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Autore: Kiki_chan    07/08/2008    4 recensioni
Impara a vivere, perché la morte ha più di un significato. Avanza sicuro, indugiare equivale a morire. Mai voltarsi per rimpiangere. Il passato serve solo a sostenere il presente e a prevedere il domani. E allora vivi, voltati e leggi il tuo futuro.
Torna a casa, Sasuke.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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 Portami via

 Perché io ho sempre chiesto

 alla musica di portarmi via,

 in un mondo dove potessi essere

 completamente

libero di esprimermi.

 

Giovanni Allevi

 

Oblio e Conoscenza

 

C’è questo rumore che mi fa impazzire. È qui vicino a me, lo sento, non sa dire altro che bip bip bip. E allora? lo sfido. Bip, ribatte. O magari semplicemente mi liquida.

Ma ciò che più me lo fa detestare non è il suo volume o il tipo di suono. No, quello che mi da ai nervi è la sua costanza. Non esiste nulla di più incostante dell’uomo. Lo stesso alternarsi degli eventi è dettato dalla sua incostanza. Però che invidia la prevedibilità. Vivere nel proprio piccolo cerchio gira gira e niente è fuori posto.

Bip. Per quanto il tempo scorra non c’è via di fuga. Uno dietro l’altro, dietro… sono incatenati tra loro. Sentirò questo rumore fino alla mia morte?

Bip bip bip.

 

A ripensarci questo suono trasmette emozioni contrastanti. La sua coerenza è disarmante e non ammette obiezioni. Però non direi che il suo modo d’imporsi sia aggressivo, no. Il suo ripetersi non è incalzante. Sembra invece trascinarsi, titubare. Come se a pronunciare quel verso provi un’enorme fatica. Così in quei brevi secondi che precedono lo scoppio dell’ennesimo bip ti rimane il dubbio: che quello che ho sentito ora sia stato l’ultimo bip? A questo ne seguirà ancora un altro? Ma poi arriva, puntuale. Ed è lì che quasi lo puoi toccare, per un attimo vibra attraverso il vuoto. Come il battito d’ali di una farfalla. Che nasce e muore in un istante.

Mi chiedo se esistano realmente elementi immutabili in questa vita. Se davvero tutto da un giorno all’altro può riacquistare la coerenza persa. Se non esistono ferite impossibili da rimarginare.

In questo momento l’unica cosa che mi è impossibile è essere fedele a me stesso. Ai miei principi e al mio ideale.

Però Sasuke, se soltanto tu potessi svelarmi la tua ragione per

Disprezzarmi

Abbandonarmi

Tradirmi

Ferirmi

Uccidermi

Chissà perché, non riesco proprio ad odiarti.

Sasuke, spero solo di rivederlo per fargli sapere che no, mi dispiace, ma per quanto tu ti stia sforzando non ti odio. Non ti posso odiare. È buffo dirlo a così poca distanza dalla morte a cui mi hai consegnato. Ma forse in realtà di tempo ne è passato eccome, solo che non me lo ricordo. È difficile tenere a mente il passare del tempo quando in questo universo nebbioso non si alternano notte e giorno, rumore e silenzio. Ci sono solo io e questi maledettissimi bip a farmi compagnia.

E se dovessi misurare il tempo i bip direi che ne è passato parecchio, quindi va bene Sasuke, ti perdono. Tanto non saprei nemmeno dove attingerlo l’odio per odiarti. I morti sono morti. I morti non portano rancore.

 

Forse le mie preghiere sono state ascoltate. Questo bip che mi trivellava il cervello è cessato. Si è fermato senza che me ne rendessi conto, ma ora che mi concentro no, non c’è più.

Però più va avanti più questo silenzio mi spaventa. Sono cieco, muto, paralitico ora sordo, eppure il mio spirito è più vivo che mai.

E sono arrivato ad una conclusione. Tu ti sbagli Sasuke. Hai sbagliato tutta la tua vita e continui a sbagliare. Non è la primavera a tornare. Siamo noi che la andiamo puntualmente a cercare, ne invochiamo il nome. Ogni anno la inseguiamo, anche se già sappiamo che in pochi mesi fuggirà ancora. Come te Sasuke, la primavera è labile. Effimera.

Ho fallito ancora. Avrei voluto riportarti a me. A noi. Konoha. Che strano senso di nostalgia.

Non so cosa mi dia questa convinzione, però sono certo che tornerai ancora, primavera.

 

Sono steso su un letto. Me ne accorgo, ma non credo di essere sveglio. In fondo, chi si sveglia ad occhi chiusi? Però sento con chiarezza sulla pelle il cuscino, le lenzuola, il materasso. E il solito familiare bip torna a farmi visita di tanto in tanto.

C’è il profumo di fiori. E l’odore del vento. Come odora il vento? Non saprei dire, però è pulito, leggero. Calmo. Come può esserlo solo una soffio inatteso.

E poi c’è qualcuno qui accanto che mi tiene la mano. È incredibile dopo tanto buio sentire una sensazione così netta e chiara. Istante dopo istante mi trae sempre più a se, verso il suo mondo. Una mano che stinge quella di un morto. La mia.

Ormai quella mano è diventata il mio punto di riferimento. Anche nei vaghi momenti in cui tutto svanisce, i fiori, i sussurri, lei c’è. Forse la sogno. Percepisco la lieve pressione, il mite calore. Ne conto mentalmente le venature, sento il polpastrelli increspati.

Ogni tanto va, ma lo fa per tornare.

Mi piacerebbe questa mano fosse la tua, Sasuke.

Che fossi tu questa volta la mia àncora al presente.

 

Non piangere. Sai che non potrei consolarti. Tu sei forte, sento che te lo ripetono spesso. E in fondo lo credo anche io. Forse in un'altra situazione mi sarei anche potuto innamorare di questa tua forza. Di te.

Sei sicuramente una persona precisa. Vieni sempre alla stessa ora, saluti, ti giri un po’ in torno, controlli, parli, impossibile per te fermarti. Ogni tanto scherzi con qualcuno, ridi ed è fantastico. Ma alle volte piangi e allora piango anche io. Perché, che altro potrei fare? Non c’è più nemmeno Sasuke.

Qualche volta ti sento parlare. Non sento le parole, ma sento che ti esprimi, che comunichi. Io, in questo momento, mi sento come accecato da un mare di latte, ma ad ogni parola ci sei tu che ne spazzi un po’ via.

È una sensazione impalpabile, ma già mi sembra di riuscire a vedere il fondo.

 

Quando mi sono svegliato? Non saprei dirlo con certezza, ricordo solo il dolce peso di Sakura che si sporgeva oltre il mio letto a controllare i valori sulla macchina che continuava imperterrita ad emettere i suoi bip bip. Poi c’erano i tuoi fiori e la luce liquida del tramonto dietro la finestra, dietro le tende bianche tinte del suo arancio.

 

Aspettò che il sole tramontasse per parlare.

- Sakura…- emise poco più che un vagito.

Lo sguardo della ragazza si spostò ad incontrare un paio di occhi azzurri, vivi e scintillanti. Sakura gli si buttò al collo urlando il suo nome, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime. Accorse gente alle sue grida e in poco tempo accanto a lui c’era più gente di quanto la stanzetta d’ospedale ne potesse contenere. Erano tutti incredibilmente felici. Da quando era diventato così popolare?

-Che cosa…-articolò le parole per chiedere spiegazioni.

-Sei stato in coma. Per quasi due settimane. È incredibile però che tu ti sia risvegliato così presto! Persino Tsunade… Sono stata così in pensiero!

-E… Sasuke? Dov’è Sasuke?

Il clima nella sala si fece gelido. Naruto sospirò. È fuggito ancora.

- È meglio che tu ora riposi. - intervenne un infermiera dagli occhi affilati. –Sei ancora molto debole.

Sakura era ammutolita. Fissava il pavimento, affondandosi le unghie di una mano nell’altra. Torturandosi le labbra.

L’infermiera intanto accompagnava i visitatori con cortesi sollecitazioni alla porta.

-Grazie per la vostra visita, ora…

-Naruto, Sasuke è qui a Konoha. È in coma anche lui.

L’infermiera sgranò gli occhi a quelle parole, correndo a raggiungere Sakura che aveva appena parlato.

-Signorina Haruno, vedo che anche lei è molto stanca. Per oggi è meglio che lei vada a riposarsi un po’. Non si preoccupi, il suo amico è in buone mani.

La prese per le spalle spingendola verso l’uscita. Sakura la seguiva docile assecondando i suoi movimenti, sembrava quasi morta.

-Cosa? Sasuke è in coma? Che cosa è successo?

Una rete di tubi lo intrappolava al letto con la sua morsa. Cercò di divincolarsi, incapace di muovere un muscolo.

-Dimmelo, Sakura!

Ma lei era già uscita.

L’infermiera tornò indietro per recuperare la sua cartellina abbandonata su un ripiano vicino al letto.

-Come sta Sasuke?- decise di rivolgersi allora a lei.

- È in coma.

-Questo lo so già! Ma ch- cominciò a tossire, provando una forte fitta dolorosa al petto.

-Ti conviene calmarti. Non sei affatto guarito. - Gli scoccò un occhiata di superiorità.

-Chi sei?

- Yura, infermiera incaricata della tua assistenza.-Puntò un dito al cartellino in bella vista sul suo petto. Naruto ruggì. Era ovvio che quella non fosse un infermiera qualsiasi. Lo stava forse tenendo d’occhio…?

-Se è in coma lascia che almeno lo veda.

Sorrise.

-Questo non è possibile.

Naruto trattenne il fiato.

-Voglio vederlo!- urlò con prepotenza.

Yura si girò, avviandosi alla porta.

– Voglio vedere Sasuke, voglio accertarmi che stia bene, perché è in coma? Quando sono svenuto non era ferito profondamente!

Un terribile sospetto gli attraversò la mente.

-Cosa gli avete fatto, bastardi? Parla!

Cominciò a strapparsi i tubi di dosso, scaraventandoli a terra, così da potersi alzare in piedi. La macchina che emetteva i bip impazzì.

Scostò le lenzuola, feroce come un animale impazzito. Mentre i suoi piedi toccavano il pavimento sentì ancora la fitta terribile azzannargli il petto e la gola. Cadde sulle ginocchia e poi perse conoscenza.

 

 

Ok questo capitolo è figlio del fuso orario da cui ancora non sono uscita, partorito mentre avevo in circolo tre caffè e non dormivo da quasi 36 ore. Insomma pazzia giustificabile dal mio stato comatoso post-vacanziero altamente distruttivo per me e quelli che mi stanno intorno (compreso chi legge le mie fanfic). Sono fiera di annunciarvi che questo sarà l’ultimo capitolo della fic contentenenti le mie brillanti elucubrazioni mentali (ormai credo ne abbiate già avuto abbastanza da un pezzo >_>). D’ora in poi, solo action go!

Grazie mille per le recensioni del capitolo 3! Evviva evviva grazie ryanforever per aver commentato questo capitolo! Blamblerose e Capitatapercaso lo sapete che vi erigerò una statua alla fine di questa Odissea vero? E per Fu… una botta in testa visto che eri tanto scettica!

Come sempre commentate se ne avete un pochino voglia (no, per te Fu d’ora in poi il commentino è un must, no non ce l’hai il libero arbitrio, ok?) e se volete farmi ballare di gioia!
  
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