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Autore: F_MStella    06/06/2014    0 recensioni
Questo è il diario di Yuna, una ragazza di 17 anni che si ritrova con una penna in mano e un disperato bisogno di aiuto: la società, i suoi coetanei, la moda e quant'altro, l'ha etichettata come "sfigata" e lei vuole capire se effettivamente sia così. Non ama ciò che i suoi coetanei amano, osserva con curiosità l'umanità che la circonda, ponendosi tante domande sulle persone e sui loro atteggiamenti. Affiderà alle pagine bianche del suo diario stralci della sua vita, in un periodo di tempo che dovrebbe comprendere un anno. Yuna scrive perchè vorrebbe capire il mondo ma forse capirà ben altro...
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi, sono tornata e non so se ne puoi esserne contento. Ho riletto quello che ti ho scritto qualche giorno fa e convengo che un diario dovrebbe sapere anche cosa mi piace fare. Bene, devo dire che mi piace studiare: con questo non voglio dire che mi piaccia la scuola. Sono curiosa e cerco di conoscere le cose semplicemente perché mi piace farlo, non per prendere solo dei voti alti; penso che questa sia una grande differenza tra me e alcune mie compagne di classe che, studiando solo per avere un otto o un nove, il giorno dopo dimenticano cosa hanno studiato. Ti chiederai: perché hai una misera media del sette? Semplicemente perché non riesco a studiare ciò che mi obbligano a studiare a scuola e per quieto vivere mi limito a leggere le pagine che ogni giorno mi assegnano. Imparare un argomento che ti appassiona davvero, invece, è qualcosa che ti resterà dentro per tutta la vita e difficilmente lo dimenticherai. Oltre a questo, purtroppo, ho moltissimi altri interessi: mi piace la musica, l’arte, il teatro e l’equitazione. Ho detto “purtroppo” perché, a quanto pare, avere molti interessi non è un pregio; oltre a non avere il tempo di coltivarli (e quindi una frustrazione nel non poterli portare avanti), anche se decidessi di dedicarmi a tutte queste passioni, i miei coetanei mi bollerebbero come una asociale perché non ho il tempo di uscire con loro. Ti dirò: ogni tanto mi diverte uscire di sera ma pensare di farlo tutti i sabato mi da’ la nausea. Mi piace frequentare posti tranquilli, dove sia possibile parlare con le persone e, soprattutto, andare in questi posti con persone che conosco. Devo confessarti che ho diciassette anni e non mi sono mai ubriacata. E’ bello confessarlo a delle pagine di diario perché non mi guarderanno mai con l’aria perplessa con cui mi guarderebbero i miei coetanei se lo confessassi; comunque, non trovo sia sensato ubriacarsi solo per la voglia di sentirsi male. Non trovo il senso e la necessità di questa cosa. Molte delle persone che conosco, il sabato sera vogliono uscire solo per bere e ubriacarsi: sinceramente, i sette euro di un cocktail preferisco spenderli in altre cose. E’ questo uno dei motivi per cui sono considerata un po’ sfigata e asociale. La mia più grande passione, però, è l’equitazione. Ho iniziato ad andare sui pony a cinque anni, quando mamma ci portava in vacanza negli agriturismi della campagna vicino alla nostra città. Sae Jin e Micha hanno sempre avuto paura del cavallo, anche se Sae Jin qualche volta ci ha provato e, devo essere sincera, sarebbe migliorata molto se si fosse applicata. In realtà, neanche io mi sono potuta applicare molto: ho scoperto, a mio malgrado, che l’equitazione è uno sport per ricchi. Ecco, noi siamo in cinque e con due stipendi che non superano, insieme, i tremila euro. Considera che una lezione privata, di un’ora di tempo, costa sui settanta euro (senza contare che dovrei comprarmi un mio cavallo e accudirlo!); non credo di poter spiegare quello che si provi nel sapere di essere portati per qualcosa e amare quella cosa alla follia ma non avere i mezzi per poterlo fare. E’ una cosa che non dipende da te, perché non è colpa tua se costa tanto o se non hai abbasta soldi per farlo. E’ un’ ingiustizia. Posso dirlo? Sì. E’ indescrivibile la sensazione che si prova cavalcando: un misto di libertà, felicità, potenza, leggerezza. In quei momenti, specialmente quando iniziamo a correre, sento la vita che mi fluisce nelle vene più veloce della luce e più potente di un tornado; respiro a pieni polmoni, sento il vento tra i capelli, mi sento viva più che mai, al centro del mio mondo, nel momento giusto, nel posto giusto. Una sensazione che non capita in altri momenti della mia vita. Ogni tanto cavalco ancora, quando mio padre mi accompagna al maneggio e mi regala qualche ora di libertà: questo miracolo accade una volta al mese. Mio padre ha capito quanto fosse importante per me, mentre mia madre spesso borbotta che è un’inutile spreco di soldi; forse lo dice perché non ha mai avuto la fortuna di provare tutte quelle sensazioni nel fare qualcosa e non gliene faccio una colpa, anzi, mi spiace per lei. Spesso fantastico sul fatto che un giorno avrò così tanto successo che potrò comprarmi un terreno per farne un maneggio; non so esattamente come potrei diventare ricca, dato che non ho nessun talento particolare, ma i sogni sono belli per quello: la maggior parte di essi, sono irrealizzabili, quando ci si sveglia. Comunque, non perdo le speranze che un giorno qualcosa possa cambiare e sono certa che accadrà: bisogna avere sempre fiducia. Per oggi ti devo salutare ma la prossima volta voglio proprio raccontarti di Mattia, il mio migliore amico…Più o meno.
  
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