Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: SylviettaMyss    02/06/2014    3 recensioni
Iris, una ragazza qualunque cresciuta da una famiglia umile, possiede un potere speciale: quello di dominare il ghiaccio, la neve e le correnti. Viene convocata dalla regina per accompagnarla in un viaggio ad Arendelle, dove dovrebbero trovarsi i suoi veri genitori... riuscirà a trovarli e non farsi dominare da un potere bello e spaventoso come quello di Pitch Black?
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4: La principessa del ghiaccio
… Will you hold me now, hold me now my frozen heart 
I'm gazing from the distance and 
I feel everything pass through me 
I can't be alone right now 
Will you hold me now, hold me now my frozen heart 
I'm lost in a deep winter sleep 
I can't seem to find my way out alone 
Can you wake me …

WINTER SLEEP – OLIVIA inspì REIRA TRAPNEST ( NANA)

Erano tre giorni che nevicava e faceva freddo nel regno di Arendelle. La popolazione faceva quello che poteva per riscaldarsi e trovare del cibo. Elsa aveva fatto aprire le porte del palazzo ed ospitava chi non riusciva a riscaldare le proprie case, gli anziani e i bambini. Ma questa situazione non poteva andare avanti così, doveva far qualcosa.

Jack si risvegliò sotto una nevicata. Si toccò la testa, per quanto era rimasto lì sotto? Poi si ricordò, stava volando verso il temporale e si rimise in marcia. Doveva trovare assolutamente Iris, prima che accadesse il peggio. Il temporale era cessato ma aveva un’idea di dove potesse essersi rifugiata la ragazza. Così decise di provare ad andare lì.

Il palazzo di ghiaccio era diverso. Sembrava un enorme cristallo nero. Jack entrò dalla finestra, proprio come aveva fatto quando veniva a trovare Elsa. La sala aveva un aspetto spettrale, ovunque vi erano saette di ghiaccio nere e fiori di cristallo. Iris era proprio nel fondo di quella stanza, su un enorme trono, fatto di saette ghiacciate. Dormiva seduta da un lato. Era completamente diversa e Jack percepiva un potere e una malvagità che non erano sue. Aveva uno strano simbolo su una caviglia, e una macchia nera che si era espansa lungo tutta la gamba. Sembrava tranquilla, ma doveva aver pianto perché aveva dei disegni di fiori anche sugli zigomi.

La ragazza aprì gli occhi. Il rosso le aveva quasi preso tutto il cristallino e, ai lati esterni, iniziava a tingersi di nero. Non lo vedeva, ovvio lei non credeva in lui da moltissimo tempo. Ma lo percepiva. Prese il suo scettro e gli scagliò contro una setta nera. “Chi è là?” gridò. Jack non rispose. “So che sei lì, ti sento! Vattene! Non voglio nessuno!” gridò ancora. “Iris! Che ti è accaduto?” chiese Jack. Ma non ottenne risposta. Non lo vedeva e non lo sentiva. Continuava a lanciare saette a caso, nella speranza di beccarlo. Gli occhi continuavano a lacrimarle, come se la vera Iris sepolta sotto quell’ombra volesse uscir fuori in un qualche modo.

Pitch aprì la porta che dava sulla stanza. Jack si nascose dietro ad una saetta di ghiaccio più grossa, facendo attenzione a non farsi vedere.  Pitch si avvicinò alla ragazza. “Oh, no, bambina no! Cosa fai?” chiese. Iris si fermò ansimando, poi cadde a terra. “Vedi, se usi tutto il potere così, rimarrai senza energie molto presto…” le sussurrò. Poi le diede un bacio sulla fronte. Il sangue di Jack gli ribolliva nelle vene. Pitch aveva osato prendere il posto che avrebbe dovuto essere suo ed Iris si era affidata a lui, sola e abbandonata. Ma così facendo era caduta in un mondo di oscurità. Pitch andò a sedersi sul trono creato dalla ragazza, ridacchiava. “Guarda come sei potente!” esclamò. “Vai, prendi il posto che ti spetta sul trono di Arendelle!” concluse. La ragazza non se lo fece ripetere due volte. Con un movimento della mano, aprì la porta ed uscì.

Al palazzo di Arendelle, Anna, Klara ed Elsa continuavano ad assistere gli ospiti. Elsa si bloccò improvvisamente. “Tutti fuori dal salone, presto!” gridò. Le porte si spalancarono. Iris entrò, circondata da un vento gelido. Tutti scapparono dove poterono. Iris fece un ghigno, poi lanciò il bastone conficcandolo a terra. Il pavimento del palazzo divenne un enorme lastra di ghiaccio e le persone iniziarono a scivolare. Chi tentava di scappare veniva congelato all’istante. “Salve, madre!” disse. “Iris, ti prego! Lascia andare gli abitanti di Arendelle!” la supplicò Elsa. “Perché? Questa gente mi appartiene! Come il regno!” gridò la ragazza. Un bambino stava cercando di raggiungere la madre, Iris gli lanciò il vento, ma Elsa riuscì a pararlo via. Non avrebbe mai immaginato di doversi scontrare con la propria figlia.

Pitch rise ancora. Ormai Arendelle era nelle sue mani. “Oggi questo regno, domani il mondo…” sussurrò. Jack si fece coraggio e decise di saltar fuori. “Oh, Jack Frost! A cosa devo l’onore?” chiese. “Lascia andare subito Iris!” gridò Jack. “Oh, ma lei non è mia prigioniera…” disse alzandosi dal trono. “Cosa le hai fatto, maledetto?” gridò ancora Jack. Pitch sollevò una mano e creò una piccola ombra di sabbia. Era lo stesso metodo che aveva usato sedici anni prima. “Non ti ricorda nulla, questo?” sussurrò. Jack s’impietrì e capì. “Hai sporcato l’anima di mia figlia con la tua sporca oscurità!” esclamò. “Ah, ora è tua figlia!” disse Pitch. “io, l’ho accolta quando era debole, le ho dato potere… diciamo, sono stato un padre per lei” concluse. Jack ribolliva, doveva trovare un modo per liberare la ragazza prima che combinasse chissà quale disastro.

“Non voglio scontrarmi con te!” esclamò Elsa. “Temo che invece dovrai!” le rispose la ragazza. Era diversa, non c’era più innocenza e bontà nei suoi occhi. In quel momento, Klara ed Anna arrivarono dallo scalone. Iris alzò gli occhi, era stata quella maledetta ragazzina a rivelare al mondo il suo potere. “La pagherai…” sussurrò lanciandole una saetta. Ma  Elsa parò il colpo, e lo rimandò indietro. Iris si protesse con il bastone. “ Vuoi veramente affidare il regno a quella stupida!” gridò. Elsa si fermò, soffriva. Se solo avesse saputo dove l’avessero portata non sarebbe mai successo tutto questo. Iris s’infuriò ancora di più, quella non era sua madre, non poteva essere vero. Così, creò un’enorme sfera di polvere di ghiaccio nera e gliela scagliò contro. Elsa la contrattaccò con una sfera simile, ma Iris era nettamente più potente di lei.

Jack e Pitch si stavano già fronteggiando da un pezzo. Solo in quel momento Pitch si rese conto che senza il potere di Iris lui era nulla. Così, decise di richiamarla a se. “… bambina … vieni da me…” sussurrò.

Iris sentì il richiamo e smise di attaccare. Ma la sfera di Elsa la prese in pieno. Cadde a terra strisciando per un po’ sul ghiaccio. Si toccò con la mano il labbro, sanguinava. Si alzò in piedi, ignorando completamente l’ordine di Pitch. Si alzò in piedi e fece per attaccarla ma qualcosa la immobilizzò. Lukas l’aveva abbracciata per il bacino e la teneva ferma. “Smettila Iris! Questa non sei tu!” gridò. Iris tentò di liberarsi ma Lukas intensificò la presa. Iris gli mollò una gomitata nell’addome, Lukas perse l’equilibrio ed entrambi caddero a terra. Poi le bloccò il braccio con cui teneva il bastone e tentò di prenderlo.

“Oh, Jack!” sussurrò Pitch. “Anche se lei non viene da me, è comunque in mio potere!” esclamò poi. Jack gli scagliò contro una mini bufera e Pitch cercò di evitarla con un piccolo movimento della mano, ma qualcosa andò storto.

Lukas arrivò al bastone e lo afferrò. Credeva che la fonte di quel potere fosse lì, così lo scagliò a terra, rompendo il diamante di ghiaccio.

La mano di Pitch si congelò, arrivando pian piano a congelargli anche gambe e addome. Arrivò fin quasi alla testa. “Io vivrò, Jack Frost…” sussurrò.

“… perché la mia ombra è dentro a tua figlia… e finché ci sarà la consumerà fino ad ucciderla…”
 
Jack schizzò fuori dalla finestra. Doveva fare il più in fretta possibile.

Iris si bloccò improvvisamente. Poi si alzò in piedi barcollando. Lukas la aiutò ad alzarsi. Iris si guardò attorno e deglutì. “… ho fatto io questo…” disse con un filo di voce. “ Ah, dai! L’importante è che nessuno si sia fatto qualcosa!” esclamò sicuro lui. Poi guardò Elsa, quella era sua madre. Iris scoppiò in lacrime poi si avviò verso di lei. Elsa fece lo stesso. Ma Iris si fermò e cadde a terra. Si guardò le mani, erano nere, l’ombra la stava divorando. Tremava ed era fredda, poi il nulla.

Quando Jack entrò dalla porta distrutta, era troppo tardi. Si lanciò su di lei e la scosse. Elsa si precipitò anche lei dalla ragazza. Le prese il volto tra le mani, era fredda, troppo fredda. “… Jack …” sussurrò. Jack le toccò il polso ma non riusciva a sentire se le batteva il cuore o no.

Lukas si avvicinò. “Iris, no…” sussurrò. le toccò il polso, ma il cuore era fermo. Elsa e Jack si fecero indietro mentre Lukas l’abbracciava forte. “Iris … non te ne andare… ti prego …” sussurrò.

In quel momento entrarono anche Rapunzel, che si toccò il volto, Eugene e la piccola Belle. La regina dell’Est, notò una cosa strana. Non aveva mai visto che suo figlio aveva una ciocca dorata che luccicava tra i capelli. “Lukas hai una ciocca bionda… come… come me…” disse. Il ragazzo ricordava molto bene la storia che lei gli raccontava sempre, quella di come si era conosciuti lei e suo padre. Così, gli venne un’idea. Era folle, ma doveva provare, non voleva perderla…

… fiore dammi ascolto, se risplenderai
con i tuoi poteri, tu mi proteggerai
con la tua magia, tu mi aiuterai
e non dirmi che per me è tardi ormai
è tardi ormai…

Poi la baciò, tra le lacrime.

Sperava che quel gesto bastasse.

Improvvisamente, Iris tutta l’ombra nera che era nel cuore di Iris si dissolse nell’aria e solo in quel momento il coniglietto sbucò fuori dal nulla.

“ … sei il dono che ho voluto dare al mondo, Iris Frost… va e scegli… sei una principessa col cuore da guardiana…”
 
Iris iniziò a riaprire gli occhi. Non capì bene da dove arrivasse quella voce, ma le parve di vedere il coniglietto dissolversi e volare verso la luna. Lukas l’abbracciò forte e venne contraccambiato. “Come hai fatto?” le chiese. “Ehi! Ma il bacio del vero amore non è forse il più potente del mondo?” disse scherzando.

“… vero amore …” disse Jack frastornato. Elsa le si avvicinò, la fissò un attimo e l’abbracciò. L’aveva ritrovata, la sua bambina era lì e mai nessuno l’avrebbe portata via da lei.
 


Il giorno seguente, Iris ed Elsa erano nella stanza data alla ragazza. Quel giorno l’avrebbe presentata ufficialmente al popolo di Arendelle quale principessa. Elsa le sorrise.
“Somigli a me, quando avevi la mia età!” esclamò. Ma la vide triste. “Qualcosa non va, tesoro?” le chiese. “Sono felice, mamma, davvero! Solo avrei voluto vedere mio pare…” disse la ragazza. Elsa sorrise. “Ma lui è qui davvero, è felice e orgoglioso di te!” esclamò. “… si, ma io non riesco a vederlo ne a sentirlo …” sussurrò, triste.

“So che per te è difficile, ma devi credere in lui! Solo così potrai vederlo!” le disse Elsa, baciandola sulla fronte. Poi fece per andarsene e si voltò verso Jack. La porta si chiuse.

… Iris chiuse gli occhi. Doveva credere. Credere in lui. Si concentrò su i suoi ricordi, di quando era piccola, di come si divertivano insieme …

… Jack si avvicinò lentamente alla ragazza, l’aveva protetta per tutta la sua vita senza sapere chi fosse. Si sentiva stranamente emozionato ...

...Jack le mise una mano sulla spalla ed Iris lo sentì ...
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Salve a tutti! Terzo capitolo... non ci credo! Il prossimo sarà l'ultimo ... triste, molto triste...
Volevo informarvi che io ho anche un canale youtube dove presto pubblicherò il trailer del prologo ( solo del prologo... fare quello della storia, sarebbe difficile...) ci stò lavorando...
Inoltre essendo anche un'illustratrice (... così mi definisco...) ( se se, vola basso! nd tutti) sto disegnando personaggi ed abiti... potrei fare un video dove ve li faccio vedere... ci penserò su...
Grazie come sempre per leggere la mia storia e per commentarla!
SylviettaMyss
  
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