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Autore: Wise girl    03/06/2014    1 recensioni
Fiction ispirata al film "l'ultimo dominatore dell'aria" per quanto riguarda il corso della storia non anticipo niente, dico solo che non sarà uguale al film. Ho messo ispirato solo perché l'ambientazione è la stessa, ovviamente i personaggi sono Jacksoniani(?).
Bene dopo questa "formidabile" introduzione lascio a voi giudicare, buona lettura.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Decisione definitiva

Eccomi qua *si nasconde* come avrete potuto vedere non sono una grande mantenitrice di promesse e mi scuso anche in anticipo perché non sono sicura che aggiornerò spesso.

Ringrazio tutti quelli che stanno seguendo e che hanno messo tra le preferite, ricordate questa fiction.

Ecco il 7 capitolo, spero vi piaccia e che riuscirò a incuriosirvi fino alla fine della storia.


Decisione definitiva


Annabeth’s pov

"Ottimo lavoro ragazzina!" Tuonò la voce del ragazzo sul lato destro dei tre con voce ferma.

Li misi a fuoco: il ragazzo in mezzo era mio fratello, quello che aveva appena parlato (come non riconoscerlo o ricordarlo) era Ottaviano e quello a sinistra mi sembrava il fratello di Thalia, Jared...no, Jason.

Ottaviano puntò la spada in direzione di Percy.

"No aspettate...non c'è bisogno di arrivare a tanto" gridai.

"Li conosci?" Mi chiese sconvolto Percy.


"Oh giovane Avatar, non solo ci conosce: è lei che ci ha informato di dove ti trovavi, l'artefice della tua cattura" spiegò Ottaviano.

"Tu!" annunciò guardandomi con un espressione che era un misto di delusione, rabbia e disprezzo, trattenevo a stento le lacrime. Cosa avevo combinato?


Percy avrebbe potuto benissimo darmi uno schiaffo, insultarmi o qualsiasi altra cosa ma non la fece, nemmeno durante il tragitto per arrivare alla nazione e questo mi fece sentire ancora più in colpa.

"Ben fatto Annie, ora vedrai che vita: ci sederemo di fianco a Zeus grazie al tuo gesto" mi disse affiancandomi Malcom.

Io sorrisi lievemente.

"E ora che hai?" Domandò mio fratello.

Feci l'errore di guardare un attimo nella direzione di Percy, camminava a testa china con i polsi segnati dalla corda che li legava ed era trascinato dal cavallo montato da Jason. Ottaviano guidava il gruppo.

"Non ti sarai mica affezionata a lui?" Chiese con un mezzo scherno.

Io scossi la testa.

"Allora me lo fai un sorriso?".

Io alzai la testa e mi sforzai di fare un sorriso discretamente credibile.

"Oh!...Questa è mia sorella" disse dandomi un buffetto sulla guancia prima di tirare le redini al cavallo che galoppò in avanti.


Percy's pov


Avrei potuto benissimo liberarmi, ma non lo feci, per due motivi : il primo era che quel ragazzo, alto e magro, non penso avrebbe avuto problemi ad inseguirmi fino alla mia nazione e secondo, ma forse più importante, mi sentivo deluso, sconcertato etrafitto, si quest'ultima parola rende l'idea, trafitto dal dolore per il tradimento di Annabeth. Certo la conoscevo solo da due giorni a malapena, eppure mi sembrava una persona così sincera che bramava il mio stesso sogno di pace fra le nazioni.


A un certo punto il cavallo che mi trainava si fermò, ponendo parzialmente fine al dolere della corda che mi incideva i polsi.


"Accampiamoci qui" decretò il ragazzo in testa scendendo da cavallo, alto magro biondo e occhi azzurri come gli altri due. O meglio uno aveva gli occhi grigi, come quelli di Annabeth.

"Fra poco sarà buio e inoltre i cavalli devono riposare, lasciamo godere il paesaggio all'Avatar ancora una notte..." si fermò lasciando la dichiarazione in sospeso, non so bene se per lasciarmelo immaginare o perché si rese conto che non valeva la pena stuzzicarmi, ero pur sempre l'Avatar dell'acqua giusto?

Il mio sguardo incrociò per un attimo quello di Annabeth che sembrava dire dallo sguardo un “mi dispiace”, poi il ragazzo proprietario del cavallo che mi trainava mi legò a un albero li vicino.


Il ragazzo smilzo però aveva ragione, nel giro di non molto si fece buio e mentre i miei assaltatori si godevano un pasto intorno al fuoco io stavo legato e tenuto a turno sotto sorveglianza. Il ragazzo che mi stava sorvegliando sembrava il meno rigido dei tre. Aveva una spazzola di capelli biondi e gli occhi azzurri, l’unica cosa che metteva in dubbio la sua calma era la cicatrice sulla parte destra del labbro superiore. Orai era notte, tutti dormivano tranne ovviamente il ragazzo, anche se mostrava dei piccoli cenni di stanchezza.

Io non avevo sonno: all’improvviso tutta la mia delusione nei confronti di Annabeth si tramutò in rabbia. Come avevo potuto fidarmi di lei? Mia madre aveva ragione: mai fidarsi di chi non è della tua stessa nazione. Non dovevo neanche aiutarla due giorni prima, anzi era meglio se fossi restato nella mia nazione che ora è rimasta scoperta agli attacchi dei nemici e ignara di quello che mi stava accadendo.

Jason ti do il cambio, vai pure a riposarti” disse la voce della ragazza.

Il ragazzo non disse nulla, si limitò a dirigersi verso il falò, ma si capiva dal suo corpo che era contento di riposare.

Io assottigliai gli occhi nel vedere Annabeth accanto a me ma non dissi nulla e nell’aria si sentiva solo lo scoppiettio del fuoco acceso.


Ti prego dimmi qualcosa…insultami, picchiami…qualunque cosa”

Cosa voi che ti dica? …Che sei stata disonesta, meschina, egoista, bugiarda e menefreghista?”

Si” rispose con un fil di voce “ma…ero arrabbiata perché…”

Io non ti ho fatte niente!” dissi alzando la voce.

Non urlare” mi pregò.

Adesso ti senti in colpa eh? E pensa che per un attimo o creduto che…”

Percy, il vostro Avatar ha ucciso i miei genitori”

So come ci si sente” dissi acido.



No non lo sai. Non immagini nemmeno cosa voglia dire perdere la tua famiglia a 7 anni e restare sola con tuo fratello che ne ha solo 3 in più…non sai cosa ho passato e come vivo da allora e se ti avessi consegnato io, la vita mia e di mio fratello sarebbe cambiata” spiegò “ma ora mi rendo conto che..” poi estrasse dal fodero un pugnale.

In quel secondo pensai che volesse uccidermi, chiusi gli occhi e mi preparai al colpo, che ci fu ma per tagliare la corda che mi teneva legato.


Scappa, torna dalla tua…nella tua nazione, loro hanno bisogno di te più di quanta ne abbia io”

Come farai con loro” indicando il trio che dormiva vicino al fuoco.

Ottaviano mi odia già troppo per aumentare ancora di più il suo odio…dirò che sei scappato e che non sono riuscita a fare resistenza”.

Si ma sono lontanissimo dalla mia nazione”

Infatti intelligentone prendi il mio cavallo”

Si diresse al tronco caduto li vicino per sciogliere le briglie di uno stallone completamente nero dal manto lucente.


"Tieni! E ora vai" disse dandomi le briglie.

Io mi fermai per un attimo: lo stava facendo davvero, Annabeth mi stava lasciando scappare.


"Muoviti prima che cambi idea" sibilò.

Diedi un leggero colpetto nella pancia dell'animale che partì al galoppo.

Fu un viaggio molto faticoso sia per il fatto che dovevo cavalcare senza fermarmi e perché non avevo mai cavalcato prima di allora. In secondo luogo continuavo a pensare al gesto di Annabeth e alla confessione che mi aveva fatto poco prima. Chi aveva ucciso i suoi genitori? Poseidone poteva essere stato così crudele? Forse centrava il fatto di aver acquisito così tanto potere. Sarei diventato così anche io? Non volevo nemmeno pensarlo.

Mi concentrai sul fatto che tra poco avrei rivisto i miei amici, forse era solo quello il pensiero che mi portava avanti.



  
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