Serie TV > Criminal Minds
Segui la storia  |       
Autore: reidina    09/08/2008    10 recensioni
Questa è la mia prima fic quindi non siate tremendi con me! Un altro sparo in aria e tutti obbedirono, mentre Reid mormorava facendosi sentire solo dalla donna “Andrà tutto bene, fa come ti dice, stai tranquilla.”
Genere: Triste, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Spencer Reid
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo finale - THE HARDEST THING IN THIS WORLD IS TO LIVING IT

15 minuti prima

“salve signor Dani, siamo dell’FBI e stiamo indagando sul caso del parco, potremmo farle qualche domanda? Disse Emily mostrando il distintivo.
“Si, entrate pure.”
Prentiss e Morgan si sedettero su un divano, e Emily chiese a Morgan “Tutto bene?”
“No. Primo. Questa casa è strana. Secondo, sono molto preoccupato per Reid. Se la può cavare, ma se la bomba fosse esplosa? Terzo….”
Si alzò e disse al signor Dani “Scusi, vado un attimo al bagno.”
Prentiss scrollò le spalle e si sedette più comoda:
“Lei, ha detto di aver visto un uomo, l’altra sera. Si ricorda cosa ha detto?
“Io…no. Sono ancora un po’ scoinvolto per quella ragazza.
“Si, mi dispiace.”
“Le posso offrire qualcosa? Io mi faccio un caffè, dormo poco.
“La capisco. Niente, grazie”
Alan andò in un’altra stanza, che doveva essere la cucina. Emily lo vide un po’ agitato, poi si alzò mentre guardava l’orologio, andando in bagno bussando alla porta:
“Morgan? Sei li dentro da 5 minuti, stai bene?”
Aprì la porta, e disse
“Guarda, Emily, guarda le pareti.”
La donna spalancò la bocca, con gli occhi che scorrevano velocemente sulle scritte tutte uguali che recitavano:
donna giusta, donna rossa,
donna giusta, donna rossa…..RIGHT WOMAN
“E’ lui l’S.I., non c’era nessun’uomo, era lui. Dobbiamo arrestarlo.
“Stiamo in questo bagno da 5 minuti, si sarà insospettito, no? Sbrighiamoci.
Uscirono dalla stanza con le mani armate e quando lo videro Morgan lo afferrò saldamente.
“Sei in arresto per 3 omicidi, hai il diritto di non parlare, tutto quello che dira….”
Si sentì un botto, poi un piccolo terremoto. Morgan era paralizzato, perché sapeva che era quella bomba. Tirò fuori il telefonino mentre ammanettava a una sedia Alan, e chiamo la polizia. “Sono Derek Morgan, agente dell’ FBI, stò all’indirizzo Road Street, il colpevole degli omicidi del parco è qui ammanettato, venite presto ad arrestarlo, io e l’agente Prentiss Emily dobbiamo andare da un'altra parte.” Neanche li fece parlare che già saliva in macchina accendendo il motore, l’unica cosa che pensava era: “Reid?

La prima cosa che vide fu una stecca di legno, ma non era ancora abbastanza lucido da capire dove stava. Poi cominciò a vedere le cose più a fuoco, e cominciò a orientarsi. Davanti a lui era tutto distrutto, e c’era anche del sangue da un po’ di parti, non capiva di chi era, lui non sentiva proprio niente…poi cominciò a sentire un po’ i sensi, e un dolore lancinante cominciò ad allungarsi per tutto il torace, guardò di nuovo la stecca: era ancora un po’ addormentato e si orientava poco, ma stranamente la stecca di legno spariva sul suo torace.
Poi cominciò a capire: una scheggia lunga mezzo metro di legno gli aveva trapassato l’aorta e bloccava l’emorragia, se avessero tolto la scheggia sarebbe morto dissanguato, se non l’avessero tolto…sarebbe morto soffocato. Però se l’ambulanza sarebbe arrivata presto…aveva il 7% di vivere, questo non lo rallegrò, tutt’altro.
Però almeno aveva salvato tutte le persone compreso il rapinatore, e se non avesse salvato se stesso, non ci sarebbe stato nessun parente a piangerlo. Aver salvato molte vite lo aiutò a sopravvivere più a lungo. Ma perché nessuno entrava? Forse credevano che non c’era nessuno dentro, ma a quel punto sarebbe morto in pochi minuti!
A quel punto la porta venne buttata giù da un uomo, era alto e nero…Reid aveva pochi riflessi, ma dopo un po’ l’aveva riconosciuto: era Morgan.
L’aveva visto, perché c’era un buco in una parete, e Morgan non lo poteva vedere. Cercò di dire qualcosa che somigliava a un aiuto:
“M-Morgan…” Non lo sentì, ma visto che Morgan lo cercava lo trovò in pochi secondi, e la scena che vide fu terribile. Solo una piccola macchia di sangue intorno alla stecca di legno che trapassava una parte del cuore,Reid stava seduto per terra in un angolo con le mani che scendevano lungo i fianchi e i capelli davanti al viso. Corse subito ad aiutarlo e sentì il polso: c’era ancora, ma era debole.
“La….bomba…” Morgan non riusciva a dire niente, ma poi si fece coraggio:
“Non è colpa tua se è esplosa, hai salvato tutti gli ostaggi.”
Reid cercò di sollevare la testa e sorrise, o almeno, ci provò.
“Grazie..”
“Non parlare, è faticoso.”
“La stecca….”
Morgan lo guardò per qualche secondo, mentre toglieva dei pezzi di vetro che stavano sopra di Reid.
“Mi ha trapassato…l’ aorta.”
Morgan sgranò gli occhi.
“Gideon! Hotch! Ho trovato Reid!
Da fuori tutti e due sentirono la voce familiare, e per poco Gideon non svenì di nuovo. Entrarono dentro in pochi secondi, e appena videro Morgan con Reid in quelle condizioni si fermarono, poi Hotch cercò di parlare:
“La…stecca, ha…”
Reid sorrise: per la prima volta vedeva Hotch in quelle condizioni.
“Un pezzo sta a-anche nel muro” Così dicendo cercò di spostare un lato del corpo, facendo vedere che era incastrato nel muro.
“Bisogna chiamare l’ambulanza….”
Gideon annuì debolmente: non aveva spiccicato parola da quando Morgan li aveva chiamati.
“Non possono spostarmi, non posso muovermi…. Non fa niente.”
Morgan lo guardò, poi replicò:
“Come non fa niente? Noi ti salveremo, l’ambulanza sta arrivando!”
“Ci metterebbero troppo a portarmi in ospedale.”
un lungo silenzio, Morgan non poteva credere a quello che provava: era arrabbiato con reid, perché non considerava abbastanza la sua vita. Uno come lui non sitrovava di certo tutti i giorni. Lui era speciale.
Dopo 5 minuti si sentì il primo rumore venire dalla porta principale.
“Qualcuno ha chiamato l’ambulanza?”
Nessuno disse niente, solo Hotch si affacciò e indicò ai paramedici dove andare.
Loro videro Reid ed esclamarono:
“Accidenti…non si preoccupi, potremmo provare a separare la stecca con la sega.”
“N-NO!”
Era Reid, aveva detto di non farlo. Perché?
“Ormai sono passati t-tanti minuti, le probabilità che io sopravviva…sono….meno del 5%.”
Entrarono anche Prentiss e JJ, la ragazza singhiozzò, mentre Emily rimase in piedi, ferma.
Gideon, come ripreso, chiese a tutti:.
“Per favore, ci potete lasciare soli per alcuni minuti?”
Nessuno rispose, si limitarono ad uscire, e l’unico rumore veniva da fuori.
“Reid, perché non vuoi tentare?”
“Non è….anche se l’operazione andrebbe bene, avrei una cicatrice che mi perseguiterebbe per tutta la vita, non riuscirei a….”
“Ma tu sei speciale. Hai superato Raphael, supererai anche questa.”
Una piccola lacrima cominciò a bagnare il viso del giovane.
“Non è la stessa cosa, io….”
Tutti e due avevano capito che cosa voleva l’altro, ma nessuno dei due cedeva.
“Quello che ho-ho fatto nella mia vita…”
Gideon chinò la testa.
“ Mi basta.”
Lo abbracciò e gli baciò la fronte. Ma questa era fredda e ferma.
Il suo ultimo sorriso era rimasto impresso nel viso, ormai immobile.
Qualcuno da fuori, una donna aveva visto tutto. Se ne andò, con suo figlio, mano per mano.
“Ti ha salvato la vita, ed è questo quello che succede ai poliziotti. Andiamo.”

Gideon lo stette a guardare per un altro minuto, poi gli chiuse gli occhi.
Uscì dall’edificio sudato, ma calmo.
“ E’ finita.”
JJ scoppiò a piangere, e corse via, mentre Morgan salì in macchina senza neanche salutare, e con una sgommata sparì dalla vista di tutti.
Hotch fu sicuro che quella volta fu la prima che vide Morgan piangere.
Prentiss era paralizzata. Camminò piano voltando le spalle, ma non pianse, non ci riusciva.
“adesso?”
Gideon scuotè la testa e tornò dentro l’edificio, anche se hotch gli aveva detto:
“Gideon, dove vai? Non c’è niente là dentro, non ci andare.”
Hotch telefonò alla clinica della madre di Reid, e li informò:
“Ho capito….ma, si sente ben…”
Aveva già attaccato.

2 mesi dopo

Non stava pensando al caso, Gideon. Era preoccupato per quello che era successo. Appena era rientrato in casa, aveva passato buona parte del tempo in silenzio, e qualche volta scendeva qualche lacrima. Ma non era la stessa reazione che aveva avuto con Sara….vuol dire che non teneva abbastanza a Reid? Ci pensò a lungo, e gli altri lo lasciarono stare perché sapevano a cosa stava pensando.
Reid, prima di morire, gli aveva detto: “Tutto quello che ho fatto nella mia vita mi basta.” Gideon sorrise, un sorriso rilassato, vero, e guardò la scrivania. The hardest thing in this world is to living it. La cosa più difficile in questo mondo è viverci.” Reid era morto felice.
“Gideon, tu che ne pensi?”
“Forse l’ S.I. è una femmina, e uccide per gelosia.”
“Però la percentuale degli S.I. femmine di 16 anni è solo del 12%.”
Quella frase, chissà perché, non piacque. Tutti restarono in silenzio.
Stavano tutti intorno ad un tavolo, tutti meno che Prentiss. Non si era più fatta vedere da 2 mesi.
JJ spostò una fotografia che stava su un tavolo, e sistemò una scritta. in mezzo al tavolo c’era una foto di tutta la squadra, e sotto c’era scritto su una targa “Our Hero Spencer.”

  
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Criminal Minds / Vai alla pagina dell'autore: reidina