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Autore: Dalinda    05/06/2014    1 recensioni
Una ragazza. Un incubo. Una famiglia distrutta. Un ragazzo le stravolgerà la vita. Un'inconveniente li separerà. Un viaggio per affrontare il suo incubo.
Come finirà?
Seguite la storia e lo scoprirete! Fatemi sapere se vi piace! :3 :)
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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-Change of Role-

 
(Zayn’s pov)
 

Questa situazione è tremendamente stupenda ed eccitante. Il fatto che sia impotente, sotto di me, sudata e accaldata è tremendamente eccitante, soprattutto se sta così a causa mia! La osservo compiere questi movimenti in modo così naturale. Il fatto che Celine le abbia affidato me è stata una notizia stupenda! Ho intenzione di farla confondere talmente tanto da non riuscire più a ricordare il suo nome. Compì l’ennesimo movimento avvicinandosi talmente tanto al mio viso che avrei potuto leggerle la mente. Mi morsi il labbro inferiore per poi lasciarlo non appena si abbassò e staccò il suo sguardo dal mio, osservando un angolo lontano da noi.
“Che succede?” le chiesi notando che non avevo più la sua attenzione. Devo essere io la sua unica attenzione!
“Nulla!” scosse la testa, mantenendo lo sguardo basso.
“L’allenamento è finito per oggi!” le comunicai mi alzai e lei mi imitò. Respirò profondamente, e si diresse verso la porta della palestra. La chiamai e lei si voltò rivolgendomi uno sguardo scocciato. Velocemente e prima che possa capire le mie intenzioni mi avvicinai a lei, le strinsi i fianchi abbastanza forte. Volevo lasciarle un segno che le facesse capire che lei è mia e di nessun’altro. La avvicinai al mio viso talmente tanto che i nostri respiri si confondevano. Le osservai un’ultima volta gli occhi pieni di incomprensione e di sorpresa, e feci congiungere le nostre labbra. Lei non ricambiò il mio bacio, così continuai in modo più insistente e prepotente. Rimase immobile, così, riluttante, mi concentrai sul suo collo. Iniziai a lasciarle una lunga scia di baci sulla pelle umida e iniziai a mordicchiarle un’area, sotto l’orecchio, e a succhiarlo con fare insistente. Stavo cercando in tutti i modi cercando di farla reagire alle mie provocazioni, ma senza risultati. Ad un tratto sentii un dolore sempre più insistente nello stomaco. Mi allontanai dalla sua figura, tanto da potermi piegare leggermente. Quella figlia di puttana mi aveva dato un pugno nello stomaco? Non ci credo. Mi lasciò lì e oltrepassò la porta della palestra.
 

(Andrea’s pov)

 
Matt cercò in tutti i modi di stuzzicarmi durante quello che sarebbe dovuto essere il nostro allenamento. Fortunatamente non mi avevano assegnato un cinquantenne con la pancia e senza capelli! Non so perché, ma alla vista di quel posto le mie più grandi aspettative riguardavano questo. La cameriera ci portò i nostri frullati, che prendemmo in onore dell’invito che mi aveva fatto Matt, prima di scoprire che dovesse allenare me.
“Allora… ti è piaciuto l’allenamento?” chiese cercando il mio sguardo. Annuii, sorseggiando il mio frullato.
“Tornerai allora?” chiese nuovamente. Risposi allo stesso modo di poco prima, mantenendo il mio sguardo basso.
“Ti piace?” chiese cercando in tutti i modi il mio sguardo, che però gli negavo.
“Cosa?” chiesi a mia volta rivolgendogli un veloce sguardo, sfuggente lo definirei.
“Il frullato!” chiarì indicandolo con il viso. Annuii tornando a bere .
“Sei bellissima…” affermò ad un tratto.
Sorrisi per quell’affermazione, detta così senza un motivo! Lo osservai intensamente e sembrò essere confermata dal suo sguardo, che osservava ogni mia caratteristica.
“Mi piacciono i tuoi occhi! Sono stelle luminose, che trasmettono energia e illuminano tutto ciò che incontrano!” disse con fare dolce.
Non che mi innamorassi con poco, anzi… non sono affatto il tipo romantico, ma quelle parole, dette in quel modo e da uno come lui, dopo molto tempo che non ne sentivo, non so… fu come se non mi stessero poi tanto antipatiche!
“Dì la verità! Quanto hai scommesso per dire queste stronzate?” disse un tipo biondo, familiare, alle spalle di Matt. Si voltò verso di noi, aveva gli occhi di un azzurro molto profondo, in cui sarei potuta annegare, trasmettevano sicurezza e protezione. Aveva i capelli alzati in un ciuffo e la pelle chiara. Sembrava davvero un bravo ragazzo, di quelli perfettini e che erano allergici alle cose pericolose, eppure dal modo in cui parlava sembrava tutt’altra persona. Matt che era seduto di fronte a me fece una faccia a dir poco sconvolta, che incoraggiò il biondino a parlare.
“Duecento? Su dai… non le ho ancora detto che hai scommesso di portartela a letto entro sta sera!” disse, ammiccando un sorriso strabiliante, il quale gli dava un’aria ancor più innocente.
“Fatti i cazzi tuoi!” ordinò urlando Matt alzandosi dal suo posto e rivolgendosi verso il biondo.
“È la verità Matt?” chiesi rivolgendomi a lui sconvolta. Non pensavo che fosse così! Mi sarei aspettata di tutto, meno che questo.
“Diglielo!” lo incoraggiò il biondo nuovamente. A tal punto Matt lo prese per la maglia e lo alzò da terra. Il ragazzo, che sembrava così innocente, era decisamente più basso di Matt e meno muscoloso, ma non si risparmiò dal sputargli in viso e dargli un pugno in viso, che gli permise di ritoccare terra. Matt non si risparmiò dal dargli un pugno sullo stomaco che fece piegare in due il ragazzo, prima che i due fossero divisi dal gestore del locale e Matt cacciato via. Rimasi accanto al ragazzo biondo, che aveva ora l’attenzione di tutti i dipendenti. Accettò un bicchiere d’acqua offertogli da una cameriera, per poi alzarsi e andarsene senza dire una parola di più.
“Ehi...” urlai, seguendolo fuori dal locale in cui eravamo. Lui camminava con fare sicuro e tranquillamente. Al sentire la mia voce si voltò e mi rivolse uno splendido sorriso.
“Ce l’hai con me?” chiese inarcando un sopracciglio.
“Sì! Come ti chiami?” chiesi curiosa, come sempre.
“Non mi chiamo, mi faccio chiamare!” rispose sorridendo nuovamente.
“Dai… non scherzare seriamente…” lo esortai a rispondermi, in lui c’era qualcosa di molto familiare, il suo sguardo, il modo in cui sorrideva, il modo in cui parlava.
“Niall!” disse infine. A quel punto mi si accese la lampadina. Niall! Il Niall della discoteca, della sera precedente, il Niall che ho baciato, e che è riuscito a farmi sentire come nessuno aveva fatto fino ad allora! Il Niall che mi sembrava conoscere da sempre, eppure non era così.
“Andrea!” affermai con un filo di voce e il suo sorriso s’illuminò, come i suoi occhi, da ciò capii che anche lui mi aveva riconosciuta! Ed ero felice che non mi avesse dimenticato. Che non fossi stata una fra tante. Da cosa avevo la certezza di questo? Indiscutibilmente dai suoi occhi: luminosi, protettivi e pieni di sentimenti!
 

(Emily’s pov)
 

Uscii dalla palestra con decisione. Sì, adoravo quel suo contatto fisico, mi faceva morire, ma non potevo farmi trasportare da quelle sensazioni ed emozioni. Lui mi avrebbe portato al macello! Uscii dall’edificio ed iniziai a camminare verso il parcheggio, scorsi una macchina nera e che avrebbe potuto dare nell’occhio in mezzo a tante altre. Da quella macchina provenivano delle voci e delle voci fin troppo forti, una era profonda e familiare, mentre l’altra era totalmente l’opposto. Mi avvicinai sempre di più e con molta cautela. Ora ero dal lato opposto da cui provenivano le voci, appoggiata alla stessa macchina.
“Non puoi sprecare tutto il tuo tempo insieme a delle troie!” disse la voce stridula.
“Non puoi parlare così! Non le conosci affatto!” urlò, spazientita, la voce più profonda.
“Invece sì! Le sorelle Bennett sono come la madre, Jake! Tu puoi avere un futuro migliore di quello di tuo padre!” urlò a sua volta l’altra voce.
Le sorelle Bennett? Jake? Madre? Cosa?
“Non è come credi, Scar… loro fanno solo parte del mio lavoro!” chiarì, ora, più calmo Jake.
“Quindi il tuo lavoro è farti le troie?” ribattéla così detta Scar. A quelle parole la mia rabbia salì al limite ed uscì dal mio covo, affrontando faccia a faccia quella sottospecie di ragazza che riusciva solamente a giudicare le persone senza nemmeno conoscerle, e di certo non avrei mantenuto la calma.


CIAO BELLISSIME!!!
come state? io spero bene... mi scuso per eventuali errori e per il fatto che sia un po' corto, ma non sono riuscita a fare di più, mi diapiace ma riuscirò a farmi perdonare spero... non vedo l'ora di sapere che ne pensiate... del cambio di pov così frequente e dei fatti narrati e nel modo in cui sono narrati... :* a prestissimo!! baci!! :* :* :* :3 :3 <3 <3
 
 
 
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