Lei vive per
il
canale 5
Lo psicologo
unì le punte delle dita e accavallò le gambe
e, profondato nella sua poltrona chiese tranquillamente con una faccia
molto
rilassata –Allora Signorino Malfoy, lei ha un problema?-
Sul di una
poltrona di pelle nera stava Draco Lucius Malfoy
che piegò la tasta a sinistra e, con un occhio schizzato e
tremolante rispose
con voce isterica –Un… un problema…
ahahah, bella battuta. Io NON ho UN
problema, ho IL problema. E il mio problema cammina, ha un
nome… respira
addirittura-
-E’
Harry Potter?-
Draco
sbattè le palpebre e si girò verso la finestra,
con
calma, per poi rigirarsi di scatto verso lo psicologo con sorriso
inquietante
–Harry… ahahah…. Harry Potter? Oh,
nononono- mise la testa verso sinistra e
facendo risolino, ma subito dopo rifece lo stesso scatto di prima e,
con voce
da oltre tomba –
-
-Si,
-No, si
figuri, sono qui apposta… - si schiarì la voce
–Le
va di parlarne?-
-Sennò
perché sarei qui, per prendere della pigna colata
con lei? Eh? Eh? Eh?-
Lo psicologo
ingoiò a vuoto –Prego-
-
-E cosa ha
fatto per meritarsi tutto questo… ehm…
disprezzo?-
-Cosa ha
fatto? Cosa NON ha fatto, magari. Io sono un sano,
oddio, non sono tanto sicuro, comunque, ragazzo fragile ed innocente
che ha
bisogno dei propri spazzi, e sa dove dorme
-Bè…
ehm.. il Manior un bellissimo palazzo, vasto ed…
ehm…
nella stanza degli ospiti?-
-No! Nella mia
stanza- scandì bene le parole –Me si rende
conto?- continuò con tono svenevole –Io, me
medesimo, il grande, illustre,
favoloso, meraviglioso Draco Lucius Malfoy…- il tono poi
divenne sprezzante, i
denti che digrignavano –Costretto da una forza superiore a
dividere la mia e
dico MIA, stanza, con quella mummia-
-Non vedo il
problema, è una cosa bella che nipote e nonni
abbiano un buon rapporto-
-Questo lo
dice perché non è sua nonna-
-Ma
perché? Il Manior è grandissimo, possibile che le
stanze non erano… disponibili?-
-Ma sa che mi
sono chiesto la stessa, identica cosa io,
quando me lo dissero?- accavallò le gambe e parlò
come se fosse conversando con
un amico di vecchia data, facendo svolazzare elegantemente una mano
nell’aria
–Coooome è mai possibile che di tante stanza
proprio
-Bè…-
-Le ho forse
chiesto qualcosa?-
-Continui pure-
-Ecco! Dove
ero rimasto?....-
-…-
Cinque minuti
dopo.
L’orologio
ticchettava ed era l’unica cosa che, nella
stanza, spezzava il silenzio venutosi a creare
dall’interruzione dello
psicologo.
-E
pOOOOOi…- sbottò Draco facendo sobbalzare il
poveraccio
–Sa a che ora va a letto la disgraita?-
-Ehm…-
-Io sto bello
tranquillo sul mio letto a leggere o a farmi
un bel pacco di cavoli miei, lei arriva come se la casa fosse sua-
smorfia
–Spegne le luci. TUTTE. E poi si addormenta! Ed io rimando a
fissare il
soffitto con gli occhi come un gufo per tutta la notte!-
-Ma poi si
addormenterà anche lei… no?- fece lo psicologo
titubante.
-Chi? Io-
s’indicò col dito –Ah ah ah, bella
battuta!- rise
–Ma CEEErto che dormo-
-Eh!-
-…
Dalle 5:53 alle 6:03-
-Ah- disse
agghiacciante l’uomo.
-Ma io
l’ho fregata!- disse Malfoy con una luce psicopatica
negli occhi.
-Ah, ma
davvero?-
-Si- prese uno
zaino che l’uomo non aveva notato prima e
rovesciò il contenuto per terra.
-…
lucette per la notte?...-
-Si-
proclamò soddisfatto –
-Lei
ha… rubato le luci da notte di sua nonna?-
-Si- disse
Draco come se fosse la cosa più normale del
mondo –Che bravo eh?- aggiunge fiero di se –E pensi
che mio padre fa “ma dove
sono finite le lucette da notte della nonna?” e me
“Bha, chi lo sa”… eppure
hanno sospetti su di me; ma dico io COME SI PUO’ avere dubbi
su di ME?-
gracchiò schifato.
Lo psicologo
battè due volte le palpebre con gli occhi
anche fissi sulle lucette per terra. Ce ne erano sette. Alzò
piano la testa e
notò che il biondo stava ancora imprecando che visto che non
lo prendono mai
sul serio e che quindi poteva dire tutto quello che voleva anche le
cose
peggiori ma tanto non gli credevano.
-Già-
disse –Me lo chiedo anche io-
-Oh-
urlò Draco –Lei si che mi capisce-
-Bisogna
essere pazzi per curare i pazzi-
-Prego?-
-Nulla!- ci
teneva alla vita lui.
-Ha, ma sa che
-Ovvio.-
SEMPRE assecondare i pazzi!
-Si trova i
peggio acciacchi e pOOOOOi- urlò
–c’è l’altra
nonna che dice che lei ha altri acciacchi ma ovviamente alla
Vecchiaccia non va
bene, e quindi se ne inventa altri e – lo psicologo stavolta
si fece trovare
pronto e si tappò le orecchie -.. pOOOOOOi…-
appunto –Si lamenta che io la
voglio morta! MA DICO IO COME LE VIENE IN MENTE? E SOLO ORA CI
è ARRIVATA???-
-…
Mi tolga una curiosità-
-Siiiii?- fece
Malfoy sfarfallando le ciglia all’uomo, che
spostò la poltrona indietro.
-Come mai
è qua?-
-Mi ci ha
mandato mio padre-
-Ah-
Quella sera.
DRIN DRIN DRIN
Lo psicologo
rispose al cellulare –Pronto?-
-POOOOOOOOOOOOOOOI-
-Buonasera
Signor Malfoy, a cosa devo questa chiamata in
piena notte?- dominò battendo le ciglia tre volte
–Ma lei non dovrebbe essere a
fissare il soffitto come un gufo?-
-Dice?... Oh,
è vero!- realizzò Draco –Come mai
è ancora
tutto acceso?- l’uomo si schiaffò una mano in
faccia –Aspè: che giorno è oggi?-
-Mercoledì-
-Allora si
starà vedendo il Grande Fratello, lei rimane
alzata SOLO per quel programma… e qualunque alzo di canale
cinque- seguì –Lei
VIVE per il canale cinque!-
-E lei che fa?-
-Non lo
so… Oh, ha appena masso un’altra lucettina, ora la
saluto- cinguettò –Mi devo fare giustizia!-
-Certo-
-Tao Tao-
All’alba.
DRIN DRIN DRIN
Questa volta
l’uomo era pronto, -Pronto?- e si spostò il
cellulare dall’orecchio.
Ma la distanza
non servì a coprire il famosissimo
–POOOOOOOOI- di Draco.
-Buongiorno
Signor Malfoy-
-E’
già mattina?-
-Quando
c’è il sole si.-
-Ma tu guarda
le sorprese della vita!- fece meravigliato
–L’ho svegliata? Scusi… anzi, no; era il
mio intento svegliarla!-
-Chissà
perché non lo avrei mai detto-
-Ne ve?-
domandò allegro Draco –Ora devo andare che
Cinque Minuti
Dopo.
DRIN DRIN DRIN
-Pronto?-
-Ti
ucciderò- disse una voce cupa e sadica.
-Ma chi
è?-
-Sono il tuo
peggior incubo-
-Ma
è pazzo?-
-Maddai?!-
domandò Draco con voce ovvia.
Tre Minuti
Dopo.
DRIN DRIN DRIN
-Domanda
semplice Signor Malfoy-
-Dica pure-
-Ma lei non ha
nulla di meglio da fare?-
-…
No-
-Ah! Era
giusto per sapere!-
-Ma lei non sa
cosa è successo!!! La vecchiaccia si è
svegliata e mi ha chiesto dove era la mamma. Ma dico io; che ciufolo ne
so!
Vedi che non mi sono alzato che chiedi a fare?-
-Ed invece?-
-Ed invece lei
sostiene che io sappia tutto, il che è vero,
ma non so tutto- pausa –Non so se ci siamo capiti…-
-Ma certo-
Pomeriggio.
Verso le
cinque e trenta la segretaria lo avvisò che c’era
il Signor Malfoy Senior ad attenderlo. Dopo una stretta di mano si sono
accomodati Lucius sul divano lungo e lui sulla sua poltroncina.
-Dunque; come
mai è qui?-
-…Mi
ci ha mandato mia moglie-
-Vizio di
famiglia-
-Prego?-
domandò Lucius non avendo capito il mormorio
dell’altro.
-Nulla-
rispose, girandosi per prendere la sua agenda.
-MI da il suo
numero di telefono?- disse Lucius.
-PER
CARITA’- gracchiò lo psicologo.
-Ed allora che
sta facendo?-
Lo psicologo
prende il proprio cellulare e digita
velocemente un numero –Pronto Neuro?-
-Perché
soluzioni così drastiche?- domandò Lucius
affranto.
–Mi dia una possibilità- pigolò.
-Stia
tranquillo, non è per lei- rispose
-Ah, e allora
per chi?-
-PER ME!!!!-
tik sotto l’occhio.
-Ma non le
pare eccessivo?-
-Tutto, pur di
fuggire da voi!-
-Ma non
basterebbe Plutino-
-…
E’ questo quello che mi preoccupa-
Fine
xla: vi assicuro
che alcune cose sono
successe veramente. Si, lo so; fa paura. L’idea della fanfic
è venuta a Dray,
io ho solo scritto quello che sono stati gli eventi, è un
pochino vecchia ma
lei l’ha letta e si è ammazzata dalle risate,
dopotutto sono tutte cose che ha
vissuto lei… ed il mio orecchio al telefono ==.
E’
una piccola sorellina di A.Q. [Assurda Quotidianità] (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=171609&i=1).
Commentate se
volete xD.