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Autore: _Laine    05/06/2014    2 recensioni
Mi accarezzò delicatamente una guancia, ma già sapevo che quel tocco così leggero non aveva nulla a che fare con ciò che voleva realmente.
“Ti voglio…” la sua mano scese ad accarezzarmi il collo, per poi muoversi fino alla scollatura, ma lo fermai. “Aspetta, andiamo via di qui.”

Credevo di essere destinata ad una vita infelice e alquanto squallida. Non ero assolutamente preparata all'avventura che avrei vissuto di lì a poco; non sapevo che tutto stava per cambiare radicalmente.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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- Capitolo quinto -


Indossavo un vestito blu elettrico senza spalline che mi arrivava fino ai piedi. Era veramente meraviglioso, ma mi sentivo estremamente a disagio indossandolo là, per strada, con la gente che mi fissava incuriosita ed ammiccante. Che cavolo avevano da guardare tutti? Non avevano mai visto un abito del genere? Dopo quei pensieri mi venne da ridere: effettivamente nemmeno io ne avevo mai visto in prima persona uno così splendido, o almeno non prima di quel giorno. Dopo aver accettato la proposta, Richard si era così entusiasmato da inviarmi un pacco regalo contenente tre abiti fantastici, oltre ad un biglietto che recitava:

 
"Spero di aver intuito la tua taglia, sono sicuro che uno tra questi ti calzerà a pennello! Passerò a prenderti questa sera alle 20.00."

Nell’arco di pochissimi giorni ero a quota due bigliettini scritti a mano, provenienti da due ragazzi diversi. Non ne avevo mai ricevuto uno in vita mia e la cosa cominciava ad emozionarmi come una bambina.

Anche Dana aveva assistito all'apertura della grande scatola bianca e come me era rimasta a bocca aperta.

Quando li indossai scoprii con gioia che l'abito che preferivo era anche quello che mi stava meglio e, mentre si avvicinava l'ora dell'appuntamento, trascorsi il tempo facendo esperimenti con il makeup e realizzando un trucco non volgare, ma delicato ed elegante allo stesso tempo. Non ero mai stata così nervosa in vita mia e i motivi non erano ben chiari nemmeno a me.

Richard arrivò con un'auto sportiva nera che doveva valere un capitale. Scese dalla vettura e si avvicinò sorridendo, per poi prendermi una mano e portarla alle labbra: "Mio Dio, Jill, sei davvero incantevole."

Quella frase, accompagnata dal baciamano, mi fece ridere. "Sembra la scena di una qualche commedia romantica!"

"Hai ragione, però ho semplicemente detto la verità" tenendomi la mano mi fece accomodare al posto del passeggero, per poi chiudere la portiera con eleganza.

Era da diverso tempo che non vedevo la città di notte per uno scopo ben preciso e fui sollevata dal fatto che per un po' avrei evitato di farlo. Raggiungemmo uno dei quartieri più lussuosi della città, dove le luci erano più intense e sfolgoranti che in qualsiasi altra strada, dove si potevano vedere persone che indossavano solamente abiti firmati e all'ultimo grido, che passeggiavano sempre con altezzosità e decisione. Praticamente un mondo a parte.

Ad un certo punto Richard accostò l'auto ed un uomo sul marciapiede gli fece un cenno di saluto. "Bentornato signor Hamilton, buonasera signorina."
Richard ricambiò il saluto e aggiunse: "Per favore, Ethan, parcheggia l'auto in garage."

L'uomo annuì spostandosi verso la vettura, mentre il mio accompagnatore mi aiutava a scendere. Era tutto così strano; mi sembrava davvero di essere capitata in un film.
Fu allora che cominciai a provare una certa ansia, mentre Richard mi portava all'entrata. "Io non ce la posso fare." Dichiarai, cercando di respirare profondamente.
"Vieni qui." Mi condusse verso un divano rosso. Mi guardai attorno e notai che l’atrio sembrava in tutto e per tutto quello di un hotel di lusso.

"Ascoltami: sei bellissima, forse sei la ragazza più affascinante che abbia mai conosciuto. Stasera non esiste il tuo lavoro e non devi pensare a ciò che fai per vivere. Esisti solo tu, puoi essere chiunque tu voglia e puoi avere tutto ciò che desideri. Io asseconderò ciò che dirai e tu dovrai solo fingere di essere innamorata di me per qualche ora. Cosa ne dici, credi di potercela fare?"

Lo fissai negli occhi, ci vidi dolcezza e comprensione e capii che sarebbe andato tutto bene. "D'accordo, ci proverò."

Mi fece un enorme sorriso e mi aiutò ad alzarmi, poi andammo verso il grande ascensore e Richard schiacciò il tasto dell’ultimo piano; avrei dovuto immaginarlo, che la sua famiglia viveva nell’attico. 
  
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