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Autore: Chesy    01/06/2014    2 recensioni
Se immagino un finale per Malec o, almeno, una parte del finale, immagino questo. Diciamo che sarebbe la parte drammatica e triste, la riunione che attendiamo sotto la luce della Luna, oscura e malinconica.
"Nessuno dei due ebbe il tempo di dirlo."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PT.lll - Extra




La pioggia batteva insistente sui vetri, facendo sembrare, a chi li osservava dall’interno, che stessero piangendo: le luci della città coloravano le gocce, facendole brillare lievemente e, seguendo il loro percorso che scendeva verso il basso, tracciavano una strada che andava poi a perdersi nel buio.
Alec era disteso sul letto, a torso nudo, il braccio sinistro che cingeva lo Stregone adagiato sul suo petto: continuava ad accarezzare i capelli neri di Magnus, scendendo, di tanto in tanto, con un dito a sfiorargli il collo o l’orecchio. Aveva un sorriso delicato stampato sul volto, ebete o felice non era difficile da intuire: l’uomo dalla pelle bronzea era come intossicato dalla stessa sostanza che faceva sorridere il Nephilm, disteso sul petto bianco del suo ragazzo ascoltava i battiti del suo cuore e faceva scorrere le dita su ogni runa, e ogni nuova cicatrice che s’intrecciava sulla pelle lattea.
Il mondo esterno era così lontano, adesso: per loro non contava altro che restare l’uno nelle braccia dell’altro, dopo due anni – e qualche settimana - di separazione.
E dolore.

Nessuno dei due sarebbe riuscito a dimenticare l’ultimo scorcio dell’altro avuto durante la battaglia: le dita che scivolavano lontane, il sangue, le grida, un ultimo sguardo carico di disperazione. E poi il distacco durato troppo, senza sapere chi fosse riuscito a sopravvivere quel giorno.

La morte sarebbe stata una compagna migliore, almeno lì non ci sarebbero stati sentimenti in ballo.

Alec strinse di più la presa sul ragazzo, scoccandogli un bacio sulla fronte, sullo zigomo e poi, come ultima tappa, sulle labbra: anche se il volto si era tinti di un delicato rossore, non aveva più voglia di fare il distante, a causa del passato burrascoso di Magnus. In due anni era maturato, aveva capito, e si era ripromesso più volte che, se mai lui fosse tornato, avrebbe passato il tempo solo a baciarlo e a fare l’amore, oltre che parlarci, nei rari momenti di pausa, s’intende.
Gli occhi felini lo contemplarono, come sbalorditi da quella schiettezza così naturale, dal modo di porsi del ragazzo: Magnus aveva notato che Alec si sentiva completamente in pace con se stesso, che nulla più sembrava turbarlo. Sembrava che gli ostacoli fossero finalmente terminati, e che una lunga e placida strada fosse diventato il loro nuovo percorso.

-Mi sei mancato così tanto.-

-L’hai già detto, Alexander.- sorrise sornione, lo Stregone. –Ma amo sentirtelo ripetere.-

-Credo che tra una settimana questa voglia di dirlo mi sarà passata.- scherzò.

-Oh, una settimana? Così poco?-

Lo guardò, falsamente offeso, seguendo i suoi movimenti con quegli occhi da gatto attenti e vigili: Alec fece per alzarsi, la pelle bianca su cui si rifletteva il tenue bagliore esterno. Le lenzuola si arrotolavano poco sotto l’ombelico, facendo un giochino alla vedo-non-vedo dinanzi allo Stregone che, di slancio, lo afferrò da dietro, stringendolo a se. Le mani color caramello bruciato si posero attorno alla vita di Alec, la testa si adagiò delicatamente contro la scapola: il fiato di Magnus fece venire la pelle d’oca al giovane, che intrecciò le sue dita con quelle dell’uomo.

-Cosa c’è? Vado solo a racimolare delle provviste: sia mai che un certo Stregone deperisca dopo una sessione sfiancante di sesso e baci.-

Magnus aveva paura, strana e irrazionale, certo, ma strinse di più la presa sul ragazzo, come se temesse di vederlo svanire dinanzi a se: come quel giorno, in cui il suo ragazzo si era rialzato solo per raggiungerlo. Lo sguardo determinato e preoccupato, i gesti fermi e precisi: voleva solo abbracciarlo, portarlo via di lì. Se non fosse stato ferito, ci sarebbe anche riuscito.
E poi rivide quando gli venne strappato via, dalle dita.

Dalle mani, dalle labbra, dalla sua stessa anima.

E ora aveva il terrore che, ogni volta che si allontanava, potesse nuovamente capitare: ancora, come una realtà che è destinata a ripetersi. Non poteva sapere che anche Alec provava lo stesso, che per due anni aveva avuto il timore che realmente fosse morto: che la sensazione alimentata dalla speranza fosse solo una folle fantasia.
Si voltò lentamente, guardando l’uomo inginocchiato sul letto, il petto scoperto, le lenzuola che rivestivano le gambe e s’infittivano nel punto più intimo dello Stregone: percorse il suo viso con lo sguardo, ogni dettaglio che memorizzò ancora nella sua mente, mai stanco di rievocare la sua immagine quando si allontanava da lui.
Si avvicinò, le labbra ad un soffio da quelle di Magnus, una mano posata sulla sua guancia: gli occhi blu si socchiusero, facendosi seri e dolci, sicuri e saldi su quelli del compagno.

-Ora siamo insieme e nulla potrà mai più dividerci.-  sorrise, soffiando sulle sue labbra, senza però baciarlo. – Qualunque cosa succeda, io ti amo, e ti proteggerò per sempre, Magnus.-

Il suo nome, pronunciato dalla bocca di Alec, aveva un retrogusto fatto di ostacoli, amore e dolcezza.
Sicurezza e decisione.

Per sempre.

-Mai più, non voglio saperti lontano da me mai più.- lo baciò, a fondo, la lingua s’intrecciò a quella del ragazzo. –Partiamo per un viaggio, l’ultima volta abbiamo dovuto lasciare metà delle nostre tappe in sospeso…-

-Concordo appieno, e…-

Un miagolio li fece distrarre, costringendoli a voltarsi verso la palla di pelo che, ignorata per troppo tempo da ambedue, aveva deciso di saltare i preamboli per dirigersi tra i due corpo e guardarli come per dire: “E io cosa sono, un soprammobile?”.

-Oh, il Presidente sta facendo valere i suoi diritti su di te.- disse Magnus, grattando la schiena del gatto.

Alec sorrise, sedendosi sul bordo del letto.
Dolce, essenziale: un sorriso naturale e sinceramente felice, qualcosa che da tempo non solcava le sue labbra. Aveva le guance arrossate, le lacrime agli occhi: non poteva credere a tutto quello che stava vivendo, alla serena realtà quotidiana che scacciava il gelo delle perdita e del dolore, dopo due lunghi anni.
Magnus si accorse del suo turbamento, e gli posò una mano sulla spalla: un gesto di genuina preoccupazione, il volto sorpreso dall’espressione di Alec.

-Ehi, cosa c’è che non va…?-

-Niente.- prese la mano di Magnus, se la portò alle labbra, e vi stampò un bacio proprio al centro del palmo. –Pensavo al fatto che….beh….sono felice. Di questo, di averti ritrovato. Non ricordavo cosa fosse realmente la felicità: quando ci pensavo, dopo che ci eravamo lasciati, non riuscivo davvero a immaginare che forma avesse.-

Guardò lo Stregone negli occhi.

-E adesso eccola qui. E’ splendida, tu sei splendido.- sorrise ancora, come un bambino che ha appena imparato a farlo. – Ti amo, ti amo tanto, Magnus. Anche se la parola in sé è riduttiva, per spiegare ciò che provo.-

-Anch’io sento le stesse cose, Alexander..- e il riso dilagò anche sulle sue labbra.

Il Presidente soffiò, cercando di attirare l’attenzione di Alec con delle zampate dirette alla gamba e alla mano.

-Oh, sì, anche tu sei fantastico, Presidente.- diede qualche grattino al micio, che gradì, decisamente soddisfatto.

-Ho come il sospetto che sarà il gatto il nuovo terzo in comodo nella nostra relazione.-

-Tu dici?- domandò Alec, il volto scioccato da tale affermazione.

-Ne sono ampliamente convinto.-

E scoppiarono entrambi a ridere.
 
 
 
 
Lo Stregatto Parla.
Bene, questo extra è tanto sdolcinato da far venire le carie, quindi scusate se dovete correre dal dentista. Il capitolo lo dedico alla fantastica Stella13, che ha recensito gli altri due capitoli. Tutto tuo, lo volevi, no?
E poi grazie a chi ha seguito il racconto in silenzio e chi lo legge, ma non dice nulla: l’importante è che vi piaccia, e poi sono una persona felice.
Ci si vede prossimamente, appena mi capita in mano CoHF probabilmente tornerò con altre Malec-situation. O forse torno prima, intanto mi dedico all’altra FF che sto scrivendo.
E magari anche ad altro, sto diventando una fissata di FF…..
E’ un bene? Non lo so.
Un abbraccio a tutti. Un grazie speciale a Ombro-chan, ti adoro!
E che la forza di Malec sia con voi…. *ride*
  
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