Fanfic su attori > Cast Hunger Games
Ricorda la storia  |       
Autore: MM_White    04/06/2014    3 recensioni
Ci sono due stanze, al sesto piano del Grand Hotel di Cannes. Nella 607 c'è Jennifer, bellissima e annoiata. Nella 620 Josh rimpiange la propria timidezza e ricorda momenti passati con lei. Si cercheranno, si scontreranno, si confronteranno. Cos'è Josh per Jen? Prima estraneo, poi semplice conoscente, dopo ancora collega e per finire amico. O amante.
Dalla storia: "- Non voglio che qualcosa cambi tra noi.
- Doveva succedere prima o poi. Tu stai per sposarti Jen, e io...
- Tu?
- Bhè, io sono tuo amico ma rimango pur sempre un uomo. Non puoi stringerti a me in quel modo, non puoi dormire nel mio letto, non puoi... Dio ma perchè non riesci a capire?
- Potrebbe succedere qualcosa di cui poi potremmo pentirci, è questo che vuoi dire giusto?"
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ci sono due stanze, al sesto piano del Grand Hotel di Cannes.

Nella 607, una ragazza tanto affascinante quanto annoiata, spense il televisore e si dirise verso la stanza 620.


 

 




Image and video hosting by TinyPic



 


1. Room 620






Era da poco passata la mezzanotte quando Josh sentì bussare alla porta. Quando l'aprì, accolse per niente sorpreso una Jennifer in pigiama e pantofole. Pensò incantato a quanto fosse meravigliosa anche senza trucco e con i capelli in disordine.

- Allora, - esordì la ragazza, - posso entrare o devi rimanere imbambolato lì fino a domani?

- Ah sì, sì, entra pure. - Farfugliò Josh mentre iniziava a sentire il rossore sul suo viso. Con lei risultava timido e impacciato come la prima volta che si incontrarono ai provini. Lo era ancora adesso nonostante ormai si conoscessero da anni. Non si sarebbe mai abituato a lei. Non si sarebbe mai abituato alla sua bellezza e ai suoi modi di fare.

Jennifer saltò sul letto e ci rimase seduta con le gambe incrociate.

- Bhè, che ci facevi ancora sveglio?

- Tu che ci facevi ancora sveglia?

- Niente, non riuscivo a prendere sonno. - Scrollò le spalle. - Posso accendere la tv?

- Ovvio, quando mai mi hai chiesto il permesso di fare qualcosa nella mia stanza?

- Così. Pensavo che magari il primo canale che avrei visto accendendola sarebbe stato uno a luci rosse.

Josh arrossì e prese al volo il telecomando. - Dammi qua! Io non vedo certe cose!

Jennifer rise e fece un balzo verso la tv, accendendola. Rimase immobile per qualche secondo, con il naso a un palmo dall'apparecchio, ad osservare affascinata la sua immagine apparire velocemente sullo schermo. Stava sfilando al Festival con un vestito bianco lungo e abbastanza morbido da delinearne i contorni formosi del corpo. I capelli biondi, che ormai le arrivavano all'altezza delle spalle, le erano stati raccolti da mani esperte in una serie di fitti e sofisticati intrecci. Gli occhi chiari, invece, apparivano ancora più luminosi grazie al trucco leggero e che richiamava i colori della terra e del mare. Mentre gli Swarovski applicati sulla stoffa del vestito e delle scarpe, contribuivano, con la parure di diamanti, a rendere sfolgorante quella figura in contrasto con il tappeto rosso.

- Eri bellissima ieri sera. - Disse Josh dopo essersi schiarito la voce, imbarazzato.

- Ero enorme, ieri sera! - Replicò Jennifer con una risatina, - Hanno inventato i computer, i telefoni...

Josh alzò le braccia urlando - gli Space Shuttle!

- Lo sbuccia-patate! - Strillò la ragazza saltando in piedi sul letto.

- Non dimentichiamoci dell'utilissimo ditofricio!

Jennifer si lasciò andare con un tonfo sul materasso. - Il ditofricio! - Disse ridendo di gusto, - che diamine è?

- Oh bhè, è una specie di appendice che si infila nel dito e diventa uno spazzolino da denti... - Spiegò Josh grattandosi la nuca, - L'ho visto su un sito, una volta.

- Comunque il punto è, - cominciò a spiegare Jennifer alzandosi sui gomiti, - che non hanno ancora inventato le patatine fritte con il zero per cento di grassi saturi!

Josh accennò un sorriso e si sedette accanto a lei.

- Non scervellarti tanto, è risaputo che la tv faccia sembrare più grassi.

- Scherzi? Ma guardami! Sembro un porcellino rosa con la ciccia che traborda dal vestito! - Rise indicando lo schermo, - con tanto di tacchi e borsetta.

- Jen, sei perfetta così. - La guardò, - credimi.

Attraverso le casse audio, nella camera si introdusse la voce squillante della giornalista. Allarmata, Jennifer tentò di prendere il telecomando ma Josh lo allontanò alzando il braccio.

 

 

«Allora Jen, come stai?»

«Divinamente come sempre!»

«Cosa ne pensi del countdown dei fans partito da quando tu e Nicholas avete annunciato delle vostre imminenti nozze?»

«Bhè da quello che so, loro fanno un countdown per tutto. Per l'uscita nelle sale del prossimo film, per l'inizio degli oscar, pensa che ce n'è uno che si chiama Prossima caduta di Jen».

- La giornalista ridacchia -

«Sì esiste, te lo posso giurare! Pensa che perfino tra i membri del cast hanno aperto un centro scommesse sulle mie cadute! Ci guadagnano parecchio sulle mie disgrazie, quei sudici sciacalli!»

- Jennifer esibisce una smorfia a voler imitare il muso di uno sciacallo -

«Ma ritorniamo all'argomento matrimonio».

«Okei, seriamente».

«So che c'è una mandria di fans imbestialiti che hanno creduto fino alla fine che esistesse una relazione tra te e il tuo collega Josh Hutcherson».

«Oh bhè...» - Jennifer abbassa la voce e distoglie lo sguardo dalla telecamera - «Anch'io ho creduto fino alla fine nella Joshifer».

- Tra il pubblico sale un'ovazione -

«Quindi...»

 

 

Il televisore si spense. Jennifer rimase in piedi, con il dito ancora sul pulsante, mentre la stanza era immersa in un imbarazzante silenzio.

-Jen... - Iniziò Josh con tono quasi petulante, - come si può dare torto ai fans se tu continui a insinuare pubblicamente che ci sia qualcosa tra noi due?

- Io... Io non insinuo niente! - Jennifer si voltò di scatto. - Dico solo la verità...

- Ma perchè sei così ingenua? La gente in quelle parole non ci vede un sentimento d'amicizia.

- E allora? Problemi loro.

- No, Jen. Problemi tuoi! Un giorno Nicholas potrebbe stancarsi di questa situazione.

- Sciocchezze, - Ribattè Jennifer scacciando il pensiero con una mano, - Nicholas non è geloso.

- Ti posso assicurare che è impossibile non esserlo quando si tratta di te. - Josh distolse lo sguardo. - Insomma, io lo sarei se fossi il tuo ragazzo.

- Josh...

- Torna in camera tua, Jen.

- No, Josh io volevo dormire qui con te.

- Non puoi.

- Perchè no? Lo faccio sempre. - Disse gettandosi di peso sul letto. Josh si alzò e iniziò a spingerla fuori dalla stanza.

- Jen, non puoi.

- Perchè? - La voce divenne stridula mentre Josh la conduceva fuori. - È perchè sto per sposarmi vero?

Il ragazzo si bloccò. - È perchè non voglio avere problemi con Nicholas.

- Ma Nicholas ti adora. Lo sa che ti vedo solo come un amico. - Disse mentre si voltava. Scrutò meravigliata il viso di Josh, mentre il suo sguardo si faceva sempre più intenso. Jennifer non riusciva a leggere i sentimenti che comparivano sul suo volto. Delusione? Dispiacere? Borbottò qualcosa che poteva sembrare un «cosa ho detto di male» e attese una sua reazione, ma Josh si limitò a scollare le spalle e ad aprire la porta.

Rimasero in piedi uno di fronte all'altro, scrutandosi. Poi la ragazza ruppe il silenzio.

- Non voglio che qualcosa cambi tra noi.

- Doveva succedere prima o poi. Tu stai per sposarti Jen, e io...

- Tu?

- Bhè, io sono tuo amico ma rimango pur sempre un uomo. Non puoi stringerti a me in quel modo, non puoi dormire nel mio letto, non puoi... Dio ma perchè non riesci a capire?

- Potrebbe succedere qualcosa di cui poi potremmo pentirci, è questo che vuoi dire giusto?

- No Jen, - Josh le sfiorò un braccio e abbassò il capo. - Potrebbe succedere qualcosa di cui tu potresti pentirti. Io non mi pentirò mai di...

- Di? Di cosa? - Lo spronò.

- Niente, lascia perdere. - Abbozzò un sorriso. - Buonanotte, Jen.

La ragazza corrucciò il viso. - Notte, Josh.

Quando richiuse la porta dietro di sè, Josh si lasciò cadere trascinandoci contro la schiena.

Gli aveva detto «Non voglio che qualcosa cambi tra noi.» Neanche lui avrebbe voluto. O meglio, avrebbe desiderato un cambiamento nel loro rapporto se questo avesse significato che Jen sarebbe diventata la sua ragazza. La sua ragazza. Ma non ci aveva mai provato, ecco la verità. Se solo glielo avesse detto, se solo avesse avuto il coraggio... E lui per lei cos'era? Prima estraneo, poi semplice conoscente, dopo ancora collega e per finire amico.

Amante.

Scacciò subito quel pensiero. Non voleva diventare il suo amante. No, non voleva davvero. Scosse il capo con forza per convincersene, ma la parola amante continuava a ronzargli in testa.

Pensa a cosa rappresenti per lei.

L'immagine gli apparve inaspettatamente, chiara e lucente. Era un dente di leone.

Glielo aveva detto lei. «Josh, per me sei il dente di leone che fiorisce a primavera». «Jen ti sei confusa», le rispose imbarazzato «dovevi dire Peeta».

Terminate le riprese lo prese da parte. «Non mi ero confusa, tu per me sei davvero il dente di leone.» Dopo aver scrutato l'espressione perplessa sul volto del ragazzo continuò. «Mi infondi sicurezza e speranza. È così. È sempre stato così anche quando non ti conoscevo. È stato così quando volevo diventare attrice, ti vidi su una rivista e la mostrai a mia madre. - Guarda – le dissi per convincerla che ce la potevo fare, - anche lui è del Kentucky e ci è riuscito. - È stato così quando avevo bisogno di sentirmi dire che Nicholas non era stato un errore, che potevamo amarci ancora. È così quando penso di non essere abbastanza brava, abbastanza carina, abbastanza, intelligente, abbastanza magra e tu mi rassicuri con una sola parola. È così quando intorno a me c'è una folla ma io sto cercando te e quando mi volto mi accorgo che cercavi di fare lo stesso anche tu. È così quando arriva l'inverno e fuori fa freddo, quando la porta rimane socchiusa e mi lasci entrare, quando le parole non riescono a spiegare. È così quando inconsciamente ti accarezzo i capelli, quando sono triste e ho bisogno di un tuo sorriso, così quando sento che mi manchi... È così... È così, Josh, è così e basta.»

Dopo quella volta Josh pensò che anche sulle labbre calde e morbide di Jen, dopotutto, ci fossero pensieri inespressi, parole non dette. Strano questo, visto che si sta parlando di Jennifer Lawrence, la ragazza priva di filtro tra la testa e la bocca e che dice tutto ciò che le frulla in mente senza pensarci sù.

Rimase seduto lì per un pò, con la schiena ancora appoggiata contro la porta. Qualche minuto pensò, ma poteva benissimo essere passata già un'ora. Non se ne rese conto perchè da quando aveva cacciato Jennifer, non faceva altro che ripetere e concludere una frase lasciata amaramente a metà.

«Io non mi pentirò mai di... amarti»

«Io non mi pentirò mai di amarti, Jen».

 

 

Estraneo, semplice conoscente, collega, amico, amante.

Qualcosa lo smosse all'improvviso. Si sollevò di scatto con gli occhi sbarrati e aprì la porta. Percorse il corridoio in fretta, rallentando solo per leggere i numeri segnati sulle porte. Mosse le labbra per sussurrarli appena: «611, 610, 609, 608...»

Alla stanza 607 si fermò e bussò due volte.

 

 


Bene, bene, bene, profaniamo anche questo fandom! Credo sarà la mia unica e sola Joshifer quindi non mi sopporterete ancora per molto. Sperando non sia davvero pessima - dato che per molto tempo sono stata indecisa se pubblicarla o no - e che voi non la sdegniate altamente,

alla prossima, MM.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: MM_White