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Autore: Evola Who    05/06/2014    1 recensioni
“Wow … è la prima volta che vedo un adulto andare da Anna … non sai leggere?” chiese Lucy sorpresa.
“No. È solo che i miei amici e il mio manager rompiscatole mi hanno praticamente costretto a venire qui!” disse John.
Poi domandò: “Da quanto tempo vai da Anna?”
“Da un po’.” rispose continuando a disegnare.
“Come ti chiami?” domandò Lucy.
“John e tu?”
“Lucy! Te l’ho già detto prima!” disse lei ridendo.
“Ah! È vero!” esclamò e rise anche lui.
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: George Harrison, John Lennon, Nuovo personaggio, Paul McCartney, Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando spense la cinepresa tutti si avvicinarono intorno a lui inteneriti.

“Allora? Andiamo a casa?”

“Sì … ho l’indirizzo dalla casa di Lucy, me l’ha dato sua madre.”disse prendendo il foglio dalla tasca.

“Vuoi che veniamo con te?” domandò Paul a bassa voce.

Loro vivevano tutti insieme in un casa a due piani con una camera a testa in un quartiere molto isolato. E avevano una solo macchina. Una Fiat 600 del ‘58 di Sem.

“No … preferisco andarci da solo …” rispose lui.

Poi vide Brian e disse: “Brian mi puoi chiamare un taxi per favore?”

Brian stava per dire qualcosa, ma John lo interruppe dicendo: “Ho una bambina in braccio addormentata. Non posso svegliarla.”

Brian lo guardò con, non disse nulla e andò a chiamare il taxi.

“Ma … la borsa?” domandò Ringo riferendosi alla borsa rosa di Lucy.

John disse:“Oh Cavolo! Me ne sono dimenticato!”

E andò giù senza lasciare Lucy.

10 minti dopo …

Fuori dallo studio c’era un taxi nero e gli altri erano già andati via.
Mise la cinepresa dentro dal taxi con Lucy in braccio ed entrò con la sua borsa sulle spalle.

Il taxista domandò dove doveva andare e John gli lesse l’indirizzo di Lucy, poi partirono.
“Allora … sua moglie è andata dalle amiche per giocare a carte e gli ha lasciato la figlia alle calcagna!” disse il taxista mentre guidava ridendo.

(Non riconobbe John ovviamente)

“Mi scusi, la bambina sta dormendo. Per favore non la svegli con le sue chiacchiere.” disse John con un tono calmo e senza rispondere alla battuta.

“Oh andiamo mammina! Stavo solo scherzando. Se lo faccio ancora cosa mi farà? Mi picchierà con la sua borsetta?” e rise.

“Senta! Se non la smette con queste battute lo faccio davvero! E niente mancia! Chiaro?” disse John serio, deciso e anche stufo di queste battute.

Il taxista rimase sorpreso e anche spaventato e non disse più nulla.

Dopo 20 minuti …

Il taxi si fermò davanti a una casa inglese in un normale quartiere medio.
John chiese al taxista di aspettare  e scese.

Andò davanti alla porta, bussò e aprì la madre di Lucy. Sorpresa e anche a bocca
aperta.

“Salve signora! Sua figlia è temporaneamente spenta!” disse John a bassa voce e rise.
La madre rise di gusto.

“Ecco... la sua cinepresa, la borsa di sua figlia e … sua figlia.”
E diede a tutto lei.

Quando prese Lucy in braccio si accorse che aveva in mano il pupazzo.

“Aveva Snoopy nella borsa vero?” domandò lei.

“Già … ce lo ha  fatto conoscere! È davvero un cane simpatico!” disse John sorridendo.

“Già. Da quando glielo ha  regalato mio marito per Natale non se ne è più staccata. Adora tanto Snoopy e adora anche i fumetti!” disse la madre sorridendo.

“Già … ce l’ha detto.” rispose John sorridendo.

“Beh … vado a metterla a letto. Se vuole può entrare, c’è mio figlio in salotto e …”

Lui la interruppe dicendo: “No, grazie signora. Mi piacerebbe, ma ho il taxi che mi sta aspettando, quindi non posso. Però posso aspettare qui un attimo!”

“Okay … allora torno subito.”

Appoggiò la cinepresa sulla porta e andò verso le scale.

Quando lei andò via John guardò un po’ l’ingresso: una carta da parati a strisce blu e verde, dei mobili di legno con sopra qualche vaso e centrino, pavimento di legno e sopra alla pareti foto in bianco e nero del matrimonio dei genitori di Lucy.

Poi arrivò la madre e domandò:“Allora … come si è comportata? E che cosa avete fatto per farla stancare così tanto?”

“Oh beh … ha disegnato, ha parlato, ha fatto uno scherzo a Paul, ha fatto i capricci perché non voleva mettere il tovagliolo, Paul le ha messo la cravatta, ma si è inciampata e ha pianto, ma le è  passata subito e altre cose che potrà vedere con la cinepresa.” spiegò tutto John.

“E … che cosa ha mangiato?” domandò lei.

“Del fisch & cips. Poi ha fatto merenda alle cinque con tè e biscotti e poi basta.”
E non dissero più nulla.

“Suo marito è in casa?” domandò John.

“No. Mio marito è al lavoro. Consegna e aggiusta finestre per un’azienda. Fa consegne e riparazioni tutta Londra e anche fuori.”

“Infatti Lucy mi ha detto che suo padre lavora tutto il giorno in un furgone!” e rise.

“Già! Lo dice sempre quando qualcuno chiede che lavoro fa tuo padre! Ma di sera aggiusta le finestre fino a tardi per poi consegnarle il giorno dopo.” spiegò lei.

“Ma … comunque Lucy è stata davvero brava e si è divertita molto. Ha scherzato, ha disegnato molto, e ha fatto un sacco di domande! E ... ci ha anche un po’ sorpresi per … quando è matura.” disse lui abbassando la testa con un sorriso timido.

La madre si intenerì vedendo John così, sorrise e disse: “Sai? Mi ricordi mio marito.”
“Come?” chiese John alzo la testa.

“Quando ho partorito Lucy, mio marito era ansioso e spavento. Perché era nata con il cordone ombelicale intorno, praticamente le mancava l’aria ed era blu in faccia e c’era il rischio che non ce la facesse. Ma … ce la fece. Quando mio marito lo ha saputo, volle subito prenderla in braccio. E quando lo fece si era commosso. Era nata la sua prima bambina. ‘La mia piccola bambina’ diceva. E aveva il tuo stesso sguardo. Timido ma premuroso e pronto a tutto per proteggerla.” raccontò lei sorridendo.

 “Beh … allora io vado … salutami Lucy quando si sveglierà e le dica anche che John si è divertito!”

E andò verso il taxi sapendo che non avrebbe rivisto mai più Lucy.
Quando la madre vide John andare via cosi triste, con la testa bassa, pensò a quando si fosse divertito insieme a sua figlia, e alla cosa gusta da fare,  sentendosi in colpa.

Lo chiamò, lui si girò dicendo: “Si?”

“Ti andrebbe a te e ai tuoi amici di rivedere Lucy per una altra giornata del genere?”

John rimase sorpreso, si avvicinò a lei dicendo: “Sì! Sì, sarebbe una cosa fantastica!”
“Bene.” rispose lei.

Dal comodino prese un foglio e una penna, scrisse un numero, lo diede a John dicendo: “Ecco. Questo è il numero di casa. Quando hai tempo per Lucy puoi chiamare e io la porterò.” e sorrise.

John sorrise con gioia e disse prendendo il numero: “La ringrazio signora! E poi non tutti lascerebbero le loro figlie a delle persone adulte che non conosce bene!”

“Beh … mi sentirei una pessima madre se impedissi a Lucy di rivedere probabilmente l’unico gruppo di amici che avrà. Poi lei si sente sempre al suo agio con gli adulti e voi mi sembrate affidabili. Ma … soprattutto se il suo migliore amico è dislessico come lei sarà una gioia.” e sorrise di più.
 
John la ricambiò.

“Mamma!” disse una voce maschile in lontananza.

“Arrivo tesoro!” rispose lei.

Guardò John dicendo: “Allora … ci vediamo signor Lennon.”

“La prego! Mi chiami John signora.”

“Oh ti prego! Chiamami Prudence.”

John rimase sorpreso e disse: “Prudence?”

“Si lo so … non è un nome molto comune ma … era il nome di mia nonna quindi …”

“Oh no, no! Anzi è un bel nome! Davvero!” e risero.

“Allora arrivederci John!” disse.

“Arrivederci Prudence!” e se andò.

 


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Note della autrice:
Salve! Ecco il mio nuovo capitolo!
Spero che vi piaccia.
Lo so... potevo dividero in due parti ma...
ho preferito no.
Qundi ecco il capitolo lungo ma emozionate!
E sabato (Che è il mio utimo giorno di scuola)
pubblicerò l'utimo capitoli. (Sono già triste)
Allora... a Sabato!
Ciao!
Evola.

 
   
 
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