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Autore: scoiattolo17    06/06/2014    1 recensioni
Il ritorno di Kaori porta qualche novità a Shinjuku (e qualche rospo da ingoiare al caro Ryo). una nuova sfida ricca di insidie per i nostri due sweeper, anche se la vera sfida dovranno combatterla i loro cuori... Siate clementi!! Sono sempre alle prime armi!! Spero vi piaccia... Un saluto a tutti!! :D
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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-Pronto?...Ciao, sapevo che eri già sveglio… Ieri ho fatto un sopralluogo, ed è andata proprio come avevi previsto… la finestra sul retro era rotta e qualcuno si era intrufolato nel locale… non sto nemmeno a dirti cosa ho trovato, non vorrei farti incazzare di prima mattina…- sorrise Kaori mentre parlava al telefono.
 
Il gatto seduto sulla sedia continuava a guardarla parlare con aria diffidente, ogni tanto muoveva la coda o le orecchie e lei lo guardava allegra. Poi ad un tratto Boy girò la testa in direzione della porta ed addrizzò le orecchie. Kaori capì che Ryo era appena arrivato nel corridoio, ma non era entrato. Era rimasto fuori. Forse gli interessava con chi stesse parlando la sua socia alle sei e mezza di mattina? Un sorrisetto malizioso si fece largo sul viso della bella sweeper. Chissà cosa sarebbe successo se…
 
-…adesso però devo andare… non temere ti richiamerò presto… salutami Bradley, dagli un bacio da parte mia, vi richiamerò il prima possibile promesso! Ciao, buona giornata…- Kaori aveva riagganciato.
Rimase in silenzio per un po’ guardando la porta socchiusa, vide Boy scendere elegante dalla sedia sulla quale era seduto ed andare nel corridoio.
Un altro sorrisetto si fece largo sul suo volto. Ma quando vide entrare Ryo sbadigliando col gatto in braccio si girò di colpo cercando di non dare troppo nell’occhio con tutta quell’ ironia dipinta in faccia di prima mattina.
-Che ci fai già alzata a quest’ora?-
-Ma niente… Avevo intenzione di andare a correre… anche se il tempo non promette nulla di buono…- ammiccò quella in direzione della finestra.
-Tu a correre?? Ma dai non farmi ridere… è inutile non sai? Tutta quella cellulite ormai fa parte di te!!- ironizzò Ryo, ma si maledisse poco dopo, mai una volta che gli riuscisse di non offenderla.
-Non temere per me e per la mia cellulite, non lo faccio certo per quello…- continuò lei, senza nemmeno dimostrare un minimo di arrabbiatura nei confronti di lui, né delle cazzate che sparava. Quel comportamento lasciò Ryo stupito ed in ogni qual modo incuriosito. Che fosse diventata meno irascibile?? Oppure dopo anni di convivenza aveva sotterrato l’ascia di guerra? (ndA: ma quale ascia?? Al massimo i mitici martelloni :D)
Certo sta che quell’indifferenza lo lasciò di stucco. E poi da quando in qua non sfoderava più i suoi micidiali martelli? Cosa era cambiato in lei? Se non la facevano arrabbiare i suoi discorsi voleva dire che pesava meno il valore delle sue parole…E se in quell’anno lontana si fosse dimenticata di lui? O peggio… Se si fosse innamorata di un altro??!! Ora che ci pensava poco fa, quando si era nascosto nel corridoio ad ascoltarla, aveva parlato di un certo Bradley… Chi cazzo era questo???
-Con chi parlavi prima al telefono? Non mi sembra l’ora giusta per le telefonate…- chiese Ryo serio, posando Boy sulla sedia
-Di certo l’ora a cui chiamo non ti deve riguardare, che ne sai, magari era una chiamata in America. E non ti deve riguardare nemmeno CHI chiamo; dato che sono abbastanza grande e vaccinata da sapere quello che faccio e da non dover renderne conto a nessuno-
 
Forse la reazione di Ryo non fu delle più moderate. Forse non se ne rese nemmeno conto. Ma in pochi attimi spinse Kaori facendo perno col suo avambraccio per tenerla ferma con la schiena al muro. Il viso di Ryo sfiorava quello della ragazza ma non osava toccarlo, la guardava dritta negli occhi quasi cercando di capire che cazzo le passava dentro la testa; cercando di guardarle dentro. Ma niente riuscì a trovarvi se non ferma ostinazione, tenacia, grinta e soprattutto una strana aria di sfida nei suoi confronti.
-Cosa cerchi di nascondermi Sugar Boy?- chiese Ryo mantenendo inalterate le posizioni
-Non so a cosa ti riferisci…- fece spallucce in risposta la sua socia
-Cazzate- disse Ryo spingendola ancora di più al muro –non mi piace il gioco a cui stai giocando, voglio sapere cosa è accaduto, voglio sapere perché eri al telefono e, soprattutto, voglio sapere con chi-
-perché sennò??! Sentiamo… Cosa fai??- lo sfidò l’altra
Ryo non rispose. Si limitò a sferrare un pugno contro il muro ed a lasciare la presa sulla sua socia. È vero. Che avrebbe fatto sennò? Da quando passava alle minacce con Kaori? Ma il solo pensiero che qualcosa gli stesse sfuggendo dalle mani lo faceva impazzire, e sapere che a sfuggirgli dalle mani era proprio Kaori, la sua Kaori, questo lo faceva imbestialire. Non poteva perdere così il controllo. Doveva calmarsi. Riflettere. Veloce come un lampo si girò e senza dire una parola sparì in corridoio.
 
Kaori era ancora appoggiata al muro. Mani lungo i fianchi. Gli occhi non lasciavano trapelare paura anche se quella albergava dentro di lei. Non poteva farsi vedere debole, ma la verità era che una reazione così da Ryo proprio non se l’aspettava. Stupida Kaori; ma in fondo non eri stata proprio tu a voler forzare troppo la mano e giocare col fuoco? Si sa, a giocare con il fuoco alla fine si rischia di bruciarsi. Beh, poco male. Ryo doveva capire che non aveva più a che fare con la ragazzetta spaurita ed emotiva di un anno prima. Ora era cambiata. Ora sapeva guardarlo negli occhi senza arrossire o senza dover abbassare lo sguardo. Ora sapeva come reggere il confronto con lui.
Un sorrisetto malizioso le fece capolino sul volto mentre si voltava verso la finestra. Povero Ryo. Così rischiava di farsi male.
 
Correva ormai da mezzora quando passò davanti al Cat’s Eyes. Lentamente fermò la sua corsa facendo stretching al muro del locale. Si voltò poi per fare alcuni piegamenti sulle ginocchia. Nel qual tempo osservava metodicamente tutto quello che le era di fronte senza dare nell’occhio. Una, due… cinque auto posteggiate, colore, modello, targa.  Nell’edificio di fronte le finestre; quante aperte, quante chiuse, balconi, tetto.
Se ‘Marshall’ cercava Falcon sicuramente teneva sotto controllo il locale in qualche modo, e lei doveva scoprire come. Doveva stanarlo quel maledetto.
Erano poco più delle 9 di mattina quando Kaori rientrò in casa. Si tolse la maglietta sudata gettandola a terra e veloce corse in bagno. Aprendo la porta si ritrovò di fronte Ryo intento a lavarsi i denti a torso nudo.
-Si usa bussare…- disse quello prima di notare che la sua socia era semivestita ed accaldata.
-scusa, non credevo fossi in bagno…- si scusò subito quella, senza però evitare che le sue guance si tingessero di un lieve rossore. Quello fu come un vittoria per Ryo. Vederla lì, in reggiseno, di fronte a lui, imbarazzata e con lo sguardo basso fu come una rivincita su quello successo nella mattina, quando era stato lui a dover lasciar correre.
Forse quella situazione gli conferiva una certa superiorità sulla donna che veloce stava per andarsene se non fosse stato per un gesto di Ryo che la invitava a restare.
-resta pure, io ho fatto- disse mentre si asciugava le mani.
Passandole affianco ebbe una sorta di brivido caldo che partendo dal basso ventre si propagò fino ai polmoni. Dio se era bella. Dio cosa avrebbe fatto per averla. Ma non poteva. Non voleva. Non era possibile. Non con quella vita. Cosa poteva offrirle lui? Niente. Lui era niente. Non aveva nome, né sapeva dove era nato. Non era niente e niente aveva da offrire la sua esistenza a quella donna.
Si chiuse la porta del bagno alle spalle e vi sostò un attimo assorto nei suoi pensieri. Non sapeva proprio come era riuscito a tirarsi fuori da quella situazione senza fare qualche cazzata. Tipo saltarle addosso.
Sentendo l’acqua della doccia aprirsi i suoi battiti diminuirono e potè fare un respiro profondo dato che il fiato era diventato inspiegabilmente corto subito dopo aver visto la sua bella socia mezza nuda.
‘Sugar Boy stai giocando col fuoco’ pensò maliziosamente Ryo, alzando lo sguardo da terra.
Nel corridoio trovò Boy intento a guardarlo con aria diffidente. Poi si stiracchiò, mosse la coda e veloce scomparve giu per le scale.
 
  
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