Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: evilbellatrix    06/08/2008    0 recensioni
Questa è la mia prima Fan Fiction che non abbia come protagonisti dei personaggi tratti dalla saga di J.K.Rowling. L'ambientazione è comunque quella di Hogwarts, all'incirca negli anni 80. E' romantica, al contempo drammatica e malinconica. Ma non vi anticipo oltre, spero vi piacerà.
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

My Immortal
Amanda Burton

III capitolo
Your star

Io e lui fummo amici prima di amarci. Lui fu il mio primo vero amico e confidente. Lui sapeva capirmi, lui sapeva come parlarmi, lui sapeva come farmi ragionare. Lui sapeva sorridere, lui sapeva farmi emozionare, lui sapeva farmi soffermare su particolari che non avevo mai notato. Lui sapeva rendermi una persona migliore.
Le mie e le sue giornate, ormai, erano le nostre. Ci incontravamo per studiare, per parlare, per guardare le stelle come la prima sera in cui ci incontrammo. Parlavamo delle nostre famiglie, dei nostri problemi, dei nostri sogni.
Lui era il discendente di una nobile famiglia scozzese. Suo nonno, Carl Stevens, era stato Ministro della Magia. Suo padre, Jonhatan Stevens, era uno tra gli uomini più importanti a livello internazionale. Collaborava con i Ministeri Magici di tutto il mondo, svolgendo funzioni diplomatiche. La sua famiglia era una delle più rispettabili. Una delle più prestigiose. Ma lui non si sentiva all’altezza delle aspettative dei suoi parenti: troppe pressioni, troppe strade che gli venivano imposte giorno dopo giorno. Diceva di aver trovato in me il suo rifugio. Diceva che con me si sentiva davvero a suo agio, diceva che con me poteva smettere di fingere di essere felice. Diceva che con me era felice davvero.
Lui sognava di studiare le stelle. Ne parlava con così tanta cura, con così tanta sapienza e padronanza, che era difficile non capire quanto amasse osservare il cielo. Sognava di prendere un MAGO in Astrologia e di intraprendere le sue ricerche, con me al suo fianco. Diceva che ero la sua stella guida. Diceva che nei miei occhi vedeva più stelle di quante ne avesse mai ammirate nel cielo. Diceva che nei miei occhi cerulei vedeva una speranza per un futuro migliore di quello che convenzionalmente gli veniva imposto da suo padre.
Il nostro primo bacio si consumò una settimana dopo il nostro primo incontro.
Il cielo era limpido, pieno di stelle, esattamente come la prima sera. Quelle stelle da cui lui era tanto affascinato fecero da testimoni al nostro primo segno di passione, insieme a quella mezza Luna che splendeva bianca.
Eravamo poggiati contro la nostra roccia, sulla sponda del Lago. Il livello dell’acqua si era alzato, arrivava quasi a bagnarci i piedi. L’aria non era poi tanto fredda, rispetto alla media stagionale. Il mantello che mia madre mi aveva regalato lo tenevo sulle ginocchia, appena coperte da una gonna antracite.
Avevo il suo braccio intorno al collo, fermo sulle mie spalle. Mi incuteva sicurezza, mi faceva sentire protetta. Sentivo il suo respiro caldo tra i miei capelli. Lentamente, posai la mia mano sulla sua, che se ne stava poggiata accanto alle mie gambe, sull’erba umida.
Lo sentivo vicino come non avevo mai sentito nessuno. Sapevo in cuor mio che ne ero innamorata, sapevo di amare i suoi modi. Sapevo di amare i suoi sogni, le sue dolci speranze. Sapevo di amare la sua voce, i suoi occhi, il suo sorriso. Sapevo di amare il suo strano modo di camminare, così lento ma deciso. Sapevo di amare la sua calma riflessiva, sapevo di amare il suo modo di ragionare. Sapevo di amare le sue idee, le sue convinzioni. Sapevo di amarlo.
Lui si girò verso di me, con lo sguardo più dolce che mi avesse mai rivolto. I suoi occhi verde intenso mi mozzarono per la seconda volta il fiato.
Non sarebbero servite parole, il contatto fisico sarebbe venuto da sé. Sentivo che le mie labbra reclamavano le sue. Sentivo che era l’unica cosa che desideravo.
Ma lui mi spiazzò con le sue parole. Mi spiazzò con quella dichiarazione che in cuor mio già avevo percepito, ma che solo in quell’istante realizzai. Realizzai quanto potessi essere fortunata e mi chiesi cosa avessi fatto per meritare tanto. Ma la vita è ingiusta: ti apre le porte del paradiso, per poi richiudertele di fretta in faccia.
Sei la cosa migliore che la vita mi abbia offerto. Sei la famiglia che ho sempre desiderato di avere, sei l’amica che ho sempre sperato di incontrare. Sei la musica che ha rapito il mio cuore, sei la stella che brilla ferma e incontrastata nella mia mente. Sei l’unica cosa a cui non potrei mai rinunciare nella mia vita” mi disse, guardandomi dritta negli occhi, ormai bagnati. Mi aveva commosso, era arrivato dritto al mio cuore con le parole più belle e dolci che avessi mai udito. Per lui ero una famiglia, ero un’amica. Ero qualcosa che non ero mai stata per nessuno.
Con estrema naturalezza piegò il suo volto sul mio, sfiorandomi la bocca con le sue dolci labbra rosee. Fu il primo bacio che ricevetti. Fu dolce, delicato. Fu manovrato da un sentimento unico, l’unico vero amore che vissi. Era tutto così innocente, era tutto così perfetto. Mi tenne tra le sue braccia quella notte. Ero inerme, avevo toccato il cielo con un dito. Avevo raggiunto quelle stelle che lui amava così tanto.
Chissà se ora sei lassù. Chissà se ora puoi vederli ancora, quei tuoi amati punti di luce. Chissà se ora sei uno di loro.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: evilbellatrix