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Autore: Ashura_exarch    02/06/2014    3 recensioni
Cosa fareste se veniste trasformati in pokemon? Nessuno saprebbe rispondere con certezza, nemmeno i pokemon stessi saprebbero cosa fare se venissero trasformati in umani. Matt ed Allyn sono due studenti di Litiopoli, nella regione di Annor, e durante una gita nel bosco succede loro qualcosa di inaspettato.
Nonostante non sia riuscito a finire di leggere "Il signore degli anelli", sono rimasto affascinato dallo stile di scrittura di Tolkien, che descrive tutto per filo e per segno. Per questo nella mia storia non troverete né descrizioni mancate né salti temporali. Per cui buona lettura.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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22. Prova


Era fatta. Finalmente eravamo arrivati alle montagne, adesso non ci restava altro che trovare il fantomatico Vecchio. Stando alle informazioni che mi avevano dato Reyne e Flygon il Vecchio si trovava nella parte meridionale della catena montuosa. E qui morì tutto il mio entusiasmo, perché i Monti della Stella meridionali si estendevano per almeno novanta chilometri. E io ad Allyn in quello stato non ce l'avremmo mai fatta ad esplorarlo tutti, ci sarebbero voluti anni. E contando che erano tutte montagne alte oltre duemila metri non sarebbe bastata una vita.
- Allora? Che facciamo? - chiese Allyn.
- Lo vuoi proprio sapere? Non ne ho idea.
Restammo per un po' lì in silenzio, senza sapere esattamente cosa fare.
- Se ricordo bene - riprese Allyn - Reyne (si chiama così, giusto?) ti ha detto che questo Vecchio abitava nella parte meridionale della catena, e adesso ci siamo davanti. Non vedo altra soluzione che mettersi a setacciare la zona.
- Hai ragione, anche se ci vorrà tantissimo tempo. E poi sei sicuro di farcela?
- Perché dici a me?
- Non so se ricordi, la tua fobia per i tipi ghiaccio...
- N-non è una fobia, è-è solo che... bah, niente. Allora, andiamo?
Detto questo ci mettemmo a camminare in direzione delle montagne. Quando finalmente, il giorno dopo, arrivammo alle pendici, ci si presentò davanti uno spettacolo fantastico e deprimente allo stesso tempo. La catena montuosa si apriva davanti a noi in tutta la sua maestosità, i fianchi scoscesi delle gigantesche montagne erano ricoperti di neve perenne, e le cime più alte arrivavano a lambire le nuvole. Era uno spettacolo per gli occhi, ma per me ed Allyn era terribile. Non avevamo la minima possibilità di riuscire a trovare il Vecchio in mezzo a tutte quelle montagne. Ma non c'era altro da fare, così ci dirigemmo verso il monte più vicino e cominciammo a salire.
Presto la nuda roccia cominciò a tingersi di bianco, e quando fummo a qualche centinaio di metri di altezza cominciò a nevicare. Presto il piccolo sentiero che seguivamo scomparve del tutto, e io ed Allyn ci ritrovammo a  dover strisciare contro la parete per non cadere. Un paio di volte sia io che Allyn mettemmo il piede in fallo e rischiammo di precipitare giù, ma per fortuna riuscimmo sempre a trovare degli appigli.
Stavamo strisciando contro la parete da un paio d'ore ormai, quando arrivammo sull'orlo di un piccolo ghiacciaio. Tirammo un sospiro di sollievo, visto che da lì in poi la strada era semi-pianeggiante, per fortuna. Allyn fu il primo ad uscire dalla strettoia in cui avevamo camminato. Quando feci per andargli dietro, la roccia su cui avevo appoggiato la zampa si sgretolò e mi sbilanciai. Caddi in avanti e battei una gran botta sulla roccia, e cominciai a scivolare di lato. Con una zampa riuscì ad aggrapparmi alla parete, mentre col resto del corpo ero sospeso nel vuoto.
- ALLYN!!! AIUTO!!! - gridai con tutte le mie forze.
Mi sembrò di tenere la presa per un'eternità, e alla fine non ce la feci e lasciai andare.
"E' finità" pensai. Già mi immaginavo sfracellato al suolo centinaia di metri più in basso.
Ma dopo un attimo Allyn afferrò la mia mano co tutte e due le sue. Doveva star facendo uno sforzo immane, dovevo pesare almeno venti chili più di lui. Cercai di tirarmi sù, ma non riuscivo a trovare appigli. Quando Allyn cominciò a perdere le forze anche lui, riuscii a trovare una roccia sporgente, e mi issai. Crollammo entrambi nella neve, esausti. Sia io che lui eravamo sfiniti, e facevamo grandi e profondi respiri.
In quel momento ripensai a quel che mi era successo. Mentre stavo per cadere non avevo visto tutta la mia vita passarmi davanti agli occhi, come succede nei film, solo DOPO che Allyn mi aveva tirato su. Il mio cuore batteva all'impazzata.
Restammo lì nella neve per un bel po', a pensare. Almeno io pensavo, anche se credo che Allyn stesse facendo la stessa cosa anche se sembrava che si fosse addormentato. Stavo ripensando a tutto quello che era successo da quando mi ero trasformato: la pozza, gli Scolipede, l'agente Jenny, Reyne e gli altri, gli Ariados, Umbreon, l'allenatrice, i cultisti, i Lucario e Konzern, Emolga e i Victreebel. E mi resi conto che stava per finire tutto. Avrei dovuto essere felice, ma non lo ero. Non ci credo nemmeno adesso se ci ripenso, ma non ero per niente felice che quella avventura stesse per finire. Anzi, alla fine della fiera mi ero divertito. Esatto, mi ero DIVERTITO, nonostante avessi rischiato più volte la vita. Mi sentivo bene, perché avevo incontrato persone (anzi, pokemon) per bene, come Umbreon e Konzern, molto più educati di molti umani che conoscevo. Ma soprattutto avevo incontrato Reyne. E avevo scoperto l'amore. Esatto, era amore quello che provavo per lei. Prima di quel giorno nel bosco non avevo mai provato un sentimento così bello, e non sentivo nessuna attrazione verso le ragazze. Invece per Reyne era qualcosa di diverso. Stavo bene con lei, mi sentivo felice. E a quel punto ripensai alla mia vita prima che andassimo a Lidargento. A parte l'amicizia con Allyn, la mia vita era stata vuota. Zero amici, affetto familiare praticamente inesistente, e basta, finiva tutto lì, non avevo nessun altro contatto. Ero l'ultimo di quattro figli, e sembrava che i miei genitori avessero utilizzato tutto il loro affetto per gli altri tre. Al di fuori della mia educazione i miei scomparivano e mi lasciavano a me stesso. L'unica cosa che mi poteva far tornare al mio mondo originario era solo Allyn. Solo lui mi poteva convincere a tornare umano. Esatto, in quel tempo che rimasi disteso nella neve avevo maturato una decisione importante: volevo restare un pokemon. Anzi, era come se lo fossi sempre stato, e se invece fosse la mia imminente trasformazione in umano il cambiamento sconvolgente..
Doveva essere molto tempo che eravamo lì distesi nella neve, e alla fine quella che prima era solo una leggera nevicata si trasformò in una tempesta di neve. Mi rialzai, e mi girò la testa. Mi guardai intorno confuso, e vidi poco lontano da me Allyn ancora disteso per terra. - Allyn! - gridai. Non mi sentì. Allora mi precipitai lì e lo scossi. Si svegliò di soprassalto.
- Andiamo, o ci congeleremo!
Allyn annuì, e cominciammo ad avanzare alla ricerca di un riparo. La visibilità era pari a zero, nonostante camminassimo rasenti alla parete rocciosa. Non c'era nemmeno la traccia di una caverna in cui ripararci, per cui potevamo solo andare avanti. Finché ad un certo punto il pendio cominciò a degradare, e cominciammo a scendere.
Dopo quella che sembrò un'eternità la tempesta finì, e ci accorgemmo che era sera. Ci fermammo a riposare un po' e poi proseguimmo, finché non giungemmo in vista di un segno di civiltà. Davanti a noi si apriva un baratro, e l'unico collegamento con l'altro lato era un tozzo ponte di pietra.
- Guarda Matt, un ponte! - esclamò Allyn. In effetti l'avevo notato. - Andiamo! - continuò.
Prima di salire sul ponte, mi fermai ad osservarlo. Era corto, tozzo e di pietra nera, ma la cosa che mi inquietava di più era l'assenza di un muretto che impedisse a chi lo attraversava di cadere nel vuoto. Dissi ad Allyn di tenersi al centro del ponte, e di venire dietro a me.
Cominciammo ad attraversare il ponte. Se c'era una costruzione simile allora c'erano buone possibilità che nelle vicinanze abitasse qualcuno, magari persino il Vecchio della Stella che da tanto cercavamo.
Però, appena mossi cinque o sei passi, mi fermai. Avevo una strana sensazione. Mi voltai lentamente, e guardai Allyn. Anche lui si era fermato, e mi guardava in modo strano.
"Lo vedi come ti fissa?".
A parlare era stata una voce nella mia testa. Una voce che non era la mia. Non ero stato io a formulare quel pensiero.
"Sì, lo vedo." risposi senza pensare.
"Sai perché fa così?"
"No."
"Anche se non l'hai mai notato, anche lui è innamorato di Reyne. La vuole solo per sé. E tu non vuoi che ciò accada, vero?"
"Certo che no."
Sentivo la rabbia montare dentro di me. Una rabbia incontenibile. Una rabbia che avrei voluto sfogare su Allyn.
"Guardalo" continuò la voce "Guardalo negli occhi, gli si legge in faccia cosa vuole farti. Ti vuole buttare giù dal ponte. Non puoi permettere che ti faccia questo. Se sei più veloce lo puoi buttare giù tu, così Reyne sarà tua e soltanto tua."
"Perché no? Lui non ha il diritto di toccarla, solo io posso. Lui ci ha parlato a malapena, mentre sono IO che sono andato con lei da Flygon, e sono IO che ho scoperto come poter ritornare umani. E' merito MIO se siamo qui adesso."
"Allora, cosa aspetti? Buttalo giù!"
"Certo."
Allyn continuva a guardarmi in modo strano. Probabilmente anche lui stava facendo pensieri simili ai miei, e la voce aveva ragione, gli si leggeva in faccia che moriva dalla voglia di spingermi di sotto. Restammo lì a squadrarci per non so quanto tempo.
"FALLO!" mi urlò la voce.
Allyn mi scagliò contro vari Missilspillo. Quando aveva imparato quella mossa? Schivai, e mi avventai contro Allyn. Lui però fu più veloce e schivò, e caddi lungo disteso al centro del ponte. Allyn mi assestò un calcio nello stomaco, e mi scappò un gemito.
"ALZATI!" mi intimò la voce.
Allyn fece per darmi un altro calcio, ma gli afferrai la zampa e lo trascinai per terra con me, e gli montai addosso. Cominciammo a rotolare finché non finimmo sul bordo del ponte. Io ero sopra, e tenevo Allyn immobilizzato per le braccia, con la testa sospesa al di là del bordo.
- Mi volevi rubare Reyne eh! Dillo! DILLO! - gli urlai addosso, e gli sbattei violentemente la testa contro la roccia. Allyn gemette.
- DILLO!
"FALLO! COSA  ASPETT!?! BUTTALO GIU'!"
Esitai. Avrei voluto seguire l'ordine della voce, ma la mia amicizia con Allyn me lo impediva.
- Matt? - mi domandò Allyn - Che stai facendo?
"NON LO ASCOLTARE! UCCIDILO!
- NO! - urlai.
"UCCIDILO!"
- NO!
Lasciai andare Allyn, e mi portai le mani alla testa nel tentativo di scacciare quella dannata voce.
"UCCIDILO!"
- NO! HO DETTO DI NO!
- MATT! Riprenditi! - mi urlò Allyn, che prese a schiaffeggiarmi per farmi rinsavire.
Alla fine persi i sensi, per riprendermi subito dopo.
- Che è successo? - chiesi ad Allyn, spaesato.
- Non ne ho idea. So solo che hai cercato di uccidermi, e che io ho cercato di fare la stessa cosa senza successo.
- Non è stata colpa mia, te lo giuro. Me l'ha ordinato una voce nella mia testa.
- Anche a me.
"Avete superato la prova."
A parlare era stata un'altra voce, sempre nella mia testa, anche se sembrava che anche Allyn l'avesse sentita, perché domando: - Che prova?
Ci guardammo intorno, e al di là del ponte scorgemmo una caverna. Non sapevamo nemmeno il perché, ma entrambi sentivamo che lì dentro c'era il Vecchio. Sapevamo anche che a parlarci era stato lui, senza un preciso motivo.
L'interno era molto buio, ma dopo poco arrivammo in una grande grotta. Al centro vi era il fantomatico Vecchio.

Note dell'autore
E finalmente ci siamo, ecco il Vecchio! Già vi faccio uno spoiler, questo è il quartultimo capitolo della storia, per cui preparatevi alla fine!
La scena del ponte è una citazione a The Familiars, una saga di libri fantasy per ragazzi che io personalmente ho apprezzato tantissimo e che vi consiglio di leggere perché è molto carina. Allora ci vediamo presto!
  
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