Leonard si guardò soddisfatto
attorno mentre la sua platea stava col fiato sospeso in attesa di scoprire cosa
aveva sconvolto tanto la piccola protagonista della sua storiella mezza
inventata.
L’unica che, al momento, non
era soggiogata dal fascino della sua prosa era sua sorella che tra uno sguardo
seccato e un’occhiata alle sue unghie lo stava seriamente maledicendo nel modo
più efficace possibile.
La vide che gli sillabava tre
parole: stupido, idiota e razza di
cretino.
Beh, che poteva farci se era
un narratore nato?
Vide Karen deglutire a fatica
abbracciata alla sorella maggiore, cosa avesse da spaventarsi tanto visto che
non erano ancora arrivate le scene di sangue? Non gli pareva di aver fatto una
storia così truculenta, di certo lo era stata di più quella di Rudiger…
D’accorso, era arrivato
seriamente il momento di entrare nel vivo della narrazione
Quello che vide la pietrificò all’istante mentre la
figura del suo padrone, mezzo svestito come la sua ospite, stava mordendo il
collo di lei, cosparso di sangue rosso e vivo.
Il suo signore si fermò un attimo vedendola entrare,
la bocca ancora sporca dal rosso del sangue, la sua ospite tra le braccia,
pallida come un cencio il cui petto si sollevava appena
-
Voi l’avete… l’avete uccisa?
Chiese impaurita facendosi due volte il segno di croce
e baciando il piccolo rosario che aveva al collo.
Con la nonchalance che distingue i grandi, come gli
stolti, il suo padrone la guardò sorridendole, mettendo in mostra i denti
acuminati su cui lei non aveva fatto troppo caso durante la sua lunga
permanenza al castello. Lui si leccò il sangue che gli era rimasto sul contorno
della bocca e poi si riabbottonò la camicia piena di trine, lasciando senza
cura il corpo dell’altra donna sul sofà rosso.
Il ragazza non aveva il coraggio di avvicinarsi a
controllare le sue condizioni, ma riusciva a riconoscere due forellini rossi
sul lato del collo.
-
Non morirà.
Disse il vampiro risistemandosi, poi le fece un cenno
di accomodarsi alla sedia della sua scrivania.
-
Guarda con attenzione aggiunse mentre lei si muoveva
timorosa.
E la ragazza vide che i segni del morso, lentamente,
si stavano rimarginando rapidamente finchè non
scomparvero del tutto dal collo di lei. Spostò preoccupata gli occhi sul suo
signore.
-
Siedi.
-
Avete intenzione di uccidermi, adesso che so? Indagò
preoccupata
-
No. Dopotutto ho ancora bisogno di te…
-
Che cosa le avete fatto? Domandò preoccupata
continuando a sbirciare di nascosto l’ospite svenuta.
-
Non biasimare un essere perché deve nutrirsi, non sono
uscito dalle fiamme dell’inferno.
-
Ma come si poteva credere a qualcosa del genere quando
prima l’aveva visto mordere la ragazza e poi trattare tanto liberamente col
sangue? Quando aveva visto la ferita rimarginarsi a tempo di record?
-
Sono due i morsi che un vampiro può dare. Spiegò
paziente l’uomo. Uno è un morso piuttosto innocente, ci serve solo per
sopravvivere e bere il sangue che ci nutre. L’altro… l’altro è più pericoloso e
deve essere utilizzato esclusivamente nel caso in cui si voglia seriamente
uccidere o trasformare qualcuno in un altro vampiro.
-
Ma allora perché tutte quelle ragazze in passato
morivano?
-
I miei antenati desideravano a tutti i costi una
compagna per la vita, i vampiri sono molto longevi, ma a quanto pare nessuna di
quelle fanciulle era sufficientemente robusta per sopravvivere ad un morso del
genere. È molto pericoloso.
-
E voi invece non volete una compagna per la vita?
-
No. La schiettezza della risposta la colpì. Voglio
solo vivere tranquillo.
-
Gardis, dall’altra parte della
sala, mandò gli occhi al cielo e strinse i pugni fino a conficcarsi le unghie
rosse nelle mani.
Maledetto fratello, mai a
stare zitto, eh?
-
E perché sta così male? volle sapere testardamente la
giovane.
-
Beh perché io e la signorina ci siamo dilettati in una
attività… spossante.
Lei lo guardò senza capire.
-
Il sangue di una donna diventa più buono quando questa
è felice dichiarò lui. Capiscimi…
Ma pareva che lei non avesse la minima idea di ciò che
lui stava dicendo.
Tra i presenti, qualcuno
continuava a non aver capito il perché la donna fosse così spossata e mentre
qualcuna si affrettava ad arrossire, avendo colto alla perfezione il doppio
senso, qualcun altro, leggi Karen, se ne stava tra le nuvole sperando in
qualche spiegazione extra.
Sospirò, ecco, erano quelle
come lei e sua sorella che alzavano drasticamente la media dell’età della loro
“prima volta”. Quella si sua sorella, poi, sarebbe stata meglio se non
arrivasse mai.
Sospirò e continuò a
raccontare.
-
Se scapperò mi ucciderete? – domandò la governante
sistemandosi i capelli e sentendosi sciatta nei confronti della bella e ricca
signora profondamente addormentata sul divanetto
-
No – lei annuì
-
E se invece dovessi raccontarlo a qualcuno?
-
Beh, in quel caso sì, diventerai una delle mie cene –
l’altra annuì ancora
-
Va bene, rimarrò al castello – e senza una parola in
più, lasciando il vampiro alquanto sorpreso, raccattò il vassoio d’argento e lo
riempì dei cocci del servizio che aveva lasciato precipitare sul pavimento.
Lei rimase al castello e continuò con quello che aveva
sempre fatto senza preoccuparsi eccessivamente di ciò che avveniva nella grande
camera del signore.
Non fuggì e non raccontò a nessuno la cosa e questo
sorprese molto il vampiro che si sarebbe aspettato di farsi uno spuntino
piuttosto sostanzioso nei giorni seguenti e invece era stato lasciato “a bocca
asciutta”.
Sembrava quasi che quella ragazzina campagnola si
trovasse bene lì, che volesse davvero restarvi.
Passò del tempo, molto tempo, e perfino il nobile
essere demoniaco del castello, dopo tanto tempo abituato a stare solo, cominciò
ad apprezzare la presenza di qualcuno che sbrigasse le faccende e
chiacchierasse ogni tanto, era affezionato alla voce della ragazza che ormai
era una donna e che al villaggio chiamavano zitella, ogni mattina, mentre
rassettava le stanze, canticchiava qualche motivetto popolare, un po’ stonata,
certo, ma… familiare e tranquillo.
E fu da quel momento che lui pregò che lei non volesse
mai andare a raccontare quanto visto quel pomeriggio perché ne avrebbe sentito
la mancanza. Un vampiro! Un essere il cui cuore non batte!
Poi accadde che una notte, una notte di tempesta,
quando lui tornò alla sua stanza la trovò occupata da qualcuno.
L’oscurità che era il suo elemento gli fece
distinguere la sagoma piccolina della sua governante seduta sul materasso di
piume che non aveva mai conosciuto occupanti (i vampiri non dormono), vestita
con l’abito più bello del suo guardaroba, anche se piuttosto slavato.
Vedendolo la donna lo guardò per un istante e sollevò
la folta massa di capelli lunghi che al momento le copriva le spalle, mise in
mostra il collo bianco.
-
Stai cercando di ammazzarti? – le domandò divertito il
suo padrone chiedendosi cosa avesse in mente
-
Più o meno. – rispose quella, rigida – ho riflettuto
molto sulle vostre parole e ho preso la mia decisione: forse voi non avrete
bisogno di una compagna per la vita, e mi avete spiegato che quella dei vampiri
è piuttosto lunga, ma… avete senz’altro bisogno di una governante. Non
siete neppure capace di allacciarvi le scarpe!
Da dove veniva tutto quel coraggio da quell’esserino così piccolo?
Riflettendoci, quelle erano
state le esatte parole di papà al momento della nascita di sua sorella…
Il vampiro scosse la testa, ci sono vampiri che non
vogliono uccidere, stranamente…
-
Moriresti
-
Sono una ragazza di campagna, sono molto più robusta
delle giovani e pallide aristocratiche che prendono l’arsenico e si debilitano
per essere più belle. Sopravvivrò.
Lui alzò le sopracciglia.
-
Mi rifiuto – rispose gelido
Il ghigno terribile che si dipinse sulle labbra della
ragazza doveva assolutamente averlo imparato da lui perché, raccattando un
pugnale d’argento dal cassettone, si tagliò mentre il sangue schizzava ovunque
e macchiava anche le cortine bianche del letto.
E percependo l’odore forte del sangue, il vampiro non
riuscì a trattenersi e la morsicò sul collo, poco sotto l’orecchio.
L’aveva incastrato, una smilza ragazzetta umana era
riuscita a trovare un modo per incastrarlo, ridicolo! E senza usare il suo
segreto contro di lui! O meglio… usandolo, ma non nel modo che avrebbe creduto.
Sei mesi dopo,
a diversi chilometri di distanza, si venne a sapere che l’erede dell’antico
signore della zona, assieme alla sua governante, erano venuti a reclamare l’eredità.
Parevano usciti da un libro con quella carnagione
pallida e quello sguardo un po’ altero, ma come non cadere vittima del loro
fascino?
* * *
Per la maggior parte degli
studenti della scuola, Halloween era terminato da meno di quattro ore, trascorso
tra baldorie e bevute di spirito alla faccia degli “stupidi” babbani che erano riusciti a dare loro un pretesto per
divertirsi.
Ciò che però non avevano
rammentato a sufficienza prima di coricarsi era che da loro, quella stessa
mattina, sarebbe stato richiesto un lavoro piuttosto particolare, motivo
principe del perché una studentessa biondissima stesse salendo su uno dei
comodini del corridoio del dormitorio di Serpeverde
-
Giù dai letti,
branco di sfaticati, in piedi che è mattina!
Nonostante anche lei non
fosse molto che aveva toccato il proprio giaciglio, si era fatta un appunto di
andare personalmente a svegliare “alla maniera militare” quei lavativi delle
serpi che, con ogni probabilità, si erano dimenticati di doverle un servizio di
pulizie completo al vecchio dormitorio dei tassi.
Battendo con forza un mestolo
prelevato dalla grande cucina contro il coperchio del paiolo preferito di
monsieur Dishman, la studentessa del Grifondoro stava dando il meglio di sé nel rendere “i sogni
realtà” dei poveri e sfortunati verde-argento.
-
Chi è strilla a
quest’ora? Voglio dormire – sbuffò contrariato uno dei giocatori della squadra
stropicciandosi gli occhi con l’intenzione di guardare bene in faccia il casinaro e fargli vedere le stelle, ma bastò una sola
occhiata del Prefetto rosso-oro per rimetterlo al suo posto, allineato alla
parete.
Leonard, vestito di tutto
punto, comparve dalla sua camera, a giudicare dal buonumore non doveva essersi
addormentato perché, se questo fosse accaduto, avrebbe avuto non un diavolo per
capello, ma l’inferno che gli usciva dalla bocca. Tuttavia non era disposto a
farsi tirare giù dalla branda in malo modo dalla sua sorellina che, con ogni
probabilità, pregustava quella levataccia già da una settimana.
Lei e quel maledetto Corvonero di Chris la dovevano smettere di essere così perfettini e ligi, non ci si divertiva!
-
Allora ragazzi,
vi do tre minuti per ripresentarvi qui da me vestiti, lavati e presentabili e
per distribuirvi scope e secchi, tutto chiaro?
-
Cosa vorresti
dire? – domandò allarmata una ragazza controllando lo smalto violetto che aveva
terminato di stendere solo il pomeriggio prima proprio in occasione della festa
-
Credo proprio che
per questa volta dovrai lavorare – celiò sadica Blaze
Landor dandole una gomitata – e rovinare il tuo
prezioso smalto
-
Lavorare? – ripetè l’altra serpe come se non avesse mai sentito quella
parola in tutta la sua vita
-
Sì Ashley,
lavorare… e a giudicare dal malumore della piccola Malfoy, direi che avrai poco
da obiettare e moooolto da fare – aggiunse Lillis Weasley
-
Tre minuti dal
fischio! – sbraitò la bionda capitana dei Gryffindor
facendo comparire un fischietto mentre nel corridoio, prima ancora che vi
soffiasse dentro, era scoppiato il pandemonio.
Benchè fosse stato un episodio per pochi spettatori, la
storia dello sfortunato Slytherin che era stato
umiliato da lei fino allo svenimento per le scale aveva fatto il giro del
dormitorio e non solo! Soprattutto grazie al valido contributo della parlantina
fin troppo sciolta di Rudiger che si era premurato di
informare dell’accaduto chiunque gli capitasse a tiro.
E a proposito del diavolo, il
bel Greengrass new
generation si degnò finalmente di mostrare la sua presenza con un bel sorriso e
una camicia a quadri nuova.
Gardis controllò l’ora al
polso dove l’orologio con la luna capovolta, il simbolo che adorava, faceva
bella mostra di sé in oro bianco e giallo.
Cinque… quattro… tre… due…
uno…
Un fischio assordante
rimbombò per le pareti millenarie dei sotterranei mentre spintonandosi e
calpestandosi a vicenda, terrorizzati a morte, i giovani studenti della Casa di
Salazar riprendevano le loro postazioni, spalle alla parete, schiena diritta e
sguardo fisso; Draco una volta aveva detto che la
scuola era assoggettata alla dittatura Granger,
ebbene, non aveva ancora conosciuto la “dittatura Malfoy alla maniera di
Gardis”.
-
Se hai finito
possiamo anche cominciare – sbuffò scocciato Leonard scuotendo il capo
dell’inettitudine dei suoi compagni che non erano capaci neppure a tenere testa
a sua sorella.
In verità era l’ultimo che
poteva lamentarsi, visto che a sua volta aveva discreti problemi, ma non si
sarebbe certo aspettato dalle sue temprate serpi un comportamento così umile e
remissivo! Quelli erano la vergogna della sua Casa dai tempi che l’aveva
frequentata zio Blaise!
Senza preoccuparsi troppo del
cipiglio incazzoso del fratello, Gardis agitò la bacchetta e fece comparire per
ciascun ragazzo secchio e spazzolone e per ogni ragazza spolverino e straccio
per la polvere.
E qui cominciava il divertimento.
* * *
Guidando la sua piccola
combriccola di Grifoni su per le scale dell’ex dormitorio sopra le serre,
Gardis si compiacque nel trovarle già occupate da un cospicuo numero di Slytherin, Hufflepuff e Ravenclaw.
E per quelli che erano
assenti… sarebbe andata a ripescarli personalmente.
-
Questo è l’ordine
del giorno – urlò Kitt dall’alto della sua postazione privilegiata srotolando
una pergamena che lui e la piccola Malfoy avevano creato qualche giorno
addietro e che continuò ad allungarsi fino ai suoi piedi – divideremo gli
studenti in gruppi e ciascuno si occuperà delle mansioni assegnate e a fine
giornata riceverà una valutazione
-
Chi darà la
valutazione? – volle sapere Vanessa alzando la mano
-
Vorrei poterla
dare io, ma invece lo farà la McGranitt… - rispose il
Prefetto rosso-oro
Sospiri disperati si alzarono
dal gruppo di studenti, quasi avrebbero preferito che fosse lei, almeno si
sarebbero risparmiati mezz’ora di predica della vicepreside che avrebbe colto
qualsiasi scusa per incominciare uno dei suoi discorsetti.
Fortunatamente, si concesse
Gardis, era riuscita a liberare in tempo il dormitorio dei gingilli orrorifici di cui l’aveva riempito la sera prima per
l’occasione, peccato che la loro festicciola privata fosse terminata ben oltre
l’orario previsto, tra un racconto truculento e l’altro e qualche risata in
compagnia e, quindi, non era riuscita a fare il suo lavoro con cura e adesso
tutti quegli aggeggi stavano ad ostruire la circolazione in camera sua, come se
libri e cianfrusaglie non combattessero con lei una battaglia quotidiana per il
poco spazio rimasto, doveva davvero spedire a casa un po’ di roba, anche se
papà non sarebbe stato contento di vedere riempito dai suoi tomi un altro degli
scaffali della grande libreria.
Al momento però la priorità
assoluta l’aveva il dormitorio, c’era da
-
Ramazzare i
pavimenti
-
Togliere la
cenere dal camino
-
Pulire il camino
-
Pulire la canna
fumaria
-
Sbattere i
cuscini e le poltrone
-
Sbattere i
tappeti
-
Spolverare le
librerie e gli appendiabiti
-
Togliere i teli
-
Lavare le scale
-
Ripulire quadri e
pareti
-
Sbattere i
materassi di piume e le cortine dei letti
-
Aprire gli armadi
e togliere la naftalina
-
Levare le
ragnatele dal soffitto
-
Ripulire i mobili
-
Lavare i vetri
delle finestre e gli infissi
-
Far sloggiare
tutti gli uccelli che negli anni avevano fatto il nido sul cornicione
-
Chiaramente
arieggiare l’ambiente
-
Oliare le porte e
i cardini
-
Appendere nuove
tende
-
Rimuovere tutte
le decorazioni bianche e rosse della Casa che vi aveva alloggiato per anni
-
Rifare tutti i
letti con biancheria pulita
-
Ripulire le
lumiere dei lampadari
-
Sostituire le
candele
-
Controllare che
ratti e similari non avessero fatto il nido da qualche parte e, soprattutto,
non usassero le varie stanze come parco giochi
-
Verificare che i
ragni non infestassero le stanze
-
Portare nuove
coperte
E molto altro ancora.
La lista con ciascun
gruppetto di tre persone assegnato ad un compito specifico era appesa dietro le
spalle del Caposcuola di Corvonero che stava
indicando le varie mansioni e spiegando ai più ignoranti come si facesse questa
o quella cosa.
Era incredibile come dei
ragazzi del genere non fossero neppure in grado di compiere le più elementari
delle faccende domestiche, certo la magia era un valido aiuto rispetto alla
difficoltà che avevano i babbani, ma addirittura non
essere capace a raccogliere con la paletta la polvere accumulata sul pavimento!
In capo a dieci minuti,
comunque, il dormitorio pareva preso da una frenesia insolita che non vedeva
ormai da mezzo secolo e che l’aveva trasformato nel distorto e caotico set di
Cenerentola e Biancaneve, ci mancavano solo i topolini e tutti gli animaletti
che facevano le pulizie e poi stava davvero fresca…
* * *
-
No, no, non devi
fare così… - Rudiger si avvicinò con fare protettivo
ad una ragazza che stava sfregando le pietre della scala che conduceva al piano
dove erano disposti i letti; le prese le mani tra le sue con un sorriso
rassicurante e le mostrò come dovesse muovere l’arnese – ecco, hai capito ora?
Lei annuì, avvinta più dal
suo sorriso sgargiante che dalle sue doti da massaia
-
Sei così
intelligente, Rudy… - balbettò confusa
Tutti a scuola sapevano che
lui detestava che lo chiamassero Rudy perché
sosteneva che fosse un nomignolo da femminuccia e lui non era certo una
femminuccia, ma la ragazza, al momento, doveva esserselo dimenticato e,
probabilmente, doveva anche essersi dimenticata anche il proprio nome visto
come sorrideva ebete con lo spazzolone in mano, fissando il vuoto di fronte a lei.
-
Come mai tutta
questa cultura? – celiò ghignando Leonard passando affianco al compagno e
battendogli una mano sulla spalla
-
Zia Daphne l’hanno scorso mi ha fatto fare la “settimana babbana”
Era un’usanza dei maghi, come
le vacanze studio, i ragazzi venivano mandati in una famiglia di maganò dove era loro vietato usare qualsiasi potere magico
per il periodo di soggiorno in modo che imparassero cosa significava vivere
come loro, potevano solo spedire la posta con gufi e civette ma nulla di più
-
E brava la zia…
Kitt si avvicinò a Gardis con
la lista in mano, lei a sua volta intenta a controllarne una seconda
altrettanto lunga ed impegnativa
-
“zia Daphne” sarebbe la moglie del Ministro della Magia?
-
Sì – rispose lei
annuendo
-
Non sapevo che
fossero parenti
-
La madre di Rudiger e Daphne Longbottom sono sorelle, erano entrambe due Greengrass infatti Karen e Rudiger
sono cugini…
-
Ma scusa, allora
lui non dovrebbe portare un altro cognome? – indagò il giovane Black arrotolando in parte il papiro e guardandola curioso
La Gryffindor
lo scrutò un istante con serietà, poi sbirciò gli altri che lavoravano e,
trascinandolo per la manica del maglione, lo portò fuori del dormitorio.
Il corridoio era quasi
deserto, a parte per coloro che stavano cominciando a portare i materiali di
supporto come le lenzuola pulite e le nuove tende, i tappeti eccetera, li
studiò un attimo e poi, sempre trascinandolo, si diresse verso destra, aprì la
porta dello stanzino, lo spinse all’interno e chiuse l’uscio dietro di sé.
Poi accese la luce.
Il ripostiglio non era
proprio un posto confortevole, ma ciò che stava per dire non era cosa che
dovesse ascoltare il mondo intero. E se la diceva a Christopher era solo perché
di lui si fidava ciecamente.
-
Prometti che ciò
che dirò non andrai a dirlo a mezzo mondo – lui rimase sorpreso, ma annuì e
incrociò gli indici delle mani a suggellare il patto – bene
-
È una cosa così
scabrosa? – volle sapere, l’altra annuì
-
Ascoltami, nella
famiglia Greengrass a quel tempo c’erano due sorelle
maggiori e un fratello più piccolo: Daphne Greengrass, Astoria Greengrass e
Gordon Greengrass – lui annuì – nelle famiglie
purosangue da generazione come la loro era usanza che le figlie femmine
venissero promesse spose ad un’altra famiglia di pari livello, se non
superiore, in cambio di una dote cospicua, più la ragazza era bella, vergine e
compiacente e più il prezzo saliva
-
Sembra di stare
al mercato dei cavalli ungheresi
-
È la stessa cosa.
Daphne fu promessa solo quando fu abbastanza grande
perché il mondo vedesse la sua bellezza, venne scelto prima un certo Flitt, poi Neville Longbottom
solo che sia lui che zia Daphne erano contrari a
quell’unione, anche se si piacevano. Rimasero fidanzati un paio di mesi, poi
però la famiglia di lei annullò l’accordo
-
Come mai?
-
Va’ a saperlo. Ad
ogni modo Daphne e Neville che, nonostante tutto,
erano innamorati, decisero di non sottostare all’imposizione e si sposarono
appena terminata la scuola mentre lei aveva appena scoperto di essere incinta
di Ciel
-
Cavoli
-
Appunto. Oserei
dire che ai Greengrass è andata bene così perché sono
diventati parenti di un uomo importante, purosangue e non hanno pagato di dote,
ma Daphne ha completamente tagliato i ponti con la
famiglia. A quel punto è toccato alla seconda. Astoria, sua sorella, era
promessa ad un vecchio barone con il doppio dei suoi anni da quando aveva
compiuto il quindicesimo compleanno e chiaramente la cosa non le andava giù.
Quando vide quello che aveva avuto il coraggio di fare sua sorella scappò da
scuola con borsa e bagaglio e si rifugiò da lei scatenando quasi un caso di
stato, quando finalmente riapparve si scoprì che l’aveva fatto perché era
incinta
-
Anche lei?
-
Sì. Annullò il matrimonio, litigò con la famiglia
e si rifece una vita senza sposarsi, mise al mondo un bambino e gli diede il
suo cognome, una cosa abominevole nel mondo magico…
-
Credo di sapere
poco di queste cose
-
Forse in Ungheria
succede dell’altro
-
Non sono pratico
di purosangue
-
È una cosa
curiosa visto che qui in Inghilterra i Black sono
tutti parenti e tutti purosangue da generazioni
-
Uno spettacolo di
albero genealogico
-
Puoi
scommetterci.
-
Comunque i Greengrass non l’hanno presa bene
-
Immagino
-
Rudiger patisce molto per le malelingue che sparlano di sua
madre e a Serpeverde è facile dire male di altri
-
Capisco.
-
Bene, adesso
possiamo uscire, questa storia però deve rimanere tra me, te e queste quattro
pareti, chiaro?
-
Sì, ma tu come la
sai? – lei gli rivolse un’occhiata di superiorità
-
La mamma è la
migliore amica di Daphne Longbottom
e… beh, è stata una vicenda che ha fatto scandalo, Rudiger,
poi, è nato a Malfoy Manor
-
Sul serio?
-
Sì
Beh, adesso si conosceva un
po’ della storia della giovane serpe.
* * *
A dispetto del campo di
battaglia che era lo stato del dormitorio in quei cinque minuti, Gardis riprese
in mano la situazione con fermezza.
Dall’altra parte Leonard
sorrise comprensivo e aprì la busta che aveva trovato nella tasca dei
pantaloni, a giudicare dalla carta stropicciata doveva averla lasciata lì da un
po’.
Lesse le righe di
intestazione e proseguì scettico, strabuzzando poi gli occhi un paio di volte
quando giunse circa a metà della missiva, alzò gli occhi sull’altra Malfoy… era
stata lei?
Si alzò in piedi e con
incedere altero le arrivò di fronte che stava scherzando con Weasley e Potter e le srotolò di fronte alla faccia la lettera
-
Che roba è
questa?
-
Che cosa vuoi che
ne sappia io? – si difese lei non riuscendo a distinguere neppure i caratteri
da tanto che glieli teneva incollati agli occhi
-
Non mi presterò
mai a qualcosa del genere, io ODIO il teatro
-
Ma di che parli?
-
Di questa cretinata
che ti sei inventata questa volta!
-
Io non ho fatto
proprio niente
-
Non scherzare,
non posso credere che tu non ne sappia niente… - ribadì
Lei gli strappò il foglio di
mano e scorse rapidamente lo scritto, a occhio le pareva la grafia di Vanessa,
e comunque lei non faceva le “q” a quel modo
-
Guarda che qui
c’è scritto che tu devi dirlo a me, cosa vuoi che ne sappia di una cosa che tu
devi dire a me?
-
Chris, tu
riconosci la lettera?
Mollando la ramazza, Kitt si
avvicinò e studiò la busta
-
E’ la lettera che
ti ho dato qualche giorno fa, no?
-
Allora tu sai che
cos’è?
-
Me l’ha data
Vanessa da dare a te, perché?
Disperazione, ma che cosa si
erano messi, d’accordo? Maledetti…
-
Bene, tanto
perché lo sappiate tutti e due, siamo stati reclutati per la recita di Natale
-
Scherzi?
-
Proprio… facciamo
temporaneamente parte del club teatrale per la realizzazione dello spettacolo
di beneficienza o quel che cazzo è
-
Ma non ci penso
neppure! – gridò la bionda
-
E senti il bello
che c’è scritto: Metteremo in scena una
avvincente opera teatrale babbana intitolata Peter
Pan, allego in seguito i ruoli assegnati, per i copioni fate riferimento al
presidente del club
-
Mi rifiuto di
mettere qualsiasi calzamaglia – sbottò Christopher che già si immaginava
costretto a fare la parte di Giulietta
-
No no, ascolta qui: Leonard Malfoy => Capitan Uncino
-
Un ruolo che ti
calza… - ghignò la sorella
-
Ah sì? Senti te…
Gardis Malfoy => Trilly – lei sgranò gli occhi
-
Se si aspettano
che mi metta una insulsa gonnellina di foglie e faccia la smorfiosa cascano
male…
-
E per finire…
Christopher Black => Peter Pan Chris caro, da oggi
sei sulla barca con noi come interprete principale.
Gardis continuò a leggere i
ruoli: Karen Longbottom era Wendy
e Lachlan Black faceva uno dei due fratelli di Wendy
-
Mi rifiuto! –
sbottò lei
-
Non solo tu… -
Chris lesse a sua volta – Ma temo sia inutile, è siglato dalla McGranitt
-
Perfetto… pure la
vecchia megera… - Leonard l’avrebbe volentieri defenestrata dalla Torre dei
Gufi
-
Bene fratellino,
credo che Capitan Uncino sia un ruolo adatto a te
-
Oh, senti la
signorina sono-la-puttanella-Trilly
-
Puttanella lo vai
a dire alle tue compagne
-
Siamo permalosi,
eh? – ghignò lui
-
Ho fatto la mia
ultima recita a cinque anni travestita da pastorella e quella è stata la prima
ed ultima volta.
-
Temo che a questo
punto sarà la penultima
-
Consolati – la
calmò il Corvonero – Trilly
non parla
-
Non dovresti
accettare così passivamente la cosa – le fece notare lei, ma non si seppe mai
se per il suo temperamento Gryffindor o per il suo
orgoglio Malfoy
-
Ho sentito di una
bella recita in famiglia – Rudiger annunciò la sua
presenza prendendo per le spalle i due ragazzi come se fossero amiconi –
ragguagliatemi
-
Neppure per sogno
-
Piuttosto la
morte.
-
ODIO il teatro –
Gardis fece volare gli occhi al cielo, suo fratello stava diventando un disco
rotto
-
Peccato che diano
Peter Pan, mi sarebbe piaciuto vedere un po’ di passione…
-
Cuciti quella
ciabatta “Rudy” – Leonard non la stava prendendo bene
e il tic significativo al sopracciglio sinistro la diceva lunga oltre al voluto
utilizzo del nomignolo che Greengrass detestava tanto
-
Spero almeno che
non ci priverete della scena del bacio… - continuò invece l’altra serpe come se
non l’avesse udito
-
Scena del bacio?
– indagò la bionda non ricordandola nel libro
-
Sì, quella quando
Trilly fa una magia ed appare a Peter in sogno come
una donna
-
Se sicuro di non
starti inventando tutto? Io non ricordo niente del genere – sbuffò rossa in
viso
-
Questo perché hai
letto la versione censurata, provvederò a far recapitare a Vanessa l’originale
-
Preferisco di no
-
Ma la cultura
innanzi tutto! – declamò alzando la mano come i grandi oratori romani
Peccato che in quel momento
Leonard si stesse dirigendo verso la presidentessa del Comitato Scolastico,
intenta a chiacchierare del lavoro con una sua adepta, lo sguardo minaccioso
del nuovo Principe degli Slytherin non prevedeva
nulla di buono, una ragazza in coda che aspettava fuggì sparpagliando fogli, foglini e foglietti dietro di sé come le briciole di pane
di Hansel e Gretel.
-
Vanessa, una
parola
Avvertendo un tono strano, la
Tassorosso abbandonò la sua amica per dedicare la sua
totale attenzione a lui
-
Dimmi pure,
Malfoy
-
Spiegami che
cazzo sarebbe questa stronzata
Begli eufemismi, Leonard
poteva scrivere un libro su “Come parlare da vero gentiluomo”, la ragazza
spostò un ciuffo di capelli dietro l’orecchio
-
Vedi, è per via
degli attori… non ce ne sono a sufficienza…
-
E cosa
significherebbe? Lo sai che è contro la legge costringere le persone a fare
qualcosa che non vogliono?
-
Ma non sto
costringendo nessuno, è per il bene della Scuola!
-
Sì, un accidente!
-
Ma devi capire,
Leonard caro – e azzardò a mettergli una mano sul braccio – che ci sono
pochissimi attori a Hogwarts e quei pochi che
partecipavano al club stanno studiando per gli esami, la maggior parte darà
quest’anno i GUFO e devono prepararsi, tu capisci, vero?
-
No, e comunque
per te sono ancora Malfoy
-
Avresti dovuto
avvertirci prima – bofonchiò Gardis raggiungendoli nel tentativo di evitare un
omicidio
-
Ma vi ho fatto recapitare
la lettera giorni fa! Eppoi c’è il consenso della prof e di Ruf
-
E cos’hai fatto
per racimolarlo? Gli hai parlato in privato?
Vanessa lo guardò senza
capire
-
Devo dire che la
scelta del titolo ci ha spiazzato molto – convenne Rudiger
-
Sì, ma dopotutto
si era deciso di scegliere qualcosa di babbano e
anglosassone e… Peter Pan è meraviglioso
-
Avreste fatto
meglio a decidere per la Piccola Fiammiferaia
-
Ma, caro Leonard,
è una fiaba danese – si difese la presidentessa, ostinata ad usare
l’appellativo familiare di “caro” che il giovane Malfoy concedeva solo a sua
madre
-
Non me ne frega
un cazzo, non reciterò in una stupida commediola in calzamaglia! Piuttosto la
morte!
-
Non essere
drastico…
-
Questa me la
paghi, Vanessa, ti assicuro che questa me la paghi!
E si allontanò di malumore
spiegazzando il foglio e gettandolo in terra.
-
Non sembra
entusiasta della cosa – ammise la rossa
Però, che perspicacia!
Vedendo che lì non si cavava
un ragno dal buco anche il Caposcuola dei Corvi e il Prefetto dei Grifoni si allontanarono,
Rudiger sorrise tutto soddisfatto e circondò le
spalle della ragazza di Tassorosso
-
Cara Vanessa,
avrei da sottoporti una questione a proposito dell’edizione della storia… che
ne dici se la modifichiamo leggermente?
* * *
Alla fine della giornata il
dormitorio sembrava quasi presentabile, anche se lo stesso non si poteva dire
dei suoi fautori, distesi come morti sul pavimento pulito.
I capelli dei più erano
aggrovigliati e disordinati, i vestiti macchiati di sporco e di tinta per
pareti e i letti erano stati rifatti almeno tre volte ciascuno prima che le
ragazze addette imparassero come si infilava una federa e ripiegava un piumone…
La situazione prevedeva una
Waterloo distrutta dalla pulizia.
Karen, Jeff, Hestia e Jack erano riusciti ad accaparrarsi il divanetto
della Sala Comune del Grifondoro e se ne stavano a
riposare da almeno mezz’ora in attesa di trovare il coraggio di rialzarsi e
andare a farsi un bel bagno rilassante.
-
In fondo è stato
divertente – ammise la piccola Longbottom sistemando
il collettino bianco da brava ragazza
-
Sei sicura di non
aver respirato troppo i vapori dei detersivi? – a quanto pare Jeff non pareva
dello stesso parere
-
Io mi sento la
schiena a pezzi – confermò Hestia massaggiandosi il
collo
-
Penso che a
questo punto potrei fare domanda d’assunzione all’Hilton
-
L’Hilton? –
s’informò la ragazzina coi capelli color del miele – che cos’è?
-
È un albergo,
sciocchina… un albergo babbano…
-
Ohhh
-
Sentite, ma voi
l’avete saputo? – Hestia pareva presa dalla frenesia
di raccontare l’ultima cosa appresa
-
Che cosa? –
chiese suo fratello
-
Gardis, suo
fratello, Chris e qualcun altro parteciperanno alla recita di Capodanno!
-
No! Sul serio? –
esclamarono in coro gli altri, increduli
-
Parola mia, l’ho
sentito dalle sue labbra! Non pensate che siano troppo fortunati?
-
Sinceramente non
ci tengo a salire su un palcoscenico vestito da donna… - alla fine i pregiudizi
sul teatro erano sempre gli stessi
-
E che cosa
rappresentano? Amleto o Romeo e Giulietta? – questo era Jack che, sotto sotto, condivideva la stessa passione di sua sorella per i
pettegolezzi succulenti
-
No no, mi hanno detto che rappresenteranno Peter Pan!
-
Ma come, non era
un libro? – Jeff faceva sfoggio di cultura a sproposito, come sempre.
-
Quanto si vede
che sei ignorante… - sottolineò sua cugina – il libro è tratto dall’opera
teatrale!
-
Scusa eh… ad ogni
modo dov’è Gardis? Voglio proprio farle le congratulazioni, sono sicuro che
sarà furiosa!
-
Probabilmente in
camera sua… - confermò una delle sue migliori amiche, Hestia
-
A tingersi le
unghie di qualche colore impossibile – aggiunse l’altra, Karen
-
Per una volta,
allora, non c’entra Leonard – era una rarità che la piccola Malfoy fosse
arrabbiata per un motivo differente da suo fratello
-
Lui invece starà
a spaccare tutto e tutti – in effetti…
Ridacchiarono insieme di
fronte al caminetto, stanchi e contenti, il loro meraviglioso Gruppo dei
Miracoli, quando la porta del dormitorio si aprì facendo scorrere il quadro
guardiano e facendo entrare il Caposcuola dei Ravenclaw,
arrabbiato nero con tanto di nuvoletta con fulmini e saette che gli ronzava
sopra la testa, quattro teste si voltarono a fissarlo mentre proseguiva per i
gradini fino alla porta della stanza di Gardis, bussando, ma non ebbero il
coraggio di salutarlo vista la sua aria pesta.
Era meglio aspettare che la
loro amica lo calmasse, si sarebbero preoccupati più tardi di scusarsi con lui
per la loro maleducazione.
La testolina bionda della
cacciatrice della squadra rosso-oro sbucò dalla fessura della porta assieme ad
una mano con le unghie tinte di un intenso azzurro metallizzato che faceva pandan con uno dei due occhi, per l’altro bisognava
accontentarsi.
Le sopracciglia sottili si
sollevarono stupite a vedere, innanzi tutto, la figura del suo migliore amico
e, subito dopo, il suo umore pericoloso.
Come terza cosa sospetta
c’era quel guanciale sottobraccio
-
Kitt? – domandò
temendo che gli rispondesse dicendo “Io sono Alan”
-
A Corvonero si è rotto un altro tubo dell’acqua – incominciò
lui mentre i fulmini sopra la sua testa si acquietavano – e ha allagato la mia
stanza. Mi ospiteresti per la notte?
Le bocche dei quattro
spettatori caddero in rotta libera sul pavimento e poco ci mancò che quella di
Gardis non prendesse la stessa traiettoria, ma, frenando gli scompensi ormonali
che la stavano assalendo, aprì l’uscio e fece segno di entrare
-
C-certo – biascicò imbarazzata – vieni, entra
Un’occhiata agli altri le
disse che sembravano intenti a seguire la puntata 2987 di una soap-opera quella
dove Tizio tradiva Caia con Tiziana e la sorella del
cugino di primo letto della sorella del fratello di Sempronio era incinta di
Tizio.
Insomma, aspettavano gli
sviluppi.
-
Chiudete la
bocca, ci entrano le mosche – disse al loro indirizzo richiudendo la porta
dietro di sé
In quel momento il sofà si
ribaltò sotto il peso di quattro persone appoggiate al suo schienale
-
Gardis con un
ragazzo?! – quasi gridò Hestia – Gardis con un
ragazzo?????!!!!
-
Sorellina,
calmati, non è la fine del mondo – Jack, evidentemente, doveva essere andato su
internet a leggere come proseguiva la telenovela, non c’erano altri motivi per
giustificare la sua tranquillità ben simulata, anche se si stava sistemando
nervosamente gli occhiali sul naso
-
Pensi che
andranno a letto insieme? – chiese invece Jeff, la finezza fatta persona
-
Non essere volgare,
Christopher è un gentiluomo, non alzerebbe mai le mani su di lei… - si finse
offesa
-
Mi stupisce
allora che sia amico di Leonard
Karen arrossì.
E i quattro si rimisero a
parlottare della situazione tra loro: Gardis l’avrebbe detto a suo fratello?
* * *
Spazio autrice:
mi dispiace moltissimo per il ritardo, spero che non mi abbiate dato per
dispersa, ma ieri ero talmente innamorata della cerimonia di apertura delle
olimpiadi che non ho neppure acceso il pc e oggi ho
talmente tante cose da fare che credo sarò un po’ troppo affrettata nei
ringraziamenti a tutti voi che siete così numerosi e mi sostenete sempre con
calore, sono molto felice di aver cominciato questa storia e mi auguro che voi
continuate a seguirla ^_^
Hollina:
beh, per i vestiti ci ho pensato molto, non volevo fare molti doppioni, dopo un
po’ vengono a noia, eppoi mi sono ispirata a qualche
film, anche se ammetto che mi piacerebbe terribilmente partecipare ad una festa
di Halloween come questa… XP A presto, ciao e un bacio! Nyssa
DragonSlave:
anche io ho riflettuto spesso, anche se non sono mai riuscita a figurarmi una
scuola di magia italiana, non so perché… però mi serviva per un motivo e allora
ho creato un piccolo espediente che si vedrà più avanti…
Beh, più o meno, certo non
volevo deliziare il pubblico delle mie pessime doti orrori fiche, l’horror non
è proprio il mio forte, però mi serviva, che Halloween sarebbe stato senza
racconti del terrore? Eppoi mi sembrava di cattivo gusto andare a ricopiare una
storiella alla piccoli brividi…
Spero di sapere presto cosa
ne dici del capitolo, io aspetto, sono curiosa! Un bacione grande e grazie dei
complimenti, Nyssa
Maky91: Rudiger è il più piccolino del gruppo, ma ha la testa
abbastanza sulle spalle, all’inizio doveva essere solo una comparsa, ma poi mi
serviva un personaggio così e allora eccolo qui…
A differenza di Blaise è molto più allegro e sempre col sorriso sulle
labbra e non riveste per Leonard lo stesso ruolo che aveva Blaise,
diciamo che è suddiviso equamente tra lui e Kitt.
Sono felice che sia il tuo
mito ufficiale perché l’ho creata a immagine e somiglianza del MIO mito
ufficiale, quindi mi fa molto molto molto piacere!
Come dicevo prima Rudiger si diverte a prendere in giro tutti, nessuno
escluso e quando c’è di mezzo Leonard tutto è lecito, anche coinvolgere la
sorellina e il suo migliore amico.
Beh, spero che ti sia
piaciuto anche questo capitolo, ciao e al prossimo aggiornamento! Un bacio, Nyssa
Arwen_90:
beh, diciamo che ci stava travestire un vero vampiro da se stesso, eppoi il travestimento a Jack non calzava moltissimo… Anche io adoro i kimono, trovo che siano
bellissimi e affascinanti, quando ho visto Memorie di una Geisha per la prima
volta sono rimasta almeno mezz’ora ad analizzare tutti i vestiti, sono
veramente splendidi, anche quelli un po’ più modesti, ma visto lo status della
ragazza non credo che il suo lo fosse, anzi! Mi stupirei se non l’avesse
indossato un fantasma o qualche assassina >_>
No, direi che carino è più
appropriato, come horror non lo era molto, non sono un granchè
con le storie del terrore…
Beh, spero che ti sia
piaciuto anche questo capito, io aspetto di sapere, ciao e a presto! Nyssa
Killkenny:
già, immagino! Ma so anche di non essere un granchè
nel genere quindi penso che un qualsiasi bambino di sette anni avrebbe fatto
meglio…
Immagino che anche Haruna non sarebbe stata da meno…
Spero che il cappy ti piaccia, ci vediamo al prossimo! Nyssa
Vavva:
vedo che Leonard riscuote sempre più successo! Bene bene…
ad ogni modo ho riflettuto molto sui costumi per non fare dei doppioni, non
volevo che sembrassero troppo banali eppoi bisogna
pensare che streghe e maghi veri si stavano mascherando da streghe e maghi come
li vedono i babbani… doveva essere assurdo.
Beh, Evangeline
è un personaggio che non riesco a tenerlo troppo nell’ombra, anche se è il suo
elemento, prima o poi salta sempre fuori…
Spero che anche questo
capitolo ti sia piaciuto e mi auguro di leggere presto una tua recensione! Ciao
e un bacione, Nyssa
_Nana_: credo che dopo aver letto la conclusione della
precedente storiella pseudo-paurosa dovrai rivedere
il giudizio, sono completamente e totalmente negata per far paura!
Ad ogni modo spero che ti sia
piaciuto anche questo nuovo chappy, ciao e a presto! Nyssa
Nikki Potter:
beh, c’è da considerare che Hestia e Jeff si vedono
un po’come fratelli, un po’ battibeccano, un po’ si fanno le linguacce e un po’
si vogliono bene, infatti ho detto che stringeva la mano sia a Jack che a Jeff.
Sono contenta che i costumi
ti siano piaciuti, ci ho lavorato un bel po’ perché altrimenti non avrebbero
reso bene l’idea che avevo in mente. Ho letto la fic
che mi hai consigliato, o meglio, lo sto facendo visto che non ho mai tempo, e
mi sta piacendo un sacco, grazie mille del link!
Spero che ci risentiremo al prox capitolo, ciao e un bacio! Nyssa
Lisanna Baston: non si dovrebbe mentire per far contenta l’autrice,
meno male che non ho mai preso in considerazione di scriverne seriamente, non
sarebbero un granchè… come avrai capito preferisco
finire sull’ironia.
Ad ogni modo spero che,
storie horror a parte, il capitolo ti sia piaciuto e spero che lo sia anche
questo, a presto! Nyssa
Lord Martiya: sì, saranno loro (anche se è il caso che tu mi
rimandi la scheda, Killkenny l’ha fatto, ma da te non
ho ricevuto nulla…), però confesso che non saranno personaggi centrali, devo
concentrarmi su altri e forse non avrò neppure tanto tempo per il Mahora.
Beh, non potevo certo far
girare un altro fantasma a Hogwarts, eppoi Gardis preferisce vederlo pulire i gabinetti di Serpeverde per tutta la vita che ucciderlo subito
privandosi di quel piacere.
Spero che il capito ti sia
piaciuto, a presto! Nyssa
Queensol:
mi sa che esageri un po’, non sono così brava con le storie dell’orrore, anzi! Cmq
anche io sono come te, la prima volta che ho letto uno dei libri della Reichs, che tra l’altro è un thriller e neppure un horror,
mi è presa una paura…
Sono contenta che i vestiti
ti siano piaciuti, quello di Gardis l’adoro, ma penso che fossero belli sia
quello di Hestia (la sposa senza volto) che quello di
Karen (la bambina assassina), tra l’altro molto calzante con lei…
Su Leonard si scoprirà
qualcosa più avanti, ma di sicuro non beve da un cartone a tavola, sarebbe
troppo poco chic per lui, dopotutto è il degno figlio di Draco!
Su dai, questa volta non è
molto sulle spine… vabbè, spero che il cappy ti sia piaciuto, aspetto di sapere! Un bacione
enorme, Nyssa.
Whateverappened:
non proprio, però prende parecchio spunto dalla sua storia che si vedrà più
avanti.
Sono contenta che come
personaggio ti ispiri, io lo trovo simpatico, anche se credo che lui non
sarebbe d’accordo con l’aggettivo… Certo, su Ransie
come su tutti gli altri si scoprirà più avanti, non lascerò dettagli trascurati.
Grazie anche per la bellissima recensione che hai lasciato alla storia madre,
sono davvero lusingata! Spero che anche la “figlia” ti piaccia e quindi aspetto
un tuo commento su questo capitolo, ciao! Un bacio, Nyssa