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Autore: Achille88    05/08/2008    1 recensioni
Sono passati ormai quattro anni da quando Lamù è arrivata sulla Terra sconvolgendo la vita di Ataru e di tutti gli abitanti di Tomobiki. Ora che si è finalmente diplomato, al giovane Moroboshi occorrerà conquistare definitivamente la fiducia della sua "forzata" consorte e per farlo dovrà cominciare chiedendo un favore al suo acerrimo rivale...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Atarù Moroboshi, Lamù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RIMPATRIATA SU NETTUNO

"Tirati su, Lamù!", le consigliò Ten vedendo la cugina così giù di morale.

"Non ci riesco, Ten", rispose tristemente la ragazza. "Non vedo il mio tesoruccio da quasi una settimana; mi manca tanto...".

"Perché devi sempre ridurti così per quel debosciato?!", le domandò il piccolo Oni nonostante sapesse già la risposta. "Scommetto che in questo momento ne starà combinando un'altra delle sue...".

"Ti ho detto tante volte di non insultare Ataru!", lo rimproverò Lamù. "Io lo amo!".

Ten scosse la testa davanti alla reazione della cugina, quando improvvisamente si ricordò della lettera per Lamù che era arrivata proprio quel giorno.

"Cambiando argomento, c'è una lettera per te", disse Ten mentre dava la busta a Lamù; la bella aliena lesse il messaggio tutto d'un fiato.

"Me la manda Oyuki!", affermò Lamù stupita. "Mi invita a trascorrere un po' di tempo su Nettuno insieme a Ran e Benten; sembra quasi una rimpatriata".

"Vacci subito, allora", le consigliò saggiamente il cuginetto. "Non le vedi da quasi un anno e sono sicuro che per po' riuscirai a sopportare la lontananza da Ataru".

"Hai ragione, Ten", rispose la bella aliena dopo aver ritrovato il sorriso. "Ci vado subito! Verrai con me?".

"No, grazie!", disse Ten per nulla entusiasta all'idea di dover ascoltare le chiacchiere di quelle quattro svitate per chissà quanti giorni. "Preferisco restare qui sulla Terra".

"Come vuoi", rispose Lamù. "Cerca di non combinare guai e non toccare le cose del mio tesoruccio".

"E chi le vuole?!", disse Ten imbronciato per la raccomandazione della cugina.

Subito dopo aver salutato il cuginetto, Lamù richamò la sua navicella e dopo aver superato l'atmosfera terrestre attivò la velocità luce, grazie alla quale raggiunse l'ultimo pianeta del sistema solare in pochi istanti.

La navicella atterrò su una pista di atterraggio posta a poca distanza dalla residenza della regina di Nettuno, la quale era già pronta ad accogliere l'amica insieme alle sue inseparabili guardie del corpo.

"Benvenuta sul mio pianeta, Lamù", disse Oyuki con un sorriso.

"Che bello rivederti!", rispose Lamù dopo aver riabbracciato l'amica. "Dove sono Ran e Benten?".

"Ci stanno aspettando nella sala principale del castello", rispose la regina di Nettuno. "Ti stanno aspettando con trepidazione".

Senza perdere altro tempo, le due ragazze salirono le scale che portavano alla porta d'ingresso e Lamù rivide le sue amiche d'infanzia dopo tanto tempo.

"Finalmente sei arrivata!", disse Benten ormai spazientita per l'attesa.

"Sei arrivata giusto in tempo", affermò Ran vestita con uno dei suoi abiti da bambola dell'età vittoriana. "Il tè è pronto!".

"Perché tuo marito non è con te?", domandò la dea della fortuna notando l'assenza di Ataru.

"Il mio tesoruccio è partito con Mendo per un viaggio d'affari in Cina", rispose Lamù. "Comunque vi manda i suoi saluti".

"Gentile da parte sua... fin troppo!", commentò Oyuki.

"Già!", le fece eco Ran. "Ataru non ha mai trattato le ragazze con gentilezza".

"Che ci sia lo zampino di Kurama dietro tutto questo?", disse Benten facendo ricordare a Lamù gli innumerevoli quanto inutili tentativi attuati dalla principessa dei Tengu per rendere Ataru un uomo degno - secondo i suoi parametri - di giacere con lei.

"Non dite assurdità!", disse la principessa degli Oni stizzita dalle illazioni delle sue amiche. "Se proprio volete saperlo, Ataru è cambiato molto in questi ultimi mesi... in meglio!".

Dopo quelle parole, le quattro ragazze chiacchierarono per ore su tutto ciò che avevano passato negli ultimi tempi e ad un certo punto Oyuki propose alle amiche un giro per il suo pianeta prima di cena.

Le ragazze accettarono con entusiasmo e la regina di Nettuno fu ben contenta di mostrare alle amiche le bellezze glaciali del suo pianeta; tuttavia, alla fine del giro, Lamù assunse nuovamente uno sguardo triste.

"Che cosa ti prende?", domandò Ran preoccupata.

"Nulla", rispose Lamù. "Vorrei soltanto che il mio tesoruccio fosse qui con me".

"Sei proprio senza speranza!", commentò acida Benten.

"Sei il solito maschiaccio!", la rimproverò Ran. "L'amore è un sentimento meraviglioso".

"Tu trovi meraviglioso invaghirsi di un bellimbusto senza cervello che pensa solo a riempirsi lo stomaco?!", commentò sbalordita la dea della fortuna riferendosi all'ex fidanzato di Lamù.

"Parla male di Rei un'altra volta e te la faccio pagare!", urlò Ran.

"Vedete di raffreddare i vostri bollenti spiriti o ci penserò io!", minacciò Oyuki con un tono che non ammetteva repliche.

"Ho io la soluzione!", esclamò Benten. "Un giro tra gli anelli di Saturno in sella alla mia moto è quello che ci vuole!".

"Questa è bella!", commentò sbalordita Lamù. "Non hai mai permesso a nessuno di salire sulla tua moto".

"Vorrà dire che farò uno strappo alla regola", ribatté Benten. "Allora, che ne pensi?".

"D'accordo!", rispose Lamù entusiasta all'idea di salire per la prima volta sulla moto spaziale dell'amica.

Subito dopo aver salutato Oyuki e Ran, Benten e Lamù si diressero a tutta velocità verso il pianeta.

 

"Allora, non è stato fantastico?!", urlò entusiasta Benten dopo aver effettuato una lunga serie di slalom tra gli anelli di Saturno.

"Sì", disse Lamù senza tuttavia mostrare alcun entusiasmo. "Sei stata in gamba".

"Stai ancora pensando ad Ataru?!", le domandò la dea della fortuna incredula.

"Non posso farci nulla; è più forte di me", rispose la principessa degli Oni malinconica.

"Sarà meglio tornare da Oyuki e Ran", disse Benten stanca di affrontare un argomento a lei sconosciuto. "Reggiti forte!".

"Tesoruccio, torna presto", pensò Lamù mentre stringeva con maggior vigore il corpo di Benten. "Mi manchi tanto".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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