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Autore: Agnese_san    05/06/2014    0 recensioni
"L’ho pensato anche io, fino a che non ho visto … Erano entrati insieme dalla porta ed avevano cominciato a separarsi. Poi, quando ci hanno visto seduti qui a guardarli, sono tornati vicini e le loro mani si sono strette. Io penso che siamo stati NOI a spingerli a stare insieme."
What If 1x16
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liz Parker, Max Evans, Un po' tutti
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Parte 54

09:59 PM – Crashdown – Roswell, New Mexico.

Al Crashdown era quasi ora di chiusura e c’erano solo cinque clienti. Quattro di loro stavano aspettando che Michael e Maria chiudessero. Kyle aveva fatto allenamento e alle 11:00 doveva tornare indietro per passare la notte con la squadra ma, nel frattempo, aveva portato Tess a bere un frullato al Crashdown. Tess aveva avuto una brutta giornata, per aver saputo della morte dello zio. Apparentemente, non aveva problemi economici ma, visto che non era ancora maggiorenne, avrebbe dovuto avere un fiduciario che si prendesse cura di lei ed amministrasse l’eredità per un paio d’anni. Probabilmente sarebbe stata Diane Evans.

Tess era diventata una buona amica di Isabel e lei e Maria avrebbero passato la notte dagli Evans. Tess ne aveva parlato per tutto il pomeriggio ed era stata la prima volta che non era apparsa infelice da quando aveva avuto la notizia della morte dello zio nell’esplosione. Kyle non era sicuro del perché volesse incontrare Liz con tanta insistenza, ma si era procurata un invito per due al ricevimento del giorno successivo e gli aveva chiesto di andarci con lei.

Alex e Isabel erano seduti, scambiandosi sguardi languidi e dando l’idea che avevano qualche difficoltà a tenere le mani lontano dall’altro. Kyle guardò Tess, desiderando disperatamente di avere una relazione simile con lei, incerto su cosa la trattenesse. Lei sembrava volerlo tanto quanto lui voleva lei, ma era come se avesse qualche oscuro segreto che aveva paura potesse sconvolgerlo. Naturalmente, quella era una idea sciocca.

Non era solo che lei era molto bella da guardare, ma era premurosa ed era ovvio che stava cercando di imparare qualcosa sugli sport che lui praticava e su altre cose che lo interessavano. Kyle invidiava Michael ed Alex … e invidiava Max anche di più. Sì, si poteva facilmente spedire in un batter d’occhio Kyle Valenti nel Briar Patch (NdT. Il Briar Patch è una nebulosa nel settore 441 dell' Universo di Star Trek), almeno se Tess fosse riuscita a superare il nervosismo generato da qualsiasi cosa la spaventasse.

Quando arrivò il momento di chiudere, Michael aveva già pulito la griglia e si affrettò a voltare il cartello sulla porta indicando che il locale era chiuso, poi andò ad aiutare Maria con il resto delle pulizie. Maria aveva appena terminato di pulire i tavoli, quando il telefono per le ordinazioni a portar via, suonò e lei prese il microfono, senza perdere una battuta.

"Questo è il Crashdown. Ci dispiace, ma abbiamo chiuso per la notte. Riapriremo domattina alle 7:00. Questo è un messaggio registrato."

Mentre stava riabbassando il microfono, sentì la voce.

"Ria? Sei tu?"

Maria riportò velocemente il telefono all’orecchio.

"Liz! OhmioDio, Liz … che bello risentire la tua voce. E’ passato così tanto tempo."

"Davvero. Io e Max non vediamo l’ora di rivedervi tutti, domani. Cosa c’è di nuovo?"

"Alex si è fidanzato … "

"FIDANZATO?? Alex??? Con chi?"

"Ci crederesti se dicessi … tua cognata?"

"Isabel? No, non ci crederei."

"E invece sì. E indovina un po’? Anche io ho un anello di fidanzamento."

"Anche tu? Ma … chi?"

"Michael."

"Michael Guerin? Tu e … Michael Guerin?"

"Sì. Lui è un diamante grezzo e … "

"Sta’ attenta a quanto lo lucidi …"

"Senti chi parla!"

"Ehi, io sono una vecchia signora sposata. Io posso farlo. Ma congratulazioni a tutti voi. Domani, quando saremo a casa, avrò bisogno dei dettagli. Uhm, Ria? Pensi che i miei abbiano preso bene la situazione? So quello che hanno detto a Laurie e a Jim, ma … pensi veramente che siano d’accordo che io e Max restiamo sposati?"

"Be’, ancora ci sono un po’ di apprensione e qualche dubbio, ma sembra che siano contenti di riavervi qui e sono disposti a darvi una possibilità. Ancora di più. Hanno preso in affitto il patio del Circolo Desert Springs per fare un piccolo ricevimento. Solo familiari e amici intimi.

Saremo tutti lì alle 2 del pomeriggio. Gli Evans per darti il benvenuto nella loro famiglia e i tuoi per accogliere Max nella loro. Sembra che stiano mettendocela tutta per far funzionare il vostro matrimonio."

"Che bello! Ma non devono preoccuparsi, io e Max siamo insieme per la vita."

"OH … Ci sarà anche Kyle e la sua ragazza, Tess. Lei non vede l’ora di incontrarti. Per adesso vive con gli Evans perché ha appena perso il suo unico parente, uno zio. Per ora non parlarle dei suoi genitori e dei sui parenti. E’ certo che muore dalla voglia di conoscerti, non fa che parlare di te."

"Ora devo andare, ho ancora una chiamata da fare. Ci vediamo domani pomeriggio, Ria."

"Sarà grande rivederti, Liz."

Il cliente, seduto in un angolo che stava pagando il conto, fu felice di aver scelto un posto accanto al telefono. Non che Maria avesse esattamente sussurrato, parlando del programma per il giorno successivo, ma il suo udito non era dei migliori. Aveva entrambi i timpani rotti.

* * * * *

22:15 Tempo del Pacifico – Alloggi degli Ufficiali in Transito – Base Aerea di Travis, California.

Se la stava passando piuttosto bene, per essere una che aveva avuto un permesso per uscire da un Reparto Oncologico. Sandi aveva battuto suo marito a tennis, due partite su tre. Evidentemente Slammer non aveva giocato molto … o l’aveva lasciata vincere.

Mentre lui correva le due solite miglia, lei era tornata in camera. La pista finiva dritta al centro Medico e Sandi non pensava sarebbe stato saggio che lo staff, dalle finestre del Centro Medico, la vedesse correre. Così, quando il telefono squillò, lei era nella stanza.

"Pronto?"

"Sandi? Salve, sono Liz … Liz Evans. Temo che la Nave … abbia preso un’iniziativa, senza prima parlarne e noi dobbiamo parlare. Sembra che … be’ lei ha usato me e Laurie come modelli per come secondo lei dovrebbero essere le femmine umane … e le nostre Tube di Falloppio non hanno fibrosi … così ha deciso che non dovevi averne nemmeno tu … "

Dieci minuti più tardi, quando Slammer tornò nella stanza accaldato e sudato, trovò sua moglie al telefono con un largo sorriso dipinto sul viso. Posò la mano sul ricevitore del telefono per dirgli "Uhm … va avanti e comincia a farti la doccia. Io arriverò tra qualche minuto, appena avrò finito la telefonata. Forse potresti lavarmi qualche punto che per me sarebbe difficile raggiungere." Slammer non se lo fece dire due volte. Sarebbe stata una serata interessante …

Mentre la porta del bagno si chiudeva, una sorridente Sandi tornò a parlare al telefono.

"Liz, non potrei essere più felice. E’ grande, meraviglioso. Tutti e due lo abbiamo sempre voluto, ma non abbiamo mai creduto che sarebbe potuto succedere. E quando sei un militare e devi trasferirti ogni due o tre anni, non arrivi mai in cima alla lista di attesa per le adozioni. Per caso, non è che i nano-robot potrebbero dire … se è un bambino o una bambina?

* * * * *

11:00 PM – Un alloggio sicuro dell’Unità Speciale – 45 chilometri a nord-est di Roswell, New Mexico.

I tre uomini studiarono la mappa sul tavolo per diversi minuti. Il letto asciutto del torrente portava al patio del Circolo da sud. Avvicinandosi, avrebbero avuto il sole del pomeriggio alle spalle, rendendo difficile a tutti scorgerli prima di aver raggiunto la posizione e, forse, nemmeno allora.

"Ascoltate." disse l’Agente Anderson "Noi siamo tutto quello che è rimasto, solo noi tre. Se non li fermiamo, se non li fermiamo domani, loro vinceranno. Saranno tutti nello stesso posto, allo stesso momento. Dobbiamo colpire lì e colpire duramente. Devono morire tutti, ognuno di loro, e dobbiamo usare una forza schiacciante.

Se ci vedranno arrivare, potranno farci fuori con i loro poteri. Arriveremo dal letto del torrente e faremo fuoco non appena avremo raggiunto un buon punto per mirare. Non ce ne andremo in giro con le pistole e al diavolo gli effetti collaterali."

Posò gli AT-4se sul tavolo.


"Queste sono varianti antiuomo. Dovremmo essere in grado di salire fino a qui." disse indicando la piccola salita proprio a sud del patio "E saremo a circa cento metri da loro. Una sola raffica al centro del patio li distruggerà tutti ma, per essere sicuri, spareremo tutti.

Dottore, lei non è addestrato con queste e non possiamo correre il rischio che attiri l’attenzione su di noi, così, stasera, le faremo fare allenamento con fuoco simulato. Se saremo fortunati, non sapranno mai cosa li ha colpiti ma, anche se dovessero uccidere due di noi, uno basterà."

Il dottor Schreiber annuì torvamente. Non ne sapeva molto di armi, ma avrebbe potuto imparare. Domani, ne era certo, la minaccia aliena sarebbe stata finalmente eliminata. "Sì." disse, guardando i tre AT-4s "Questa sarà la nostra soluzione finale per la minaccia aliena. Non vedo l’ora di assistervi."

* * * * "

22:25 Tempo del Pacifico – Alloggi degli Ufficiali in Transito – Base Aerea di Travis, California.

I due erano distesi nel letto umido, accoccolati uno contro l’altra. Erano andati dal dividere una doccia al dividere un’umida passione ed erano finiti a letto senza nemmeno prendersi la briga di asciugarsi, solo per finire con l’avere il sudore e le secrezioni di un rapporto appassionato che erano andati ad aggiungersi all’umidità dei loro corpi. In effetti la doccia non aveva fatto altro che accrescere il loro desiderio. Ora, sdraiati nel letto a godere i postumi della loro passione, era il momento delle carezze e delle parole dolci.

"Slammer, hai mai desiderato che potessimo avere dei bambini?"

Slammer lo aveva fatto, ma se ne era fatto una ragione un decennio prima, più che felice di avere Sandi come moglie, ad ogni condizione, ed avrebbe fatto tutto … anche mentire … piuttosto che farle sentire che lei aveva, in qualche modo, lasciato la sua vita incompleta.

"Sandi, sono così felice di avere te, felice che noi due potremo avere altri domani, che il pensiero dei bambini non è importante. Se vuoi, potremo fare di nuovo domanda per l’adozione. Forse, questa volta, riusciremo ad arrivare in cima alla lista, prima del prossimo trasferimento."

"Così per te non è molto importante avere bambini, in un modo o nell’altro."

"Sandi, fino a che avrò te io sarò felice, più felice di quanto meriti di essere. Diamine, qualche volta mi sembra che la mia truppa siano i miei figli e Dio solo sa se mi tengono occupato abbastanza."

"Be’, quei due della tua ‘truppa’ che ho incontrato, sembrano davvero bambini. Hanno ancora diciassette anni tutti e due?"

"Per Max è difficile da dire, visto che la sua data di nascita è alquanto arbitraria, ma Liz? Non ancora. Ma quei due sono diversi, hanno una maturità che va oltre i loro anni."

"L' ho notato. Sono veramente molto responsabili, non solo per la loro età, ma in assoluto. Era Liz al telefono. Mi ha chiamato per qualcosa che è stato fatto … be’, io non lo chiamerei un errore, ma piuttosto una svista nel processo del consenso informato."

"Ma tu starai bene, vero?" chiese Slammer, improvvisamente allarmato.

"Naturalmente." rispose Sandi sorridendo "Avrò solo qualche cambiamento provvisorio, ma niente di patologico. E’ tutto perfettamente naturale."

Slammer la baciò e posò i piedi al lato del letto per andare al piccolo frigo e prendere una bottiglia di champagne. "Mi sono fermato a prendere questa, oggi, per brindare alla tua guarigione e a quei due che ce l’hanno data. Non potrò mai ripagarli per questo. Non mi basterebbe una vita."

Sandi sorrise e, mentre scuoteva la testa, le brillarono gli occhi. "Mi dispiace, mio caro, ma temo che dovrai finire la bottiglia da solo. No potrò bere alcol per un po’. Questo è uno di quei cambiamenti di cui ti ho parlato."

"Un effetto collaterale del trattamento?"

"Non esattamente, caro. Un effetto collaterale di … te, per dirla tutta."

"Di me? Cosa ho fatto?"

"Be’, non solo tu … Noi, in effetti. Stando ai nano-robot … sono gemelli. Due maschietti."

"Gemelli?"

"Gemelli."

"Bambini?"

"Certo che sono bambini! Cosa ti aspettavi? Dei nano-robot?"

"OHMIODIO! Stai bene? Hai bisogno di andare da un ginecologo? Devi prendere delle vitamine? Voglio dire … potevamo fare questo?" chiese, indicando le lenzuola bagnate.

"Certo che potevamo farlo, sciocco! E’ così che sono rimasta incinta, Slammer, per questo e per la Nave che ha fatto ripulire dai nano-robot le fibrosi delle mie tube. Liz e Laurie hanno permesso che le usasse come modelli e nessuno di loro ha le fibrosi, così la Nave ha automaticamente presunto che le mie fibrosi dovessero essere guarite e i nano-robot l’hanno fatto. Va bene per te, vero? Voglio dire, che io sia incinta? Ho rassicurato Liz che andava bene. In effetti, le ho detto che ero sopraffatta dalla gioia. E lo sono, Slammer, lo sono veramente. Questo non è un effetto collaterale che ti aspetti di solito dopo il trattamento di un cancro, però … vorrei che lo fosse. Gli embrioni sono perfettamente sani, i nano-robot li hanno analizzati e stanno bene."

‘Gemelli?’ pensò Slammer. "Va più che bene per me, Sandi. E’ meraviglioso … "

"Stasera dovrai celebrare per tutti e due. Per almeno altri nove mesi dovrò stare lontana dall’alcol."

"Non andare via, torno subito. Vado a procurarti del succo d’uva. Dobbiamo ancora brindare al futuro, alla Nave e, soprattutto, a Max e a Liz Evans."

Quindici minuti dopo, brindarono. Dieci minuti più tardi erano di nuovo a letto, per celebrare la loro felicità in un altro modo …

* * * * *

11:35 PM – Casa dei Parker – Roswell, New Mexico.

All’inizio, Jeff pensò che lei fosse solo sollevata all’idea di rivedere Liz, il giorno seguente. L’ultimo mese era stato tutto fuorché romantico, entrambi erano stati preoccupati a morte per l’assenza della figlia, fino a che non avevano ricevuto le email ed anche allora, c’erano state lunghe chiacchierate, a letto, su come avrebbero dovuto ‘gestire’ la situazione, realizzando, alla fine, che avevano poche possibilità di gestirla. Era stato un mese pieno di forti emozioni, ma difficilmente riconducibili al romanticismo.

La prima volta pensò che fosse la felicità di rivedere presto sua figlia che aveva portato all’intraprendenza di Nancy ma, quando solo dopo venticinque minuti dalla loro unione, successe di nuovo, l’esperienza derivata da ventun’anni di matrimonio gli fece riconoscere il motivo. Nancy era preoccupata da qualcosa e lo voleva nel miglior stato d’animo possibile, prima di discuterne con lui. Ma sapeva anche che lei non si sarebbe decisa in fretta e, inoltre, lui si stava godendo il metodo.

Alla fine, giacquero nel letto uno accanto all’altra e lui attese, sapendo che qualunque cosa fosse quella che la turbava, sarebbe stata presto l’argomento delle loro conversazione. E alla fine arrivò …

"Jeff, a proposito di Max … "

"Sì, cara?"

"So che siamo entrambi arrabbiati con lui … con lui e con Liz, in realtà, ma dobbiamo dare al Max una possibilità … "

"Pensavo che ne avessimo già parlato. Non abbiamo altre strade che dargli una possibilità. Se cercassimo di separarli, finirebbe per essere comunque colpa nostra. E, se dovesse succedere, perderemmo Liz. Qualsiasi dubbio possiamo avere, ormai il dado è tratto e dobbiamo ricavarne il meglio."

"Io sono ancora preoccupata per te e Max."

Jeff sentiva che c’era qualcosa che lei non le aveva detto e che lei stava valutando se fosse o meno il caso di dirglielo, ma non ne capiva il perché. In questi casi, aveva scoperto, la politica migliore era dire la verità.

"Devo dare credito di una cosa a Max. Sebbene avessi preferito che tutto questo non fosse successo, Max si è comportato in modo … onorevole, si può dire. E quei due se la sono cavata meglio di quanto potessi immaginare: hanno lavori di responsabilità, hanno continuato i loro studi. E’ evidente che si sono guadagnati il rispetto non solo dei loro colleghi, ma anche della Polizia locale e della gente di Tonopah. Credo che quello che mi dia fastidio è solo la velocità con la quale è successo. Si sono frequentati a malapena prima di scappare e sposarsi."

"Ma hai sentito quello che ha detto Isabel, che Max l’amava fin dalla terza elementare, ed hai letto i diari di Liz, lei lo desiderava fin dalle medie. Non è stata una cosa improvvisa."

"Ma lo è stato, Nancy. Qualsiasi fantasia Max possa aver avuto, non ha mai fatto niente per avvicinarsi a Liz … o a noi … fino a poco tempo fa. Se avesse veramente tenuto a lei, avrebbe superato la sua timidezza molto tempo prima."

Dalla reazione di Nancy, Jeff si rese conto che era quello che la turbava, che, in qualche modo, lei aveva la risposta a quell’enigma e che stava dibattendo nella sua mente se dirgliela o meno. Sembrò quasi disperata, quando disse

"Se ti spiego perché, darai a Max una possibilità?"

"Gliela darei comunque, Nancy. Ma se tu sai perché, piacerebbe saperlo anche a me."

Nancy fissò il soffitto e cominciò a parlare …

"Da quando lei se ne è andata, non sono riuscita ad entrare nella sua stanza. Ci ho provato due volte e la tristezza di averla persa è stata opprimente. Questo pomeriggio, dopo aver parlato con quei due Ufficiali dell’Aeronautica … be’, ho pensato che domani i ragazzi avrebbero avuto bisogno di un posto dove stare. Con quella povera ragazza che ha perso lo zio e che sta a casa degli Evans, avevo pensato di chiederti se potevamo farli stare qui.

Stavo pulendo la stanza di Liz - la finestra è rimasta accostata nelle ultime quattro settimane e l’ultima tempesta di sabbia l’aveva lasciata piena di polvere. Ho cambiato le lenzuola e, mentre si stavano lavando, ho spolverato ed ho trovato un mattone spostato. Ho pensato che tu avresti potuto rimetterlo a posto con un po’ di cemento, quindi l'ho sfilato e, dietro, vi ho trovato un altro diario. Liz lo chiama giornale. Ho passato un’ora a leggerlo e mi sono spiegata molte cose. Forse avrei dovuto essere spaventata, ma non è stato così. Solo che non sono sicura di come potresti prenderla tu, di quello che potresti provare per Max … dopo."

"Non so cosa dirti, Nancy. Nemmeno io so cosa provare per Max, in questo momento. Penso che dovresti fidarti di me."

Anche nel buio, Jeff la vide annuire prima di cominciare a parlare.

"Max l’amava … ma aveva paura. Non credo che avesse paura di Liz, sebbene fosse spaventato quasi da chiunque altro. Ma anche dopo che lei ha scoperto la verità, lui ha cercato di proteggerla, ha cercato di evitare una relazione con lei così che niente potesse succederle … come alla fine è successo, con quegli uomini che la minacciano pensando che sia un’aliena. Ma lei non ha voluto accettare un no per risposta, una volta che ha saputo che lui l’amava. E’ stata Liz a forzare la loro relazione, nonostante le apprensioni di Max."

"Ma perché Max avrebbe dovuto pensare che la gente avrebbe preso Liz per un’aliena? Questo non ha senso."

"Quello di cui lui aveva paura era che gente che odiava o temeva gli alieni gli sarebbe stato dietro e che lei avrebbe potuto finire in mezzo al fuoco incrociato come, alla fine, è successo."

"E perché Max avrebbe pensato che dei cacciatori di alieni potessero dargli la caccia?" chiese Jeff ma, mentre lo diceva, una dozzina di cose andarono al loro posto. Ricordò che i ragazzi degli Evans erano stati trovati a vagare in una strada deserta, ricordò dozzine di conversazioni sussurrate tra Liz e Maria, ricordò lo sguardo che lo Sceriffo aveva dato ai due Ufficiali dell’Aeronautica, ricordò una dozzina di cose che erano state dette … o non dette e che all’improvviso, avevano un senso … ma solo se Max fosse stato … No, non era possibile.

Quando guardò Nancy nella debole luce della stanza, seppe la risposta, anche prima che le parole lasciassero la bocca di lei.

"Perché Max E’ un alieno. O, almeno, lo è in parte. Come lo sono sua sorella e Michael Guerin. Lo hanno tenuto nascosto per dieci anni, non lo hanno detto a nessuno, nemmeno a Philip e a Diane. Ecco perché Max non ha mai dato voce ai suoi sentimenti, non ha mai chiesto a Liz di uscire con lui, quando erano alle medie, quando lei sperava che lo facesse."

"Ma se fosse così, perché il cambiamento improvviso? Perché ha cominciato ad uscire con lei?"

"Te l' ho detto. Lo ha costretto Liz. Non ha accettato un no per risposta, una volta che ha saputo … "

"Lui glielo ha detto?"

"Max non ha avuto molta scelta. Doveva pur dirle qualcosa e, a quanto pare, la verità è tutto quello che ha saputo trovare, con così poco preavviso.

Vedi, Jeff, nostra figlia non era destinata a sposare un alieno … a quanto pare, era destinata a morire in una stupida, insensata sparatoria.

E’ stata lei a fermare quel proiettile che lo Sceriffo non ha mai ritrovato e che l’avrebbe uccisa se Max non l’avesse impedito. Né una intera vita di paura, né le promesse fatte a sua sorella e a Michael di non rivelare a nessuno la verità su di loro, sono stati sufficienti a lasciare che Max permettesse a Liz di morire dissanguata sul pavimento del Crashdown.

Così Liz lo ha saputo, Maria lo ha saputo, Alex lo ha saputo. Credo che l’epidemia di fidanzamenti tra gli adolescenti di questa città e il matrimonio di Max e Liz, siano collegati a questo segreto. Max ha buttato via tutto quello che aveva sempre tenuto in grande considerazione, senza pensarci un attimo, ha messo da parte le paure di tutta una vita ed ha guarito Liz. Ha dissolto il proiettile ed ha guarito la sua ferita, proprio lì, sul pavimento del Crashdown. Quei due turisti pazzi sono stati gli unici a dire la verità.

Da allora Max ha fatto del suo meglio per stare lontano da Liz, per proteggerla dall’ ‘abisso alieno’, come lo chiama lui. Ma lei non ha voluto saperne. Poi, dopo che sono fuggiti … Be’ credo che Angela abbia ragione. Max è il ragazzo che i suoi genitori hanno cresciuto per essere, proprio come Liz è la ragazza che noi volevamo che diventasse."

"Ma se lui è alieno … voglio dire … sono compatibili?"

"Da quello che hanno detto nelle email e dallo scintillio negli occhi del tenente DelGado, Max e Liz sono compatibili quanto basta … sia che noi avremo dei nipotini o no. Dio, è così strano. Fino a ieri saremmo stati sconvolti se avessimo pensato che Liz fosse incinta, ora siamo qui a sperare che un giorno sia possibile per lei rimanere incinta. Ma quello che mi preoccupa siete … tu e Max."

"Lui ha salvato mia figlia, lui l’ama e lei ama lui. Sì, Nancy, gli darò una possibilità. Questo spiega molte cose, anche se avrei preferito che avessero aspettato comunque."

"Credo che Diane abbia ragione, Jeff. Io credo che avrebbero aspettato, se noi non avessimo esagerato. Ma quello che è fatto è fatto. Io voglio che mia figlia torni nella mia vita … e anche mio genero."

Lui l’abbracciò e le fece scorrere le dita tra i capelli, baciandole poi la fronte. "Anche io, cara. Anche io."

* * * * *
   
 
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