Capitolo 22°
Lettera V – Volontaria/Vago/Vagare
Volontaria
Dopo la morte di suo padre, la madre di Hanamichi aveva cominciato a fare la volontaria in ospedale.
All’inizio l’aveva fatto per sentirsi utile, per occupare la mente e fare qualcosa, ma col tempo si era davvero appassionata!
Hanamichi le invidiava quella forza, perché lui non era riuscito a trovarla. Infatti sua madre gli aveva proposto di andare con lei, ma lui non se l’era sentita.
Non era riuscito ad aiutare suo padre… come poteva sperare di aiutare qualcun altro? Se ci fosse riuscito davvero, il senso di colpa sarebbe aumentato ancora di più…
Vago
La cosa di Kaede che più faceva andare in bestia Hanamichi era quando la Kitsune rimaneva sul vago.
Aveva il pessimo vizio di non specificare mai, di non dare mai troppe informazioni o di interrompere le frasi a metà.
Kaede doveva ammettere che una sua abitudine era stata poi accentuata dalla voglia di far dare di matto il Do’aho, omettendo apposta dei dettagli affinché la testa rossa impazzisse e cominciasse a urlare, mani nei capelli. Gli piaceva stuzzicarlo soprattutto quando doveva andare al campetto a giocare degli one-on-one contro Sendo e il Do’aho impazziva di gelosia.
Sì, era infame, ma a lui piace un casino…
Vagare
Hanamichi adorava far vagare lo sguardo sul corpo perfetto della sua Kitsune.
Gli piaceva soprattutto quando la stanza era in penombra, il volpacchiotto era addormentato e loro avevano finito da poco di fare l’amore…
Il corpo di Kaede era assolutamente perfetto, e Hanamichi si incantava a guardarlo. La pelle bianca, in netto contrasto coi capelli neri o con la sua mano abbronzata che gli carezzava il petto. Quei muscoli scolpiti ma aggraziati, slanciati. Quei capezzoli piccoli e rosei e quelle belle mani dalle dita lunghe…
Sì, decisamente la Kitsune era tutta da ammirare…
Ma anche Kaede, dal canto suo, adorava far vagare le mani sulla pelle abbronzata del Do’aho, in perenne ricerca del contorno dei suoi muscoli, della grandezza delle spalle…
Soprattutto quelle gli piacevano, così ampie e forti, e lui adorava carezzarle… adorava aggrapparsi ad esse quando la testa rossa era dentro di lui e il piacere lo pervadeva in ogni sua più piccola molecola.
Entrambi però adoravano perdersi negli occhi l’uno dell’altro, vagando in un universo fatto solo di loro due e del loro amore…
**CONTINUA**