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Autore: jennifer targaryen    05/06/2014    0 recensioni
[Michael Fassbender/Megan Fox]
Perché gli adulti vorrebbero tornare ad essere adolescenti, quando poi l’adolescenza è il periodo più complicato e difficile di tutta la nostra vita? Cosa siamo? Masochisti? O semplicemente stupidi?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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Mi svegliai nel bel mezzo della notte, verso le 4 di mattina. Dovevo vomitare ancora, così andai in bagno e mi svuotai completamente. Ritornai nella stanza, dopo aver fatto una doccia, e mi misi una canotta grigia e una coulotte bianca. Scesi in cucina per mangiare qualcosa, avevo lo stomaco vuoto. Presi un pezzo di torta, ma non finii di mangiarlo, poiché andai in salotto a vedere chi c’era. Era Michael che appisolato, guardava un film in bianco e nero. Mi avvicinai e non potetti fare a meno di non guardarlo: era così tenero con quegli occhi chiusi e la sua barbetta ramata incolta, e la sua maglietta lasciava ben poco all’immaginazione.
Gli levai il telecomando da mano e lo poggiai sul tavolino, cercai di posizionarmi vicino a lui, anche se lo spazio era ben poco. Non sapevo che intenzioni avevo, ma volevo solo stare tra le sue braccia in quel momento.
Misi la mia testa sul suo addome e il resto del mio corpo era allineato al suo. Era così caldo e robusto. Stavo provando una strana sensazione. Avevo il battito cardiaco rallentato e mi sentivo calda. Lui si svegliò lentamente dal sonno leggero, si girò verso di me e rimanemmo a guardarci senza fare o dire niente. Lui si rigirò in avanti e mi strinse a sé. Non sapevo cosa voleva dire e non mi interessava saperlo perché avrei potuto rovinare quel momento. Sembrava tutto così calmo e dolce. Ma dopo un po’ Michael si iniziò a muovere.
“Come ti senti?” chiese.
“Meglio.” Risposi stringendomi a lui.
“E’ meglio se salgo da tua madre.” Disse.
“Avrà preso i suoi sonniferi, per favore resta qui.” Lo implorai.
Mi guardò negli occhi e non disse nulla, rimase lì accanto a me.
“Perché ce l’hai tanto con Kirsten?”
“Diciamo che non è stata una mamma modello, in passato ho avuto problemi come la bulimia e mi tagliavo. Ero grassa e insicura. Mia madre non se ne accorse, ma si sbatteva uomini ogni sera quando tornava da lavoro invece di pensare a me.” Dissi.
“Beh, adesso ciò ti ha reso forte, e penso che tutti possiamo perdonare ed essere perdonati.” Disse girandosi verso di me. I nostri visi erano  molto vicini.
“Si, ma non posso far  finta di non provare un po’ di odio quando la guardo. La voglio bene, ma non quanto lei vorrebbe.” Feci una smorfia triste.
“Anche se ti conosco appena, sembra che ci conoscessimo da una vita. Ho avuto questa sensazione appena ti ho vista.” Mi accarezzò i capelli.
Non stavo capendo più niente, è come se le sue parole e il suo sguardo mi ipnotizzassero, mi avvicinai alla sua bocca.
“Non fermarmi.” Gli sussurrai all’orecchio.
Lui si immobilizzò. Mi accostai con il viso vicino al suo, lo guardai negli occhi e poi gli fissai la bocca, lui fece la stessa cosa ma improvvisamente mi baciò appassionatamente e mi stese sul divano. Mi baciava come se stesse per finire il mondo. Gli toccavo i capelli e lo stringevo verso di me, mi aprì le gambe e si strusciò contro di me.
“Ti voglio.” Sussurrò.
“Allora prendimi.” Dissi ansimando.
Ero già tutta bagnata, stavo gemendo dall’eccitazione. Mi continuava a baciare e contemporaneamente mi abbassò la mutandina, e mi toccò il clitoride.
“Sei tutta bagnata.” Mi disse eccitato.
“E’ l’effetto che mi fai.” Risposi.
Mi strusciai contro di lui, mi guardò come se volesse il mio consenso, e io lo spinsi dentro insieme a lui. Iniziammo ad ansimare ci spingevamo a vicenda mentre ci baciavamo.
“Scommetto che non è come lo fai con il tuo ragazzo.” Disse gemendo.
Ero sotto un effetto psichedelico, non riuscivo a connettere ma gli risposi muovendo la testa.
Continuava a spingere e io portai le mie mani dietro la sua schiena, graffiandolo. Era così eccitante e passionale.
“Il tuo ragazzo non ha un c**** così grande.” Disse.
Lo presi e lo baciai di nuovo, e poi ci fermammo ansimando ancora. Lo levò da dentro e si poggiò con la testa sul mio seno. Rimanemmo in silenzio per molto. Mi addormentai e quando mi risvegliai Michael non c’era, ero nella mia stanza. Era stato un sogno. La mia cazzo di immaginazione! Sembrava tutto così reale, avevo persino le mutandine ancora bagnate. Mi guardai allo specchio. Avevo realmente il pigiama, ma ricordo di essermene tornata sopra e non essere rimasta con lui più a lungo.
 

 
  
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