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Autore: Agnese_san    06/06/2014    0 recensioni
"L’ho pensato anche io, fino a che non ho visto … Erano entrati insieme dalla porta ed avevano cominciato a separarsi. Poi, quando ci hanno visto seduti qui a guardarli, sono tornati vicini e le loro mani si sono strette. Io penso che siamo stati NOI a spingerli a stare insieme."
What If 1x16
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liz Parker, Max Evans, Un po' tutti
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Parte 55

08:00 AM – Aeroporto Municipale di Roswell, New Mexico.

Quando il C-12 si fermò sulla pista dell’Aeroporto di Roswell, Max guardò Liz.

"Bene, piccola. E’ arrivato il momento dello spettacolo. Cosa pensi che faranno, quando ci vedranno? Voglio dire, anche senza sapere dell’affare ‘non di questo mondo’, pensi che accetteranno il fatto che ci siamo sposati e che è per sempre?"

Lei gli strinse la mano per rassicurarlo, poi sorrise. "Max, quattro settimane fa, tu mi hai dato il coraggio di fuggire. Credo, che se fosse necessario, potresti farlo di nuovo."

"Ascoltate un po’, voi due." disse Sandman "Il Capitano e il Tenente hanno detto che i vostri avevano accettato l’idea, inoltre il vecchio Sandman è qui per proteggervi. Se la cosa non dovesse funzionare, ce ne torneremo all’aereo e voi scomparirete a Dreamland fino a che non avrete tutti e due diciotto anni. Potremmo fare una fortuna se Max, nel suo tempo libero, facesse qualche mimetica." Quando li vide sorridere entrambi, Sandman si fece serio. "Andrà tutto bene, davvero. Loro vi amano e voi amate loro. Queste cose funzionano sempre."

Lo Sceriffo aveva portato, con un van, le due coppie in una piccola sala dell’aeroporto. In qualche modo, era ancora preoccupato per la sicurezza. Ancora non avevano trovato i tre uomini mancanti, così, il giorno dopo il suo matrimonio, era lì, determinato che niente di brutto potesse accadere sotto il suo sguardo. Aveva già dedicato troppo tempo e sforzi a Max, a Liz e ai loro genitori, per permettere che adesso qualcosa andasse storto. Andò sulla pista, incontro all’aereo, per scortare quei due all’incontro con i loro genitori.

Quando la prima persona scese dal velivolo, Jim ebbe pochi dubbi che non si trattasse della loro guardia del corpo. Lui sorvegliò velocemente l’area, da dietro gli occhiali che indossava. Portava una mimetica, non convenzionale ma molto efficace – Jim si chiese dove avrebbe potuto procurarsene una – e dimostrava di conoscere bene il suo mestiere e, soprattutto, era in modalità protettiva. Jim era ancora alquanto preoccupato che i due adolescenti fossero prigionieri dei militari, piuttosto che impiegati. La protettività dell’uomo mise fine ai suoi dubbi. Quando l’uomo diede il suo OK, Max e Liz scesero dalla scaletta, dietro alla guardia, e mentre si avvicinavano, lo Sceriffo poté quasi sentire fisicamente lo sguardo dell’uomo su di lui e l’arma che portava su un fianco, almeno fino a quando Liz disse "Salve, Sceriffo!"

Lui si toccò il cappello. "Liz … Max … E’ da un po’ che non ci si vede. Credo che le congratulazioni siano d’obbligo, Max." e tese la mano.

Quando Max la prese sorridendo, Sandman non si rilassò visibilmente, ma Jim notò che ora il suo esame escludeva lo Sceriffo, che era stato evidentemente classificato tra i ‘buoni’.

"La vostra gente è nella sala delle conferenze. Credo che voi sei potrete parlare lì." Continuando, guardò Sandman. "Ho già esaminato la sala. Ha una sola porta e, davanti al terminal, ho appostato un mio uomo." Sandman annuì in approvazione. Lui sapeva apprezzare un altro professionista.

"Sono oltre quella porta." disse Jim, entrando con Sandman nella piccola anticamera. "Noi due potremmo probabilmente aspettare qui, fino a che non avrete sistemato gli affari di famiglia." Sandman annuì. Avrebbe funzionato e lui voleva avere la possibilità di parlare con lo Sceriffo sulla sicurezza per la durata della visita.

"Max, Liz, prendetevi il vostro tempo. Noi saremo qui fuori."

Quando i due ragazzi oltrepassarono la porta, Jim Valenti guardò Sandman. "Quanto è seria la minaccia contro Max e Liz?"

"Non ne sono sicuro, ma quando si ha a che fare con i pazzi, non si lascia nessuna possibilità. Normalmente, non sarei molto preoccupato per Max. La prima volta che l'ho incontrato si è liberato di me con una facilità imbarazzante."

"Max si è battuto con te?"

"E’ stato un equivoco. Lui pensava che il Governo degli Stati Uniti avesse rapito Liz. Era pronto a combattere tutto il dannato Governo."

"Sono contento che sia tutto chiarito. Max non è un cattivo ragazzo e non avrei voluto che si fosse fatto del male."

Sandman fece una smorfia. "Diavolo, lui si stava trattenendo quando mi ha messo KO. Ma credo che se il Comandante non avesse parlato con lui … Cielo, non so cosa avrebbe potuto fare. Lui ama veramente quella ragazza, spero che i genitori di lei se ne rendano conto. Ad ogni modo, nonostante le sue capacità – e anche Liz sta diventando piuttosto brava – ho notato che se hai attorno parenti ed amici, tendi a distrarti, a perdere il fuoco, ad abbassare la vigilanza. Ecco perché sono qui.

Non sono prigionieri, Sceriffo. Appena avremo preso quei pazzi, al Governo degli Stati Uniti non interesserà se loro faranno avanti e indietro a loro piacimento. E’ solo che sono troppo preziosi, troppo importanti per l’intero dannato mondo, per tutti, per correre il rischio che accada loro qualcosa. Ecco perché sono qui."

Valenti annuì. Gli piaceva quel giovane uomo così veemente. "Dove hai preso questa mimetica?"

Sandman sorrise. "Buffo che tu me l’abbia chiesto … "

Ci vollero venti minuti prima che le sei persone uscissero dalla sala delle conferenze. Molto prima di allora, Jim Valenti e Sandman erano diventati amici.

* * * * *

I quattro genitori videro aprirsi la porta e prima Liz, poi Max, entrarono, tenendosi per mano e guardando i loro genitori con evidente apprensione. Diane e Nancy furono le prime ad alzarsi. Diane abbracciò Max, mentre Nancy abbracciò Liz. Per quando interruppero gli abbracci, i mariti furono al loro fianco. Sorridendo attraverso le lacrime, fu Diane a parlare per prima. "Così, finalmente, ho la possibilità di abbracciale l’ALTRA mia figlia." disse, prendendo Liz tra le braccia, mentre Philip abbracciava Max. Quando Philip lo lasciò, Max sollevò lo sguardo per trovarsi davanti Jeff e Nancy.

"Max," disse Jeff "recentemente io e Nancy abbiamo fatto delle letture interessanti … sulla sparatoria al Crashdown, su come tu hai salvato la vita di Liz. Noi ti dobbiamo di più … più di quello che potremo ripagarti." Quando Max si avvicinò per stringere la mano che Jeff gli stava tendendo, una piangente Nancy scosse la testa esasperata. "Uomini! In famiglia, non ci si stringe la mano, ci si abbraccia."

Passarono cinque minuti prima che i Parker smettessero di abbracciare Max e gli Evans di abbracciare Liz ma, alla fine, i due ragazzi si sedettero, uno al fianco dell’altra. Max cercò di spiegare ai suoi la storia del ‘non di questo mondo’, ma Diane sollevò una mano. "Sappiamo tutto, Isabel ci ha parlato. Ma credo che tuo padre avesse sempre saputo, o almeno sospettato, e forse anche io. Non posso credere che voi due abbiate potuto pensare che questo avrebbe fatto qualche differenza, che noi non avremmo potuto accettarvi."

"E questo vale anche per noi, Max." disse Jeff Parker. "Liz ti ha scelto, questo è evidente, e la faccenda aliena … be’, se non turba lei, certamente non turberà noi. E, sai? I tuoi genitori non hanno avuto figli loro, vi hanno adottato ed hanno avuto due ragazzi meravigliosi. Potrete farlo anche voi."

Max e Liz si guardarono con un’espressione piuttosto perplessa … prima di afferrare il significato di quelle parole.

"Oh … uh … non è così." disse Liz. "Voglio dire, Max è un alieno, questo è vero, ma lo siamo tutti. Apparteniamo tutti alla stessa specie. La Terra è solo una colonia perduta della gente di Max. Voglio dire … " e cominciò ad arrossire " … noi potremo avere dei bambini … una quantità di bambini. O, almeno, questo è il programma."

Max annuì, chiedendosi cosa intendesse dire Liz con ‘una quantità’.

"Uhm … sì." disse " … Voglio dire, non subito … ma col tempo … " continuò, guardando in maniera difensiva Jeff Parker.

Diane notò il sottile sorriso sul viso di sua nuora. ‘Perché ho la sensazione che l’affermazione dell’uomo di casa non è vincolante ai fini dell’attuazione del programma?’ pensò tra sé e sé. Ma non era importante per lei. Per la prima volta, nell’ultimo mese, Diane Evans era veramente felice. Aveva di nuovo i suoi bambini … una nuova figlia … e la promessa futura di tanti nipotini. Le cose non potevano andare meglio.

Jeff Parker guardò i due ragazzi, battendo gli occhi per trattenere le lacrime. Aveva sempre saputo che Liz non era veramente sua, che lui se ne stava prendendo cura fino a che non avesse incontrato il VERO uomo della sua vita. Solo che non si era aspettato che lo trovasse così presto, o in quel modo. Ma non c’erano dubbi che quei due si amassero, che Max sarebbe morto piuttosto di permettere che qualcosa ferisse Liz e che, anche se erano molto giovani, quei due erano fatti uno per l’altra. Lui era più che contento.

Philip guardò la coppia felice … e Jeff Parker. Lui empatizzava col vecchio Jeff. Anche lui stava per perdere una figlia. Ma non li si perdeva veramente, la famiglia diventava solo più grande.

"Non so se voi due lo avete saputo, ma abbiamo organizzato un ricevimento per il vostro matrimonio. Visto che siete fuggiti e vi siete sposati senza di noi, non abbiamo avuto modo di festeggiare con voi così, ora ne avremo la possibilità. Andiamo ad incontrare tua sorella e i tuoi amici. E’ ora di festeggiare."

Nancy annuì entusiasta, senza lasciare le mani né di sua figlia, né di suo genero. "E’ ora di festeggiare." ripeté "Oggi è una bellissima giornata e niente la guasterà. Niente."

Naturalmente, la sua previsione non fu molto ACCURATA.

* * * * *

02:00 PM – Circolo Sportivo Desert Springs – a due chilometri ad est di Roswell, New Mexico.

"Vorrei presentarvi mio genero e mia figlia, il Signore e la Signora Max Evans." disse Jeff Parker, guidando i due verso il ventoso palco sistemato nel patio del circolo. Era un piccolo ricevimento, offerto da entrambe le coppie di genitori. Erano presenti solo i Parker, gli Evans, i Valenti (il cui matrimonio era ancora un segreto), Maria, Isabel, Tess, Michael, Alex e Kyle.

Ma fu un momento di gioia per Max e Liz. Il loro più grande desiderio era stato che i genitori accettassero il loro matrimonio ed entrambe le coppie avevano ampiamente chiarito di averlo fatto. Avevano fatto colazione con i loro genitori, sotto lo sguardo attendo di Sandman, e mentre Jeff e Nancy cominciarono a conoscere e ad amare Max, Diane e Philip fecero altrettanto con Liz.

La giovane coppia raccontò quello che era successo nelle ultime quattro settimane più accuratamente possibile, lasciando da parte i dettagli più espliciti. Per i genitori, fu chiaro che quella non era stata una semplice alzata di testa. Liz mostrò loro anche qualcuno dei suoi neonati poteri, spiegando che erano ancora deboli, ma che stava cominciando a controllarli.

Max e Liz si amavano, ma non avevano mai smesso di amare i loro genitori e non riuscivano ad immaginare di essere più felici.

Ma quando ritrovarono i loro amici – amici che non vedevano da oltre un mese, amici con proprie storie da raccontare sui loro fidanzamenti – la loro felicità fu veramente completa.

"Così, Ria, sei riuscita ad incastrarlo?" disse Liz.

Maria fece un largo sorriso. "Sì, il Ragazzo dello Spazio, qui, è fuori dal mercato."

"Sì, ma lei dovrà ancora finire di pagare l’anello." disse Michael scherzando e guadagnandosi un pugno sul braccio da parte di Maria. Max si voltò per parlare con sua sorella, solo per trovare lei e Alex in un angolo del locale, persi negli occhi dell’altro. Dette una leggera gomitata a Liz e li indicò con la testa. "La Principessa di Ghiaccio e Alex." disse Liz "Chi l’avrebbe mai pensato?"

La festa continuò e passò un’altra mezz’ora prima che Liz si sentisse toccare una spalla. Si voltò per trovare una ragazza dai riccioli biondi che la guardava. "Liz, noi non ci siamo ancora incontrate. Io sono Tess. Sono venuta con Kyle."

"Piacere di conoscerti, Tess. Prenditi cura di Kyle, lui è un vecchio amico."

"E’ per questo che ho bisogno di parlare con te. Possiamo andare a parlare da sole per qualche minuto?"

Liz e Tess trovarono un posto tranquillo in un angolo della sala, lontano dalla musica e Tess cominciò a sussurrarle nell’orecchio. Liz sorrise. "Certo che ti aiuterò, Tess, ma non riesco ad immaginarlo come un problema. Il ragazzo non ti ha tolto gli occhi di dosso per tutta la sera."

"Sì, be’ … non sono solo i suoi occhi che ho in mente." mormorò Tess, arrossendo. Entrambe cominciarono a ridacchiare, poi scoppiarono a ridere. Immediatamente, divennero amiche.

Jim Valenti non voleva intromettersi nei festeggiamenti per Max e Liz, ma voleva anche che suo figlio e la sua figliastra potessero dividere la felicità sua e di Amy. "Kyle, Maria … vorreste venire dentro al circolo per un minuto?"

Jim ed Amy trovarono una stanza vuota e si strinsero la mano, mentre Kyle e Maria entrarono, guardandoli con sospetto. Fu Maria a vedere per prima l’anello sul dito di Amy e il suo sguardo si posò velocemente sulla mano di Jim, per vedere se c’era il gemello …

"OhmioDio!"

Kyle fu un po’ più lento a capire. Il suo sguardo andò da una squittente Maria a suo padre al viso radioso di Amy … ma alla fine, capì. "Così ora devo chiamarti mamma? Grande!" Poi, guardando Maria, continuò "Ma ora devo avere a che fare con una sorella? Addio alle serate in mutande davanti alla televisione … "

Maria si avvicinò alla madre e a Jim prendendo entrambe le loro mani. "Sul serio … voi due … non potrei essere più felice. Non posso essere più felice per voi."

"Anche io, papà … mamma." disse Kyle.

"Bene, Kyle." disse Maria "Quello che adesso dobbiamo fare è farti fidanzare con quella biondina … Tess, vero? Poi noi due ce ne andremo. Questi piccioncini non devono sentirsi inibiti dalla nostra presenza."

"Kyle non hai assolutamente bisogno di affrettare la tua relazione." disse Amy "Voi ragazzi avete tutto il tempo del mondo."

"In effetti, io sarei tentato ma Tess sembra preoccuparsi ogni volta che le vado vicino. Come se, in qualche modo, pensasse che noi non siamo compatibili."

"Oh, io ne parlerei con Liz, Kyle. Credo che tu stia mal interpretando Tess."

"Basta parlare di matrimoni. Abbiamo già due sposini da festeggiare e penso che questo ci basterà per un po’. perché non torniamo alla festa? Potremo avere i nostri festeggiamenti familiari più tardi." disse Jim Valenti.

Tornando nel patio, Jim guardò Maria in un modo diverso. Ora era la sua nuova figlia. Sandman gli aveva parlato dei poteri di Liz, di come li aveva avuti. Gli aveva detto che, stando a quanto aveva affermato Nave, anche Alex un giorno li avrebbe avuti, dallo stretto contatto con Isabel. Lo scambio di fluidi tra una donna e un uomo era certamente più lento, ma sarebbe successo.

Doveva parlare con Maria. Sarebbe stata una sua scelta, ma lei doveva comprendere che, con il matrimonio con Michael, i cambiamenti sarebbero avvenuti e sarebbero stati permanenti. Dubitava che per lei avrebbe fatto differenza, ma la sua vita sarebbe stata senz’altro più facile se non avesse sposato qualcuno che non fosse un alieno … come avrebbe fatto Kyle.

A Jim piaceva veramente la biondina col la quale usciva suo figlio, poteva vedere quanto Tess rendesse felice il ragazzo. Forse Kyle sarebbe stato abbastanza fortunato da ricevere un sì e da vivere una vita normale. Jim aveva capito che l’abisso alieno poteva non essere un’assoluta benedizione e la sua impressione si rinforzò quando, uscendo dall’edificio, vide Sandman, la guardia del corpo di Liz.

* * * * *

Avevano programmato bene la tempistica, tutti e tre. Il sole era alle loro spalle, mentre risalivano la sponda del torrente. Nessuno, nel patio, stava guardando nella loro direzione ed erano già arrivati ad un centinaio di metri dai bersagli, a portata di tiro degli AT-4 antiuomo.

"Ci siamo." disse uno degli agenti, e tutti e tre si prepararono ad aprire il fuoco. I due agenti erano esperti, Schreiber un po’ meno, ma preparò goffamente la sua arma.

Mentre Jim usciva dall’edificio con sua moglie e i due ragazzi, captò un movimento con la coda dell’occhio e riconobbe immediatamente il pericolo. I tre uomini con i lanciarazzi erano controsole rispetto a Sandman e lui non li avrebbe mai visti in tempo. Non c’era nessuna possibilità che quei tre fossero lì con propositi innocenti - quelle armi non erano nemmeno permesse in mani civili - e si stavano preparando a sparare.

Un centinaio di metri era un raggio di tiro lungo per una pistola, ma non aveva altre opzioni. Tirò fuori la sua .357 Magnum, sapendo che a quella distanza, sarebbe stato un tiro difficile anche contro un unico aggressore e che sarebbe stato impossibile colpirli tutti e tre, almeno prima che uno di loro avesse il tempo per fare fuoco. Ma non aveva scelta …

Gli occhi di Sandman videro Valenti irrigidirsi e gli si rizzarono i capelli sulla nuca. Prima che la pistola dello Sceriffo avesse lasciato la fondina, lui si mosse. La minaccia arrivava controsole e si tirò indietro, lateralmente, per riuscire a vederla. La sua pistola si stava già sollevando, quando vide i tre uomini, due di loro già pronti a sparare. Mentre prendeva di mira quello che sembrava più pronto a fare fuoco, cominciò a premere il grilletto … poi si fermò quando la testa dell’uomo si piegò all’indietro in modo innaturale. Un punto per lo Sceriffo. Spostò velocemente la mira sul secondo uomo, pregando che lo Sceriffo mirasse al terzo, che stava ancora trafficando con l’arma e non era pronto a sparare.

Lo sparo dello Sceriffo attirò gli sguardi di tutti quelli che stavano nel patio, di tutti tranne quello di Sandman. Erano ad una festa, erano felici, circondati da amici e parenti, e tutti gli alieni avevano abbassato la guardia. Liz e Tess, prese nelle loro strategia per dare la notizia a Kyle, erano un bersaglio facile. Tutto sarebbe finito prima che uno di loro avesse potuto lanciare un’esplosione di energia.

Jim aveva mirato al centro della massa, ma aveva sparato troppo velocemente, la mente distratta dagli altri due aggressori. Il tiro era stato alto ed era stata pura fortuna che avesse colpito la fronte dell’uomo. Ma il secondo uomo era già pronto a sparare. Jim mirò al centro del suo petto e fece fuoco.

I proiettili della .357 e della calibro 9 trapassarono il cuore dell’uomo quasi simultaneamente e Sandman imprecò sottovoce. Lo Sceriffo era stato bravo, ma sparare allo stesso uomo avrebbe reso impossibile colpire il tempo il terzo. Comunque, doveva tentare.

Lo Sceriffo si rese immediatamente conto di quello che era successo, spostò la pistola e sparò ma, mentre ancora sentiva il rinculo, vide il lancio del razzo.

Quando il proiettile della .357 lo colpì nel cervello, Schreiber morì quasi all’istante. Forse non si rese nemmeno conto di aver potuto lanciare il razzo antiuomo, ma la sua mira fu buona e il razzo andò dritto nel patio, portandosi dietro il suo carico di distruzione letale.

Per Jim Valenti il tempo sembrò fermarsi. Il razzo dell’AT-4 viaggiò a 250 metri al secondo e quel quarto di secondo gli sembrò durare minuti. Vide Sandman che continuava a sparare, sperando nel miracolo di riuscire a colpire il razzo al volo. Ma non sarebbe successo. La scena si era improvvisamente trasformata da felicità completa in condanna imminente.

Sentì, piuttosto che vedere, Kyle fare scudo ad Amy col suo corpo e, in quella frazione di secondo, Jim riuscì a provare un grande orgoglio paterno. Fece un passo verso Maria, nel tentativo di farle scudo … anche lei aveva visto la morte arrivare e la sua mano si era alzata come a scansare la distruzione. Jim cercò di mettersi davanti a lei, ma non ci riuscì e fu scagliato all’indietro dall’esplosione prima di arrivarle vicino.

La granata aveva percorso 75 metri ad una velocità di 250 metri al secondo. L’esplosione di energia aveva percorso trenta metri alla velocità della luce. La granata esplose quando l’energia la colpì … la testata si disintegrò e perfino i frammenti furono rigettati nel deserto a diversi metri dai bersagli predestinati.

L’unico che rimase ferito fu Jim Valenti, gettato a terra dal margine dell’esplosione di energia. Sollevò lo sguardo per vedere una spaventatissima Maria … e l’incandescenza dorata che cominciava appena a sparire dalla sua mano, mentre Michael la stava confortando.

‘Quello che è fatto, è fatto.’ pensò Jim, sorridendo dentro di sé.

"Maria, Michael. Subito dentro il circolo. A quanto pare voi due avete i preparativi per un matrimonio da fare. O devo prendere il fucile dall’auto della Polizia, Michael?"

"Uhm … no, Sceriffo. Uhm … Il matrimonio va bene." disse Michael.

Si sposarono una settimana dopo, con Liz come testimone e Tess ed Isabel come damigelle.

E sarebbero TUTTI vissuti felici e contenti.

Fine

* * * * *


NDA: A domani con L'epilogo :D
   
 
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