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Autore: Stella_Del_Mattino    05/06/2014    2 recensioni
Manca poco agli esami M.A.G.O. e Rose Weasley è decisa a non lasciarsi sfuggire niente. Durante una serata di studio intensivo, si addentra nel Reparto Proibito della biblioteca, sfruttando il permesso accordatole dal professor Dawlish, docente di Difesa contro le Arti Oscure, per approfondire i suoi studi. Qui viene raggiunta da Scorpius Malfoy, Serpeverde suo coetaneo e rivale. I due si imbattono in un oggetto misterioso, una piramide con al centro una sfera di cristallo dai poteri sovrannaturali, che attivano accidentalmente, venendo catapultati prima nel passato, al tempo di Tom Riddle, poi nel futuro, nel lontano anno tremila.
Nel loro viaggio nel tempo troveranno epoche raccapriccianti dove è vietato innamorarsi, amori dannati, magia nera e quando torneranno nel 2023 tra loro niente sarà più come prima.
{Questa storia ha partecipato al contest "A voi la scelta" di S.Elric_ sul forum classificandosi seconda e vincendo il premio speciale "Best plot"}
Genere: Dark, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Cassandra Shatterproofer
I due ragazzi atterrarono pesantemente al centro di quello che Rose riconobbe come il parco di Hogwarts. Non era molto diverso da come lo ricordava, c’erano solo una decina di alberi in più e un bizzarro campo magnetico che, con una parete rossa sfrigolante, lo divideva in due.
« Weasley? » La voce di Scorpius sembrava lontana e attutita e del suo proprietario non c’era traccia.
« Malfoy? Dove diavolo sei finito? ».
« Dall’altra parte di questa... linea. Riesco a scorgere la tua sagoma ».
La Grifondoro guardò attraverso il muro elettromagnetico. « Ti ho individuato. Dobbiamo trovare il modo di riunirci ».
Restò in attesa, ma non le giunse nessuna risposta.
« Malfoy? Dove sei andato? Ti ricordo che non è prudente allontanarsi, questo non è il nostro tempo e la pietra ce l’ho io ».
Ancora nulla.
« Scorpius?! Se è uno scherzo non è divertente » strillò Rose, in preda al panico e in parte ancora scossa dalle terribili immagini che aveva visto nel tunnel. Il corpo straziato di Sally continuava a balenarle davanti agli occhi.
« Ehi! » squittì una voce squillante e cristallina. « Tu chi sei? »
La ragazza sobbalzò e si girò di scattò verso la bambina che aveva parlato. Era bassa e paffutella, con dei graziosi capelli biondi e due luminosi occhi verdi. Non dimostrava più di sette anni, anche se per essere a Hogwarts doveva averne almeno undici. Indossava una tuta rossa, con due strisce bianche che contornavano i pantaloni e le maniche della maglia.
« Io sono Emma Sheer. Che vestiti buffi che hai, dove li hai presi? E da quale paese vieni? Si vede che non sei di qui » disse tutto d’un fiato.
« Io... Ma tu riesci a vedermi? »
« Certo. Per caso vieni dal passato? Che forza! E come hai fatto? Con  una Giratempo, vero? Mia cugina ne ha una, ma dice che funzionano solo per gli spostamenti di poche ore. Lo sapevo che mentiva! »
« Non ho usato una Giratempo » chiarì Rose, interdetta per le mille domande che la sua piccola interlocutrice le aveva posto in una volta sola. « In che anno siamo? »
« Tremila ».
« Tremila?! »
« Proprio così. Tu da che anno vieni? » insisté la ragazzina, evidentemente molto catturata dalla storia del viaggio nel tempo.
« Se mi aiuti a trovare un ragazzo biondo con dei vestiti simili ai miei, te lo spiego. Era con me fino a qualche minuto fa » le propose la Weasley, un po’ tranquillizzata dalla sua allegria ma inquieta per l’assenza di Malfoy.
« Eri con un ragazzo? Un maschio? » Emma spalancò la bocca sconvolta.
« Sì, che cosa c’è di... »
Il rumore di numerosi passi che si avvicinavano interruppe bruscamente la conversazione.
« Seguimi. Non preoccuparti per il tuo amico, mio fratello lo troverà, ma adesso devi nasconderti. La Miss odia gli intrusi ». Sul volto della bambina non c’era più traccia della spensieratezza di poco prima.
« Chi è la Miss? » chiese Rose, sempre più preoccupata.
« Cassandra Shatterproofer, la padrona di Hogwarts » rispose trafelata Emma, sfrecciando all’interno della scuola e poi su una rampa di scale.
« Vuoi dire la preside? »
« No, la padrona. È la figlia del Ministro della Magia e qualche anno fa ha comprato Hogwarts. È stata lei a erigere il Muro, per dividere la scuola in due aree che non comunicano mai tra loro e tenere separati i maschi dalla femmine ».
La rossa, sbalordita, seguì con lo sguardo il dito della sua guida, che le indicava la parete rossa che stavano costeggiando.
« Quindi in questa epoca non ho possibilità di rivedere Scorpius? » realizzò con un pizzico di amarezza, pentendosi subito di aver dato voce ai propri pensieri. In fondo che cosa le importava di Malfoy? Una volta tornata nel presente, avrebbe potuto spiegare la situazione al professor Paciock e lui avrebbe provveduto a ripescarlo. Sempre che la Miss non lo avesse già fatto a fettine.
Quella possibilità la fece rabbrividire.
« Scorpius? È così che si chiama il tuo fidanzato? Che nome divertente » cinguettò Emma, ritrovando per un secondo un po’ di gioia. « A noi è proibito avere un fidanzato, ordini della Miss ».
« Assurdo » borbottò tra sé Rose. « Comunque Scorpius non è il mio ragazzo, giammai! Non starei mai con lui, è la persona più egocentrica che io abbia mai conosciuto. È permaloso, presuntuoso, un vero pallone gonfiato e... »
Troppo occupata a enumerare i difetti di Malfoy, non si accorse di una porta che era comparsa dal nulla davanti a loro.
« Forza, entra ». Emma la spinse oltre la soglia, in una stanza ampia ma spoglia, il cui unico mobilio era un tavolo bianco coperto da divise rosse. « Questa è la Stanza delle Necessità, l’unico posto a cui sia ragazzi che ragazze possono accedere. È stato il paradiso delle coppie per mesi, poi gli innamorati che si rifugiavano qui hanno iniziato misteriosamente a sparire e sono rimasti solo i loro indumenti ».
La Weasley osservò terrorizzata i vestiti che coprivano il tavolo. « Sono stati puniti perché si amavano? »
« Esatto. La Miss ha abolito l’amore ».
Un rintocco sordo rimbombò nella stanza, mettendo in allarme la bambina.
« È il Segnale. Ogni volta che lo sentiamo dobbiamo andare in Sala Grande per un appello. Quando viene suonato significa che la Miss ha notato delle anomalie all’interno della scuola e vuole verificare che tutti gli studenti siano presenti » spiegò spaventata. « Forse non è stato mio fratello a trovare il tuo fidanzato, ma qualcun altro ».
« No, non può essere » sussurrò Rose sconvolta, tuttavia  non ebbe il tempo di crogiolarsi su ipotesi oscene, perché Emma le stava già impartendo nuove direttive.
« Dobbiamo uscire di qui. Gira voce che questa stanza non sia più sicura per nessuno, non solo per le coppie, quindi meglio non sostarci a lungo. La settimana scorsa la Miss ha mandato degli ispettori e temo che  abbiano inserito qualche perverso sistema di controllo. Inoltre agli studenti sono concessi solo dieci minuti per raggiungere la Sala Grande per l’appello, perciò dobbiamo fare in fretta. Bevi questa, è Pozione Polisucco ››.
Lei afferrò la boccetta che le stava tendendo e ingurgitò il liquido contorcendo la bocca per il suo sapore amarognolo. All’istante il suo corpo iniziò a mutare, la sua statura si ridusse notevolmente, i capelli abbandonarono il consueto rosso e assunsero un colore a metà tra il biondo e il castano e i lineamenti del viso si fecero più immaturi.
‹‹ L’appello lo fa la signorina Grey e quando chiamerà il nome di Abigail Nott dovrai  alzare la mano, chiaro? ››. La bambina lanciò una delle divise che giacevano sul tavolo alla Weasley, la quale avrebbe voluto chiederle dove avesse preso la Pozione Polisucco - non poteva averla preparata sul momento, visto che ci volevano ore a farla -, però fu trascinata fuori dalla Stanza delle Necessità e in corridoio, poi giù fino alla Sala Grande. Qui decine e decine di ragazze erano allineate in fila indiana.
‹‹ La vera Abigail al momento si trova in infermeria, ma alla signorina Grey non importa niente di noi studenti e non si prende mai la briga di verificare se gli assenti siano scomparsi o malati. Si limita a consegnare una lista alla Miss e lascia che sia lei a fare tutte le verifiche che desidera. Ecco, quello è il tuo posto, tra Kate e Margaret ›› disse Emma a Rose. ‹‹ Dopo l’appello non potrò più aiutarti, dovrai cavartela da sola. Se vuoi rivedere quel ragazzo, dovrai tornare nella Stanza delle Necessità. È rischioso, ma non hai altre possibilità. Spera solo che l’effetto della Polisucco duri abbastanza da permetterti di raggiungerla ››.
‹‹ Grazie, Emma ››.
La ragazzina si strinse nelle spalle. ‹‹ È stato un piacere conoscerti, ragazza venuta dal passato ›› concluse sorridendo, poi si allontanò e prese il suo posto nella colonna di studentesse.
Qualche minuto dopo, sopraggiunse una signora dall’aria austera, con i capelli quasi bianchi raccolti in uno chignon stretto, un naso adunco e un andamento altalenante.
‹‹ Buongiorno, signorina Grey ›› salutarono in coro le allieve.
Lei in tutta risposta emise un grugnito indistinto le squadrò una ad una.
Il cuore di Rose accelerò quando si soffermò su di lei e la tachicardia non le passò finché, dopo un tempo che le parve interminabile, chiamò la ragazza di cui aveva le sembianze.
La finta Abigail alzò la mano e l’appello proseguì. Mancavano ancora alcuni nomi, quando la Weasley si accorse con orrore che i suoi capelli stavano gradualmente tornando del loro colore naturale. Fortunatamente la signorina Grey doveva essersi stufata, perché non sollevò nemmeno la testa per vedere se le ultime due studentesse  avessero alzato la mano o meno, e se ne andò via trafelata.
Rose uscì subito dalla Sala Grande e si fiondò sulle scale che portavano alla Stanza delle Necessità, dove arrivò in un baleno e si chiuse la porta alle spalle.
Aveva il respiro pesante e la paura di essere scoperta, unita alla disperazione di trovarsi in un’epoca tanto orribile, per poco le impedì di accorgersi che non era sola.
‹‹ Scorpius! ›› gridò incredula, poi corse incontro al ragazzo e di slancio gli gettò le braccia al collo. ‹‹ Dov’eri finito? ››
‹‹ Mentre ero nel parco un uomo mi ha visto, ha cominciato a ciarlare e a strillare di chiamare una certa Miss e in un secondo una decina di inservienti mi stava dando la caccia. Per fortuna un bambino mi ha aiutato a venire quassù ›› raccontò Malfoy senza sciogliere l’abbraccio.
Solo quando si allontanarono, Rose si rese conto di avere le guance rigate di lacrime.
‹‹ Temevo che ti avessero fatto fuori ›› biascicò con noncuranza, cercando di minimizzare.
‹‹ Idem ›› fu la scarna replica di Scorpius, che non aveva intenzione di lasciar trasparire l’apprensione che in quelle ore aveva logorato anche lui.
Per un attimo calò il silenzio, poi la distanza tra i loro volti iniziò a diminuire sempre di più. La Weasley non avrebbe saputo stabilire chi dei due si stesse avvicinando all’altro, ma il risultato fu che le loro labbra si unirono. Successe una volta, poi un’altra e una terza.
Improvvisamente però il pavimento iniziò a tremare, le pietre sprofondarono, le pareti collassarono e la porta si spalancò, lasciando entrare una figura affascinante e allo stesso tempo terrificante.
‹‹ Qualcosa mi dice che quella è la Miss ›› farfugliò confusamente Scorpius, provando come al solito a combattere la paura con un’ironia inadatta.
In una situazione normale, Rose lo avrebbe preso in giro, dicendogli altrettanto ironicamente che aveva avuto un’intuizione davvero geniale, però in quel momento era troppo sbalordita per parlare.
La Miss era una donna giovane, che non dimostrava più di venticinque anni, dotata di una bellezza fredda e anomala. Aveva un viso candido, incorniciato da boccoli neri disordinati e reso inquietante da un paio di ipnotici occhi viola. Rose vi si specchiò e la sua mente fu sconvolta da una serie di immagini frammentate. La prima, che aveva già visto nel tunnel, mostrava Sally Wretch con una neonata in braccio, poi si delineò un albero genealogico, che, snodandosi attraverso i secoli, collegava i nomi di Merope Wretch e Cassandra Shatterproofer. Ci fu una pausa, dopodiché comparve una ragazza di circa sedici anni, dalle inconfondibili iridi color indaco e con indosso la divisa dei Serpeverde, seduta da sola in un angolo del parco di Hogwarts. Presto fu raggiunta da un giovane della sua stessa Casa, che le sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e la baciò sulla nuca. Due voci fuori campo, una femminile e una maschile, apparentemente scollegate tra loro, accompagnavano la scena.
“ Ho bisogno di essere amata” ripeteva la prima.
“Ti sto chiedendo solo un piccolo favore. Aiutami e staremo insieme per sempre, nessuno ci ostacolerà più” diceva l’altra con un tono ammaliatore.
Prese forma una riproduzione del Lago Nero, dove il ragazzo gettò un cadavere, sotto gli occhi sgranati di Cassandra, poi Rose chiuse i propri e interruppe quella visione raccapricciante.
Quando li riaprì la Miss non era più di fronte a loro.
‹‹ Scorpius, lei è… discende da Voldemort. E ha rivoluzionato Hogwarts perché un ragazzo… c’era un corpo… ›› tentò di spiegarsi la rossa.
Malfoy fece il possibile per tranquillizzarla, ma la sfera di cristallo, che Rose aveva abbandonato nella tasca non bruciata, produsse un ronzio sordo e la stanza scomparve. I due furono circondati da una nube evanescente, sulla quale videro nuovamente il cadavere di Sally e quello gettato nel lago, accompagnati da un urlo straziante e da una scritta cremisi che prese forma proprio sotto il loro sguardo: L’amore è morte.    
La Weasley gridò, poi tutto sparì e non vide altro che buio.

Angolo dell'autrice
Salve, popolo di Efp! Eccoci qua con il terzo (o penultimo) capitolo. Gli OC di questo capitolo sono due, quindi procediamo ordinatamente a spiegare i loro nomi:
- Cassandra Shatterproofer: il cognome viene dall'inglese "shatterproof", che significa  infrangibile", adattato a un personaggio dalla personalità inflessibile in apparenza. Come nome ho scelto Cassandra perché fino dall'antichità è associato alla sventura e poi  perché ho un debole per questo nome e ultimamente nelle mie storie il personaggio cattivo o dannato si chiama sempre così.
- Emma Sheer: in inglese "sheer" significa "puro" ed Emma è un nome che è simbolo di forza e coraggio, inoltre per ideare questo personaggio mi sono ispirata a un altro di un libro che adoro, in cui è presente proprio una bambina di nome Emma.
Approfitto di questo piccolo spazio per ringraziare chi segue la storia e in particolare chi l'ha recensita, i pareri sono sempre graditi e d'aiuto, quindi recensite in tanti!
Domenica pubblicherò l'ultimo capitolo, che spero non vi deluderà troppo.  Questa storia è nata per partecipare a un contest e purtroppo quando l'ho scritta gli impegni scolastici non mi davano un attimo di tregua, così nell'ultimo capitolo ho cercato di trovare una soluzione per spiegare al meglio la situazione e i miesteri.
Alla prossima,
 Evelyne.
 
  
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