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Autore: Mad_Dragon    09/06/2014    0 recensioni
Raccolta di one shot riguardanti dei vuoti nella trama di "We are the same thing". Ci saranno momenti antecedenti alla storia e dei missing moment riguardanti la trama. Riguardo ai missing moment specificherò di volta in volta a quale capitolo fanno riferimento.
Dalla prima one shot:
Stoick se ne stava seduto sulla sedia nella Sala Grande. Pensava a quello che era successo negli ultimi due anni. Le fondamenta di ciò che lui era erano state completamente scosse da quel ragazzo che a malapena riusciva a tenere in mano un'arma. Alla fine, quel ragazzino si era dimostrato più coraggioso dei guerrieri più anziani, più intelligente di tutti i vichinghi che il capo villaggio aveva conosciuto.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A dragon and a Trainer's path'
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I believe in you
Disclaimer: questa storia è collocata temporalmente prima dell'inizio della mia long "We are the same thing", quindi non è necessario aver letto prima quella. Tuttavia, alcuni elementi che ho inserito nella long sono presenti. Si consiglia di leggere prima la long.
Stoick se ne stava seduto sulla sedia nella Sala Grande. Pensava a quello che era successo negli ultimi due anni. Le fondamenta di ciò che lui era erano state completamente scosse da quel ragazzo che a malapena riusciva a tenere in mano un'arma. Alla fine, quel ragazzino si era dimostrato più coraggioso dei guerrieri più anziani, più intelligente di tutti i vichinghi che il capo villaggio aveva conosciuto. Era riuscito a far amicizia con un drago. Aveva ucciso Morte Rossa, il più grande drago conosciuto e ora stava allenando i suoi amici e dava consigli ai più grandi su come risolvere alcuni problemi. Faceva tutto da solo.
"È diventato il più amato, il più ben voluto, il più rispettato vichingo di sempre. E io che continuavo a denigrarlo." pensò Stoick mentre si passava la mano sulla lunga barba. In pratica suo figlio era cresciuto senza di lui. Stoick l'aveva protetto fin da quando Valka se n'era andata.
Ma non era quello il momento per perdersi nei ricordi di un passato ormai irrecuperabile. Si alzò dalla sedia ed uscì dalla Sala Grande. Camminò per le strade del villaggio senza una meta precisa. Per caso, si ritrovò davanti alla costruzione dove viveva Thornado. Il drago lo accolse con un suono difficile da descrivere. Stoick gli mise una mano sulla testa e il drago si tranquillizzò.
"Amico mio, senti anche tu che qualcosa sta cambiando?" chiese il capo villaggio.
Il drago lo guardò e annuì. "Lo so. Nubi oscure si addensano all'orizzonte e credo di non poterle sconfiggere senza il suo aiuto." disse Stoick.  L'Immenso si voltò verso l'Accademia dei draghi e sorrise. "Che ne dici di fare un giro?" chiese Stoick. Il drago ruggì. Stoick montò sulla sella e prese il volo. Atterrò al centro dell'arena degli allenamenti.
"Papà?!? Cosa ci fai qui?" chiese Hiccup.
"Volevo sapere se ti andava di fare un giro con il tuo vecchio."
"Veramente noi ci staremmo allenando."
"Credo che i tuoi amici possano continuare anche senza di te."
"Eh va bene." disse Hiccup montando su Sdentato.
Padre e figlio volarono per diversi minuti in silenzio. Stoick non sapeva cosa fare. Conosceva lo stato d'animo di Hiccup e non voleva chiedergli troppo. Ma sapeva che doveva farlo.
"Hiccup." disse l'Immenso.
"Sì papà?" rispose l'altro.
"Ho notato che avete fatto enormi progressi. Scaracchio continua ad elogiarvi."
"Abbiamo ancora molta strada da fare."
"Lo so. Ma io vorrei chiederti un favore."
"Dimmi."
"Vorrei che tu e gli altri, appena avrete terminato il vostro percorso, iniziaste ad allenare una nuovo squadra di Cavalieri. Non sei obbligato a farlo."
"Papà... devi lasciarmi del tempo per decidere. Inoltre non posso garantire che gli altri accettino."
"Sapevo che avresti risposto così. Non ti preoccupare."
I due volarono verso casa. Stoick sapeva che aveva caricato sulle spalle un grosso macinio. Tuttavia credeva in suo figlio e non lo avrebbe più lasciato da solo ad affrontare i suoi problemi da solo. "Hiccup!" disse il capo villaggio, richiamando così l'attenzione del figlio. "Ricordati che io crederò sempre in te, a prescindere dalla tua decisione." Gli occhi di Hiccup si illuminarono e sul suo viso comparì un sorriso. "Grazie papà. Grazie davvero."
[570 parole]  
 
  
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