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Autore: Evil_Regal    08/06/2014    2 recensioni
SwanQueen.
Regina ed Emma stanno insieme,la loro storia d'amore è perfetta fino a quando in una notte che sembrava come tutte le altre qualcosa non riesce a distruggere quel vetro forte e spesso che era il loro rapporto. Che cosa succederà?Come reagiranno?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Nuovo personaggio, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Emma stava frugando nell’armadio di Regina cercando Dio sa che cosa quando una scatola sospetta e mai vista,le saltò all’occhio. La guardò incuriosita chiedendosi se era il caso di prenderla o no. Alla fine lo fece. Lo prese e andò a sedersi sul letto.

Trovò un album fotografico e un mucchio di lettere,dovevano essere circa una trentina.
 
Aprì l’album e non appena vide le foto che c’erano dentro spalancò la bocca con un sospiro sorpreso. Cominciò a tracciare con le dita ogni foto. I visi fotografati e i bordi delle foto. Piano piano sentì gli occhi bagnarsi con delle lacrime. Le asciugò in fretta così da impedire a quell’acqua sporca di sensi di colpa di bagnare la purezza e la bellezza infinite di quei momenti indimenticabili e perfetti immortalati in quei pezzi di carta lucida.

Erano tutte le foto sue e di Regina,prima che lei se ne andasse. Le aveva conservate come cimeli e le aveva nascoste. Perché?

C’erano foto incredibilmente serie e romantiche e altre stupide e divertenti.
C’era Emma e Regina che si baciavano con un sorriso nella neve fredda che aveva fatto arrossare i loro nasi e le loro guance.
C’era Regina che si teneva stretta tra le braccia di Emma vicino l’albero di Natale.
C’erano Regina Emma e Henry insieme.
Ma c’era anche Emma appena sveglia. Regina con la faccia spiaccicata sul cuscino.
C’era Emma con il muso sporco di gelato al cioccolato e Regina intenta a pulirglielo con un fazzoletto di carta.
C’erano loro due mentre ridevano. C’erano loro due che si guardavano.C’erano loro due. Solo loro due. E la loro immensa storia d’amore. C’erano i momenti più belli,quelli più significativi. C’era il loro amore. Sfogliando quelle foto ad Emma vennero in mente tanti ricordi,così tanti che finì per piangere a dirotto.

Ogni foto era un ricordo e ogni ricordo era una risata,un sorriso,una lacrima.

Le guardò tutte,le contemplò tutte. E le guardò così a lungo che le sembrò di fotografarle nella sua mente,così da non dimenticarle mai. Sfogliò quell’album un paio di volte prima di chiuderlo e passare a quelle lettere accumulate e tenute insieme da un filo di spago.

Prese la prima e sentì lo stomaco chiudersi quando notò che era indirizzato a casa sua. Anzi,quella che era stato il posto in cui aveva vissuto quando aveva lasciato Regina,Henry..e Adrianne. Ma quella non era casa sua. Casa sua era ovunque fossero loro,ovunque fosse al sua famiglia.

Le guardò tutte. Erano tutte sigillate e tutte avevano lo stesso indirizzo. Il suo.
Regina le aveva scritto,non si era mai dimenticata di lei. Ma non gliele aveva mai mandate.
Come biasimarla?Con tutte le cattiverie che Emma le aveva detto,il fatto che Regina l’avesse perdonata e che non si fosse dimenticata di lei,era già tanto.

Aprì la prima e estrasse il foglio senza rendersi conto dell’altro foglio contenuto nella busta.

Mia Emma,
so che probabilmente l’ultima cosa che vuoi in questo momento,è sentire di me…di noi. Ma non posso fare a meno di pensare a te e al fatto che ti vorrei qui con me,perché mi manchi. Capisco perfettamente il motivo per cui te ne sei andata e nonostante tutto,spero tu sia riuscita a raggiungere ciò che desideravi e a trovare il tuo posto e la tua felicità. Mi dispiace solo di non essere stata io la persona in grado di renderti felice. Non sono sicura che tu abbia continuato a leggere fino a questo punto ma spero tu abbia visto la foto. Non perché voglio tormentarti,assillarti..ma semplicemente perché spero tu capisca.

Con tanto affetto,Regina.


Per Emma era ormai diventato impossibile controllare le lacrime,prese la busta della lettera e notò una fotografia. Ma non era una fotografia qualunque. Era l’ecografia della piccola Adrianne. Regina gliene avrebbe spedita una,se solo Emma non fosse stata così perfida con lei. Anzi,se non fosse stata così cattiva con lei,se le avesse creduto,non ci sarebbe stato bisogno di spedirla. Perché se le avesse creduto,Emma sarebbe stata lì con lei,ad ascoltare il battito della loro bambina,mentre la teneva per mano e fissava lo schermo con l’immagine di Adrianne.

Ma lei aveva rovinato tutto. Strinse la foto a al petto e continuò a piangere poi sentì Regina entrare.

“Emma cosa sta-“ si fermò non appena vide cosa Emma stava cercando disperatamente di nascondere e di far passare inosservato.

“Stavo solo-“

“Dove li hai presi?”  chiese Regina fissando la scatola che conosceva fin troppo bene

Emma sospirò “Nel tuo armadio io-“ Emma sospirò sentendosi sconfitta.

“Regina” si avvicinò alla figura della bruna impietrita “Mi dispiace così tanto” Regina notò l’immagine dell’ecografia tra le mani della bionda e sentì le lacrime agli occhi.

“Perché non mi hai mai inviato quelle lettere?” chiese guardandola negli occhi,perché aveva un disperato bisogno di creare un contatto visivo.

“Non ho mai avuto il coraggio” disse con voce rotta

Emma la guardò sentendosi incredibilmente in colpa e poi l’abbracciò “Scusa. Scusami. Ti ho abbandonata facendoti pensare che tu non mi rendessi felice ma Regina,tu sei tutto ciò di cui ho bisogno,sei la mia felicità” disse all’orecchio della bruna che sorrise sentendo le farfalle allo stomaco.

“Significa che hai visto anche quelle foto orrende?”
 Emma rise tra le lacrime “Alcune erano imbarazzanti,ma sempre bellissime” la portò per la mano vicino al letto dove si sedettero e guardarono le foto insieme di nuovo e discussero su come fossero andate realmente le cose in quei momenti. E ovviamente,non si trovavano mai,ma andava bene lo stesso,perché si sentirono bene nel ricordare tutti quei bei momenti.

“Ho delle foto di Adrianne e Henry da qualche parte” disse Regina andando verso la sua cabina armadio a frugare tra gli scaffali. Rientrò nella stanza con altre due grandi scatole. Questa è di Adrianne,ne posò una,e questa è una di quelle di Henry,posò la seconda.

Rimasero lì tutta la serata a scavare nel passato e parlare di quando Adrianne ed Henry erano bambini.

Regina le raccontò della prima volta in cui aveva tenuto Adrianne tra le braccia e di quanto assomigliasse a lei da capo a piedi. Della prima volta in cui l’aveva portata a tagliare i capelli e di quanto fosse terrorizzata. Le raccontò di come henry amava raccogliere le mele in giardino con lei e di quanto gli piacesse guardarla mentre si prendeva cura del suo amato albero.

Le raccontò di tutte le volte in cui doveva giocare ai super eroi per convincere Henry ad andare a dormire e di tutte quelle in cui aveva raccontato ad Adrianne la storia di una principessa sola e triste che era tornata ad essere felice grazie ad un’altra bellissima principessa dai capelli biondi e gli occhi verdi che l’aveva salvata da tutto quel dolore e quella sofferenza,per farla addormentare e di quanto quella fosse la sua storia preferita.

Le raccontò di quanto fosse logorroica Adrianne anche quando non sapeva parlare e invece di quanto fosse taciturno Henry.

Fu un pomeriggio importante per entrambe,perché entrambe,per la prima volta,affrontarono il passato senza timori e senza rimorsi. Affrontarono il passato semplicemente come due mamme che ogni tanto sfogliano le foto dei propri figli per ricordarsi di quanto fossero belli e speciali quei momenti passati,ma che in fondo,a prescindere da quanto tempo possa passare,rimangono lì,sulla carta ad aspettare che qualcuno si ricordi di loro.

E alla fine,c’è sempre qualcuno che si ricorda di loro.
  
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