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Autore: Nyssa    09/08/2008    12 recensioni
Sequel de: Le Relazioni Pericolose
Sono passati circa diciotto anni da quando abbiamo lasciati Harry, Draco, Hermione e tutti gli altri e molte cose sono cambiate nel frattempo.
Adesso sono i loro figli a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria, divenuta stranamente tranquilla; ma non tutto è come sembra perchè misteri e fantasmi del passato stanno tramando nell'ombra e Hogwarts potrebbe non essere il posto apparentemente pacifico che sembra.
E i nostri nuovi protagonisti, la new generation, affascinati dai misteri come lo erano stati i loro genitori, chiaramente non intendono lasciarsi sfuggire l'occasione di vivere qualche avventura tra le antiche mura della scuola e rompere così la noiosa routine di tutti i giorni!
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Black, Tom O. Riddle | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'oro e l'argento' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Leonard si guardò soddisfatto attorno mentre la sua platea stava col fiato sospeso in attesa di scoprire cosa aveva sconvolto tanto la piccola protagonista della sua storiella mezza inventata.

L’unica che, al momento, non era soggiogata dal fascino della sua prosa era sua sorella che tra uno sguardo seccato e un’occhiata alle sue unghie lo stava seriamente maledicendo nel modo più efficace possibile.

La vide che gli sillabava tre parole: stupido, idiota e razza di cretino.

Beh, che poteva farci se era un narratore nato?

Vide Karen deglutire a fatica abbracciata alla sorella maggiore, cosa avesse da spaventarsi tanto visto che non erano ancora arrivate le scene di sangue? Non gli pareva di aver fatto una storia così truculenta, di certo lo era stata di più quella di Rudiger

D’accorso, era arrivato seriamente il momento di entrare nel vivo della narrazione

Quello che vide la pietrificò all’istante mentre la figura del suo padrone, mezzo svestito come la sua ospite, stava mordendo il collo di lei, cosparso di sangue rosso e vivo.

Il suo signore si fermò un attimo vedendola entrare, la bocca ancora sporca dal rosso del sangue, la sua ospite tra le braccia, pallida come un cencio il cui petto si sollevava appena

-          Voi l’avete… l’avete uccisa?

Chiese impaurita facendosi due volte il segno di croce e baciando il piccolo rosario che aveva al collo.

Con la nonchalance che distingue i grandi, come gli stolti, il suo padrone la guardò sorridendole, mettendo in mostra i denti acuminati su cui lei non aveva fatto troppo caso durante la sua lunga permanenza al castello. Lui si leccò il sangue che gli era rimasto sul contorno della bocca e poi si riabbottonò la camicia piena di trine, lasciando senza cura il corpo dell’altra donna sul sofà rosso.

Il ragazza non aveva il coraggio di avvicinarsi a controllare le sue condizioni, ma riusciva a riconoscere due forellini rossi sul lato del collo.

-          Non morirà.

Disse il vampiro risistemandosi, poi le fece un cenno di accomodarsi alla sedia della sua scrivania.

-          Guarda con attenzione aggiunse mentre lei si muoveva timorosa.

E la ragazza vide che i segni del morso, lentamente, si stavano rimarginando rapidamente finchè non scomparvero del tutto dal collo di lei. Spostò preoccupata gli occhi sul suo signore.

-          Siedi.

-          Avete intenzione di uccidermi, adesso che so? Indagò preoccupata

-          No. Dopotutto ho ancora bisogno di te…

-          Che cosa le avete fatto? Domandò preoccupata continuando a sbirciare di nascosto l’ospite svenuta.

-          Non biasimare un essere perché deve nutrirsi, non sono uscito dalle fiamme dell’inferno.

-          Ma come si poteva credere a qualcosa del genere quando prima l’aveva visto mordere la ragazza e poi trattare tanto liberamente col sangue? Quando aveva visto la ferita rimarginarsi a tempo di record?

-          Sono due i morsi che un vampiro può dare. Spiegò paziente l’uomo. Uno è un morso piuttosto innocente, ci serve solo per sopravvivere e bere il sangue che ci nutre. L’altro… l’altro è più pericoloso e deve essere utilizzato esclusivamente nel caso in cui si voglia seriamente uccidere o trasformare qualcuno in un altro vampiro.

-          Ma allora perché tutte quelle ragazze in passato morivano?

-          I miei antenati desideravano a tutti i costi una compagna per la vita, i vampiri sono molto longevi, ma a quanto pare nessuna di quelle fanciulle era sufficientemente robusta per sopravvivere ad un morso del genere. È molto pericoloso.

-          E voi invece non volete una compagna per la vita?

-          No. La schiettezza della risposta la colpì. Voglio solo vivere tranquillo.

-           

Gardis, dall’altra parte della sala, mandò gli occhi al cielo e strinse i pugni fino a conficcarsi le unghie rosse nelle mani.

Maledetto fratello, mai a stare zitto, eh?

 

-          E perché sta così male? volle sapere testardamente la giovane.

-          Beh perché io e la signorina ci siamo dilettati in una attività… spossante.

Lei lo guardò senza capire.

-          Il sangue di una donna diventa più buono quando questa è felice dichiarò lui. Capiscimi…

Ma pareva che lei non avesse la minima idea di ciò che lui stava dicendo.

 

Tra i presenti, qualcuno continuava a non aver capito il perché la donna fosse così spossata e mentre qualcuna si affrettava ad arrossire, avendo colto alla perfezione il doppio senso, qualcun altro, leggi Karen, se ne stava tra le nuvole sperando in qualche spiegazione extra.

Sospirò, ecco, erano quelle come lei e sua sorella che alzavano drasticamente la media dell’età della loro “prima volta”. Quella si sua sorella, poi, sarebbe stata meglio se non arrivasse mai.

Sospirò e continuò a raccontare.

 

-          Se scapperò mi ucciderete? – domandò la governante sistemandosi i capelli e sentendosi sciatta nei confronti della bella e ricca signora profondamente addormentata sul divanetto

-          No – lei annuì

-          E se invece dovessi raccontarlo a qualcuno?

-          Beh, in quel caso sì, diventerai una delle mie cene – l’altra annuì ancora

-          Va bene, rimarrò al castello – e senza una parola in più, lasciando il vampiro alquanto sorpreso, raccattò il vassoio d’argento e lo riempì dei cocci del servizio che aveva lasciato precipitare sul pavimento.

Lei rimase al castello e continuò con quello che aveva sempre fatto senza preoccuparsi eccessivamente di ciò che avveniva nella grande camera del signore.

Non fuggì e non raccontò a nessuno la cosa e questo sorprese molto il vampiro che si sarebbe aspettato di farsi uno spuntino piuttosto sostanzioso nei giorni seguenti e invece era stato lasciato “a bocca asciutta”.

Sembrava quasi che quella ragazzina campagnola si trovasse bene lì, che volesse davvero restarvi.

 

Passò del tempo, molto tempo, e perfino il nobile essere demoniaco del castello, dopo tanto tempo abituato a stare solo, cominciò ad apprezzare la presenza di qualcuno che sbrigasse le faccende e chiacchierasse ogni tanto, era affezionato alla voce della ragazza che ormai era una donna e che al villaggio chiamavano zitella, ogni mattina, mentre rassettava le stanze, canticchiava qualche motivetto popolare, un po’ stonata, certo, ma… familiare e tranquillo.

E fu da quel momento che lui pregò che lei non volesse mai andare a raccontare quanto visto quel pomeriggio perché ne avrebbe sentito la mancanza. Un vampiro! Un essere il cui cuore non batte!

 

Poi accadde che una notte, una notte di tempesta, quando lui tornò alla sua stanza la trovò occupata da qualcuno.

L’oscurità che era il suo elemento gli fece distinguere la sagoma piccolina della sua governante seduta sul materasso di piume che non aveva mai conosciuto occupanti (i vampiri non dormono), vestita con l’abito più bello del suo guardaroba, anche se piuttosto slavato.

Vedendolo la donna lo guardò per un istante e sollevò la folta massa di capelli lunghi che al momento le copriva le spalle, mise in mostra il collo bianco.

-          Stai cercando di ammazzarti? – le domandò divertito il suo padrone chiedendosi cosa avesse in mente

-          Più o meno. – rispose quella, rigida – ho riflettuto molto sulle vostre parole e ho preso la mia decisione: forse voi non avrete bisogno di una compagna per la vita, e mi avete spiegato che quella dei vampiri è piuttosto lunga, ma… avete senz’altro bisogno di una governante. Non siete neppure capace di allacciarvi le scarpe!

Da dove veniva tutto quel coraggio da quell’esserino così piccolo?

 

Riflettendoci, quelle erano state le esatte parole di papà al momento della nascita di sua sorella…

 

Il vampiro scosse la testa, ci sono vampiri che non vogliono uccidere, stranamente…

-          Moriresti

-          Sono una ragazza di campagna, sono molto più robusta delle giovani e pallide aristocratiche che prendono l’arsenico e si debilitano per essere più belle. Sopravvivrò.

Lui alzò le sopracciglia.

-          Mi rifiuto – rispose gelido

Il ghigno terribile che si dipinse sulle labbra della ragazza doveva assolutamente averlo imparato da lui perché, raccattando un pugnale d’argento dal cassettone, si tagliò mentre il sangue schizzava ovunque e macchiava anche le cortine bianche del letto.

E percependo l’odore forte del sangue, il vampiro non riuscì a trattenersi e la morsicò sul collo, poco sotto l’orecchio.

L’aveva incastrato, una smilza ragazzetta umana era riuscita a trovare un modo per incastrarlo, ridicolo! E senza usare il suo segreto contro di lui! O meglio… usandolo, ma non nel modo che avrebbe creduto.

 

Sei  mesi dopo, a diversi chilometri di distanza, si venne a sapere che l’erede dell’antico signore della zona, assieme alla sua governante, erano venuti a reclamare l’eredità.

Parevano usciti da un libro con quella carnagione pallida e quello sguardo un po’ altero, ma come non cadere vittima del loro fascino?

 

 

*          *          *

 

Per la maggior parte degli studenti della scuola, Halloween era terminato da meno di quattro ore, trascorso tra baldorie e bevute di spirito alla faccia degli “stupidi” babbani che erano riusciti a dare loro un pretesto per divertirsi.

Ciò che però non avevano rammentato a sufficienza prima di coricarsi era che da loro, quella stessa mattina, sarebbe stato richiesto un lavoro piuttosto particolare, motivo principe del perché una studentessa biondissima stesse salendo su uno dei comodini del corridoio del dormitorio di Serpeverde

-          Giù dai letti, branco di sfaticati, in piedi che è mattina!

Nonostante anche lei non fosse molto che aveva toccato il proprio giaciglio, si era fatta un appunto di andare personalmente a svegliare “alla maniera militare” quei lavativi delle serpi che, con ogni probabilità, si erano dimenticati di doverle un servizio di pulizie completo al vecchio dormitorio dei tassi.

 

Battendo con forza un mestolo prelevato dalla grande cucina contro il coperchio del paiolo preferito di monsieur Dishman, la studentessa del Grifondoro stava dando il meglio di sé nel rendere “i sogni realtà” dei poveri e sfortunati verde-argento.

-          Chi è strilla a quest’ora? Voglio dormire – sbuffò contrariato uno dei giocatori della squadra stropicciandosi gli occhi con l’intenzione di guardare bene in faccia il casinaro e fargli vedere le stelle, ma bastò una sola occhiata del Prefetto rosso-oro per rimetterlo al suo posto, allineato alla parete.

Leonard, vestito di tutto punto, comparve dalla sua camera, a giudicare dal buonumore non doveva essersi addormentato perché, se questo fosse accaduto, avrebbe avuto non un diavolo per capello, ma l’inferno che gli usciva dalla bocca. Tuttavia non era disposto a farsi tirare giù dalla branda in malo modo dalla sua sorellina che, con ogni probabilità, pregustava quella levataccia già da una settimana.

Lei e quel maledetto Corvonero di Chris la dovevano smettere di essere così perfettini e ligi, non ci si divertiva!

-          Allora ragazzi, vi do tre minuti per ripresentarvi qui da me vestiti, lavati e presentabili e per distribuirvi scope e secchi, tutto chiaro?

-          Cosa vorresti dire? – domandò allarmata una ragazza controllando lo smalto violetto che aveva terminato di stendere solo il pomeriggio prima proprio in occasione della festa

-          Credo proprio che per questa volta dovrai lavorare – celiò sadica Blaze Landor dandole una gomitata – e rovinare il tuo prezioso smalto

-          Lavorare? – ripetè l’altra serpe come se non avesse mai sentito quella parola in tutta la sua vita

-          Sì Ashley, lavorare… e a giudicare dal malumore della piccola Malfoy, direi che avrai poco da obiettare e moooolto da fare – aggiunse Lillis Weasley

-          Tre minuti dal fischio! – sbraitò la bionda capitana dei Gryffindor facendo comparire un fischietto mentre nel corridoio, prima ancora che vi soffiasse dentro, era scoppiato il pandemonio.

Benchè fosse stato un episodio per pochi spettatori, la storia dello sfortunato Slytherin che era stato umiliato da lei fino allo svenimento per le scale aveva fatto il giro del dormitorio e non solo! Soprattutto grazie al valido contributo della parlantina fin troppo sciolta di Rudiger che si era premurato di informare dell’accaduto chiunque gli capitasse a tiro.

E a proposito del diavolo, il bel Greengrass new generation si degnò finalmente di mostrare la sua presenza con un bel sorriso e una camicia a quadri nuova.

 

Gardis controllò l’ora al polso dove l’orologio con la luna capovolta, il simbolo che adorava, faceva bella mostra di sé in oro bianco e giallo.

Cinque… quattro… tre… due… uno…

Un fischio assordante rimbombò per le pareti millenarie dei sotterranei mentre spintonandosi e calpestandosi a vicenda, terrorizzati a morte, i giovani studenti della Casa di Salazar riprendevano le loro postazioni, spalle alla parete, schiena diritta e sguardo fisso; Draco una volta aveva detto che la scuola era assoggettata alla dittatura Granger, ebbene, non aveva ancora conosciuto la “dittatura Malfoy alla maniera di Gardis”.

-          Se hai finito possiamo anche cominciare – sbuffò scocciato Leonard scuotendo il capo dell’inettitudine dei suoi compagni che non erano capaci neppure a tenere testa a sua sorella.

In verità era l’ultimo che poteva lamentarsi, visto che a sua volta aveva discreti problemi, ma non si sarebbe certo aspettato dalle sue temprate serpi un comportamento così umile e remissivo! Quelli erano la vergogna della sua Casa dai tempi che l’aveva frequentata zio Blaise!

Senza preoccuparsi troppo del cipiglio incazzoso del fratello, Gardis agitò la bacchetta e fece comparire per ciascun ragazzo secchio e spazzolone e per ogni ragazza spolverino e straccio per la polvere.

 E qui cominciava il divertimento.

 

*          *          *

 

Guidando la sua piccola combriccola di Grifoni su per le scale dell’ex dormitorio sopra le serre, Gardis si compiacque nel trovarle già occupate da un cospicuo numero di Slytherin, Hufflepuff e Ravenclaw.

E per quelli che erano assenti… sarebbe andata a ripescarli personalmente.

-          Questo è l’ordine del giorno – urlò Kitt dall’alto della sua postazione privilegiata srotolando una pergamena che lui e la piccola Malfoy avevano creato qualche giorno addietro e che continuò ad allungarsi fino ai suoi piedi – divideremo gli studenti in gruppi e ciascuno si occuperà delle mansioni assegnate e a fine giornata riceverà una valutazione

-          Chi darà la valutazione? – volle sapere Vanessa alzando la mano

-          Vorrei poterla dare io, ma invece lo farà la McGranitt… - rispose il Prefetto rosso-oro

Sospiri disperati si alzarono dal gruppo di studenti, quasi avrebbero preferito che fosse lei, almeno si sarebbero risparmiati mezz’ora di predica della vicepreside che avrebbe colto qualsiasi scusa per incominciare uno dei suoi discorsetti.

 

Fortunatamente, si concesse Gardis, era riuscita a liberare in tempo il dormitorio dei gingilli orrorifici di cui l’aveva riempito la sera prima per l’occasione, peccato che la loro festicciola privata fosse terminata ben oltre l’orario previsto, tra un racconto truculento e l’altro e qualche risata in compagnia e, quindi, non era riuscita a fare il suo lavoro con cura e adesso tutti quegli aggeggi stavano ad ostruire la circolazione in camera sua, come se libri e cianfrusaglie non combattessero con lei una battaglia quotidiana per il poco spazio rimasto, doveva davvero spedire a casa un po’ di roba, anche se papà non sarebbe stato contento di vedere riempito dai suoi tomi un altro degli scaffali della grande libreria.

Al momento però la priorità assoluta l’aveva il dormitorio, c’era da

-          Ramazzare i pavimenti

-          Togliere la cenere dal camino

-          Pulire il camino

-          Pulire la canna fumaria

-          Sbattere i cuscini e le poltrone

-          Sbattere i tappeti

-          Spolverare le librerie e gli appendiabiti

-          Togliere i teli

-          Lavare le scale

-          Ripulire quadri e pareti

-          Sbattere i materassi di piume e le cortine dei letti

-          Aprire gli armadi e togliere la naftalina

-          Levare le ragnatele dal soffitto

-          Ripulire i mobili

-          Lavare i vetri delle finestre e gli infissi

-          Far sloggiare tutti gli uccelli che negli anni avevano fatto il nido sul cornicione

-          Chiaramente arieggiare l’ambiente

-          Oliare le porte e i cardini

-          Appendere nuove tende

-          Rimuovere tutte le decorazioni bianche e rosse della Casa che vi aveva alloggiato per anni

-          Rifare tutti i letti con biancheria pulita

-          Ripulire le lumiere dei lampadari

-          Sostituire le candele

-          Controllare che ratti e similari non avessero fatto il nido da qualche parte e, soprattutto, non usassero le varie stanze come parco giochi

-          Verificare che i ragni non infestassero le stanze

-          Portare nuove coperte

 

E molto altro ancora.

La lista con ciascun gruppetto di tre persone assegnato ad un compito specifico era appesa dietro le spalle del Caposcuola di Corvonero che stava indicando le varie mansioni e spiegando ai più ignoranti come si facesse questa o quella cosa.

Era incredibile come dei ragazzi del genere non fossero neppure in grado di compiere le più elementari delle faccende domestiche, certo la magia era un valido aiuto rispetto alla difficoltà che avevano i babbani, ma addirittura non essere capace a raccogliere con la paletta la polvere accumulata sul pavimento!

 

In capo a dieci minuti, comunque, il dormitorio pareva preso da una frenesia insolita che non vedeva ormai da mezzo secolo e che l’aveva trasformato nel distorto e caotico set di Cenerentola e Biancaneve, ci mancavano solo i topolini e tutti gli animaletti che facevano le pulizie e poi stava davvero fresca…

 

*          *          *

 

-          No, no, non devi fare così… - Rudiger si avvicinò con fare protettivo ad una ragazza che stava sfregando le pietre della scala che conduceva al piano dove erano disposti i letti; le prese le mani tra le sue con un sorriso rassicurante e le mostrò come dovesse muovere l’arnese – ecco, hai capito ora?

Lei annuì, avvinta più dal suo sorriso sgargiante che dalle sue doti da massaia

-          Sei così intelligente, Rudy… - balbettò confusa

Tutti a scuola sapevano che lui detestava che lo chiamassero Rudy perché sosteneva che fosse un nomignolo da femminuccia e lui non era certo una femminuccia, ma la ragazza, al momento, doveva esserselo dimenticato e, probabilmente, doveva anche essersi dimenticata anche il proprio nome visto come sorrideva ebete con lo spazzolone in mano, fissando il vuoto di fronte a lei.

-          Come mai tutta questa cultura? – celiò ghignando Leonard passando affianco al compagno e battendogli una mano sulla spalla

-          Zia Daphne l’hanno scorso mi ha fatto fare la “settimana babbana

Era un’usanza dei maghi, come le vacanze studio, i ragazzi venivano mandati in una famiglia di maganò dove era loro vietato usare qualsiasi potere magico per il periodo di soggiorno in modo che imparassero cosa significava vivere come loro, potevano solo spedire la posta con gufi e civette ma nulla di più

-          E brava la zia…

 

Kitt si avvicinò a Gardis con la lista in mano, lei a sua volta intenta a controllarne una seconda altrettanto lunga ed impegnativa

-          “zia Daphne” sarebbe la moglie del Ministro della Magia?

-          Sì – rispose lei annuendo

-          Non sapevo che fossero parenti

-          La madre di Rudiger e Daphne Longbottom sono sorelle, erano entrambe due Greengrass infatti Karen e Rudiger sono cugini…

-          Ma scusa, allora lui non dovrebbe portare un altro cognome? – indagò il giovane Black arrotolando in parte il papiro e guardandola curioso

La Gryffindor lo scrutò un istante con serietà, poi sbirciò gli altri che lavoravano e, trascinandolo per la manica del maglione, lo portò fuori del dormitorio.

Il corridoio era quasi deserto, a parte per coloro che stavano cominciando a portare i materiali di supporto come le lenzuola pulite e le nuove tende, i tappeti eccetera, li studiò un attimo e poi, sempre trascinandolo, si diresse verso destra, aprì la porta dello stanzino, lo spinse all’interno e chiuse l’uscio dietro di sé.

Poi accese la luce.

 

Il ripostiglio non era proprio un posto confortevole, ma ciò che stava per dire non era cosa che dovesse ascoltare il mondo intero. E se la diceva a Christopher era solo perché di lui si fidava ciecamente.

-          Prometti che ciò che dirò non andrai a dirlo a mezzo mondo – lui rimase sorpreso, ma annuì e incrociò gli indici delle mani a suggellare il patto – bene

-          È una cosa così scabrosa? – volle sapere, l’altra annuì

-          Ascoltami, nella famiglia Greengrass a quel tempo c’erano due sorelle maggiori e un fratello più piccolo: Daphne Greengrass, Astoria Greengrass e Gordon Greengrass – lui annuì – nelle famiglie purosangue da generazione come la loro era usanza che le figlie femmine venissero promesse spose ad un’altra famiglia di pari livello, se non superiore, in cambio di una dote cospicua, più la ragazza era bella, vergine e compiacente e più il prezzo saliva

-          Sembra di stare al mercato dei cavalli ungheresi

-          È la stessa cosa. Daphne fu promessa solo quando fu abbastanza grande perché il mondo vedesse la sua bellezza, venne scelto prima un certo Flitt, poi Neville Longbottom solo che sia lui che zia Daphne erano contrari a quell’unione, anche se si piacevano. Rimasero fidanzati un paio di mesi, poi però la famiglia di lei annullò l’accordo

-          Come mai?

-          Va’ a saperlo. Ad ogni modo Daphne e Neville che, nonostante tutto, erano innamorati, decisero di non sottostare all’imposizione e si sposarono appena terminata la scuola mentre lei aveva appena scoperto di essere incinta di Ciel

-          Cavoli

-          Appunto. Oserei dire che ai Greengrass è andata bene così perché sono diventati parenti di un uomo importante, purosangue e non hanno pagato di dote, ma Daphne ha completamente tagliato i ponti con la famiglia. A quel punto è toccato alla seconda. Astoria, sua sorella, era promessa ad un vecchio barone con il doppio dei suoi anni da quando aveva compiuto il quindicesimo compleanno e chiaramente la cosa non le andava giù. Quando vide quello che aveva avuto il coraggio di fare sua sorella scappò da scuola con borsa e bagaglio e si rifugiò da lei scatenando quasi un caso di stato, quando finalmente riapparve si scoprì che l’aveva fatto perché era incinta

-          Anche lei?

-          Sì.  Annullò il matrimonio, litigò con la famiglia e si rifece una vita senza sposarsi, mise al mondo un bambino e gli diede il suo cognome, una cosa abominevole nel mondo magico…

-          Credo di sapere poco di queste cose

-          Forse in Ungheria succede dell’altro

-          Non sono pratico di purosangue

-          È una cosa curiosa visto che qui in Inghilterra i Black sono tutti parenti e tutti purosangue da generazioni

-          Uno spettacolo di albero genealogico

-          Puoi scommetterci.

-          Comunque i Greengrass non l’hanno presa bene

-          Immagino

-          Rudiger patisce molto per le malelingue che sparlano di sua madre e a Serpeverde è facile dire male di altri

-          Capisco.

-          Bene, adesso possiamo uscire, questa storia però deve rimanere tra me, te e queste quattro pareti, chiaro?

-          Sì, ma tu come la sai? – lei gli rivolse un’occhiata di superiorità

-          La mamma è la migliore amica di Daphne Longbottom e… beh, è stata una vicenda che ha fatto scandalo, Rudiger, poi, è nato a Malfoy Manor

-          Sul serio?

-         

Beh, adesso si conosceva un po’ della storia della giovane serpe.

 

*          *          *

 

A dispetto del campo di battaglia che era lo stato del dormitorio in quei cinque minuti, Gardis riprese in mano la situazione con fermezza.

 

Dall’altra parte Leonard sorrise comprensivo e aprì la busta che aveva trovato nella tasca dei pantaloni, a giudicare dalla carta stropicciata doveva averla lasciata lì da un po’.

Lesse le righe di intestazione e proseguì scettico, strabuzzando poi gli occhi un paio di volte quando giunse circa a metà della missiva, alzò gli occhi sull’altra Malfoy… era stata lei?

Si alzò in piedi e con incedere altero le arrivò di fronte che stava scherzando con Weasley e Potter e le srotolò di fronte alla faccia la lettera

-          Che roba è questa?

-          Che cosa vuoi che ne sappia io? – si difese lei non riuscendo a distinguere neppure i caratteri da tanto che glieli teneva incollati agli occhi

-          Non mi presterò mai a qualcosa del genere, io ODIO il teatro

-          Ma di che parli?

-          Di questa cretinata che ti sei inventata questa volta!

-          Io non ho fatto proprio niente

-          Non scherzare, non posso credere che tu non ne sappia niente… - ribadì

Lei gli strappò il foglio di mano e scorse rapidamente lo scritto, a occhio le pareva la grafia di Vanessa, e comunque lei non faceva le “q” a quel modo

-          Guarda che qui c’è scritto che tu devi dirlo a me, cosa vuoi che ne sappia di una cosa che tu devi dire a me?

-          Chris, tu riconosci la lettera?

Mollando la ramazza, Kitt si avvicinò e studiò la busta

-          E’ la lettera che ti ho dato qualche giorno fa, no?

-          Allora tu sai che cos’è?

-          Me l’ha data Vanessa da dare a te, perché?

Disperazione, ma che cosa si erano messi, d’accordo? Maledetti…

-          Bene, tanto perché lo sappiate tutti e due, siamo stati reclutati per la recita di Natale

-          Scherzi?

-          Proprio… facciamo temporaneamente parte del club teatrale per la realizzazione dello spettacolo di beneficienza o quel che cazzo è

-          Ma non ci penso neppure! – gridò la bionda

-          E senti il bello che c’è scritto: Metteremo in scena una avvincente opera teatrale babbana intitolata Peter Pan, allego in seguito i ruoli assegnati, per i copioni fate riferimento al presidente del club

-          Mi rifiuto di mettere qualsiasi calzamaglia – sbottò Christopher che già si immaginava costretto a fare la parte di Giulietta

-          No no, ascolta qui: Leonard Malfoy => Capitan Uncino

-          Un ruolo che ti calza… - ghignò la sorella

-          Ah sì? Senti te… Gardis Malfoy => Trilly – lei sgranò gli occhi

-          Se si aspettano che mi metta una insulsa gonnellina di foglie e faccia la smorfiosa cascano male…

-          E per finire… Christopher Black => Peter Pan Chris caro, da oggi sei sulla barca con noi come interprete principale.

Gardis continuò a leggere i ruoli: Karen Longbottom era Wendy e Lachlan Black faceva uno dei due fratelli di Wendy

-          Mi rifiuto! – sbottò lei

-          Non solo tu… - Chris lesse a sua volta – Ma temo sia inutile, è siglato dalla McGranitt

-          Perfetto… pure la vecchia megera… - Leonard l’avrebbe volentieri defenestrata dalla Torre dei Gufi

-          Bene fratellino, credo che Capitan Uncino sia un ruolo adatto a te

-          Oh, senti la signorina sono-la-puttanella-Trilly

-          Puttanella lo vai a dire alle tue compagne

-          Siamo permalosi, eh? – ghignò lui

-          Ho fatto la mia ultima recita a cinque anni travestita da pastorella e quella è stata la prima ed ultima volta.

-          Temo che a questo punto sarà la penultima

-          Consolati – la calmò il CorvoneroTrilly non parla

-          Non dovresti accettare così passivamente la cosa – le fece notare lei, ma non si seppe mai se per il suo temperamento Gryffindor o per il suo orgoglio Malfoy

 

-          Ho sentito di una bella recita in famiglia – Rudiger annunciò la sua presenza prendendo per le spalle i due ragazzi come se fossero amiconi – ragguagliatemi

-          Neppure per sogno

-          Piuttosto la morte.

-          ODIO il teatro – Gardis fece volare gli occhi al cielo, suo fratello stava diventando un disco rotto

-          Peccato che diano Peter Pan, mi sarebbe piaciuto vedere un po’ di passione…

-          Cuciti quella ciabatta “Rudy” – Leonard non la stava prendendo bene e il tic significativo al sopracciglio sinistro la diceva lunga oltre al voluto utilizzo del nomignolo che Greengrass detestava tanto

-          Spero almeno che non ci priverete della scena del bacio… - continuò invece l’altra serpe come se non l’avesse udito

-          Scena del bacio? – indagò la bionda non ricordandola nel libro

-          Sì, quella quando Trilly fa una magia ed appare a Peter in sogno come una donna

-          Se sicuro di non starti inventando tutto? Io non ricordo niente del genere – sbuffò rossa in viso

-          Questo perché hai letto la versione censurata, provvederò a far recapitare a Vanessa l’originale

-          Preferisco di no

-          Ma la cultura innanzi tutto! – declamò alzando la mano come i grandi oratori romani

Peccato che in quel momento Leonard si stesse dirigendo verso la presidentessa del Comitato Scolastico, intenta a chiacchierare del lavoro con una sua adepta, lo sguardo minaccioso del nuovo Principe degli Slytherin non prevedeva nulla di buono, una ragazza in coda che aspettava fuggì sparpagliando fogli, foglini e foglietti dietro di sé come le briciole di pane di Hansel e Gretel.

-          Vanessa, una parola

Avvertendo un tono strano, la Tassorosso abbandonò la sua amica per dedicare la sua totale attenzione a lui

-          Dimmi pure, Malfoy

-          Spiegami che cazzo sarebbe questa stronzata

Begli eufemismi, Leonard poteva scrivere un libro su “Come parlare da vero gentiluomo”, la ragazza spostò un ciuffo di capelli dietro l’orecchio

-          Vedi, è per via degli attori… non ce ne sono a sufficienza…

-          E cosa significherebbe? Lo sai che è contro la legge costringere le persone a fare qualcosa che non vogliono?

-          Ma non sto costringendo nessuno, è per il bene della Scuola!

-          Sì, un accidente!

-          Ma devi capire, Leonard caro – e azzardò a mettergli una mano sul braccio – che ci sono pochissimi attori a Hogwarts e quei pochi che partecipavano al club stanno studiando per gli esami, la maggior parte darà quest’anno i GUFO e devono prepararsi, tu capisci, vero?

-          No, e comunque per te sono ancora Malfoy

-          Avresti dovuto avvertirci prima – bofonchiò Gardis raggiungendoli nel tentativo di evitare un omicidio

-          Ma vi ho fatto recapitare la lettera giorni fa! Eppoi c’è il consenso della prof e di Ruf

-          E cos’hai fatto per racimolarlo? Gli hai parlato in privato?

Vanessa lo guardò senza capire

-          Devo dire che la scelta del titolo ci ha spiazzato molto – convenne Rudiger

-          Sì, ma dopotutto si era deciso di scegliere qualcosa di babbano e anglosassone e… Peter Pan è meraviglioso

-          Avreste fatto meglio a decidere per la Piccola Fiammiferaia

-          Ma, caro Leonard, è una fiaba danese – si difese la presidentessa, ostinata ad usare l’appellativo familiare di “caro” che il giovane Malfoy concedeva solo a sua madre

-          Non me ne frega un cazzo, non reciterò in una stupida commediola in calzamaglia! Piuttosto la morte!

-          Non essere drastico…

-          Questa me la paghi, Vanessa, ti assicuro che questa me la paghi!

E si allontanò di malumore spiegazzando il foglio e gettandolo in terra.

-          Non sembra entusiasta della cosa – ammise la rossa

Però, che perspicacia!

Vedendo che lì non si cavava un ragno dal buco anche il Caposcuola dei Corvi e il Prefetto dei Grifoni si allontanarono, Rudiger sorrise tutto soddisfatto e circondò le spalle della ragazza di Tassorosso

-          Cara Vanessa, avrei da sottoporti una questione a proposito dell’edizione della storia… che ne dici se la modifichiamo leggermente?

 

*          *          *

 

Alla fine della giornata il dormitorio sembrava quasi presentabile, anche se lo stesso non si poteva dire dei suoi fautori, distesi come morti sul pavimento pulito.

I capelli dei più erano aggrovigliati e disordinati, i vestiti macchiati di sporco e di tinta per pareti e i letti erano stati rifatti almeno tre volte ciascuno prima che le ragazze addette imparassero come si infilava una federa e ripiegava un piumone…

La situazione prevedeva una Waterloo distrutta dalla pulizia.

 

Karen, Jeff, Hestia e Jack erano riusciti ad accaparrarsi il divanetto della Sala Comune del Grifondoro e se ne stavano a riposare da almeno mezz’ora in attesa di trovare il coraggio di rialzarsi e andare a farsi un bel bagno rilassante.

-          In fondo è stato divertente – ammise la piccola Longbottom sistemando il collettino bianco da brava ragazza

-          Sei sicura di non aver respirato troppo i vapori dei detersivi? – a quanto pare Jeff non pareva dello stesso parere

-          Io mi sento la schiena a pezzi – confermò Hestia massaggiandosi il collo

-          Penso che a questo punto potrei fare domanda d’assunzione all’Hilton

-          L’Hilton? – s’informò la ragazzina coi capelli color del miele – che cos’è?

-          È un albergo, sciocchina… un albergo babbano

-          Ohhh

-          Sentite, ma voi l’avete saputo? – Hestia pareva presa dalla frenesia di raccontare l’ultima cosa appresa

-          Che cosa? – chiese suo fratello

-          Gardis, suo fratello, Chris e qualcun altro parteciperanno alla recita di Capodanno!

-          No! Sul serio? – esclamarono in coro gli altri, increduli

-          Parola mia, l’ho sentito dalle sue labbra! Non pensate che siano troppo fortunati?

-          Sinceramente non ci tengo a salire su un palcoscenico vestito da donna… - alla fine i pregiudizi sul teatro erano sempre gli stessi

-          E che cosa rappresentano? Amleto o Romeo e Giulietta? – questo era Jack che, sotto sotto, condivideva la stessa passione di sua sorella per i pettegolezzi succulenti

-          No no, mi hanno detto che rappresenteranno Peter Pan!

-          Ma come, non era un libro? – Jeff faceva sfoggio di cultura a sproposito, come sempre.

-          Quanto si vede che sei ignorante… - sottolineò sua cugina – il libro è tratto dall’opera teatrale!

-          Scusa eh… ad ogni modo dov’è Gardis? Voglio proprio farle le congratulazioni, sono sicuro che sarà furiosa!

-          Probabilmente in camera sua… - confermò una delle sue migliori amiche, Hestia

-          A tingersi le unghie di qualche colore impossibile – aggiunse l’altra, Karen

-          Per una volta, allora, non c’entra Leonard – era una rarità che la piccola Malfoy fosse arrabbiata per un motivo differente da suo fratello

-          Lui invece starà a spaccare tutto e tutti – in effetti…

 

Ridacchiarono insieme di fronte al caminetto, stanchi e contenti, il loro meraviglioso Gruppo dei Miracoli, quando la porta del dormitorio si aprì facendo scorrere il quadro guardiano e facendo entrare il Caposcuola dei Ravenclaw, arrabbiato nero con tanto di nuvoletta con fulmini e saette che gli ronzava sopra la testa, quattro teste si voltarono a fissarlo mentre proseguiva per i gradini fino alla porta della stanza di Gardis, bussando, ma non ebbero il coraggio di salutarlo vista la sua aria pesta.

Era meglio aspettare che la loro amica lo calmasse, si sarebbero preoccupati più tardi di scusarsi con lui per la loro maleducazione.

 

La testolina bionda della cacciatrice della squadra rosso-oro sbucò dalla fessura della porta assieme ad una mano con le unghie tinte di un intenso azzurro metallizzato che faceva pandan con uno dei due occhi, per l’altro bisognava accontentarsi.

Le sopracciglia sottili si sollevarono stupite a vedere, innanzi tutto, la figura del suo migliore amico e, subito dopo, il suo umore pericoloso.

Come terza cosa sospetta c’era quel guanciale sottobraccio

-          Kitt? – domandò temendo che gli rispondesse dicendo “Io sono Alan”

-          A Corvonero si è rotto un altro tubo dell’acqua – incominciò lui mentre i fulmini sopra la sua testa si acquietavano – e ha allagato la mia stanza. Mi ospiteresti per la notte?

Le bocche dei quattro spettatori caddero in rotta libera sul pavimento e poco ci mancò che quella di Gardis non prendesse la stessa traiettoria, ma, frenando gli scompensi ormonali che la stavano assalendo, aprì l’uscio e fece segno di entrare

-          C-certo – biascicò imbarazzata – vieni, entra

Un’occhiata agli altri le disse che sembravano intenti a seguire la puntata 2987 di una soap-opera quella dove Tizio tradiva Caia con Tiziana e la sorella del cugino di primo letto della sorella del fratello di Sempronio era incinta di Tizio.

Insomma, aspettavano gli sviluppi.

-          Chiudete la bocca, ci entrano le mosche – disse al loro indirizzo richiudendo la porta dietro di sé

In quel momento il sofà si ribaltò sotto il peso di quattro persone appoggiate al suo schienale

-          Gardis con un ragazzo?! – quasi gridò Hestia – Gardis con un ragazzo?????!!!!

-          Sorellina, calmati, non è la fine del mondo – Jack, evidentemente, doveva essere andato su internet a leggere come proseguiva la telenovela, non c’erano altri motivi per giustificare la sua tranquillità ben simulata, anche se si stava sistemando nervosamente gli occhiali sul naso

-          Pensi che andranno a letto insieme? – chiese invece Jeff, la finezza fatta persona

-          Non essere volgare, Christopher è un gentiluomo, non alzerebbe mai le mani su di lei… - si finse offesa

-          Mi stupisce allora che sia amico di Leonard

Karen arrossì.

E i quattro si rimisero a parlottare della situazione tra loro: Gardis l’avrebbe detto a suo fratello?

 

*          *          *

 

Spazio autrice: mi dispiace moltissimo per il ritardo, spero che non mi abbiate dato per dispersa, ma ieri ero talmente innamorata della cerimonia di apertura delle olimpiadi che non ho neppure acceso il pc e oggi ho talmente tante cose da fare che credo sarò un po’ troppo affrettata nei ringraziamenti a tutti voi che siete così numerosi e mi sostenete sempre con calore, sono molto felice di aver cominciato questa storia e mi auguro che voi continuate a seguirla ^_^

 

Hollina: beh, per i vestiti ci ho pensato molto, non volevo fare molti doppioni, dopo un po’ vengono a noia, eppoi mi sono ispirata a qualche film, anche se ammetto che mi piacerebbe terribilmente partecipare ad una festa di Halloween come questa… XP A presto, ciao e un bacio! Nyssa

 

DragonSlave: anche io ho riflettuto spesso, anche se non sono mai riuscita a figurarmi una scuola di magia italiana, non so perché… però mi serviva per un motivo e allora ho creato un piccolo espediente che si vedrà più avanti…

Beh, più o meno, certo non volevo deliziare il pubblico delle mie pessime doti orrori fiche, l’horror non è proprio il mio forte, però mi serviva, che Halloween sarebbe stato senza racconti del terrore? Eppoi mi sembrava di cattivo gusto andare a ricopiare una storiella alla piccoli brividi…

Spero di sapere presto cosa ne dici del capitolo, io aspetto, sono curiosa! Un bacione grande e grazie dei complimenti, Nyssa

 

Maky91: Rudiger è il più piccolino del gruppo, ma ha la testa abbastanza sulle spalle, all’inizio doveva essere solo una comparsa, ma poi mi serviva un personaggio così e allora eccolo qui…

A differenza di Blaise è molto più allegro e sempre col sorriso sulle labbra e non riveste per Leonard lo stesso ruolo che aveva Blaise, diciamo che è suddiviso equamente tra lui e Kitt.

Sono felice che sia il tuo mito ufficiale perché l’ho creata a immagine e somiglianza del MIO mito ufficiale, quindi mi fa molto molto molto piacere!

Come dicevo prima Rudiger si diverte a prendere in giro tutti, nessuno escluso e quando c’è di mezzo Leonard tutto è lecito, anche coinvolgere la sorellina e il suo migliore amico.

Beh, spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo, ciao e al prossimo aggiornamento! Un bacio, Nyssa

 

Arwen_90: beh, diciamo che ci stava travestire un vero vampiro da se stesso, eppoi il travestimento a Jack non calzava moltissimo…  Anche io adoro i kimono, trovo che siano bellissimi e affascinanti, quando ho visto Memorie di una Geisha per la prima volta sono rimasta almeno mezz’ora ad analizzare tutti i vestiti, sono veramente splendidi, anche quelli un po’ più modesti, ma visto lo status della ragazza non credo che il suo lo fosse, anzi! Mi stupirei se non l’avesse indossato un fantasma o qualche assassina >_>

No, direi che carino è più appropriato, come horror non lo era molto, non sono un granchè con le storie del terrore…

Beh, spero che ti sia piaciuto anche questo capito, io aspetto di sapere, ciao e a presto! Nyssa

 

Killkenny: già, immagino! Ma so anche di non essere un granchè nel genere quindi penso che un qualsiasi bambino di sette anni avrebbe fatto meglio…

Immagino che anche Haruna non sarebbe stata da meno…

Spero che il cappy ti piaccia, ci vediamo al prossimo! Nyssa

 

Vavva: vedo che Leonard riscuote sempre più successo! Bene bene… ad ogni modo ho riflettuto molto sui costumi per non fare dei doppioni, non volevo che sembrassero troppo banali eppoi bisogna pensare che streghe e maghi veri si stavano mascherando da streghe e maghi come li vedono i babbani… doveva essere assurdo.

Beh, Evangeline è un personaggio che non riesco a tenerlo troppo nell’ombra, anche se è il suo elemento, prima o poi salta sempre fuori…

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e mi auguro di leggere presto una tua recensione! Ciao e un bacione, Nyssa

 

_Nana_: credo che dopo aver letto la conclusione della precedente storiella pseudo-paurosa dovrai rivedere il giudizio, sono completamente e totalmente negata per far paura!

Ad ogni modo spero che ti sia piaciuto anche questo nuovo chappy, ciao e a presto! Nyssa

 

Nikki Potter: beh, c’è da considerare che Hestia e Jeff si vedono un po’come fratelli, un po’ battibeccano, un po’ si fanno le linguacce e un po’ si vogliono bene, infatti ho detto che stringeva la mano sia a Jack che a Jeff.

Sono contenta che i costumi ti siano piaciuti, ci ho lavorato un bel po’ perché altrimenti non avrebbero reso bene l’idea che avevo in mente. Ho letto la fic che mi hai consigliato, o meglio, lo sto facendo visto che non ho mai tempo, e mi sta piacendo un sacco, grazie mille del link!

Spero che ci risentiremo al prox capitolo, ciao e un bacio! Nyssa

 

Lisanna Baston: non si dovrebbe mentire per far contenta l’autrice, meno male che non ho mai preso in considerazione di scriverne seriamente, non sarebbero un granchè… come avrai capito preferisco finire sull’ironia.

Ad ogni modo spero che, storie horror a parte, il capitolo ti sia piaciuto e spero che lo sia anche questo, a presto! Nyssa

 

Lord Martiya: sì, saranno loro (anche se è il caso che tu mi rimandi la scheda, Killkenny l’ha fatto, ma da te non ho ricevuto nulla…), però confesso che non saranno personaggi centrali, devo concentrarmi su altri e forse non avrò neppure tanto tempo per il Mahora.

Beh, non potevo certo far girare un altro fantasma a Hogwarts, eppoi Gardis preferisce vederlo pulire i gabinetti di Serpeverde per tutta la vita che ucciderlo subito privandosi di quel piacere.

Spero che il capito ti sia piaciuto, a presto! Nyssa

 

Queensol: mi sa che esageri un po’, non sono così brava con le storie dell’orrore, anzi! Cmq anche io sono come te, la prima volta che ho letto uno dei libri della Reichs, che tra l’altro è un thriller e neppure un horror, mi è presa una paura…

Sono contenta che i vestiti ti siano piaciuti, quello di Gardis l’adoro, ma penso che fossero belli sia quello di Hestia (la sposa senza volto) che quello di Karen (la bambina assassina), tra l’altro molto calzante con lei…

Su Leonard si scoprirà qualcosa più avanti, ma di sicuro non beve da un cartone a tavola, sarebbe troppo poco chic per lui, dopotutto è il degno figlio di Draco!

Su dai, questa volta non è molto sulle spine… vabbè, spero che il cappy ti sia piaciuto, aspetto di sapere! Un bacione enorme, Nyssa.

 

Whateverappened: non proprio, però prende parecchio spunto dalla sua storia che si vedrà più avanti.

Sono contenta che come personaggio ti ispiri, io lo trovo simpatico, anche se credo che lui non sarebbe d’accordo con l’aggettivo… Certo, su Ransie come su tutti gli altri si scoprirà più avanti, non lascerò dettagli trascurati. Grazie anche per la bellissima recensione che hai lasciato alla storia madre, sono davvero lusingata! Spero che anche la “figlia” ti piaccia e quindi aspetto un tuo commento su questo capitolo, ciao! Un bacio, Nyssa

 

 

   
 
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