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Autore: mystonefield_    07/06/2014    1 recensioni
Lui,lui è tutto quello che ci può essere di sbagliato in una persona.
Lui mi fa trasgredire tutte le regole che nella mia vita,abbia mai messo in atto.
Mi fa essere in dubbio,su tutto,a volte,non lo sa,ma mi spezza il cuore con i suoi gesti.
E' capace di sparire per giorni,e farti sentire una mancanza tremenda.
Mi porta a sorridere e nell'attimo dopo,ad arrabbiarmi.
Lui fa rivivere la parte più bella di me.Quella che non pensavo ci fosse.
Lui è un enigma.Ma io i misteri li ho sempre amati.
-Devi per forza andare?-
Provo solo un ultimo tentativo,solo l'ultimo:
-Tu vuoi che rimanga?-
Sinceramente,si,voglio che tu disperatamente rimanga.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 3.

 

 

Rimasi quasi sconvolta,dal modo e dalla velocità con cui sparisce.
E' un tipo strano,peggio di com'era Andrew.
-Vedo che ti riprendi presto?-
La voce severa di Jake mi prende alle spalle,così di sopresa,che salto di paura.
-Che paura Jake!Ma c'è bisogno di venire dietro di me così silenziosamente?-
Cerco di ironizzare il discorso,ma sembra non levarsi quell'aria severa dal volto non sembra addolcirsi:
-Chi era quello?Il primo ragazzo che perché ti sembra bello e misterioso,decidi di buttarti fra le sue braccia?-
La rabbia che mi sale nel corpo mi instiga a mollargli uno schiaffo in pieno viso.
Me le sarei aspettata da chiunque queste parole,ma non da Jake.
Non mi accorgo neanche della forza che ci ho messo,e me ne rendo conto solo quando vedo la metà faccia di Jake arrossata:
-Tu stai male Jake,davvero!-
Ecco come rovinare una giornata quasi perfetta.
C'è sempre qualcosa che rovinava tutto.

** ** ** ** ** **Flashback:

Quella sera sembrava essere tutto perfetto,non c'era niente fuori posto:
-Mer,allora Andrew quando arriva?-
Meredith si affacciò dall'armadio.
Era la festa a sorpresa di Andrew,per i suoi 18 anni:
-Sta staccando adesso dal lavoro,forza su,è tutto pronto,nasconditi-
Attesi quei 10 minuti interminabili.
Avevo speso tutti i miei risparmi per quella festa,ogni centesimo possibile,regalo compreso.
E l'unica soddisfazione sarebbe stato vedere quanto Andrew fosse stato felice.
I 10 minuti diventarono a poco a poco 15,poi 20.
Iniziavo a pensare fosse successo qualcosa di grave,e prima che qualsiasi pensiero mi sfiorasse la mente,Andrew chiamò:
-Bambola,dove stai?-
Aveva la voce così rilassata,e questo mi calmò:
-A casa tua..Ti avevo detto di vederci lì-
Sento vociferare e poi un minuto di silenzio.
-Andrew?Andrew sei là?-
Ancora silenzio,e io iniziavo a spazientirmi.
Aprò di scatto la porta per dirigermi a trovarlo,quando me lo ritrovo fuori la porta con un pacco gigante di cornetti.
Non so se in quel momento tutti gli sforzi che avevo fatto per coglierlo di sopresa fossero serviti lo stesso a stupirli,ma a primo impatto,ci rimasi male,di aver rovinato stesso io la sorpresa:
-Sorpresa..-
Disse ironicamente Meredith,spuntando dall'armadio,e piano piano,iniziarono a uscire di nuovo tutti.
Andrew era un po' dispiaciuto per me,capì subito quanto mi fosse costata una cosa del genere.
E sapeva anche che ero piuttosto sensibile,e prima che potessi emettere qualsiasi lamento,mi cinge la vita con le sue braccia forti:
-Grazie della sopresa,amore-
Non importa quanto impegno ci avessi messo.
Neanche quanti soldi spesi.
E,neppure che avevo rovinato la sopresa.
Lui era felice,a quel tempo,era l'unica cosa che contava davvero

** ** ** ** ** **

-MEGAN,FERMATI-
Meredith,riesce,dopo mezz'ora che ha corso dietro a me,a prendermi per un braccio e costringermi a guardarla:
-Perchè dai peso alle parole di Jake?Lo conosci,non pensava davvero quelle cose...-
Invece le pensava,le pensava tutte,solo che loro mi volevano troppo bene per ammetterlo:
-Pensi anche tu che abbia sbagliato?-
Meredith sorrise,prendendomi tutte e due le braccia:
-La verità?- Tace per qualche secondo,e così inizio ad aspettarmi una sgridata mai vista -Ne avevi tutto il diritto,sono felice che alla fine,stai riuscendo ad aprirti-
Nessun muro immaginario,o parete di cemento mi potettero impedire di abbracciare la mia migliore amica.
Non ho mai creduto davvero nell'amicizia,però poi è arrivata lei,con quei modi duri,ma nello stesso tempo dolci.
Lei che mi sgrida come una mamma,mi protegge come un papà,mi prende in giro come una sorella,e lei c'è sempre,come un'amica.
Lei è la mia famiglia.
Non riesco a capire per quanto tempo rimaniamo così,perchè un abbraccio è quello che volevo da un sacco di tempo,un abbraccio così...Pieno di parole.
Quando finalmente ci stacchiamo,mi sento meglio,come se quell'abbraccio mi avesse ricaricato,come se mi avesse voluto dare una spinta per riprendermi.
E non mi dice niente,perché con noi le parole non servono,perché parliamo con gli occhi.
Sapevo esattamente cosa volesse dirmi,e cosa volesse che io facessi.
-Meg,devi essere tu a comandare la tua vita,nessuno ti può dire cosa fare-
Quello sguardo quasi materno io lo adoravo,ma più che altro,io adoravo lei.
Annuisco convinta.Meredith ha ragione,solo io posso decidere cosa farne della mia vita.
Purtroppo,dopo lo spettacolo,il mio turno di lavoro stava per iniziare,e mi toccava dire addio a qualsiasi ballerino misterioso.
-Sei in ritardo,Megan-
I tentativi di essere serio di mio padre,vanno a monte quando scoppia a ridere.
Lui non è mai severo,neanche quando dovrebbe.E' un buon padre.
-Si scusa,stavo...-
Prima che potessi completare quello che stavo dicendo,lui mi precede:
-Si,lo so..Ti ho vista-Non aggiunge altri commenti.
E non so se prenderla positivamente,oppure no.
Senza aggiungere altro,mi metto dietro al bancone e inizio a fare ciò che doveva andare fatto:lavare i piatti del mezzogiorno,spazzare per terra,aggiornare l'inventario,ordinare gli ordini sui post-it.
Al diavolo chi dice che questo lavoro è rilassante.
Quando finalmente,alle nove di sera finisco,mi lascio scivolare sul pavimento,esausta.
Ogni singolo muscolo del mio corpo me lo sentivo straziato.
E i ricordi cominciano a ritornare,come fulmini.

** ** Flashback** **

Erano le nove passate,avevo finalmente finito il mio,stancante turno di lavoro.
Non è giusto che una ragazzina di 16 anni doveva anche lavorare.
Mi lascio scivolare per terra,stendendomi sul pavimento appena ripulito.
-C'è qualche bambola qui,per caso?-
Qualsiasi sintomo di stanchezza svanisce a sentire la sua voce,la sua bellissima voce.
Balzai in piedi come un grillo:
-Dipende da che bambola cerchi-
Spuntai da sotto al bancone così improvvisamente,che perfino lui indietreggiò di un passo per la sorpresa,ma non perse tempo.
Mi prese il viso di scatto,stampandomi un bacio così,magico.
Penso che le sue labbra,erano fatte apposta per le mie,si completavano.
Non c'era un posto migliore che fra le sue braccia,non importa cosa avessi passato tutta la giornata,quante cose brutte fossero accadute,neanche quanto stanca io fossi,io stavo bene quando stavo con lui.Mi sentivo viva,come mai nella mia vita.
-Sei così bella anche con tutti questi capelli scombinati,lo sai?-
Gli sorriso,mettendogli le mia braccia intorno al suo collo:
-Grazie..-
Mi guardò un poco dubbioso.
Non sa il perché lo ringraziavo,non lo aveva mai capito:
-Per essere venuto stasera..-

** **Fine Flashback ** **

Mi rialzo abbastanza in fretta da terra,sistemandomi.
Iniziai a chiudere la serranda del bar,per poi andare a fare una passeggiata.
Il mare è così calmo a quest'ora,il dolce andare delle onde,si è calmato,e adesso sembra che anche il mare si stia per addomentare,ed è quasi come se volesse far addormentare anche te,con quelle onde dolci,rilassanti,e quel suono che producono che sembra vogliano cantarti una ninna nanna.
Cammino ancora per un poco,lungo la spiaggia,fino a trovare degli scogli,e per un poco,mi appoggio su di loro.
-Ti piace la tranquillità?-
Una voce riesce a farmi aprire gli occhi di scatto,quasi quando mi stavo per addormentare.
E' lui,ancora lui:
-Non so cosa pensare,penso che o sei un fantasma,oppure che tu mi segua.Sono molto per la prima,e iniziò quasi a pensare di aver ballato solo io là sopra-
La cosa più naturale che mi riesce,è scoppiare a ridere insieme a lui.
Ma io davvero avevo paura che fosse così.
Lui ci pensa su un attimo,poi inizia ad avvicinarsi a me:
-Mia nonna mi diceva sempre,che i fantasmi esistono,come noi.Mi insegnò un trucco per riconoscerli...-Fa un momento di pausa,e io ho troppa paura che possa essere davvero un fantasma,o un serial killer,peggio-Se riesci a toccarli,se riesci a sentire il loro respiro,se riesci a sentire il loro cuore battere,sono umani-
Mi sento paralizzata,non riesco a muovere un solo muscolo.
Quelle parole mi hanno fatta paralizzare,perché in quello stesso momento,riuscivo a sentire il suo battito.
Fortunatamente,dopo continua a parlare:
-Ma se proprio non ci credi,posso sempre buttarmi dalla scogliera e vedere se mi faccio male-
Subito dopo,corre verso la scogliera,è pazzo:
-SCENDI!Ti farai male-
In un minuto era già sul fondo della scogliera,guardandomi un'ultima volta,e credo di riuscire ad intravedere un occhiolino...Poi si butta.
Oh mio Dio.
Perché non risale?
Si,certo Peter,non è divertente

Non riesco a non resistere all'istinto(maledetto istinto) di buttarmi in acqua a vedere cosa sia successo.
Ti prego,speriamo che stia bene.
Non penso di aver mai nuotato così veloce in tutta la mia esistenza,eppure sembrava lontana un miglio la fine della scogliera.
Quando finalmente arrivo,lo trovo là,con l'aria un poco dolorante.
-Sei corsa fino a qua?Non me lo sarei mai aspettato-Dice mezzo sorridente.
-In reatà,ho nuotato-

Voglio scherzare un po',ma torno seria subito,cercando di capire cosa si sia fatto,lui mi precede,ancora una volta:
-Mi sono graffiato la gamba,fa piuttosto male.Visto?Sono un umano-
Non so se,per l'infarto che mi ha fatto prendere,lo riempirei di ceffoni.
-Almeno stai bene,dai alzati,ti porto in infermeria-
Cerco di non sembrare così spaventata di quanto,in realtà sono.
Dopo almeno dieci minuti,riesco ad alzarlo sulla scogliera,e portarlo sulla spiaggia.
Il graffio è piuttosto profondo,il che mi fa salire un panico incredibile.
Perdeva sangue.
Sangue.
Ansia.
Ancora sangue.
Ancora ansia.
Gli straccio la maglietta da dosso,cercandola di adattarla per riuscire a farci una fascia.
Sono così nel panico che non mi accorgo neanche del fisico che ha,ci faccio caso solo dopo,ma non avevo tempo per distrarmi.

Bene,e adesso?
-Quanto dista l'infermeria?-
Guardo verso l'orizzonte:
-Un po'..Ho un'idea,aspetta qua,non ti muovere-
Corro verso una sola meta,il mio garage.
Con la moto saremmo riusciti ad arrivare presto.
Il ritorno a casa,mi sembra eterno,nonostante io stia correndo come una dannata.
Vedevo solo vicoli e viali,mai casa mia.
Quando finalmente,intravedo il mio garage,non so se rallentare,o correre di più.
Corro di più.
Apro il garage,prendo la moto,sfrecciò via,senza neanche guardarmi attorno,perché se lo avessi fatto,non sarei partita più.
Quando torno in spiaggia,poso la moto un poco prima della spiaggia,correndo verso Peter.
E' ancora lì,grazie a Dio.
-Pensavo te ne fossi andata,mi ero rassegnato a rimanere qua-
Gli concedo un sorriso veloce,mentre provo ad alzarlo da terra.
Lui chiude gli occhi,dolorante,quando la gamba tocca terra,e avevo paura,a ogni passo,che potesse cadere per terra,lo stringevo forte a me.
Il suo sguardo stava cambiando,sembrava non resistesse più,sembrava grave.
La moto mi si para davanti gli occhi,per fortuna,quasi subito,riesce a salirci quasi facilmente,così,si regge forte e parto subito.
L'infermeria,con la moto,non ci mettiamo molto a raggiungerla,e una volta che vedo Peter sulla barella,tiro finalmente un sospiro di sollievo.
Mi fanno aspettare fuori,per almeno mezz'ora.
Se fosse grave?
Se si fosse rotto qualcosa?
O avesse avuto qualche emorraggia?
Forse qualche danno interno,no,troppa ansia.
Dovevo calmarmi.
Girovagavo avanti e indietro,cercando distrazione nella più semplice cosa.
Mi presi perfino un caffè dal distributore automatico,anche se,mi sarebbe servita di più una camomilla.
Quei minuti non passavano più,arrivai a pensare che fosse successo qualcosa di grave,più passavano i minuti,più avevo paura.
Poi la porta si aprì,e mi calmai.
-Signorina,il ragazzo sta bene,era solo un graffio,abbiamo dovuto mettere qualche punto,ma il ragazzo era piuttosto lamentoso,deve stare un poco a riposo,arrivederci-
Mi viene da ridere,e l'unica cosa.Infatti scoppio a ridere,nello stesso momento che sento ancora le lamentele di Peter,che con due stampelle,si dirige verso di me:
-QUALCHE PUNTO?10 PUNTI!CAPISCI CHE DOLORE?-
Non posso non smettere di ridere come un demone,non respiro per quanto rido.
-Ma che cazzo ridi?-Sbotta lui,abbastanza nervoso.
No,niente non riesco a mettere.Ci metto almeno 10 minuti per smettere.
Eppure qualche risatina mi scappava ancora.
Intanto,Peter ed io arriviamo sotto casa mia,mentre lui avrebbe proseguito per l'hotel:
-Comunque grazie,Meg-
Eccolo,di nuovo quella voce,cerco ancora di rimanere calma:
-Per cosa?Lo avrebbe fatto chiunque-
Lui mi sorrise,prima di continuare:
-No Meg,quando te ne sei andata,ho pensato che,essendo un perfetto sconosciuto per te,non saresti mai tornata.E l'ho pensato davvero.Ma poi tu sei tornata,e io,ti ringrazio,tutto qua-
Le sue parole mi segnano,non lo so perché,ma hanno uno strano effetto su di me.
Non riesco a rispondergli,mi limito a salutarlo con un gesto,mentre lui si avvia per la sua strada.

 

 

 

 

SPAZIO AUTRICE:

 

Buongiorno bellezze.
Inanzitutto,scusate il ritardo.
Ma avevo dimenticato il mio nome di efp,sorry lol
Ma adesso penso che riuscirò ad aggiornare regolarmente,nel giro di 2 3 giorni.
Grazie per chi già segue questa storia,e la recensisce:')
Siete adorabili.
Fatemi sapere sempre cosa ne pensate,mi fa piacere.
Un bacio.

 

 

 

  
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