiosamente incapace di provare simpatia. Colui che aveva scritto la lettera, però, sembrava aver previsto la mia reazione.

Riconosco che dal punto di vista personale potreste non avere alcun interesse nella mia richiesta. Forse addirittura credete alla storia della vostra amica e quindi pensate che per la giustizia sia oppurtuno piegarsi a quello che considerate un giusto risultato. È un problema su cui non credo riusciremmo a trovare un terreno comune per accordarci.

Comunque, devo rivolgermi a voi come all'unica persona che può aiutarmi. Voi siete, oserei dire, l'unica che può convincere la signorina Viola che il suo comportamento promuove un orribile sembiante di giustizia. Solo voi potete convincerla a non rendere pubbliche le sue speculazioni. Senza di lei, non c'è un caso—la "storia" del "crimine" è una sua creazione, e solo grazie a lei le diverse circostanze del caso si incastrano assieme per comporre l'accusa contro di me.

Spero che il vostro senso di giustizia e di comune decenza vi spingerà ad agire. Se questo non fosse il caso, ci sono altre preoccupazioni che potrebbero necessitare del vostro intervento.

Ah, ora stavamo arrivando al cuore del problema. Mi ero chiesta quanto ci avrebbe messo ad arrivare alla corruzione e alle minacce.

In futuro, quando per un qualsiasi motivo vi ritroverete a perquisire una stanza, sappiate che è molto più saggio prendere appunti su un proprio taccuino, invece di usare carta trovata nel luogo della perquisizione. In particolare, sarebbe bene scrivere a matita, invece di usare l'inchiostro e lasciarvi dietro la carta assorbente, con parole scritte con una calligrafia diversa da quella del proprietario della stanza, in modo tale che chiunque fosse incuriosito dalle vostre attività potrebbe sapere a cosa eravate interessata.

Il mio occhio sinistro si contrasse di riflesso. Quel piccolo serpente aveva ficcanasato nelle studio di Smith dopo che me n'ero andata, capendo che cosa avevo cercato di fare! Ero finita direttamente nelle sue mani.

Questa volta però, la vostra negligenza ha giocato a vostro beneficio. Vedendo l'oggetto del vostro interesse, è stato facile per me capire che questa è una faccenda privata, che non ha nulla a che fare all'indagine della signorina Viola riguardo l'omicidio. Quindi posso solo dedurre che il vostro interesse nell'Illuminato Ordine della Corte di Ossidiana non è suo ma vostro. Inoltre, è chiaramente un problema che considerate molto importante, se siete disponibile a indagare per conto vostro invece che seguire le indicazioni della signorina Viola.

Il nome mi colpì come un fulmine. L’Illuminato Ordine della Corte d’Ossidiana. ‘O’ stava per ‘ossidiana’ e quelle sei persone erano i suoi contatti, soci o roba del genere all’interno del gruppo! In più, questo stabiliva un nesso fra l’associazione e la morte di mia madre. ‘Ossidiana’ spesso veniva usato in poesia come sinonimo di nero, come ‘ebano’; ma così come l’ebano era una cosa reale, altrettanto lo era l’ossidiana, un vetro vulcanico di colore nero. I gemelli erano fatti di ossidiana! Forse erano il distintivo di una confraternita o di una società segreta paragonabile alla Massoneria o all’Ordine dell’Alba Dorata.

La domanda era, l’omicidio era stato commissionato dall’Ordine o era solo un caso che i due assassini fossero entrambi membri? Se l’Ordine fosse stato simile alla Massoneria, che serviva come un club per le più alte classi sociali, la risposta sarebbe stata senz’altro la seconda. Per un gruppo più piccolo, chi poteva saperlo? La Corte d’Ossidiana poteva avere obbiettivi economici e politici ben precisi che sconfinavano in affari illegali (bastava guardare il loro ex membro John Smith per sapere come poteva andare a finire!) e anche se non fosse stato così, comunque, mi offriva un modo di rintracciare i due uomini che avevano spinto mia madre fuoribordo dalla Friesland ed avevano rubato la sua borsa dal deposito bagagli.

Le mie mani stavano tremando mentre finivo la lettera.

Sarei più che disponibile a discutere queste faccende con voi in un momento più opportuno. Naturalmente, è possibile che sarò costertto a passare diversi anni a disposizione di Sua Maestà invece che vostra. Offrendo questo alla vostra considerazione, io resto,

Vostro,

Nagi, Conte dai Artai

(il suo sigillo)

Eccola. Una semplice, diretta proposta d’affari. Se avessi convinto Shizuru a non testimoniare contro Nagi – o, pensai, a presentare la propria testimonianza in modo che non lo incarcerassero – lui mi avrebbe detto quello che sapeva della Corte d’Ossidiana. Una cosa per me ed una per lui. Mi aveva letto in faccia quanto questo fosse importante per me? O era solo l’ultimo tentativo di un uomo disperato, nascosto dietro un linguaggio fiorito e maniere presuntuose?

E mi importava?

Le sue motivazioni non mi interessavano. Solo le mie. Avrei fatto un patto con demonio astuto e sorridente? E quanto sapeva? Di certo più di me. Ma quanto? Aveva in mano qualcosa di decisivo?

Come facevo a dirlo?

E un’altra cosa – come diavolo avrei fatto a convincere Shizuru ad assecondare questo piano? Non potevo nemmeno rivelarle il motivo per cui volevo che mi facesse questo favore. Perché Nagi sembrava convinto che io avessi quel genere di potere sulla mia amica? Costringerla ad abbandonare i suoi principi, non solo per la giustizia su un criminale ma anche la sincera comprensione che aveva mostrato nei confronti di Trepoff, che aveva perso il suo amore per colpa dell’avidità di quei due uomini. Ero più preoccupata per i miei problemi, ma qualcosa nel dolore di Trepoff aveva commosso Shizuru, proprio come l’aveva fatto il caso del marito vendicativo a Warburton Grange lo scorso novembre.

Mi chiesi se, forse, Shizuru avesse perso l’uomo che amava. Non aveva mai mostrato particolare interesse negli uomini o nel romanticismo ma forse una tragedia o un cuore spezzato potevano spiegare quella situazione. O forse aveva imparato dall’esperienza dei suoi genitori, lo scandalo a cui Nagi aveva alluso per due volte, e per questo provava tanta simpatia per coloro che perdevano la persona amata.

Distolsi gli occhi dalla lettera per guardare la mia amica; lei sollevò tranquillamente la tazza e sorbì l’ultima goccia di tè.

Non era giusto.

Maledizione! Volevo sapere ogni maledetta cosa che Nagi aveva da dire. Qualcosa, qualsiasi cosa lui sapesse poteva essere la chiave del mio passato. Vendetta non per un amante assassinato, ma un genitore assassinato – no, di più, per un’infanzia assassinata. Era la cosa più importante della mia vita, per cui avevo avevo speso tempo, denaro, dolore e duro lavoro.

Ma non potevo farlo. Non potevo guardare Shizuru negli occhi e chiederle di abbandonare i suoi principi, il suo onore professionale. Non potevo cercare di manipolarla per ottenere quello che volevo. Maledizione, non ero nemmeno sicura di poterglielo chiedere direttamente (sempre che avesse idea del perché glielo stessi chiedendo, il che era un problema completamente diverso).

Ed ora sai perché hai sempre evitato di stringere amicizie profonde, Natsuki, riflettei. Mi chiesi… quando avevo attraversato quella linea, quand’ero diventata così disposta a fare sacrifici per lei?

Accartocciai la lettera e la buttai nel fuoco. Con espressione acida, la guardai mentre si anneriva, si accartocciava e diventava cenere.

"Natsuki, ci sono brutte notizie?" chiese Shizuru in tono comprensivo.

Scossi la testa.

"No, solo una richiesta di denaro. Solo che ci ha messo un’eternità per arrivare al punto.”

"Natsuki è irritata dalle richieste di beneficienza?"

"Quando mi chiedono più di quanto io possa dare, sì."

"Ara, questo non è un approccio sensato."

Scordatelo, Nagi, pensai. Sono arrivata fin qui da sola, e continuerò ad andare avanti così. Avevo sei nomi su cui lavorare e l’identità dell’organizzazione. Inoltre avevo la conferma che i gemelli della camicia significavano davvero qualcosa invece di essere un fatto casuale e privo di importanza. Ero arrivata molto più lontano di quanto fossi stata prima della mia visita a Odessa.

"Sapete com’è," dissi. "Nella mia vita ci sono diversi ambiti che attirano il mio interesse. Alle persone che scrivono queste lettere interessa una cosa sola, e questo falsa la loro percezione.”

"Opinione… davvero ben argomentata, Natsuki," disse lei pensosamente, e si alzò per versarsi un’altra tazza di tè.

~X X X~

NDA: lo ammetto, il commento di Natsuki riguardo al potenziale di Shizuru come attrice è stato preso da molte opinioni simili che vari personaggi hanno espresso riguardo Holmes.

Il pezzo sul fatto che una confessione post mortem "non è sufficiente, dal punto di vista legale, a incarcerare qualcuno" è il genere di cosa in cui una ricerca approfondita sarebbe d'aiuto. Anche se sono ragionevolmente (solo ragionevolmente, visto che non sono un avvocato penalista!) certo che sia accurato per quanto riguarda gli Stati Uniti dei giorni nostri, non ho idea se sarebbe vero o no per la legge inglese del 1898.

La battuta finale di Haruka nella prima scena di questo capitolo è, devo ammetterlo, la mia preferita di questa storia!

Il riferimento al caso del siluro Dixon che Shizuru è stata costretta rifiutare non riguarda un caso di Sherlock Holmes, dopotutto (che sia stato scritto o semplicemente nominato da Watson)—ma è stato ispirato da un altro detective! È un caso di Martin Hewitt, dalle storie poliziesche vittoriane scritte da Arthur Morrison.

Gli eventi di questa storia, d'altra parte, sono come sempre tratti da un riferimento fatto in una delle storie di Sherlock Holmes, per la precisione dalla menzione fatta in "Uno scandalo in Boemia" di come Holmes fosse stato chiamato ad Odessa per indagare sull'omicidio Trepoff.

E visto che stiamo discutendo dell'argomento, mi piacerebbe dire un'altra cosa. In diverse recensioni che ho ricevuto per questa serie, alcuni di voi hanno notato che avevano cominciato a leggere queste storie perché fan di My-HiME in generale o di ShizNat in particolare, ma che alla fine sono stati ispirati a leggere (o a rileggere) le storie originali di Sherlock Holmes scritte da Sir Arthur Conan Doyle. Ho cercato di dirlo nelle risposte alle vostre recensioni, ma ve lo ripeto: onestamente non credo ci sia complimento migliore del fatto che consideriate le mie storie il vostro 'cancello' per il canone di Holmes. A tutti coloro che ricadono in quessta categoria: vi ringrazio moltissimo.

Bene! Ora siamo a metà del romanzo (almeno per quanto riguarda il conteggio delle storie) e le cose stanno cominciando a velocizzarsi un po'. Spero di rivedervi tutti tra qualche mese quando le indagini di Natsuki si incroceranno con gli omicidi di un serial killer, e un'altra faccia familiare di My-HiME sembrerà trovarsi al centro di una tela di intrighi e violenza in un racconto che, in mancanza di un titolo più forte, ho chiamato "Conosci i miei metodi, Natsuki"!

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > My HiME - My Otome / Vai alla pagina dell'autore: DezoPenguin