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Autore: Yum_R_i    05/06/2014    2 recensioni
è stato un incontro. Anzi, due.
Di sicuro destino, direbbero molti, ma noi no, non ci crediamo.
Siamo semplicemente noi e questa è semplicemente la nostra complicata storia.
A quattro mani con Akkarin90 (per chi ha già iniziato a leggerla: c'è stato solo un cambio di nickname)
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sabaku no Gaara, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Gaara, Naruto/Sakura, Naruto/Sasuke, Sasuke/Sakura
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nessun contesto
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- Naruto, che c'è?- chiese Sakura, vedendo l'espressione del coinquilino cambiare in un battibaleno.
Il ragazzo rimase a fissare il cellulare per alcuni secondi, senza proferire parola.
Erano seduti in cucina a sorseggiare del buon thè, ma la conversazione era appena stata interrotta dalla vibrazione del telefono del biondo.
- é Gaara- disse solamente, spegnendo lo schermo e posando l'aggeggio sul tavolo.
- Ah. E... Cosa dice? Sempre che tu abbia voglia di parlarne- chiese con calma la ragazza, usando un tono insolitamente dolce per lei.
- Vuole incontrarmi di persona – lo sconforto era visibile in quegli occhi così limpidi.
Sakura si era ormai abituata a vedere quel ragazzo sorridere quasi sempre, poche erano le cose che gli facevano perdere la sua solita solarità, una di queste aveva nome e cognome: Sabaku no Gaara.
Istintivamente iniziava a dagli un po' fastidio la questione, non sapeva spiegarsi bene il motivo, ma qualcosa alla base del suo stomaco si agitava quando quel viso diventava triste.
Qualche giorno prima Naruto aveva deciso di aprirsi con lei. Le aveva raccontato la sua storia, il suo passato e la sua recente relazione, fonte di tutti i problemi che aveva dovuto affrontare nell'ultimo periodo.
'E ora questo qui ricompare, come per magia. L'insistenza di certe persone non la capirò mai' pensò storcendo il naso.
- Tu lo vuoi incontrare? -
- In tutta sincerità non lo so, da una parte voglio sentire cosa ha da dirmi, dall'altra non ho voglia di vederlo e stare di nuovo male - si mise una mano sugli occhi e si lasciò andare ulteriormente sulla sedia.
La ragazza sentì il cuore stringersi in una morsa. Voleva, doveva aiutarlo.
-Dipende da come ti senti in questo momento. Se ti sembra che sia tutto concluso evita, ma se hai ancora qualcosa in sospeso è meglio chiarirlo, ora che è trascorso del tempo ed entrambi avete riflettuto sulla vostra situazione. Certo è che non devi nemmeno rispondere subito. Pensaci un po', risponderai quando te lo sentirai – disse rassicurante.
Il ragazzo alzò lo sguardo sorpreso. Certo conosceva Gaara e si aspettava una mossa del genere da parte sua (era anche piuttosto sorpreso che avesse aspettato tutto quel tempo), ma nell'effettivo le parole di lei lo avevano confortato. Le era davvero grato, forse aveva proprio bisogno di sentirsi dire ciò che già in cuor suo sapeva.
-Seguirò il tuo consiglio, Sakura, grazie dell'aiuto-
Il telefono riprese a suonare interrompendo il silenzio imbarazzato che si era creato. Entrambi saltarono sull'attenti: questo non era un messaggio, ma una chiamata.
Vedendo il nome che lampeggiava sul display, il ragazzo alzò gli occhi al cielo,
- Va al diavolo Kiba, mi hai fatto venire un infarto- Rispose.
- Ciao anche a te Naruto! É così che si saluta il tuo migliore amico? -
- Ho appena ricevuto un messaggio di Gaara, e pensavo fosse ancora lui. Non appena ci vediamo ti racconto meglio – il tono di voce era diventato improvvisamente stanco.
- Ecco bravo, ti volevo parlare proprio di questo. è da un po' che non ci vediamo e soprattutto è da tantissimo che non andiamo a ballare, quindi la mente diabolica qui presente ha deciso che stasera andremo in quel localino che ti piaceva tanto. Tanto per essere chiari, non è una domanda, so già che stasera non hai il turno di lavoro-
'Maledetto Choji'
- Sicuro che non ci sia qualcos'altro che mi devi dire? Non tirarla per le lunghe - ormai riconosceva perfettamente qualsiasi tono dell'amico.
- Ehm, in effetti si. Sai quella Ino? L'amica della tua coinquilina? Ecco, ci sto uscendo, e..- Incertezza.
- E cosa? - Nervosismo.
- Ho raccontato un po' la tua situazione sentimentale e, come dire, sessuale, a Ino. Ha detto che bisognava assolutamente portarti fuori. Scusami scusami, ma sai come sono, ero un po' brillo, e mi ha chiesto di raccontarle di te – La confessione.
Silenzio.
- Kiba- proferì gelido.
'Ahia, qui la vedo male'
- Questa volta ti ammazzo – e riattaccò senza aggiungere altro.


Sakura lo aveva fissato per tutta la telefonata un po' perplessa, cercando di nascondere il mezzo sorriso che le stava spuntando.
- E tu non ridere –
- Io? Assolutamente no, odio ridere, non lo farei mai – Bugia, voce incrinata.
Si guardarono negli occhi per alcuni secondi. Pareva facessero il gioco del “chi ride prima”, entrambi cercarono di mantenersi stoici e impassibili.
- Non è possibile, capitano tutte a me – esordì lui, sospirando – pare che il mio carissimo migliore amico abbia spiattellato tutto alla tua carissima migliore amica, e stasera mi vogliano, si, esatto, entrambi, portare a ballare. In un locale. Gay.-
Per la prima volta sentì Sakura ridere. E di gusto anche. Non poteva crederci.
In quel momento se ne fregò di tutto e rimase ad ascoltare la sua risata, rapito.
Era un po' roca forse, non era per niente abituata a farlo e si sentiva, ma lui la trovava speciale. Contento di averle fatto questo effetto, scoppiò a ridere anche lui.
Sakura si ricompose quasi subito, si sentiva stranamente bene.
- Dai richiamalo, è stato carino in fondo, ti diverti e ti svaghi un po' – gli propose con un sorriso.
Lui la guardò incerto, tutti i suoi dubbi erano dipinti in quello sguardo.
- Non vai mica per rimorchiare nessuno, solo per rilassarti con i tuoi amici -
Il biondo si fermò un attimo a pensare e un'idea geniale lo folgorò.
- Sakura? - tono di aspettativa.
- Si? - Brivido lungo la schiena.
Sentiva che stava per cacciarsi di nuovo in guai grossi. Un po' come quella serata dello Sharingan.
- Ti va di accompagnarmi? Così ti diverti un po' anche tu e potrebbe giovarti. Mi hai già detto che per ora non sei in cerca di un compagno, quindi vedila così: in quel locale sono tutti gay, nessuno ti importunerebbe! Che ne dici? Dai, dai- e sfoderò uno di quei sorrisi splendenti che illuminano l'aria.
'Malvagio subdolo uomo, mi sta incastrando'
- Poi c'è anche Ino!- eccola, l'ultima carta.
'Come faccio ora a dirgli di no?'
- Domani ho da fare in università- Tentativo.
- Sakura, domani è sabato, e l'università non è aperta- Pessimo tentativo.
'Avrei dovuto pensarla un po' meglio'
- D'accordo – Game over.
Dieci minuti dopo Naruto si era accordato con Kiba: sarebbe passato a prenderli lui alle 22.30.

 
***


-Sei arrivato finalmente, Principino. Anche se con i tuoi cazzo di 20 minuti di ritardo come al solito-
- Chiudi quella bocca, Squalo. Il pass?-
Suigetsu gli rivolse uno sguardo carico di sufficienza, dandosi pacche sul taschino del giubbotto in pelle.
- E me lo chiedi, Principino?-
Sasuke scosse la testa e, facendosi  strada tra la calca di giovani, lo seguì all'ingresso secondario.
Non appena l'amico mostrò i pass al buttafuori, un omone calvo in giacca e cravatta, entrarono senza problemi all'Hebi, una delle discoteche più conosciute e "sconsigliate" della città.
Furono subito investiti dalla musica ad altissimo volume.
Era buio pesto, se non per le stroboscopiche che illuminavano la folla di tanto in tanto.
Tutti ballavano come impazziti, fumando, bevendo, baciando.
C'era anche chi se ne stava apppoggiato al bancone del bar, troppo ubriaco perso anche solo per tentare una manovra di qualunque altro tipo o chi se ne stava in disparte a fumare una canna.
Saske gettò un'occhiata all'angolo fumatori e subito un ghigno gli comparve sul volto pallido.
Seduto sul tavolo a gambe incrociate, come fosse su un trono, c'era lui, il re della Cannabis: Shikamaru Nara.
Il Nara era un ragazzo flemmatico, bazzicava sempre nei parchi con qualche bustina di erba a portata di mano, lo si trovava spesso disteso su un prato, con gli occhi perennementi arrossati rivolti verso il cielo. Portava i capelli lunghi e malamente raccolti, nessuno sapeva quanti anni in realtà avesse, nè come tirasse a campare. Nell'ambiente però era conosciutissimo, sempre ben fornito e con i suoi pantaloni alla turca rattoppati, lui era il più fricchettone di tutti.
Ai più risultava piuttosto irritante parlare con lui: era solito rispondere a monosillabi o biascicare, quando era di buonumore (e quindi sotto l'effetto di stupefacenti). Se lo si beccava con la luna storta, però, era in grado di liquidare chiunque avesse davanti con una rispostaccia calibrata in meno di due secondi. Era saccente, esasperante, pignolo, ... Geniale.
Aveva un quoziente intellettivo di oltre duecento punti, ma preferiva tacere al riguardo, e le malelingue affermavano che era troppo pigro anche solo per usarlo il cervello.
Ma forse a Sasuke piaceva proprio per questo, si erano sempre stimati a vicenda da quando si erano sfidati a scacchi poco più che ragazzini: una partita lunga ore, terminata in parità.
- Uchiha, è da un po' che non ti si vede in giro- gli fece lui con un sorriso sghembo, invitandolo a sedere e offrendogli la canna che reggeva tra le dita sottili.
Il ragazzo gettò un'occhiata a Suigetsu, che ancora scavalcava gente per riuscire a recuperare qualcosa da bere, e accettò di buon grado la sigaretta dell'amico.
- Scrivo, quello stronzo non mi dà tregua. Mi ha obbligato a fare un tour per locali per "aumentare la popolarità"-
- Non pensavo fossi diventato un animale da esposizione, bello!-
Sasuke lo guardò torvo - e tu che mi dici? Come girano gli affari?-
-Come al solito, stessi posti, stesse conoscenze- Shikamaru fece roteare gli occhi con fare annoiato- A proposito di conoscenze...- terminò la frase con un cenno del capo.
Sasuke si voltò in quella direzione.
- Il lavoro chiama, Nara! Ci si becca-
Il ragazzo con i capelli raccolti scoppiò a ridere sommessamente.
- Vai vai, bastardo, e buona scopat... Serata!-

 
***


Il campanello di casa suonò, erano arrivati.
Sakura andò ad aprire la porta, e lasciò entrare i due ragazzi, facendoli accomodare in salotto.
- Ciao frontespaziosa, fantastico, vieni anche tu! - esclamò Ino, tutta radiosa.
Aveva i capelli sciolti, stirati per bene, un vestito viola corto, scarpe lilla con tacco alto e una pochette nera a chiudere il quadro. Kiba invece aveva i capelli spettinati, un paio di jeans scuri, e una camicia bianca. Tutto sommato facevano una bella coppia.
- Tanto so che puntavi anche a me, Ino-pig-
Ino cercò di fare buon viso a cattivo gioco, cambiando immediatamente discorso.
-Devo dire che questa volta ti sei messa un pochino più d'impegno mia cara- esclamò, osservandola dalla testa ai piedi – stai bene per una volta. E non hai nemmeno avuto bisogno del mio aiuto. Avevo anche portato il kit “salva-Sakura”, ma non sarà necessario – disse, mostrando un cofanetto di metallo.
Capelli raccolti in una coda alta, trucco leggero, camicetta verde chiaro che metteva in evidenza il seno e due pantaloni aderenti neri. Sembrava quasi un'altra.
-Ok sono pronto, possiamo andare- disse Naruto, uscendo dal bagno.
I tre ragazzi, che erano seduti al tavolo, si girarono, e rimasero momentaneamente interdetti.
Si fermarono a guardarlo qualche secondo, cosa che imbarazzò il ragazzo.
- Che vi prende? -
- Che ci prende? Sei uno schianto, baby! E io temo di aver preso il partito sbagliato- disse senza peli sulla lingua Ino, ammiccando al giovane.
- Hey, guarda che sono presente! - la ammonì Kiba, leggermente offeso.
'Non ha tutti i torti però, da tempo che non lo vedevo mettersi in tiro'.
Ino scoppiò a ridere e lo raggiunse:- Sai che mi piaci tu – gli sussurrò a fior di labbra per poi stampargli un bacio.
Sakura invece non aveva ancora staccato gli occhi dal ragazzo. Non si era mai accorta di quanto fosse bello.
Capelli spettinati con la cera, camicia azzurra con scollo alla coreana che metteva in mostra i muscoli, pantaloni bianchi. La sua carnagione veniva esaltata da quei colori chiari, e gli occhi spiccavano vistosamente.
- Certo che se ti vesti così, ci proveranno di sicuro. Poi non venirmi a dire che ti senti in colpa– commentò lapidaria Sakura.
- Lo devo prendere come un complimento? - rispose sorridente Naruto.
- Mh. Io ti ho avvisato -
'Questa ragazza è un disastro nel comunicare' pensarono contemporaneamente sia Ino che il biondo.

 
***


Lei era magnifica. Sapeva muovere quel corpo, così abbondante nei punti giusti, divinamente.
Si dimenava al ritmo di musica, ora scatenata, ora lasciva, sensuale.
Indossava un top che lasciava davvero poco all'immaginazione e una minigonna che metteva in bella vista le gambe lunghe. Teneva le labbra socchiuse e si portava le mani ai capelli in modo così provocante che lo faceva impazzire.
Sasuke la stava letteralmente spogliando con lo sguardo.
Si avvicinò al cubo: - Ehi Karin, sono qui-
La ragazza si fermò, rivolgendogli un sorriso seducente: - Era ora, iniziavo ad annoiarmi-
Senza tanti indugi scese dal cubo e si fiondò sulle labbra di lui.
Era aggressiva, famelica.
Sempre disinibita, sfociava spesso nel volgare. Ma a Sasuke questo non importava, non quando lei aveva quelle curve. L'aveva conosciuta un paio di anni prima, erano stati anche insieme per pochi mesi, ma non aveva funzionato. Troppo diversi, due lunghezze d'onda completamente fuori fase. Il rapporto non era terminato lì, però. L'attrazione fisica era innegabile e i due erano finiti a letto insieme più volte dopo l'epilogo della loro relazione. Adesso era diventata un'abitudine, lo sapevano tutti: sesso per sesso, senza alcun coinvolgimento emotivo. O per lo meno era così per Sasuke, che aveva messo le cose in chiaro fin dal'inizio.
Continuarono a baciarsi appassionatamente, le lingue  si intrecciavano senza sosta.
Fu lui il primo a interrompere il contatto. Senza nemmeno guardarla negli occhi la prese per il polso e la trascinò tra la folla, fino a raggiungere il corridoio che conduceva ai bagni.
Qui ripresero a baciarsi con sempre maggior foga, Sasuke aprì la porta dei servizi degli uomini con un calcio e la spinse contro le piastrelle fredde, senza alcun riguardo.
Si dedicò al collo, sollevandole il mento quando...
"Devi avermi scambiata per qualcun'altra"
"Mi ci hanno trascinata in quel buco, buona giornata"
Due occhi smeraldini si sovrapposero a quelli nocciola di lei, ricoperti di mascara, un'aria fredda e distaccata prevalse su quella provocante di Karin.
'Ma cosa... ?'
-Suka-Suke, perchè ti sei fermato?- Chiese lei con una nota di disappunto nella voce.
Il ragazzo scosse il capo. Cosa diavolo andava a pensare in un momento simile?
Si dette dell'idiota, cercando di cacciare giù negli angoli remoti del cervello l'immagine della ragazza di quella mattina.
Senza alcuna esitazione prese Karin in braccio e la fece sua sulle piastrelle sporche di quel bagno maleodorante.

 
***

-Dai Sakura, entra in pista anche tu! - le urlò Naruto, prendendola per la mano. Il volume in quella discoteca era esageratamente alto, e l'unico modo per comunicare era alzare all'inverosimile il tono della voce.
Ino e Kiba stavano già ballando, e la ragazza faceva di tutto per tenere lontano i molestatori dal suo ragazzo, arrivando addirittura a tirare qualche “non voluto” calcio negli stinchi.
- Ma non sono capace Naruto, sono andata pochissime volte in discoteca nella mia vita, e tutte le volte non ho minimamente ballato -
- Allora ti insegno io -
Aiutata dal ragazzo prese a muoversi a caso, e il biondo le mimò qualche “tecnica”.
Naruto muoveva il bacino a ritmo di musica, le gambe accompagnavano il movimento, e le mani tenevano il ritmo: aveva del talento. Molti ragazzi si misero a guardarlo con interesse, ma lui, senza degnarli di una singola occhiata, continuò a impartire ripetizioni all'amica, che piano piano iniziò a lasciarsi andare.
Dopo più di tre ore di ballo i quattro ragazzi sfiniti saltarono in macchina per tornare a casa. Durante il tragitto risero come idioti, soprattutto ripensando alla “grande cuccata di Kiba”, che fu baciato da un energumeno che lo prese quasi in braccio.
- Mai più li dentro, al diavolo Naruto, mai più, che schifo, quanta barba, oddio quanta barba, tutto quel pelo- continuava a ripetere, facendoli schiattare dal ridere.
- Oh, suvvia, non far finta ti sia dispiaciuto- disse malizioso Naruto.
- Brutto imbecille- di nuovo risate.
-Scherzi a parte, grazie ragazzi ci voleva- disse felicemente il biondo.
- Operazione 00Kiba portata a termine brillantemente!-

 
***


- Le dico che è vero-
Sottolineò Sakura con un sorriso davanti all'espressione perplessa della dottoressa Tsunade.
La donna aveva osservato la sua paziente in silenzio durante tutto il racconto.
Nonostante la sua professionalità e il suo bagaglio di una decina di anni come psicologa, era davvero rimasta senza parole.
Quella Haruno non era la stessa ragazza di qualche mese prima, come svuotata di ogni energia, quella Haruno rispondeva, sorrideva, alzava il tono della voce.
Si era cimentata in un resoconto dettagliatissimo della serata che aveva trascorso con gli amici, era andata a ballare, si era divertita e aveva "riso come una pazza".
Tsunade scosse la testa, quel caso aveva del miracoloso.
-Sakura...-
-Sì, lo so, nonostante mi senta meglio non devo avere la pessima idea di sospendere la terapia-
La dottoressa le rivolse un sorriso: quella ragazza sarebbe diventata un grande medico.
- Però le posso assicurare che mi accorgo di cambiare, di evolvermi in meglio ogni giorno che passa ora che...-
Sakura si zittì di colpo, arrossendo violentemente.
'Ora che c'è Lui con me' completò la frase la sua testa.
Deglutì rumorosamente, portandosi una ciocca di capelli davanti alla bocca.
Tsunade si intenerì davanti a quella scena, ora sì che tutto iniziava a spiegarsi. Decise di toglierla dall'impiccio di dover dare una spiegazione e, assumendo la sua aria più professionale:- Va bene, Sakura. Per oggi abbiamo finito, ricorda le medicine. Ci vediamo la prossima volta-
La ragazza scattò in piedi, evidentemente persa tra i suoi pensieri.
-A-a-arrivederci- Balbettò prima di correre fuori.


Sakura chiuse la porta alle sue spalle, facendo un enorme sospiro.
-Bel lavoro, Sak, bel lavoro davvero-
Si concesse di passare in bagno per sciacquarsi il viso, ancora arrossato.
Lasciò per un paio di secondi i polsi sotto l'acqua gelida e gettò un'occhiata allo specchio.
Ultimamente non le faceva più così paura. Il volto era ancora troppo pallido, ma sembrava meno scavato, meno stanco. Si passò una mano tra i capelli, che fosse il caso di cambiare look? Tutto sommato forse Ino-pig aveva ragione, non le avrebbe fatto male rinnovarsi un po'.
Interruppe il getto dell'acqua e il corso dei suoi pensieri e uscì dai servizi.
Appena fece ritorno nella saletta d'aspetto si paralizzò.
'Come-come cavolo è possibile?'












Ed eccoci giunti alla fine anche di questo luuungo capitolo :3
Speriamo sia venuto bene questo parallelismo tra la serata di Naruto/Sakura e quella di Sasuke e speriamo di essere riusciti a mostrarvi le nette differenze dei due ambienti con cui hanno a che fare.
Come avete potuto vedere abbiamo fatto sbilanciare un po' di più Sakura, Sasuke è stato maggiormente delineato e sono comparsi nuovi personaggi. Naruto infine è il solito cucciolo pacioccoso (ci ammazzerà tutti!)

Fateci sapere se vi è piaciuto e alla prossima ^^


Ringraziamo ancora chi ha messo la storia tra le seguite!
egoica
karter
luciaasc
NekoKya
Vbeuglemtaa
yuko_ichi


E un grazie particolare a chi continua a recensire!
Grazie NekoKya e tigrotto1999!


Akka e Yumi
  
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