Per un mese non mi azzardai ad uscire di casa.
Guardavo il muretto sul retro da dietro le tende della mia stanza e tu ogni giorno eri lì ad aspettarmi.
Arrivavi alle cinque in punto, anche se pioveva, grandinava o nevicava, tu eri lì e rimanevi fino alle sette e mezza. Non ho mai capito, neanche in seguito, perché tu fossi così ostinato a volermi rivedere.
Mi decisi a scendere un pomeriggio per aspettarti.
Come sempre alle cinque sei arrivato. Appena mi hai visto hai sfoderato un grande sorriso e mi hai salutato.
-Finalmente ti trovo!- hai esclamato
-Scusa, ma ho avuto da fare e non avevo tempo per stare qui fuori a far nulla...- ho mentito lo so, ma non sapevo cosa dirti, come giustificarmi.
-Non importa. Come stai?- hai detto forse sperando di evitare l'argomento
-Sto bene, grazie. Tu mi sembri un po' pallido piuttosto- ho detto un po' preoccupata dal tuo colorito
-No, è normale. Sono sempre così...- non ero convinta della tua risposta, infatti scoprii in seguito che con tutta la pioggia, la neve e il freddo che avevi preso ti eri ammalato. Nonostante avessi la febbre eri uscito lo stesso per venire sotto casa mia e anche se non volevi farmelo notare stavi per crollare. Non volevo insistere e feci finta di niente.
-Ok, se lo dici tu... Ti volevo chiedere se uno di questi giorni ti andrebbe di incontrarci, magari non qui.- proposi: speravo di poterti parlare in un posto che non fosse casa mia, non mi piaceva l'idea che qualcuno che mi conosceva ti potesse vedere. Non mi vergognavo, semplicemente non volevo.
-Sì, d'accordo! Va bene sabato ai giardini pubblici? Se vuoi potremmo anche mangiare un gelato o...-
-Va benissimo!- ti interruppi. Non volevo essere brusca, ma avevo sentito una macchina parcheggiare nel vialetto.
Non so come, ma hai capito subito che qualcosa non andava e con un sorriso rassicurante e un "ci vediamo sabato allora!" ti sei congedato.
Corsi in casa più veloce che potei, appena in tempo per vedere mia madre entrare dalla porta.
Non ti aveva visto e questo mi sollevò enormemente: se fosse successo avresti passato grossi guai ed era l'ultima cosa che volevo.