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Autore: ashugme    02/06/2014    1 recensioni
Margaret e Ashton sono completamente diversi. Gli opposti. I due poli.
Ma riusciranno mai ad innamorarsi superando tutti gli ostacoli che troveranno nel loro percorso?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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SETTIMO CAPITOLO


 
Jacks’ pov.
Sentì un frastuono proveniente dalla porta di casa mia, ma ero ancora nel dormi veglia quindi non seppi se stessi sognando o c’era davvero qualcuno fuori dal mio appartamento che non la smetteva di battere i pugni contro il legno della porta. «Arrivo un attimo» gridai alzandomi notando che erano già le sette e trenta, ero dannatamente in ritardo. Aprì velocemente la porta ritrovandomi un ragazzo dai capelli neri che sorrideva tenendo in mano alcune buste che poco dopo mi porse gentilmente e «Grazie mille» sussurrai salutandolo con un cenno. Entrata in casa mi diressi subito verso i vestiti che avevo preparato la sera precedente prima di andare a dormire, mentre mi infilavo il maglioncino bianco sopra ai miei jeans preferiti cercai inutilmente di domare la mia chioma, ma l’unica cosa che riuscì a fare fu una crocchia che oltretutto fece scappare delle ciocche davanti agli occhi. Abbandonai tutte le mie speranze infilandomi ai piedi le mie all star bianche basse raccogliendo poi da terra lo zaino nero.
 
Da: Isabel
Dormigliona siamo al bar da 5 minuti se non arrivi ti uccido! Con affetto la tua Isa
 
Risi scuotendo la testa, uscì poco dopo con il mio giubbotto in jeans tra le mani, era una bella giornata e il mio umore era particolarmente buono stranamente. Quella settimana era stata bella, stavo uscendo dal mio guscio sempre più velocemente, e inoltre avevo fatto amicizia con Harley. Era un ragazzo che frequentava i miei corsi e mi trovai davvero bene. Ed era anche molto carino, come disse la mia amica. Intravidi la chioma riccia di Ashton e ciò fece aumentare il mio cuore di qualche battito, senza una ragione precisa aumentai il passo cercando come sempre di non andare addosso ad altri studenti.
Il bar del campus era gremito di gente, chi dormiva su un tavolo, chi mangiava, chi ripassava per una verifica.
Io raggiunsi subito i miei amici salutandoli con il fiatone, e abbassando lo sguardo prima di dire «Ciao A-Ashton».  Mi sorrise raggiante facendomi arrossire violentemente. «Pensavo non arrivassi più» mi sedetti vicino alla mia amica mantenendo comunque lo sguardo sul biondo. «Vado a prendere Mike, ci vediamo a pranzo» anche se lei parlò non la ascoltai più di tanto perché  i miei occhi si beavano guardando Ashton, ma le sorrisi facendole capire che l’avevo sentita. «Ho qualcosa in faccia?» lui mi risvegliò facendomi arrossire fino alla radice dei capelli ma risi sospirando.
«Andiamo ti accompagno in classe» mi prese la mano facendomi scontrare contro il suo bacino, rabbrividì sorridendo perché quel contatto fece fare una capovolta al mio stomaco liberando una bellissima sensazione.
«Che hai alla prima?» chiesi guardandolo e «letteratura»alzò gli occhi al cielo stringendomi poi la mano. « E tu?»
«Matematica» sorrisi timidamente riportando lo sguardo sulle nostre dita intrecciate. «Alla seconda se ti va ti posso accompagnare io, tanto ho ora buca» poggiai la testa sulla sua spalla annuendo e mi accarezzò il pollice facendomi rabbrividire di nuovo.
La classe era quasi piena così mi affrettai a salutarlo, e con mio stupore riuscì a sfiorargli la guancia facendo affiorare sul viso del ragazzo un sorriso.
«Irwin bella scelta!» una voce rauca provenne dal fondo dell’aula facendo scatenare una risata di gruppo , alla quale ne io e ne Ashton partecipammo, arrossì sentendomi tremendamente a disagio ma la stretta alla mano si intensificò tutt’un tratto. «Fottiti Hellen» cercai di tranquillizzarlo passandogli una mano sull’avambraccio e la cosa mi riuscì. Mi sorrise e «se quell’essere prova anche solo a sfiorarti avvisami e lo ucciderò con le mie stesse mani» e mi lasciò terrificata da quel suo gesto pieno di gelosia.
Mi sedetti vicino ad Harley che «dolcezza, che colpo» gli pizzicai il braccio mettendo i libri sul banco e in meno di due minuti la professoressa entrò.
«Test  a sorpresa!» potrei odiare di più quell’oca?
 
 
***
 
 
«Ci vediamo allora alle quattro ti passo a prendere in moto e ti porto in una gelateria fuori dal campus, ok?» annuì e lo salutai velocemente. La giornata non poteva andare meglio. Test a sorpresa di matematica,interrogazione di storia e ora.. un appuntamento.
Scossi la testa stizzita dalla mia coscienza che da qualche settimana aveva preso a parlarmi senza ritegno, presi in mano il cellulare componendo il numero della mia unica salvezza.
‘Hola chica’ la voce squillante di Isabel tuonò nei miei timpani quasi uccidendoli, sospirai e ‘Tuo fratello’ spezzai la frase cercando di mantenere saldi i nervi.
‘Che ha fatto? Giuro che lo amma-‘
‘Mi ha chiesto di uscire, cioè mi ha invitata a mangiare un gelato non penso sia un vero appuntamento’
‘E tu che mi hai fatto cacare in mano, beh quindi? Escici’ affranta gemetti.
‘Solo, ho paura. Non so come rapportarmi con un ragazzo e poi come mi dovrei vestire?’
‘Stai tranquilla e sii te stessa, saresti bellissima anche con un sacco di patate addosso’ rise di gusto facendomi arrossire. Era un’abitudine ormai.
‘D’accordo, ora ti saluto vado a studiare le molecole e questa roba odiosa’ la salutai buttando il cellulare da qualche parte mentre la mia testa viaggiò nei miei pensieri ricordandomi di chiamare la zia Monica.
Lo farò più tardi, pensai. Studiai per quasi due ore fino a che le campane rintoccarono le tre e andai in panico.
Mi diressi davanti all’armadio cercando qualcosa ma alla fine tenni i miei jeans preferiti e indossai un maglione grigio topo al posto del maglioncino bianco. Lasciai cadere i capelli sulle spalle pettinandoli, e formarono delle onde morbide che con la luce del sole riflettevano delle ciocche rossastre.
Sistemai il trucco leggero aggiungendo un po’ di mascara e mi infilai per ultimo il mio piumino rosso sapendo che il vento cominciava a raffreddarsi dando spazio all’inizio dell’inverno.
Il bussare della porta mi fece ritornare alla realtà facendomi tremare, aprì la porta rivelando poi un bellissimo ragazzo dai capelli biondi e gli occhi verdi, sembravano più luminosi.
«Andiamo?» mi sorrise gentilmente prendendo ancora una volta la mia mano, e trascinandomi sulla sua moto.
«Stringiti forte a me e non mollare mai la presa» mi raccomandò e appena salita mi agganciai ai suoi fianchi e sperai con tutto il cuore di non ucciderlo.
«Oddio adoro andare in moto, è stato grandioso» il viaggio fu la cosa più bella, e non appena entrammo nella gelateria lo abbracciai cercando di non sembrare una pazza, lui ricambiò volentieri lasciandomi un leggero bacio sulla guancia.
Parlammo molto quel pomeriggio, ma evitai tutti i discorsi che avrebbero potuto farmi andare a parare in cose che non volevo. Non gli parlai della mia malattia ma solo della mia famiglia in generale e lui capì, fortunatamente e lasciò sviare tutto.
«Davvero non avresti dovuto pagare anche per me, sei stato troppo gentile» ridacchiai e mi sembrai una bambina di dodici anni con la sua prima cotta, anche se pensandoci era il primo ragazzo con cui davvero uscivo per cui mi presi in giro da sola.
«Lasciami fare il gentiluomo» scherzò poggiando poi una mano sul mio fianco. Una stretta allo stomaco mi fece rabbrividire e alzai lo sguardo, incontrando i suoi occhi colmi di.. desiderio? Boccheggiai non sapendo cosa fare e all’improvviso «baciami» sussurrai e senza neanche accorge mene le sue labbra sottili furono sulle mie. Un fuoco ardente.
Il cuore prese a battere più velocemente, quando sentì la sua lingua umida chiedere il permesso di entrare e non me lo feci ripetere due volte. La sua lingua entrò nella mia bocca come un vortice e per non cadere mi aggrappai con le mani al suo collo approfondendo il bacio. Si rincorrevano cercando di vincere, era una gara che avrei perso volentieri comunque. Mi staccai solo per riprendere fiato e sorrisi come non mai.
«Wow» sussurrò divertito e mi abbracciò forte come se non potesse rifarlo mai più.
«Penso che dovresti andare, ci vediamo domani?» sospirai e cercai il suo sguardo, lui annuì stampandomi un altro bacio leggero sulle labbra.
«Ciao Jacks» mi salutò ed entrai come una saetta in casa mia portandomi una mano sulle labbra.
«Mi ha baciata» sussurrai sconvolta, e sorrisi poggiando poi la testa contro la porta.
«ed è stato fantastico»
 
 
 






 
DON’T STOP
Ciao piccole fanciulline, allora ho visto che nell’ultimo capitolo c’è stata una sola recensione ma capisco perché avete aspettato molto e per niente. Spero che questo capitolo, invece, sia valsa la pena aspettarlo. E’ anche molto lungo come avrete notato (spero non troppo) e mi è piaciuto molto scriverlo perché (FINALMENTE) è successo qualcosa tra i due innamorati. Sta per finire la scuola quindi yeeeee potrò scrivere di più e aggiornare quando mi pare. E approposito di aggiornare, adesso non aggiorno più il martedì ma nel weekend, o al sabato o al venerdì devo ancora decidere.
Anyway non dilunghiamoci in baggianate, vi chiedo un favorone enorme: andate a leggere il mio prologo su Lukey (wattpad) la storia è intitolata ‘In the end’ e mi chiamo @ssmash sul sito. Inoltre se avete qualche FF e volete della pubblicità nelle recensioni mettete anche il nome della vostra storia e nel prossimo capitolo la inserirò nello spazio - Pubblicità -
E niente spero che vi piaccia il capitolo e recensite.
Vi mando un grosso bacio,
ifoundyou
  
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