Fanfic su attori > Josh Hutcherson
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Autore: peetarms    08/06/2014    9 recensioni
Winter Davis, ragazza totalmente imprevedibile, testarda e chiusa nel suo dolore si ritrova a essere la damigella d'onore al matrimonio di sua madre quasi tre anni dopo la perdita di suo padre. Ma quello che Winter non sa è che da questo matrimonio la sua vita cambierà.
«Catching Fire?» una voce mi fa uscire dal meraviglioso mondo della lettura facendomi tornare alla realtà.
«Si, di Suzanne Collins, lo sto rileggendo per la milionesima volta, lo hai letto?» non alzo lo sguardo dal libro quindi non vedo da chi proviene la voce.
«Posso sedermi vicino a te?» chiede il ragazzo.
«Solo se mi rispondi» controbatto mentre finisco di leggere la pagina.
«Facciamo che se mi siedo ti rispondo» la sua voce è divertita.
«Okay» alzo le spalle mentre cerco il segna libro nella borsa. Sento che si è seduto vicino a me dal calore del suo corpo di fianco al mio ormai freddo per le ore passate a leggere fuori «Allora, mi rispondi?» finalmente trovo quello che stavo cercando.
«Certo che l’ho letto, l’ho anche interpretato, piacere Josh Hutcherson»
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Want you to take me like a thief in the night
Hold me like a pillow, make me feel right
Baby I’ll tell you all my secrets that I’m keepin’, you can come inside
And when you enter, you ain’t leavin’, be my prisoner for the night

–  Only Girl, Rihanna

 










«Win» la voce di Josh mi arriva chiara anche se a centinaia di chilometri di distanza.
«No sul serio» mi siedo a gambe incrociate sul letto e spostando il computer davanti a me.
«Winter» mi riprende lui «Ti ho detto che non devi preoccuparti quello che pensa la gente» mi sorride dolcemente.
«Josh non è semplice» guardo l'orologio sul computer. 10.45pm. 
«Lo so Win, però provaci» sorride di nuovo.
Annuisco debolmente e lo osservo «Josh» lo richiamo.
«Dimmi» si appoggia alla spalliera del letto.
«È l'1.45am da te, dovresti dormire invece che parlare con me»
«No» risponde immediatamente.
«Perché?» prendo il telefono per leggere il messaggio di Matt.
«Perché domani mattina quando mi guarderò allo specchio avrò le occhiaie, dovrò bere tre litri di caffè, mi dovranno richiamare tremila volte perché non sono concentrato e sarò mezzo morto. Però quando mi chiederanno come mai sono in quello stato, sorriderò e penserò che è colpa tua» mi indica «Ma che ne è valsa la pena e che lo farei tutte le notti» sorride.
Alzo lentamente la testa e gli sorrido. Sono le parole più belle che qualcuno mi abbia mai detto, lui sorride e rimaniamo così per un po'.
«Si ma poi mi sento in colpa. Bere troppo caffè fa male, le occhiaie hanno bisogno di trucco ed è meglio che non ti riprendano sul set» lo guardo attraverso lo schermo.
«Tu sei l'ultima che mi deve parlare di caffè perché ne bevi il doppio di me» ride «Esistono le truccatrici per nascondere le mie occhiaie e poi tanto mi riprenderebbero lo stesso visto che io e Jenn non riusciamo a stare molto seri» sorride.
«Okay, va bene» mi stropiccio gli occhi per poi prendere il mio telefono così da leggere l'ultimo messaggio di Matt. É fortunato che siamo lontani.
«Win tutto okay?» domanda preoccupato.
«Devo mentirti o dirti la verità?» sbuffo lanciando il telefono sul tappeto.
«Verità»
«Sto litigando con Matt da oggi pomeriggio» metto una mano tra i capelli «E la verità è che nessuno capisce mai niente»
Penso a mia mamma. Ai miei zii. A mio cugino e a tutto il resto della mia famiglia.
Guardo Josh e lo trovo con il viso contratto dalla preoccupazione, poi appena nota che lo sto fissando addolcisce i lineamenti.
«Tu hai bisogno di essere amata Win, non capita» dice dolcemente.
Milioni di brividi mi percorrono da parte a parte, e non mi costringo a tirare su gli angoli della bocca, lo fanno loro automaticamente.
«Josh» sospiro.
«Non provare a controbattere Winter» si porta una mano alla bocca per nascondere uno sbadiglio.
«Non controbatto ad una condizione»
«Quale?» chiede dopo aver sbadigliato di nuovo.
«Devi andare a letto» mi stringo nella felpa di mio papà.
«Non se ne parla Winter. Non ora che so che stai litigando con il tuo migliore amico» scuote la testa.«»
«Josh. Ora spengo il telefono, il pc e qualsiasi cosa elettronica in questa casa e dormo» lo guardo sorridendo.
«Me lo prometti?» si avvicina ulteriormente alla sua webcam.
«Te lo giuro» gli sorrido.
«Allora dormo» si infila sotto le coperte.
«»Notte Josh» gli sorrido.
«Notte Win. Andrà tutto bene, ora ci sono io» dice prima di chiudere la chiamata su skype.



POV Josh Hutcherson.


«Joosh» la voce di Jenn mi sveglia.
«Che vuoi Jenn?» alzo di poco la testa.
«Sono le 8am Josh, fra venti minuti dobbiamo essere sul set e tu sei ancora nel letto» mi guarda con le braccia conserte, richiudo gli occhi e appoggio la testa di nuovo sul cuscino.
«Lo hai trovato?» sento la voce di Sam vicina, probabilmente è entrato in camera
«Si» risponde lei.
«Josh so che sei rimasto sveglio fino a tardi» dice Sam costringendomi ad aprire gli occhi.
«E come mai?» mi sorride la mia migliore amica.
Non gli avevo ancora raccontato di Winter, non ne avevo ancora occasione, volevo parlargliene con calma, non posso dirgli “Ehi Jenn sai mi sa che mi sto innamorando.” Conoscendola poi, lei vuole i dettagli.
«Non te lo ha ancora detto?» mi guarda Sam.
«Dirmi cosa?» mi fulmina con lo sguardo.
«Non ti ho ancora detto nulla perché te ne voglio parlare con calma» sospiro prima di alzarmi dal letto.
«Dopo le riprese, non accetto no Hutcherson» mi fissa.
«Sisi, come vuoi» dico liquidandola.
«Ti aspettiamo nella hall Josh, muoviti però» Sam prende sottobraccio Jenn prima di uscire dalla mia camera.
La prima cosa che mi viene in mente appena rimango solo con i miei pensieri è che Win aveva ragione. Appena ho chiuso la video chiamata con lei ho provato a dormire ma i pensieri me lo impedivano, e quando finalmente il sonno ha preso il sopravvento saranno state sicuramente le tre. Ho dormito cinque ore, ma non me ne pento.
Mi dirigo verso il bagno per prepararmi alle ore di lavoro che mi aspettano oggi, dopo aver mandato il buongiorno a Win anche se starà sicuramente dormendo visto che a Los Angeles sono le cinque passate del mattino.


POV Winter Davis

«Nick che cosa dice la legge di Avogrado?» appoggio le gambe sul muro di camera mia.
Sono due ore che stiamo studiando chimica e sono passati quattro giorni da quando Josh è partito per Atlanta.
«Si parla di gas, giusto?» mi guarda.
«Si Nick, si» gioco con il braccialetto che mi ha regalato Matt parecchi anni fa. Sul mio c'è scritto Matt e sul suo Win. Il suo regalo per Natale. Sospiro e cerco di concentrarmi sulla chimica «Allora?» mi volto verso di lui.
Lui alza le spalle e fa la sua solita faccia da cucciolo bastonato quando è in cerca di aiuto.
«La legge di Avogadro afferma che moli uguali di gas diversi in condizioni normali occupano lo stesso volume..Dai non è difficile, almeno sai dirmi le eccezioni?» sospiro.
«No» si sbatte il libro sulla faccia.
«Il volume molare di un gas reale non è uguale per tutte le sostanze. Per esempio l'elio e l'azoto hanno volume molare 22,4L, mentre l'anidride carbonica e il cloro no. Così per convenienza viene utilizzato il valore di 22,4L/mol per ogni gas in condizioni STP approssimandone il comportamento a quello di un gas ideale» mi siedo a gambe incrociate.
«Win ma come cazzo fai?» spalanca la bocca.
«Studio? Dovresti provarci idiota» gli sorrido.
«Basta ho già studiato abbastanza per oggi. Ho fame» dice dopo un paio di minuti dove io passo a leggere il paragrafo successivo.
«Vai giù e prendi quello che vuoi» alzo le spalle mentre continuo a studiare il paragrafo.
«Grazie secchiona» come risposta riceve solo un mio schiaffo sulla schiena mentre si alza.
Finisco di memorizzare il paragrafo e mi esercito a ripeterlo a voce, quando mi suona il telefono. Mi precipito alla scrivania e lo afferro. 
Josh.
Sorrido e premo il dito sul tasto verde.
«Jenn cazzo puoi uscire un attimo?» l'urlo di Josh mi accoglie e io scoppio a ridere.
«Se sei cattivo» dice la ragazza prima di chiudere la porta. 
«Scusa Win» parla subito dopo.
«Tranquillo» rido «Sai, mi ci voleva una pausa»
«Stai studiando?»
«Si, chimica da due ore» sbuffo «Avrei già finito se Nick si impegnasse» prendo un post-it e una penna.
«Stai studiando con Nick?» domanda.
«Si, è una frana in chimica, lo sto aiutando» comincio a disegnare cose a caso.
«Ripetizioni quindi» ride.
«In un certo senso si. Comunque dimmi» cambio discorso.
«Giusto. Io e Connor atterriamo a Los Angeles per le tre del pomeriggio, quindi più o meno per le quattro dovremmo essere a casa mia» 
«Io torno da scuola per quell'ora. Vengo io da te, forse è meglio» guardo l'orologio sopra la scrivania. 5.32pm. Quindi ad Atlanta sono le 8.32pm.
«Mi faresti un'enorme favore» si butta sul letto, lo sento dal rumore e reprimo un sorriso.
«Io amo casa tua. Quindi non è un problema» mi dirigo alla finestra.
«Interessante questa cosa» ride e io lo seguo, poco dopo entra in camera Nick.
«Devi tornare a studiare o ti tengo ancora qui al telefono con me?» smette di ridere.
«Ardua scelta ma se voglio entrare al college voglio una media perfetta, però, ci sentiamo dopo»
«Mandami tu un messaggio Win o chiamami, fai come ti pare»
«Va bene Hutch, a dopo» premo il dito sul tasto rosso.
«Studiamo biologia, geografia, storia, letteratura, qualsiasi cosa che non sia chimica» esclama guardandomi appena appoggio il telefono sulla scrivania.
«Geografia. Amo quella materia» Mi ha sempre legato a mio papà. Aveva la passione per i viaggi, del conoscere nuovi posti, nuove culture, nuove etnie e studiarla mi fa sentire un po' più vicino a lui come succede quando studio letteratura o poesia, la sua passione più grande in assoluto.
«Win tutto okay?» mi accarezza la mano.
«Sì. Tutto okay» prendo il libro di geografia.
«Che argomento vuoi studiare? Io già studiato tutto il programma» faccio spallucce.
«Tutto? Non abbiamo ancora fatto alcuni argomenti» mi guarda stupito.
«Lo so. Interesse personale, e così intanto mi sono portata avanti» gli passo i miei appunti «Se studi con quelli la saprai benissimo»
«Grazie Win» mi scocca un bacio sulla guancia prima di rimettersi sul mio letto a leggere i miei schemi.



Premo il tasto verde sulla chiamata in arrivo di Josh.
«Sono qui, non mi sono persa, sto camminando per la tua via» rido.
«Esco allora» mette fine alla breve chiamata. Rimetto il telefono nella tasca dello zaino nero dell'eastpack, riprendo a camminare per altri pochi minuti e quando arrivo di fronte a casa di Josh lo trovo sul vialetto.
Sorrido e gli corro incontro, lui fa lo stesso e alla fine mi solleva mentre mi abbraccia.
Lo stringo a me e lui fa lo stesso. Appoggio la testa sulla sua spalla e inspiro il suo odore che mi era mancato in questi giorni. Mi scocca un bacio sulla guancia e mi prende la mano.
«Vieni. Ci saranno in giro sicuramente paparazzi e ci hanno già fotografato di sicuro» intreccia le sue dita con le mie.
Superiamo il portico ed entriamo dalla porta principale, comincio a sentire una strana sensazione allo stomaco. Mi volto verso Josh e lo trovo che mi guarda.
«Tranquilla» mi sorride.
«La smetti?» sospiro.
«Di far cosa?» chiede non capendo.
«Di sorridere in quel modo» sbuffo.
«Perché?» domanda divertito.
Mi mordo un labbro.
«Perché ho voglia di baciarti e non lo posso fare» lo guardo negli occhi.
«Secondo me lo puoi fare eccome» una voce sconosciuta alle mie spalle mi fa voltare «Mi ha stressato per tutto il viaggio Win» mi sorride «Posso chiamarti Win vero?» mi chiede Connor continuando a sorridere. E' un vizio di famiglia, oh!
«Certo» sorrido anche io «Cos'è che mi stava dicendo tuo fratello?» mi volto verso Josh cercando di non ridere.
«Mi sta già simpatica» Connor appoggia il suo braccio sulle mie spalle «Dice tutto quello che gli passa per la testa, proprio come me» sorride al fratello che alza gli occhi al cielo.
«Me lo aveva accennato» guardo Connor. Lui cava il braccio dalle mie spalle e sparisce al piano di sopra con la scusa delle valigie, gli sorrido e mi tolgo dalle spalle lo zaino e il giubbotto che passo a Josh.
«Stavi dicendo?» Josh prende le mie mani tirandomi a lui sorridendo.
Bastardo.
«Nulla» mordo il labbro inferiore.
«Oh si certo» ride.
Perfido.
«Dai Win» appoggia la fronte sulla mia.
«Dai Win cosa?» lo guardo negli occhi.
«Cos'è che volevi fare ma che eri convinta che non potevi fare?» sussurra.
Brividi. Brividi ovunque.
Decido di agire e non di perdere tempo per trovare le parole. Inclino la testa e trovo immediatamente le sue labbra.
Soffici, delicate, calde. 
Sorrido appena mi appoggia al muro del corridoio mentre cerca l'accesso alla mia bocca che poco dopo gli concedo. E' un bacio dolce, confortante, come per dire “mi sei mancata” e non posso fare altro che sorridere di più.
«Mi sei mancato» ammetto appoggiando la testa sul suo petto appena mi stacco dal bacio.
«Anche tu» mi lascia un bacio sulla nuca.
«Che carini» esclama Connor scendendo le scale.
«Sparisci» dice Josh cercando di sopprimere una risata.
«No» lo guardo e alla fine annuisce.
«Sappiamo già chi detiene il comando nella vostra storia» mi sorride.
Mi sento avvampare alle parole “vostra storia”, perché io e Josh non abbiamo ancora parlato di questo e non so neanche come definirci.
Cerco di evitare lo sguardo di entrambi, invocando qualsiasi essere superiore di tirarmi fuori da questa situazione, e forse per la prima volta vengo ascoltata. Sento la suoneria del mio i-phone. Mi scuso con entrambi e vado verso il mio zaino per prendere il mio telefono. 
Matt.
Sospiro e rifiuto la chiamata.
In questi cinque giorni il nostro rapporto è peggiorato sempre di più, ed è partito tutto da una stupidaggine.
Infilo il telefono nella tasca dei jeans e sfioro con l'indice della mano sinistra il braccialetto regalatomi dal mio migliore amico.
«Tutto bene?» la voce di Josh mi fa voltare.
«Si si, solo un tizio che aveva sbagliato numero» rispondo con poca convinzione nella voce.
«Sicura?» si avvicina a me.
«Sicurissima Josh» gli lascio un bacio a stampo per poi abbracciarlo di nuovo.
Tra le sue braccia penso solo lui e non ha tutti i problemi che mi circondano.
«Questo abbraccio mi fa capire che stai tutt'altro che bene» mi stringe più forte a lui.
«Mmm» mugugno contro il suo petto.
«Dopo che ne dici se parliamo un po', solo io e te?'» mi corrompe con un bacio sul collo.
«Dico che è perfetto» gli sorrido e lui mi lascia un tenero bacio sulle labbra.


«Così hai la media della A» dice Connor mentre mi siedo sul divano.
Josh ha avuto la brillante idea di lasciarmi a casa sua con suo fratello mentre lui è uscito per comprare la cena.
«Si, qualche problema in matematica» faccio spallucce «Ma non mi lamento»
«La chimica ti piace?» si siede di fianco a me.
«Si» sorrido «Ma non mi sono mai piazzata nella quinta posizione per quanto riguarda i problemi del futuro» gli ricordo il suo successo, che più volte Josh aveva detto nelle sue interviste.
«Ma hai la media della A» mi schiaccia il cinque «Due cervelloni con una star del cinema» ride.
«Infatti» scoppio a ridere anche io.
«A quale college hai fatto domanda?» mi guarda.
«Top secret» sorrido.
«Non lo sa neanche Josh?» mi chiede.
«No, non lo sa» 
«Borsa di studio per Yale o Harvard?» domanda dopo qualche minuto.
«No» gli sorrido soddisfatta «Non capisco perché tutti mi vedrebbero in quelle due università»
«Perchè hai una media stellare?» chiede ironico.
«Okay, ma non c'entra» alzo le spalle.
«Me lo dirai?» sentiamo la porta d'ingresso chiudersi.
«Certo» gli sorrido.
«Ecco la cena» Josh entra con in mano tre cartoni di pizza.
«Ma che bravo» sorrido alzandomi dal divano.
«Un bacio non se lo merita?» la voce divertita di Connor mi fa avvampare.
«Connor» lo riprende Josh mentre mi prende per il fianco per tirarmi a se dove mi lascia un bacio sulla guancia.
«Che c'è?» domanda lui guardandoci.
«Mentre voi discutete» mi allontano da Josh «Io vado in bagno»
Pochi minuti dopo percorro il corridoio che mi porta in cucina ma mi fermo un po' prima per ascoltare la conversazione tra Josh e Connor.
«Josh, quando pensi di dirlo a mamma e a papà?» la sua voce non è arrabbiata, solo preoccupata «Ti ho già salvato dai giornali di gossip, ma se entrano su qualche sito dal computer non puoi più rimandare»
«Lo so Conn, solo che non la voglio stressare troppo. Sembra una ragazza forte ma è fragile. E non voglio che mamma con le sue domande la spaventi» sospira.
Ha paura che sua madre mi spaventi.
«Josh» comincia Connor «Mamma sai che si comporta così fin quando non capisce se la ragazza che gli presenti sta con te perché gli piaci veramente o se sta con te per la fama. Non fare quella faccia perché l'ho capito che non ti sta usando. Lo vedo dal modo in cui ti guarda, come se potesse perderti da un momento all'altro»
«Davvero?» la voce di Josh è sorpresa.
Un sorriso mi si dipinge in volto, Connor sta mettendo in evidenza ciò che noi non riusciamo a vedere.
«Si Joshua» lo prende in giro il fratello ridendo.
«E' bello averti qui» si alza e si abbracciano, lo sento dal rumore delle pacche che si danno sulla schiena.
Sorrido, si vogliono davvero bene, entro in cucina mentre sciolgono l'abbraccio.
«Che carini» sorrido sincera, poi mi siedo in mezzo a loro due e cominciamo a mangiare.


«Io vado a letto, tu rimani a dormire?» chiede Connor appoggiando il suo joystick sul tavolino del salotto, mi volto verso Josh che annuisce.
«Si» sorrido.
«Allora ci vediamo domani mattina» esclama dando una pacca sulla spalla al fratello e un bacio sulla guancia a me. Dopo di che sale le scale che portano al piano superiore.
Mi volto verso Josh e lo guardo, lui prende la mia mano e intreccia le sue dita con le mie.
«Adoro tuo fratello» dico dopo minuti di silenzio appoggiata alla sua spalla.
«E lui adora te» mi accarezza la mano «Win. Cos'è successo mentre ero ad Atlanta?»
«Nulla» chiudo gli occhi  inspirando il suo profumo.
«Non è vero» solleva le mie gambe per poi appoggiarle sulle sue.
«Si che è vero»
«Quindi con Matt non è successo nulla?» mi guarda.
Solo a sentire il suo nome mi irrigidisco e il peso che ho sul petto si fa più pesante, se continuo così morirò del mio stesso dolore.
«Come sospettavo» afferma dolcemente e dandomi un bacio sulla tempia.
«Josh. Possiamo non parlare di lui?» lo guardo.
«Va bene, però sai che mi puoi dire tutto no?» mi sfiora col naso la guancia.
«Ora lo so» gli bacio la guancia velocemente e il suo meraviglioso sorriso si fa spazio nel suo viso, sorrido anche io.
«Allora Hutch» appoggio una mano sul suo petto «Come sono andati questi cinque giorni?»
«Tralasciando Jenn che da quando Sam gli ha spifferato tutto su di te non mi da tregua e vuole sapere sempre di più è andata bene» ride.
«Tu hai parlato a loro di noi, cioè di me e te» mi correggo subito.
«Mi piaceva di più quando hai detto noi» mette il broncio ma poi sorride.
Inclino la testa di poco e assimilo le parole di Josh.
«Josh, hai per caso detto che sono la tua ragazza?» sorrido.
«No, in realtà ho detto noi, quindi era riferito alla nostra storia» alza le spalle sorridendomi «Però intendevo anche quello» si avvicina di più a me e appoggia la fronte contro la mia.
«Quindi sei il mio ragazzo?» sussurro.
«Se tu sei la mia ragazza penso proprio di si» mi sorride e pochi secondi dopo sento le sue labbra sulle mie, smetto di pensare, mi concentro solo su Josh e sul bacio.
Mi fa appoggiare contro schienale divano e si appoggia su di me cercando di non pesare troppo, chiede accesso alla mia bocca che gli concedo immediatamente. Ci baciamo per non so quanto tempo, non so il numero esatto dei baci, so solo che non mi sento così felice da molto tempo. Appoggio la testa sulle gambe di Josh e copre entrambi con la coperta.
«Sai, non ti ho detto una cosa» mi sorride.
«Cosa?» lo guardo.
«Sei bellissima» si china su di me lasciandomi un bacio a stampo.
Scuoto la testa appena si stacca.
«Si invece. Sei bellissima perché sei così insicura. Sono belle anche le tue insicurezze. Sei bellissima. Il tuo sorriso è bellissimo. I tuoi occhi sono bellissimi. Il tuo "non sono abbastanza" è bellissimo. Il tuo modo di gesticolare mentre parli è bellissimo. La tua voce è bellissima. Tu sei bellissima Winter Davis» si avvicina ancora una volta per baciarmi, ma non un semplice bacio a stampo, uno serio, uno carico di amore, passione, voglia di far capire quanto sei contento di essere qui in questo momento.
Mi alzo e appoggio la testa sulla spalla di Josh, cominciamo a vedere il film che avevamo deciso  Segnali dal futuro.
Tengo per tutto il tempo la mia mano intrecciata a quella di Josh, ma a metà film la stanchezza comincia a farsi sentire e dopo aver combattuto contro di lei per un paio di volte mi lascio andare nelle braccia di Morfeo.


Quando apro gli occhi - il mattino seguente - non mi ritrovo sul divano, ma nel letto di Josh, mi volto dall'altro lato ma di lui non c'è traccia.
Mi sollevo a malincuore dalle coperte calde in cui ero sepolta piene del profumo di Josh e trovo le mie vans di fianco al comodino. Sorrido mentre mi alzo dal letto dopo essermi legata i capelli in una coda alta. Cammino fino alla porta e dopo averla aperta percorro tutto il corridoio e scendo le scale.
Sento le voci di Josh e Connor già da metà delle scale, scuoto la testa e sorrido, chissà come sarebbe stato avere una sorella o un fratello, caccio questi pensieri dalla mia mente quando entro in cucina.
«Giorno» mi sorride per primo Connor.
«Giorno» gli sorrido anche io.
«Buongiorno» mi saluta Josh lasciandomi un bacio a stampo, sorrido e gliene do un altro.
«Starei mangiando» esclama il fratello del mio ragazzo.
«Guarda che la prossima volta la colazione te la prepari da solo» lo guarda.
«Non c'è problema, almeno mangeremo qualcosa di commestibile» dice lui scoccando la lingua sul palato, io soffoco una risata ma Josh la sente.
«E ridi tu? Dovresti stare dalla parte del tuo ragazzo non da quella di suo fratello» mi guarda imbronciato. Non riesco più a trattenermi e mi lascio andare in una risata, questi due fanno morire insieme, si stuzzicano a vicenda in modo così, così naturale, credo che sia una cosa da fratelli.
«Cognato per la precisione» afferma mentre mastica una fetta di pane tostato con la marmellata.
«Come corriamo» rido sedendomi di fianco a lui.
«Hai ragione» smette di mangiare «Winter Hutcherson non suona bene» dice ironico prima di scoppiare a ridere e rido anche io «Però non sei costretta a prendere il cognome del marito quindi che problema c'è?» guarda Josh che cerca di non ridere, mentre io e Connor ridiamo ancora più forte.
«Dai non suona così male» smetto di ridere guardando Josh «Però Winter Davis suona meglio» faccio spallucce.
«Josh tu che dici?» Connor si volta verso il fratello con un sorriso divertito.
«Dico che siete due idioti» si lascia andare finalmente in una risata «E tu» mi indica «Avevi paura di non piacere a lui» indica questa volta suo fratello «Cioè guardatevi, sembrate amici da vent'anni» si siede di fronte a noi dopo avermi passato il caffè.
«Josh io ne devo fare 18, non so dove hai tirato fuori i vent'anni»  cerco di rimanere seria, ma con loro due è impossibile e la presenza di Connor rende tutto più divertente «Se abbiamo due caratteri più o meno uguali non è colpa nostra» verso il caffè nella tazza che trovo sul tavolo.
«Voi due non siete normali» mi passa lo zucchero.
«Che bel complimento che ci hai fatto» dice Connor sorridendogli e io gli schiaccio il cinque ridendo mentre Josh scuote la testa ridendo.



«Mi chiami dopo?» domanda Josh lasciandomi nel vialetto di casa mia.
«Si» lo abbraccio.
«Cerca di non essere dura con lei» mi lascia un bacio sulla guancia.
«Impossibile» alzo le spalle «Non ho voglia» metto il broncio e poco dopo sento le sue labbra sulle mie.
«Ce la puoi fare» sorride accarezzandomi la guancia.
«Mm» appoggio la testa sulla sua spalla.
«Non la vedi da tre settimane Win» mi accarezza la schiena.
«Eh infatti» mugugno sul suo collo «Stavo così bene» percorro con un dito il profilo della sua mascella.
«Lo so. Però è tua mamma, e non ha detto che ti doveva parlare?» chiede stringendomi più forte.
Sbuffo «Tanto sarà per George» mi stacco da lui.
«»Non lo so» prende la mia mano «Però qualsiasi cosa sia poi mi racconti, okay?» mi bacia la mano.
«Certo» mi sporgo in avanti lasciandogli un bacio casto prima di uscire dal fuoristrada di Josh.
Avevo passato l'ultima settimana e mezzo per la maggior parte del tempo a casa di Josh con lui e Connor, ma le tre settimane di viaggio di nozze di mia madre e di George sono terminate oggi, e tre ore fa sono atterrati all'aeroporto di Los Angeles.
Prendo le chiavi dallo zaino e le infilo nella toppa della porta, appena entro la prima cosa che noto sono le valigie che popolano l'ingresso.
La voce di mia madre arriva dalla cucina, dove probabilmente si sta preparando la sua solita camomilla data l'ora. Le 5.15pm.
Lascio lo zaino accanto alla porta e mi tolgo il giubbotto. A malavoglia mi dirigo in cucina dove la trovo al telefono.
Lei mi nota e liquida la persona dall'altra parte del telefono.
«Win» sorride, è abbronzata, decisamente.
«Christine» apro il frigorifero per prendere una lattina di coca-cola.
«E' difficile per te chiamarmi mamma?» sospira.
Alzo le spalle e mi siedo in una delle sedie del tavolo «Ho da studiare, quindi arriviamo al punto» 
Spegne il fornello e sparisce in salotto. Dopo un paio di minuti se ne torna con due lettere. Una blu e una bianca.
«Che cosa sono?» mi agito «La risposta del college?»
«No, non c'entra il college» si siede di fronte a me.
Ha l'aria stanca quando parla con me, come se non sapesse più che fare.
«Allora che cosa sono?» la guardo.
«Quella bianca è la più importante» sussurra «Prima che tu la legga devi sapere che tuo padre voleva dirtelo, ma io no, non volevo che tu lo sapessi» abbassa lo sguardo.
Faccio finta di nulla, mi sembra difficile poterla odiare ancora di più di ora.
«Quella blu invece?» evito il suo sguardo.
Questa volta sorride.
«Quella blu, l'ha scritta tuo papà quando gli hanno diagnosticato il tumore» il suo tono di voce è piatto «Voleva che tu le leggessi quando saresti stata vicina ai 18 anni»
«Manca un mese al mio compleanno» inarco un sopracciglio.
«Lo so Winter» mi guarda finalmente «Ma non potevo più aspettare, non riesco più a portare questo peso dentro di me» sospira.
«Okay, tutto qui?» chiedo prendendo le lettere e stringendole tra le mani.
«Si» mi fissa.
«Bene vado a studiare» mi alzo lasciando lì la lattina ancora mezza piena.
«E le lettere?» mi segue.
«Le leggo, stai tranquilla» recupero lo zaino dall'ingresso prima di salire le scale diretta in camera mia.
Appena entro la prima cosa che faccio è buttarmi sul letto e prendere il telefono dalla tasca dei jeans. Apro Whatsapp per scrivere a Josh.

 
A: Josh
Mia mamma mi ha dato due lettere, una ha detto che particolarmente importante.

Invio. Appoggio le lettere con il telefono sul letto ed entro in bagno. Ho assolutamente bisogno di una doccia. Mi spoglio e mi infilo nel box doccia dopo essermi assicurata che l'acqua sia bollente, mi lascio levigare il corpo dall'acqua mentre cerco di capire cosa ci possa essere scritto sopra di esse, soprattutto su quella con la busta bianca.
Dopo non so quanti minuti esco e mi avvolgo nel mio accappatoio nero. Cammino fino al mio letto dove prendo l'i-phone e trovo la risposta di Josh.

 
Da: Josh
E non le vuoi leggere?
 
A: Josh
Non credo di farcela da sola.

Per la prima volta ammetto che da sola non riuscirei a sopportare qualsiasi cosa scritta all'interno di quelle lettere. Che siano cose belle o brutte, buone o cattive. Ho bisogno di qualcuno da quando Josh ha abbattuto il muro che mi ero creata.
 
Da: Josh
Ti vengo a prendere

Sorrido.
 
A: Josh
Mi vesto.

Lascio cadere il telefono sul letto e entro nella cabina-armadio dove ne esco vestita con un paio di leggins neri e un maglione color crema, ai piedi rimetto le vans.
Mi asciugo i capelli e li lascio al naturale. Prendo le lettere dal letto e il telefono, scendo velocemente le scale.
«Dove stai andando?» la voce di Christine mi arriva appena sono di fronte alla porta.
«Esco» indosso il giubbotto.
«Con le lettere?» sospira.
«Si, le leggo più tardi. Non so a che ora torno, di sicuro non per cena» impugno la maniglia della porta d'ingresso.
«Va bene» gli sento dire prima che io esca di casa.
Mi rigiro le lettere fra le mani fin quando non sento arrivare una macchina, sollevo lo sguardo ed è il fuoristrada di Josh. Mi sento più tranquilla solo a vederlo, attraverso la strada e salgo nell'abitacolo.
«Ehi» mi abbraccia.
«Josh» affondo la testa nell'incavo del suo collo. Il suo profumo mi calma all'instante insieme alle sue dita che scorrono sulla mia spina dorsale da sopra il giubbotto
«Andiamo da me?» mi lascia un bacio sulla fronte.
«Si» 
Durante il viaggio non parliamo, non so neanche cosa dire. Continuo ad osservare le due lettere e le mani mi cominciano a tremare man mano che ci avviciniamo a casa di Josh, perché so che le dovrò leggere.
Quando parcheggia davanti a casa sua quaranta minuti dopo a causa del traffico di Los Angeles mi deve quasi prendere di peso per farmi scendere dalla macchina ma poi decido di comportarmi da persona matura e scendo. Josh prende le mie mani e cerca di calmarmi mentre aspettiamo che Connor ci apra.
«Ciao Win» mi saluta Connor.
«Ciao» lo guardo mentre mi tolgo il giubbotto.
«Conn noi andiamo su, non pensare male, poi se vorrà ti spiegherà Win okay?» Josh parla al posto mio, gli sono grata. Lui annuisce e sento il suo sguardo a dosso mentre saliamo le scale.
Entriamo nella camera di Josh e mi siedo sul letto, lui mi segue a ruota appena chiude la porta.
«Qualsiasi cosa ci sia scritta lì dentro» dice Josh mentre mi faccio forza prendendo la lettera bianca «Io sono qui con te, ora e sempre» mi guarda.
Annuisco e apro la busta bianca. Tiro fuori il foglio e riconosco immediatamente la calligrafia di mio papà.
La leggo piano, ma quando finisco la devo rileggere di nuovo e quando realizzo che le parole scritte su questo foglio sono vere, mi manca il fiato.


















 
POV AUTRICE:
 

Buon pomeriggio dolcezze (: 
FINALMENTE SONO ARRIVATE LE ATTESE VACANZE.
Ne approfitto intanto per augurare un grosso in bocca al lupo se qualcuno che segue questa storia ha esami di terza media o la maturità.
HO AGGIORNATO EGGIÁ, QUESTO CAPITOLO É STATO FATICOSO SCRIVERLO AHAH, HO AVUTO UN BLOCCO PER DUE GIORNI E POI MI É VENUTA IN MENTE UNA COSA E HO RIPRESO A SCRIVERLO.

UNA DELLE PARTI PIÚ FATICOSE É STATO IL SCRIVERE LA PARTE IN CUI JOSH E WINTER SI METTONO INSIEME AAHAH.
SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO, E SI VI LASCIO CON IL FIATO SOSPESO PER QUANTO RIGUARDA LE LETTERE, SCOPRIRETE DI PIÚ NEL PROSSIMO CAPITOLO.
RINGRAZIO COME SEMPRE CHI RECENSISCE (CHE MI DA ANCORA DI PIÚ LA FORZA DI SCRIVERE QUESTA STORIA), CHI L'HA AGGIUNTA ALLE PREFERITE, ALLE RICORDATE O SEGUITE, E ANCHE I LETTORI SILENZIOSI CHE SPERO CHE PRIMA O POI MI LASCINO UNA RECENSIONE :)
LE VACANZE SONO UFFICIALMENTE INIZIATE, ASPETTO SOLO I QUADRI PER VEDERE COM'É ANDATA, MA COMUNQUE CREDO CHE AGGIORNERÓ CON REGOLARITÁ, CREDO UN CAPITOLO A SETTIMANA O MASSIMO DUE.
DETTO QUESTO ASPETTO LE VOSTRE MERAVIGLIOSE RECENSIONE DOVE POTETE DIRMI TUTTO QUELLO CHE VOLETE :)

A PRESTO MERAVIGLIE,
PEETARMS.

 


   
 
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