Le dita si flettono
L’equilibrio sull’orlo della banchina.
Un puntino barcollante
Una zattera nell’oceano di polvere e fischi
Ti allontani dalla stazione.
I pensieri sprofondano
Caduta libera verso il buio
Non c’è paracadute.
Come mosche assillano la mente
Parassiti d’impotenza
Zavorre di un dirigibile bucato.
Ecco un sibilo, un rumore greve
Aria fra i capelli, aria fra i pensieri
Il treno che per un soffio ti ha mancato
Sveglia per un sonno assassino
Si allontana nuovamente.