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Autore: aster mezzelfo    02/06/2014    0 recensioni
Mi trovavo in un regno bianco... Solo il ricordo di un ragazzo in mezzo al nulla, suoni e sensazioni erano sfocati, pensai di morire, mentre avrei dovuto accorgermi che per una volta io vivevo sul serio.
Genere: Sovrannaturale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La porta immersa nel bianco Certo che trovarsi in quella situazione non facilitava il dialogo... La mia gola pareva un deserto, e non perché avessi sete, era come se fossi bloccata, non emettevo altro che rantoli e confusi suoni mentre fissavo lui e il bianco... Già lui... Mi aveva presa per mano da un po, ma la sua era fredda, quasi fosse di ghiaccio, e poi non sembrava volesse ne parlarmi ne consolarmi, camminava in mezzo al nulla con tranquillità, di tanto in tanto si fermava per fissare i miei occhi e poi si rigirava continuando ad ignorarmi... Questa cosa mi prese alla testa e compresi il vero significato della parola " terrore" ed era vero... Ero letteralmente terrorizzata dalla situazione, non sapevo dove mi trovavo ne perché lui fosse li, nemmeno sapevo il suo nome... Già... Il suo nome. Ad un certo punto si fermò più a lungo del solito e si girò di scatto fissandomi pensieroso, alche non ebbi più pensieri e sbottai << senti... Mister senza nome, almeno vuoi darmi una spiegazione di cosa e dove siamo? >> ansimai e mi accorsi che lui sorrideva quasi divertito dal mio urlo da pazza, così lentamente fissando quel sorriso arrossì a mia volta e mi diedi della stupida da sola ma almeno quella mia scenata sortì un effetto... << sei sempre esuberante e? Già, dopotutto sei Rin no? Comunque siamo nel bianco se proprio vuoi saperlo >> disse sbuffando e si sedette di colpo fissandomi con la sua solita aria assorta da ebete che stava iniziando a darmi sui nervi sul serio, così mi sedetti a mia volta fissandolo offesa e rossa di imbarazzo, uffa ma doveva essere proprio così carino? << uff... Sei proprio antipatico sai? Non mi dici chi sei, parli per indovinelli e mi incasini il cervello già fuso di suo... E poi è ovvio che siamo nel bianco? Che cosa vedi oltre quello? C'È SOLO QUELLO DANNAZIONE>> mi gettai indietro sbattendo la nuca... Che rabbia, mi sembrava di esplodere, ma se davvero ero morta lui che cosa ci faceva così calmo li? Perchè continuava a sorridere e prendersi gioco di me? Poi finalmente si alzò da terra e mi si mise vicino... In ginocchio con i capelli lunghi color fuliggine che gli coprivano il volto e quelle iridi così tristi che mi scrutavano da ore senza mai esprimersi, sorrise e sospirò con flemma assaporandosi quasi quell'attimo e poi parlò << si... Siamo nel bianco Rin, questo è il mio regno... Il regno dei ricordi... Vieni, ora ti mostro >> detto questo si alzò di scatto e mi afferrò con vigore la mano costringendomi ad alzarmi e prese a correre verso il nulla. " il regno dei ricordi?", "Bianco?"... Che storia era questa, ma più lo seguivo più mi sentivo rassicurata da quello sguardo profondo, e per la prima volta nell'arco di quell'interminabile vagabondare lo vidi sicuro di che strada prendere, se poi il nulla più assoluto era una strada... Almeno ora sapevo che non ero morta dai... Era tutto un sogno dopotutto, nulla di più, il regno dei ricordi? Ma dove eravamo? In una favola per bambini? Baa... Almeno per essere un sogno era reale dovevo ammetterlo, e questo faceva sembrare tutto più inquietante. Si fermò davanti ad una porta... "Cosa? Una porta? In mezzo al nulla poi..." Restai esterrefatta, da quando ero arrivata li non si era visto nemmeno un oggetto ed ora davanti a me vi era una splendida porta di cristallo traslucida che rifletteva nulla... Come da manuale, si vedevano solo il mio e... Il suo non c'era... Non aveva un riflesso... Come era possibile, io potevo benissimo vedermi... La mia faccia bianca... I miei capelli rossicci... Ero io quella, avevo ancora gli occhi gonfi ma per il resto tutto sembrava normale... Ma lui non c'era. << eccoci Rin... La porta del bianco o Kurisutarudoa... La porta che conduce ai ricordi delle persone, essa mi permette di rivivere un ricordo qualsiasi nella vita di ogni individuo presente sul pianeta, così che possa analizzarlo e decidere se possa essere ricordato o dimenticato a seconda dell'importanza... >> disse tranquillo come sapesse che quelle follie che diceva fossero scienza... << Kurisutarudoa? Ma mi prendi in giro? Fino ad ora eravamo nel bianco ed ora per magia è apparsa questa porta davanti ai nostri occhi? Che poi nemmeno si apre, anzi mi fa solo specchiare... E poi tu... >> mi si mozzò la parola e ritornai a fissarlo con un misto di timore e tristezza, che cosa era realmente quel ragazzo innanzi a me? << e poi io? Sai che sei proprio strana? Va be, sei sempre Rin dopotutto...avanti entriamo, vediamo che ci mostra questo ricordo >> e si diresse detto questo sempre impassibile come se sapesse realmente che fare innanzi alla porta di cristallo e la scrutò serio per qualche secondo per poi sorridere e fissarmi << ecco... Ho trovato la serratura, ora è meglio che ti ripari gli occhi, aprirla può dare molto fastidio al cristallino delle pupille >> e dopodiché frugò nelle ampie tasche della giacca nera che indossava per poi tirarvi fuori un medaglione simile in tutto ad un orologio e posarlo con garbo sul cristallo che apparentemente dopo qualche secondo iniziò a brillare di una luce accecante che mi costrinse come su avvertimento a coprirmi gli occhi per non esserne accecata. << ecco Rin, si è aperta... Puoi riaprire gli occhi >> mi disse tirandomi giù le mani per farmi godere del singolare spettacolo che ora mi si parava innanzi; il cristallo si era del tutto trasformato da uno specchio traslucido ad una finestra... Si, una finestra che dava su un boschetto giallo e rossiccio, dove le foglie cadevano lente, eppure noi eravamo ancora nel bianco, e la porta vista da dietro era del tutto inesistente... Era racchiuso unicamente in quella visione il mio sguardo... Quasi essa mi appartenesse sul serio, quasi come se quel mondo dipinto fosse sul serio mio... << co...cosa è quel luogo? Si sente anche il vento caldo della tarda estate provenirci... Io ... Io non capisco, spiegami ti prego >> lo fissai frastornata mentre un'invasione di emozioni mi riempiva la testa offuscandomi i pensieri e rendendomi annullata. Si avvicinò a me con calma e mi prese il viso fra le mani, pulendomi con l'ennesimo fazzoletto le gote dalle mie lacrime amarognole e per una volta mi sorrise in modo sereno quasi anche a lui facesse bene sentire quelle sensazioni << vedi Rin, quello è un ricordo, la porta ci mostra il ricordo passato della persona a cui io voglio darlo, qui i ricordi arrivano di continuo, il mio compito è solo quello di vivere nei ricordi degli altri, io non ho una vita al di fuori del bianco, esso è la mia casa, la mia vita è solo qui... Ora noi entreremo insieme in quel ricordo così che io possa vederlo meglio ok?>> si girò verso la porta lasciandomi rossa in viso e frastornata... Mi aveva fatto sclerare quel dannato controllore di ricordi, ma oramai ci avevo fatto l'abitudine, se ero impazzita almeno non mi dispiaceva averlo accanto. #{ fine capitolo xD, è stato lunghetto rispetto al primo, e pensare che volevo scrivere di più, ma non bruciamo le tappe, ogni cosa al suo tempo, tutto è collegato da un filo sottile che solo alla fine avrà una svolta... Come al solito esorto nel recensire, per me è solo un piacere leggere i vostri pensieri, vedrò di scrivere al più presto il 3°. Aster~}#
   
 
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