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Autore: Fairy_Child    07/06/2014    1 recensioni
Reid e Morgan adesso stanno assieme e stanno cercando di nascondere la loro relazione al resto della squadra. Ci riusciranno? MORGAN/REID SLASH! Sequel di "Come potrebbe mai accadere?"
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Morgan, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5: INESPERTO
 
Per Reid era stato davvero difficile concentrarsi, quel giorno. C'erano stati dei momenti in cui era riuscito a focalizzare l'attenzione sul caso, quando aveva dei compiti specifici da svolgere per la squadra. Ma quando non gli veniva chiesto di fare nulla, la sua mente cominciava a vagare. Tutto ciò a cui Reid poteva pensare era lui. Le sue labbra, i suoi muscoli, le sue mani che scorrevano sul suo petto. Sentirsi così, sapere che per Morgan era lo stesso, ma non poter fare niente per risolvere la situazione era qualcosa che lo stava torturando.
 
Il comportamento di Morgan quel giorno non fu esattamente di aiuto. Ogni volta che era sicuro di non essere guardato da nessun altro, lanciava a Reid sguardi suggestivi, passandosi la lingua sul labbro inferiore, prima di ridere silenziosamente vedendo il ragazzo cercare di far sparire in fretta il desiderio dal proprio volto. Nonostante volesse disperatamente attraversare la stanza e rispondere a Morgan, sapeva di non poter svelare la loro relazione. In ogni modo, l'agente più grande non li stava aiutando a nascondere il segreto: con ogni gesto che l'uomo faceva, Reid trovava più difficile trattenersi dal reagire. Certo, JJ aveva acconsentito a tenere il segreto, ma il giovane genio aveva capito che Prentiss aveva cominciato a sospettare qualcosa e non sapeva per quanto tempo sarebbero stati in grado di continuare a nascondersi, prima che il loro comportamento cambiasse o che diventasse evidente che cosa provavano l'uno per l'altro.
 
Reid fece un forte sospiro di sollievo quando Hotch disse a Morgan di visitare la scena del delitto con lui. Fu lasciato solo nel distretto con JJ. La donna si avvicinò a lui sorridendo. "Stai passando una buona giornata, Spence?" scherzò.
 
"Taci", disse Reid, girandosi verso la lavagna. JJ aveva osservato le interazioni tra Morgan e Reid tutto il giorno.

"Va tutto bene, Spencer", disse. "Sta solo cercando di stimolarti, di ottenere una reazione da te."

"Questo lo so", rispose Reid. "Ma se fa così tutti i giorni diventerà sempre più evidente, poi il nostro atteggiamento cambierà, poi tutti gli altri lo scopriranno prima che saremo pronti a dirglielo e la Strauss scoprirà di noi, e-"

"Reid, Reid!" disse JJ, interrompendolo. "Stai divagando di nuovo." Il giovane si girò verso JJ, con uno sguardo apologetico. "Morgan sa quello che sta facendo. Sì, sta provando a farti reagire, ma non farebbe mai qualcosa che potrebbe mettervi in pericolo. E, inoltre, non penso che voglia avere una reazione adesso, se capisci cosa intendo."
 
Se Reid fosse stato solito arrossire facilmente, in quel momento sarebbe diventato più rosso che mai, avendo compreso il significato nascosto nelle parole di JJ. "Se tu... ci senti di nuovo, per favore, prova a far credere che siano le persone nella camera sopra di voi. Prentiss sta iniziando a diventare sospettosa.

JJ mise una mano sulla spalla di Reid. "Non preoccuparti, Spence. Non lascerò che lo scopra finché non sarete pronti."
 
"Grazie, JJ" disse Reid. "Ma ho intenzione di chiedergli di non distrarmi deliberatamente mentre stiamo lavorando. Non riesco a concentrarmi su quello che faccio quando voglio..."
 
"Attaccarlo e mangiargli la faccia?" suggerì la bionda.

"Non sono proprio le parole che avrei usato, ma sì, è ciò che intendevo", ammise l'agente in modo imbarazzato.
 
JJ rise. "Non sei proprio abituato a questo genere di cose, vero Spence?"
 
"No", rispose Reid. "Non lo sono, proprio per niente." Guardò JJ significativamente, finché lei non realizzò che cosa intendeva.
 
"Vuoi dire che sei..." la voce di JJ si spense.

Reid annuì. "Proprio così."

"L'hai detto a Morgan?" domandò la donna.

"No, non ancora. Voglio dirglielo, ma... non so come."
 
"Spence", disse JJ dolcemente. "Lo ami, e so che lui ti ama. Capirà."
 
"Ma si tratta di Morgan" insisté Reid. "Un sacco di donne si gettano ai suoi piedi. Potrebbe dormire-  ha dormito con tutte le donne che voleva. E se io non faccio questo per lui, io..."

"Non ti lascerà, Spence", lo rassicurò JJ. "Hai ragione- poteva avere qualsiasi donna desiderasse e ha scelto te. Sta con te, ti è sempre accanto. Ti sta aspettando e non sta cercando di farti pressione. Penso che questo dica abbastanza su cosa prova per te."

"Davvero, JJ?"
 
"Davvero, Spence. E' te che ama. Nessun altro."
 
Reid e JJ si scambiarono un sorriso prima che il resto della squadra tornasse al distretto. "E' tardi", disse Hotch. "Dovremmo tornare in albergo e riposarci un po' prima di continuare domattina."
 
La squadra concordò e uscì dall'edificio. Morgan fece in modo di prendere di nuovo lo stesso SUV di Reid e JJ. "Non penso che dormiremo molto stanotte, pretty boy", disse suggestivamente.

Reid non rispose; non ce n'era bisogno. Sia lui che Morgan sapevano come si sentiva: imbarazzo e nervi, ma anche emozione e desiderio. Non vedeva l'ora di tornare in hotel ed essere solo con Morgan. Tutto questo era così nuovo per lui, volere qualcuno in quel modo, e Reid era ansioso di provare nuovamente quelle sensazioni.

Il viaggio di ritorno in albergo sembrò più lungo di quello verso il distretto, anche se Reid sapeva che non era proprio dovuto al caso. Salirono le scale e si diressero verso le loro camere. Reid entrò nella stanza e, non appena chiuse la porta, Morgan lo baciò. Il bacio ebbe un ardore che non aveva mai avuto prima. Morgan aveva aspettato quel momento tutto il giorno e l'attesa era stata quasi troppa.
 
"Sai una cosa", disse Reid, separandosi dal collega per respirare. "Penso di potercela fare, a non mostrare il mio amore per te tutto il giorno, se più tardi posso avere questo." 
 
Morgan rise e baciò Reid di nuovo prima di parlare. "Non so se io sia in grado di aspettare, ma capisco cosa intendi", concordò. "Attendere vale decisamente la pena."
 
Non volendo perdere tempo a spostarsi, i due si baciarono lì per un momento, rallegrandosi del fatto che potevano stare assieme senza nascondersi. Dopo un po', tuttavia, rimanere appoggiati alla porta cominciò a diventare scomodo e Morgan portò Reid nel letto. Lo spinse giù, lavorando velocemente sulla propria camicia, anche se i bottoni probabilmente non sarebbero più stati gli stessi. E' solo che non aveva la pazienza di toglierli tutti uno per uno. Chinandosi e baciando Reid, Morgan consentì alla propria lingua di esplorare ogni regione della bocca del giovane uomo. Reid si separò da Morgan, respirando affannosamente, e rimosse la propria maglietta. 

"Sono proprio felice di aver deciso di non indossare il gilet oggi", osservò Reid prima di immergersi ancora nel bacio.

Come i baci divennero più profondi e più appassionati, Reid tirò Morgan a sé, mentre gemiti affannosi e ansimi lasciavano la sua bocca. Suoni che più tardi si sarebbe pentito di aver fatto, ma che in quel momento sembravano così appropriati e sensuali. Il suo corpo desiderava di più, e la sua schiena si inarcò leggermente quando Morgan fece qualcosa con la lingua che Reid pensò che dovesse essere illegale. Voleva ogni cosa che Morgan aveva da offrire; e da quello che aveva visto e sentito, era molto. Ma era pronto?
 
"Derek," sussurrò Reid. Morgan gli baciò il collo e, proprio come la notte precedente, il collo di Reid si estese involontariamente per la scarica di sensazioni che accompagnò la bocca dell'uomo.
"Derek, aspetta", provò di nuovo. Morgan si fermò e guardò Reid negli occhi, confuso. "Devo-devo dirti una cosa."
 
Morgan si separò da Reid e si sdraiò accanto a lui sul letto, sentendosi un po' deluso per essere stato interrotto, anche se riuscì a non darlo a vedere. "Ok, ragazzino. Spara. Cosa mi vuoi dire?"

"Io-", Reid si girò e si sedette su un bordo del letto, evitando lo sguardo dell'uomo amato. Morgan si spostò per sedersi vicino a Reid. "Non so come dirlo."

"Wow, strano", scherzò Morgan. Reid rimase in silenzio. "Scusa, Spencer. Sono stato insensibile. Cosa volevi dirmi?"

"Io-io ti ho detto che non ho esperienza, solo che... non ti ho detto esattamente quanto sono inesperto", balbettò Reid, rifiutandosi di voltarsi e di incontrare gli occhi di Morgan.

Morgan era confuso. "Cosa vuoi dire?" domandò.
 
"C'è una ragione per cui non sono mai stato pronto per fare altro con te", disse Reid. Morgan lo guardò negli occhi, poi capì.

"Sei... sei vergine?" sussurrò Morgan con dolcezza. Reid annuì imbarazzato. "Oh, pretty boy..."
 
"Puoi lasciarmi ora, se lo desideri", disse il giovane agente, girandosi di nuovo. Si stupì quando sentì la mano di Morgan sulla gamba e si voltò per vedere il collega che lo guardava.
 
"Per essere un genio, a volte sei veramente sciocco", rispose Morgan. "Non te l'ho già detto? E' te che voglio. Nessun altro. Io amo te. Ti ho detto che posso aspettare e lo farò. Per tutto il tempo che vuoi. Non ho intenzione di lasciarti."

"Davvero, Derek?" mormorò Reid. "Ne sei sicuro?"

"Certo che lo sono, ragazzino! Sarei qui, adesso, se non lo fossi?"

"Su questo hai ragione", ammise Reid, e Morgan rise.
 
"Ti aspetterò, pretty boy", dichiarò l'agente più grande. "Sono pronto anche per una lunga attesa."

"Grazie, Derek", disse il giovane genio. "Anche se, visto il modo in cui il mio- il mio corpo sta reagendo a te, non penso che dovrai aspettare ancora per molto."

Morgan rise di nuovo. "Ah, ragazzino. Solo perché il tuo corpo desidera il mio, e viceversa, non significa che tu debba precipitarti. Puoi resistere se non sei pronto."
 
"Posso resistere", disse l'altro con sicurezza, "Ma non penso di voler resistere. Non stanotte, non ancora. Ma presto, Derek. Non dovrai attendere molto." Reid fece scorrere una mano sulla guancia di Morgan e l'uomo più grande si sciolse al suo tocco. "E' il mio turno, farmi desiderare da te", sussurrò Reid nell'orecchio del compagno, prima di chinarsi e cominciare a baciargli il collo.
 
Morgan gemette, adagiandosi sulle lenzuola mentre Reid piantava baci sul suo collo e sulle sue spalle. Morgan afferrò i capelli di Reid, aggrovigliando con le dita le lunghe ciocche castane, tirandoli delicatamente per avvicinare il giovane a sé. "Spencer", gemette Morgan, poi focalizzò l'attenzione sui capezzoli dell'uomo, succhiandoli dolcemente, suscitando più gemiti dalla bocca dell'agente. "Per uno così inesperto, sai certamente ciò che stai facendo."

"Non so cosa sto facendo. Ma conosco te."

Morgan rise. "Vero, ragazzino. Vero." E usò la presa sui capelli del giovane genio per tirare il suo viso contro il proprio, per un altro umido bacio.



Ecco fatto! :3 .
Beh, che dire...  la storia tra i nostri due agenti procede a gonfie vele! Chissà, magari la prossima volta porteranno la loro relazione a un gradino più alto. Continuate a seguirmi e, se volete, lasciate una recensione. Ciao a tutti e alla prossima! ^^
  
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