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Autore: HappinessNow    06/06/2014    2 recensioni
-Quel libro è scontato.- Mi spaventai a morte e lanciai un urletto stridulo.
Lo sconosciuto si girò e… bellissimo, occhi verdi capelli scompigliati, cos’era? Un angelo venuto a salvarmi?
-Tu chi sei?- Ero sconcertata, e spaventata, e meravigliata e…
-Mi chiamo Andrew, sono del Trinity- Disse svegliandomi, sono certa che la mia bocca abbia raggiunto il pavimento.
-Del Trinity? E dici che “Cime Tempestose” è un libro scontato?- Ribadii
-Sì, ed è scontato anche il fatto che ogni volta che ti succede qualcosa di brutto, vieni qui su questo ponte, cos’è, hai dimenticato di nuovo tua sorella?-
Life is...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Image and video hosting by TinyPic Scontato,
Tutto ciò intorno a me è scontato,
Io, sono scontata. La vita è fatta da piccoli gesti che si ripetono all’infinito, creando un vortice di monotonia squallida, noiosa e ripetitiva. Sì, posso sembrare una di quelle ragazze depresse che si tagliano nel dirlo, ma credetemi, nella mia vita non c’è mai una virgola nel posto sbagliato. Sempre la stessa routine : scuola, casa, compiti, amici, letto. Mai nulla di nuovo!
8 Maggio 2014 06.40 a.m. Dublino
-Helena, Svegliati!- Mia sorella mi sveglia dai miei pensieri depressi facendomi tornare alla normalità.
-Sì Eryn, sto scendendo!- Finisco di mettermi le converse blu e scendo in cucina, ovviamente saltando le ultime quattro scale con un salto.
-Quante volte ti devo dire di non saltare in casa! Sbrigati, sei in ritardo e devi accompagnare Ellie a scuola!- Eryn ha 27 anni ed è mia sorella maggiore, nonché mia tutrice da quando papà è morto, Ellie invece è la più piccola della famiglia ed ha 7 anni. Io invece sono “in mezzo” ho 17 anni e, posso considerarmi la “moglie” della casa. Sono quella che fa la spesa e sbriga le faccende domestiche, Eryn è il “marito” si occupa di guadagnare, anche se riusciamo a malapena ad arrivare a fine mese con il suo stipendio, ed Ellie? Bhe, Ellie non fa niente dalla mattina alla sera.
-Er, saresti il marito peggiore della terra!- Dico facendole la linguaccia.
-Tu invece la moglie peggiore dell’universo!- Okay 0-1 per lei.
Prendo la manina di Ellie e una mela dal frigo e mi incammino verso la porta, prima di aprirla vedo il mio libro preferito (ormai quasi finito) sul tavolino, lo prendo, vuol dire che lo leggerò durante l’ora di educazione fisica, non vedo l’ora di scoprire come finisce! Sono così emozionata!
-Smettila di saltellare e corri a prendere l’autobus o lo perderai!- Eryn è esasperata, la sua aura negativa si percepisce in tutta la casa.
 
Riusciamo a far fermare l’autobus che stava per partire e ci saliamo col fiatone.
-Sorellona, non voglio più andare a scuola con te.- Mi dice, ridacchio e le do un bacio sulla fronte.
-Ti voglio bene anch’io- Le dico facendole il solletico. Ellie si accoccola sul tra le mie braccia e si addormenta.
Mi sento fissata, non so perché ma ho questa brutta sensazione.
Scendo dall’autobus e accompagno Ellie a scuola.
-El, mi raccomando fai la brava-
-Sorellona, ti prego vieni a prendermi in orario questa volta. Ci sono dei bimbi che mi guardano sempre.- Mi dice con quella faccia cucciolosa da strapazzare, non resisto le strizzo un po’ le guance, sono la cosa più morbida che io abbia mai visto in vita mia.
Ohhh mia sorella già una rubacuori, proprio come me, certo.
Non mi ricordo di aver mai pomiciato con un ragazzo nella mia vita, se per questo neanche un singolo bacio a stampo! E non posso considerarmi un abominio, anzi, forse ho qualche capello fuori posto ma con il mio fisico e i miei occhi mi trovo tutt’altro che brutta, tranne le mie tette, eh già penso che sia per questo che i ragazzi non mi guardano neanche, a causa della mia seconda scarsa.
-Certo El, questa volta cercherò di arrivare prima- Le do un bacetto sulla guancia e la saluto
Nonostante sia uscita dall’autobus sento ancora quella brutta sensazione, mi giro per vedere se qualcuno mi sta seguendo, ma a quanto pare, è solo la mia immaginazione.
 
-Heleheleheleheleeee! Mi sei mancata tantissimo.- Quel tornado che è la mia migliore amica mi travolge risucchiandomi in uno dei suoi abbracci più “pucciosi”.
-Alessia! Ma che diamine, non ci vediamo da ieri pomeriggio.- Le dico, sfuggendo dall’abbraccio.
Alessia è l’unica persona che dà quel pizzico di sale alla mia vita, senza di lei sarei di certo perduta e anche se all’esterno può sembrare una di quelle ochette da strapazzo, non lo è affatto, anzi, è stata una delle poche persone che mi hanno sostenuto nel bene e nel male, soprattutto dopo la morte di mio padre.
-Hel, hanno attaccato i risultati del test di matematica. Io ho preso una B ma tu…- dice dispiaciuta.
No! TI PREGO DIO NO! Ho studiato per una settimana intera per prepararmi a questa verifica non può essere.
-Ale, quanto ho preso?- Ho la voce rotta e sto per ammazzare il prof di matematica.
-Non ti scoraggiare Hel, recupererai ne sono certa, e poi tu ha dei vot..-
-Quanto ho preso!?- Grido esasperata, non posso aver predo un voto brutto, a casa gli esercizi mi erano usciti tutti.
-F.- Sussurra con gli occhi fissi sul pavimento.
-COSA?!- Okay, adesso mi stanno guardando tutti, quindi le opzioni sono due:
O ho una macchia enorme di sangue sul sedere,
oppure ho gridato troppo.
Penso sia la seconda, dato che non ho il ciclo.
-No, non posso aver preso F, è andato peggio dell’ultimo test, non ci posso credere.- Lo so per certo, quest’anno mi bocciano.
Suona la campanella, è ora di entrare in classe.
 
 
E’ stata una giornata faticosa, e non ho potuto neanche finire il libro. Mi siedo sul gradino delle scale con la testa tra le mani. Ho voglia di strapparmi i capelli.
-Helena, se vuoi posso aiutarti io con la matematica, sono un genio in questa materia.- Entela sbuca dall’aula B, è una ragazza simpatica, se non fosse per le sue manie di grandezza.
“Farà strada questa ragazza” penso tra me e me compiaciuta.
-Grazie Enty, mi farebbe davvero comodo-
-Santi Helena, scusami se mi permetto, ma non dovresti andare a prendere tua sorella?-
O Gesù Cristo, Ellie!
Non la saluto nemmeno, e mi metto a correre come un fulmine. Prendo la cartella ed esco da scuola, Eryn mi ucciderà. Sto percorrendo la Henry street rischiando quasi di essere uccisa da un camion, quando finalmente arrivo a scuola.
-Signorina Evans, dato che non è venuto nessuno a ritirare Ellie, abbiamo deciso di chiamare a casa.- La guardai scioccata, questo vuol dire che mia sorella è venuta a prenderla, e che mi metterà in punizione, e che non potrò più uscire, e che non potrò sposarmi e..
-Signorina Evans.- Disse risvegliandomi dai miei pensieri.
-E, com’era la faccia di mia sorella?- La mia speranza era palpabile nella stanza.
-Molto, molto arrabbiata, pensi che ha risposto male anche ad una delle nostre maestre.- Oh no, è segnata la mia condanna a morte.
-Grazie mille, arrivederci.- La liquidai, dovevo tornare a casa prima di aggravare la mia situazione.
 
Sgattaiolai in casa silenziosamente per non incontrare la mia assassina, ma…
-Hai fatto di nuovo ritardo.- Giurai di aver sentito un lontano accento siciliano da mafiosa nella sua voce, oppure la paura faceva brutti scherzi.
-Non l’ho fatto apposta Eryn, non ho proprio guardato l’orario.-
-Non mi interessa! Sai che per me è difficile, una cosa ti ho chiesto, hai solo una cosa da fare, semplicemente prendere tua sorella da scuola, sei così nullafacente da non riuscire ad eseguire neanche un compito così banale?- Nullafacente… Adesso basta.
-Io, io nulla facente? Ho 17 anni, la gente alla mia età dovrebbe uscire e divertirsi, non stare a badare alla casa, alle bollette, a cercare di andare avanti a fine mese, e tu? Tu mi chiami nullafacente?! No, Eryn mi dispiace questo non te lo permetto!- Sentii le lacrime uscire per rigarmi le guancie.
-Mi stai dicendo che io invece non faccio niente per te? Per voi?- Urlò stringendo con forza il bicchiere colmo di liquido color ambra, whisky forse.
- No! Affatto. Sto dicendo che se mi dimentico di fare qualcosa, non puoi chiamarmi nullafacente, non nella nostra situazione, adesso basta mi hai stufato.- Uscì dalla porta sbattendola con forza.
 
 
Volevo pensare, e quale posto migliore dell’ O’Connel Bridge? Lì dove il fiume sporco porta via tutte le speranze della gente.
Appoggiandomi sul muretto aprii il libro e mi misi a leggere.
 
"Io gli ho dato il mio cuore, e lui lo ha preso e lo ha stretto crudelmente fino a ucciderlo."
 
-Quel libro è scontato.- Mi spaventai a morte e lanciai un urletto stridulo.
Lo sconosciuto si girò e… bellissimo, occhi verdi capelli scompigliati, cos’era? Un angelo venuto a salvarmi?
-Tu chi sei?- Ero sconcertata, e spaventata, e meravigliata e…
-Mi chiamo Andrew, sono del Trinity- Disse svegliandomi, sono certa che la mia bocca abbia raggiunto il pavimento.
-Del Trinity? E dici che “Cime Tempestose” è un libro scontato?- Ribadii
-Sì, ed è scontato anche il fatto che ogni volta che ti succede qualcosa di brutto, vieni qui su questo ponte, cos’è, hai dimenticato di nuovo tua sorella?-
Rimasi esterrefatta da questa sua dichiarazione.
-E tu come fai a saperlo?!- Okay mi stava spaventando sul serio questo tizio.
-Sono un genio, ma penso che con i tuoi gesti lo capirebbe chiunque.- Odio ammetterlo ma sta facendo un ghigno così sexy che due vecchie turiste stanno fotografando il momento, e io mi sto sciogliendo, letteralmente.
-E sei anche arrogante, a quanto pare.- La frase che avevo in mente era più del tipo “Ti prego sconosciuto dai bellissimi occhi azzurri, sposiamoci e facciamo tanti bambini insieme.” Ma avrebbe di sicuro chiamato la polizia, o il manicomio magari.
-Se per questo oltre a l’essere arrogante sono anche: schietto, crudele, indifferente e megalomane, anche se con le tette che ti ritrovi non so come io faccia ad essere attratto da te.- La mia bocca aveva raggiunto l’inferno, e le mie guance erano diventate viola.
-Cosa?-
-Ah sì, e sono anche uno stalker.- Di nuovo quel ghigno.
-COSA?-
Un altro pizzico di sale in più alla mia vita, anzi la definirei una manciata di sale.
   
 
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