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Autore: hitsedwards    08/06/2014    0 recensioni
"Cosa farai? passerai tutta la vita a presso ad un demente simile? Non puoi rovinrti l'esistenza così devi avre il coraggio di andare avanti e di cambiare, non lasciare che le tue emozioni ti soffochino Jess."
"C'ho provato Mel, c'ho provato sul serio, io lo amo, lo amo veramente, per quanto io possa odiarlo, in fondo lo amo, l'ho sempre amato." ...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: Triangolo
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“Jess fa il 4° anno, è perfetto per te, è castano, con gli occhi marroni, un bel fisico, abbastanza alto.. ah che cosa carina, spero anche io, quest’ anno di trovare il ragazzo dei miei sogni” “Jesssssssss ascoltami sono cose serie, non puoi dormire proprio ora, dai” “Sei uno stress Mel, sei veramente uno stress, se non la smetti con questa storia del fidanzato e del destino giuro che ti prendo a pizze” “HAMILTON! Mi ha stancata! Vada in presidenza.” Mi aveva sfracassato i timpani. Il prof di storia iniziava seriamente a stancami, tutta la classe parla e ci vado di mezzo io, mi sembra giusto! “Ma prof non ho fatto niente, ho solo scambiato due parole con la mia compagna” “Hamilton io le ho detto che poteva parlare?” “Nelle mie lezione io..” "Okay vado dal preside, basta che non inizia con quel suo discorsetto dell’attenzione” “Hamilton le giuro che la boccio!” “Come no, ovviamente”, dissi tra me e me. Ogni anno mi ripeteva che mi avrebbe bocciata e poi non lo faceva mai, avevo voti alti nella sua materia, a me storia piaceva, non piaceva il signor Io sputoquandoparlo, sonounalagna, Swan. L’unico prof con cui avevo un comportamento “scorretto" era lui. Io e il signor preside siamo amici, orami. Voi non avete idea delle risate che mi faccio nel suo ufficio. Ogni volta finiamo a parlare del signor Swan. Magari amici non siamo, però prova simpatia nei miei confronti. Ogni volta che c’era un problema o mi serviva un favore correvo subito da lui. L’unica cosa che odiavo del preside Brown era il nomignolo che mi aveva dato mi chiamava “Jessichella” Che cazzo di soprannome è Jessichella? Mah. Il preside mi mandò via dopo solo 5 minuti, mi diede il permesso di restare nel corridoio fino alla fine della lezione di storia e devo dire che era una vera pacchia. Ero seduta con le spalle al muro, accanto all’entrata della mia classe, quando la porta del 4° D sì aprì, e ovviamente uscì lui. Era davvero momento meno opportuno, doveva proprio vedermi fuori dal corridoio e pensare che ero una di quelle nullafacenti, ignoranti? Grazie fortuna per essere sempre dalla mia parte, grazie davvero. “Hey sconosciuta, andiamo nella stessa scuola?” “Ciao, a quanto pare?” Mi sentivo rossa come un peperone … “Sono Liam, Piacere.” “Io sono Jessica, ma puoi chiamarmi Jes” “Siamo nella classe accanto o stai girovagando e sei capitata qui?” “Beh veramente no, siamo nella classe accanto solo che stavo parlando ed il mio prof mi ha mandato fuori, è abbastanza fuori di testa”. “Ah capisco, io mi addormentavo sempre nella vecchia scuola, soprattutto nell’ora di storia” “Io all’ora di storia dormo praticamente sempre, grazie a Dio non sono l’unica” Rise, aveva un bellissimo sorriso. Mi sentii strana, felice di averci parlato bho c’era qualcosa in lui che mi piaceva seriamente, Mel aveva ragione. “Bene, Jes, torno in classe prima che la prof mi dia per disperso.” “Ci vediamo a pranzo, ti va?” “Ma si, certo” “Allora a dopo” “A dopo” Iniziai a saltellare e cantare con allegria per tutta la scuola, dovevo dirlo a Melissa, non so se sarei riuscita ad aspettare ancora un’ora. Ovviamente non mi misi a saltare sul serio, lo immaginai solamente, era un ragazzo dolce, carino che probabilmente sarebbe riuscito a farmi passare la cotta che ho da un anno e mezzo per Styles. Immaginate un po’ lui non mi filava per niente, e c’era da aspettarselo un bel ragazzo come lui, popolare, con tutte quelle troiette dietro, non mi avrebbe mai guardata. La cosa più orribile è che ci siamo baciati, ad una festa, circa un secolo e mezzo fa, più o meno, quando mi rivolgeva la parola. In realtà sono stata io a chiudere i rapporti è odioso, nonostante abbia quegli occhi verdi smeraldo i capelli castani, le vene in evidenza sulle braccia, riccio e alto. Mi da una sensazione di sicurezza, come se le sue braccia potessero proteggermi da tutto…non so se la si può chiamare propria cotta, ma una cosa è certa di odiarlo, lo odio. Bussai alla porta della mia classe, mancava mezz’ora al suono della campanella, poi sarebbe rimasta solo l’ultima ora. Dovevo chiamare Mel e ovviamente usavo la scusa 1. Ho anche una lista di scuse da usare, così come Mel aveva la sua lista di requisiti che il suo ragazzo perfetto doveva avere. A me, detto sinceramente bastava che respirasse e fosse vivo, poi tutto il resto non mi importava. “Prof scusi ma Mel è richiesta dal preside” “McCall vada, vada” Melissa uscì dalla porta, aveva capito tutto e in quanto rappresentante di classe, anche se la scusa era pessima, resta efficace. “Mel indovina con chi ho parlato prima?” “No, non dirmi che era quel bel fustaccione ” “Già, sembra dolce, si chiama Liam, si è trasferito da poco”. “Ohw, voglio conoscerlo anche io”. “Beh andiamo a pranzo insieme, unisciti a noi.” “Ma si, certo, ovvio che vengo!”
  
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