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Autore: yomi95    10/06/2014    2 recensioni
I Teen Titans sono i protagonisti delle storie che vorrei scrivere.
Il primo capitolo, è in parte un prologo, serve a far capire come un pochino i ragazzi siano cambiati.
Nel secondo capitolo, invece, iniziamo a raccontare le avventure degli eroi.
Molte avventure saranno storia a se, altre invece saranno collegate fra loro.
Infatti, sempre nel primo capitolo, ci sono degli indizi.
Buona lettura.
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Raven, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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    Two Eyes Like The Sky    (Due occhi come il cielo)

 

-Aioh!- la voce di Beast Boy che risuona mentre cade rovinosamente al suolo. La testa un po confusa e gli occhi un po annebbiati.
-Dove sono gli altri?- Si chiese strofinandosi gli occhi, cercando di mettere a fuoco.
Appena ripreso il pieno controllo della vista, cerca con lo sguardo i suoi compagni e li vede impegnati in un combattimento contro Cinderblock.
La creatura era maestosa ed imponente, era stato lui poco prima a scaraventarlo al suolo con un colpo di mal rovescio.
-Certo che ne ha di forza quel “dosso” troppo cresciuto!- Si disse, prima di mutare in un'aquila e volare verso il nemico.
A dare battaglia al gigante c'erano Robin, Cyborg e Bibi. Anche se solo in tre stavano per avere la meglio, ma il malvagio stava vendendo cara la pelle.
Robin aveva intrapreso un corpo a corpo utilizzando il suo bastone, avanzava e affondava dei colpi che facevano indietreggiare quella cosa enorme, mentre il ragazzo in titanio gli si portò alle spalle e lo blocco cingendolo a se.
-Vai Beast Boy! E' il momento- Cyborg incitò il ragazzo all'azione.
Poi lasciò Cinderblock e si allontanò velocemente. Un attimo confuso il cattivo di turno si rese appena conto di quello che stava per succedergli. Un brontosauro verde gli cadde addosso, atterrandolo.
Tra il fumo provocato dall'impatto uscì fuori il verdino un po dolorante.
-Lo odio questo tizio, è duro come la roccia. Sono tutto un dolore.- Fece il ragazzo verde.
Appena il fumo si diradò, diete la possibilità di far vedere il risultato del grosso tonfo.
Dentro un cratere profondo un metro e mezzo circa e con diametro di quattro metri, giaceva il criminale privo di sensi.
-Ottimo lavoro Bibi!- Fece Robin, rivolgendosi al ragazzo tutto indolenzito, che veniva sorretto da Vic.
-Speriamo che Starfire e Raven facciano in fretta, che mi fa male tutto!- Non vedeva l'ora di farsi curare dalla maga.
-Dai testa di carciofo, sono solo pochi lividi, una bella dormita e sarai come nuovo.- Sorrise Cyborg mentre sosteneva l'amico.
-Vic! Chiama le autorità, io vado a vedere come se la cavano Star e Rae!- Ordinò Robin.
-Ok capo- Rispose Cyborg. Poi poggiò delicatamente Bibi a terra e gli disse. - Non ti muovere di qui, io immobilizzo quel tizio e chiamo il comandante della polizia.-
Il ragazzo verde annuì e seduto a terra, mentre si teneva una mano sulle costole, guardava l'amico indaffarato ad immobilizzare Cinderblock. Poi  domandò.
-Le ragazze stanno bene? Sono riuscite a salvare tutti?-
-Non lo so, non abbiamo ancora notizia, Robin è andato apposta a vedere.- Poi il ragazzo di metallo, sorrise ed aggiunse. - Stai tranquillo, Lo sai che quelle due sono in gamba!-
Qualche minuto prima....

-Starfire! Tutto bene? Ce la fai a resistere un altro po?- Domandò Raven preoccupata.
-Si! Però sbrigati per favore, inizia ad essere pesante!- Rispose la rossa mentre con fatica sosteneva una colonna portante di un palazzo. Aveva gli occhi luminosi e una smorfia di fatica sul volto. La ragazza stava impiegando tutte le sue forze per sorreggere l'edificio.
-Farò più in fretta che potrò, tu tieni duro!- Rispose la maga mentre si affrettava a portar via dei bambini fuori da un palazzo pericolante.
Cinderblock, aveva reciso, qualche minuto prima, una colonna portante di una scuola, per tenere impegnati i Titans e così fuggire indisturbato.
Le due ragazze erano rimaste sul luogo per salvare i pargoli, mentre gli altri si erano messi alla caccia del gigante.
-Raven ti prego, fai più in fretta che puoi!- Scongiurò l'aliena.
-Ho fatto, l'edificio è vuoto.- Poi con i suoi poteri prese un pezzo di roccia e lo mise al posto della colonna. -Presto andiamo, non terrà per molto!-
E volando le due ragazze si diressero fuori al sicuro. Ma mentre uscivano Raven si bloccò.
-Che succede amica mia? Dai usciamo che è pericoloso!- Gridava Starfire.
-Accidenti c'è n'è un altro!- Fece la mezzo demone guardando il soffitto pericolante, con gli occhi sgranati!
-No!- Star era preoccupata e si mise le mani davanti la bocca.
-Star! Tu vai fuori, io cerco di recuperarlo!- Poi, si mutò in un gigantesco corvo nero, e attraversò il soffitto.
Stremata, la tamariana, uscì volando a fatica fuori dal palazzo pericolante. Si sedette a terra cercando di recuperare fiato e forza. Tenere in piedi un edificio era troppo anche per lei.
Sopraggiunse di corsa Robin.
-Star! Tutto bene?- Abbracciò la ragazza. -Allora Star? Stai bene, sei ferita?- Insistette lui.
-Sto bene! Grazie, devo solo riprender fiato. - Con l'aiuto del ragazzo si rimise in piedi senza togliere lo sguardo dalla costruzione pericolante, che tremava tutta e che stava per collassare su se stessa.
-Raven? Dov'è Raven? Non dirmi che è ancora li dentro?- Domandò un Robin evidentemente teso e preoccupato.
-Si Dick! Stavamo per uscire quando ha sentito la presenza di un altro bambino.- Poi prese un respiro e continuò la frase quasi in lacrime. -Mi ha fatta uscire perchè mi ha vista esausta!-
Ad un tratto, un tonfo, un rumore assordante di macerie che collassano su se stesse, una cortina di fumo denso di polvere ricopre l'isolato e ingoia un edificio fino quasi a farlo sparire.
Quello che prima era una scuola, ora era solo un mucchio di macerie fumanti.
I due ragazzi abbracciati impietriti, osservavano l'edificio implodere, mentre i loro cuori sembravano voler sfondare il petto. Gli occhi spalancati e increduli e involontariamente nelle menti una sola preghiera.

-Ti prego fa che sia salva!- Pregava Starfire.
Robin era già pronto col comunicatore per avvisare il resto dei Titans di recarsi sul luogo.
Poi però un uccello nero si materializzo dietro di loro, uscendo dal terreno.
Apparve Raven che teneva in braccio un bimbo.
Gli altri la guardarono con stupore, prima che esso si manifestasse in felicità.
-Beh! Che c'è da guardare?- Fece la maga con un tono che non lasciava trasparire alcuna emozione.
-Stai bene? Non ti sei fatta male vero?- Domandò preoccupata l'amica.
-Si sto bene, grazie, e anche il nostro ospite sembra stia bene- E posò delicatamente il bimbo a terra. Avrà avuto si e no cinque anni, aveva una maglietta a righe orizzontali bianca e azzurra con colletto, calzoncini corti blu, e scarpe da ginnastica bianche.
Aveva grandi occhi azzurri che non smettevano di guardarla. E capelli biondi scompigliati.
-Non è nemmeno spaventato, è per questo che non sono riuscita a percepirlo prima!- Aggiunse poi.
-Ma guarda che casino ha combinato quel gigante!- Sospirò Robin. -Ci vorranno giorni per sistemare tutto! Non contando poi che i bambini ora staranno senza scuola per chissà quanto tempo!- Il ragazzo aveva ragione, ci sarebbe voluto un mese prima che fosse stato messo tutto in ordine.
-Vieni qui Star!- La maga chiese all'amica di avvicinarsi. Lei si avvicinò ancora incredula, poi abbracciò la ragazza e quasi piangendo...
-Sono quasi morta di paura!-
-Sto bene ho detto, anzi sto meglio di te! Ora fatti curare.- E poggiò una mano sul petto dell'amica usando il suo potere lenitivo.
Starfire sentì in un attimo le forze che gli tornavano.
-Grazie Rae!- Fece l'aliena.
-Di nulla- Disse la maga.
Il Ricevitore di Robin squillò, era Cyborg.
Cy-  Robin, come va? Hai recuperato le ragazze?-
Ro- Si! Sono qui sane e salve, hanno messo in salvo tutti i bambini.-
Cy- Non avevo dubbi!- Si tranquillizzò Cyborg che non lo dava a vedere ma era preoccupatissimo.
Poi continuò dicendo.
-Se, non vi dispiace, non è che potete mandarmi Raven, che Beast Boy è conciato maluccio?-
-Si, ve la mando immediatamente!- Poi si girò verso la maga. -Hai sentito tutto vero?-
-Si! Vado subito!- Rispose lei, e mentre cercava di spiccar il volo, si sentì trattenere per il mantello da quel bambino e si fermò.
Il pargolo che era aggrappato la guardava fisso con i suoi occhi azzurri.
Per un attimo rimase rapita da quegli occhi e da quello sguardo che aveva qualcosa di familiare.
Poi lo prese in braccio e disse.
-Ok! Allora tu vieni con me!- Non capiva perchè lo aveva fatto, non era da lei, se lo stava domandando dentro di se.
-Rob! Io vado a curare l'altro bambino (si riferiva a Bibi), poi andrò diretta a T-Tower.-
Gli altri due ragazzi rimasti un po sorpresi per il gesto dell'amica, rimasero in silenzio per un po, poi Robin disse.
-Star, tu vai con lei, andate da Beast, poi andate tutti alla T-Tower a riposare, qui ci penseremo io e Cyborg, che c'è ancora molto lavoro da fare.- Detto questo le due ragazze volarono verso Bibi e Victor.
Sul luogo vi erano oltre i due Titans, anche la polizia con il furgoncino per i carcerati, dove poco prima avevano messo Cinderblock legato con dei tubi circolari luminescenti.
Cyborg stava parlando con il capo della polizia e stava illustrando l'accaduto, mentre il ragazzo verde era seduto a terra tenendosi le costole inferiori di sinistra con entrambe le mani.
Aveva la faccia dolorante e sudava per il dolore, ma non un solo lamento uscì dalla sua bocca.
Le due Titans atterrarono e Raven si diresse immediatamente verso l'amico e prima che egli potesse salutarla, lei già le aveva messo le mani dove era ferito e lo curò.
-Gr..gr..grazie Raven- Balbettò lui.
-Di niente. - Rispose lei – Comunque hai bisogno di riposo, altrimenti non guarirai perfettamente.-
-Si, grazie ancora- Rispose il ragazzo un poco imbarazzato, ma si sentì molto meglio, e si alzò in piedi da solo.
Solo allora si accorse del bambino.
Gli fece un grande sorriso e gli disse.
-Ciao piccoletto, io sono Beast Boy! Tu come ti chiami?-
Il bimbo ancora attaccato al mantello della maga rispose mal volentieri.
-Io mi chiamo Josh, non sono un bambino, e tu non mi piaci per niente!- Poi rifilò un calcio negli stinchi a Bibi.
-Maledetto moccioso!- Fece lui dolorante saltellando su una gamba sola.
-Che c'è? Il bambino più grande ha picchiato il più piccolo?- Raven con sarcasmo.
Arrivò Cyborg che notò il bambino attaccato al mantello dell'amica.
-Bene, voi tre tornate alla T-Tower, siete esausti, andate a riposare e portate con voi il ragazzino, che non penso voglia staccarsi da Rae. Io raggiungerò Robin e vedremo anche di trovare i suoi genitori.-
-Amico Beast, ti porto io sulle spalle.- Si caricò il ragazzo sulle spalle e spiccò il volo verso la T-Tower.
La maga si fermò ad osservare Josh che non le staccava gli occhi di dosso.
Quei suoi grandi occhi azzurri come il cielo, erano tanto belli quanto tristi. Solo questo riusciva a percepire in lui.
Lo prese nuovamente in braccio e senza una parola si avviò verso casa.

-Booyaa! Che disastro! Quando me lo hai detto via radio non pensavo a questo casino. E' un miracolo che le ragazze ne siano uscite illese.- Questo era il commento di un serio Cyborg.
-Già stavolta siamo stati fortunati. Però la cosa peggiore sarà sicuramente togliere tutto questo casino e ricostruire l'istituto per quei ragazzi.- Robin in fretta aveva già fatto il punto della situazione.
-Saltare qualche giorno di scuola, non credo che sia una cosa grave!- Si espresse Cyborg mentre camminava sulle macerie del pallazzo.
-Non è questo il problema Vic- Dick prese un respiro poi continuò la frase con aria un po affranta.
-Il bambino che ha salvato Raven, sembra sia uscito fuori dal nulla-
-Cosa intendi?- Cyborg si fece curioso e preoccupato.
-Intendo che non è segnato su alcun registro della scuola, nessuno lo conosce, nessuno lo ha mai visto. Sembra che si sia materializzato all'improvviso!- Robin non sapeva capacitarsi della cosa.
-Ma dai, è impossibile, come potrebbe un bambino....- Il ragazzo di titanio nemmeno finì la frase che Robin lo interruppe dicendo.
-Allora come ti spieghi, che non ha percepito la sua presenza fino a poco prima del crollo del palazzo?- Robin aveva questo dubbio in mente.
Cyborg allora lo rassicurò. -Forse nel caos, la nostra Rae, non se n'è accorta.-
Mentre discutevano i due continuavano a camminare sulle macerie, per fare il resoconto dei danni.
Arrivarono ad una parete ad archetto rimasta intatta, l'unica che non aveva subito danni.
-Magra consolazione!- Esclamò Robin, che osservava la parete e notò un alone quadrato proprio al centro. Il ragazzo che aveva l'istinto del detective, capì subito che li sarebbe dovuto trovarvisi un quadro e quasi per istinto cercò in terra per vedere se trovava qualche traccia di quel quadro.
-Robin!- si sentì chiamare. -Robin vieni a vedere qui! Che strano!- Cyborg chiamava il compagno.
Il ragazzo si avvicino all'amico che indicava un pezzo di cornice che usciva fuori dalle macerie.
Scavarono con molta cautela e trovarono un quadro intatto.
-Strano che non sia andato in pezzi con tutte queste pietre che gli son cadute addosso.- Domandò Cyborg.
Il dipinto raffigurava una stanza in stile gotico e al centro una sedia vuota con un tavolino su cui sopra vi erano dei giochi. E sullo sfondo, vi era una grande finestra con uno strano paesaggio.
Robin prese il quadro e notò che combaciava con l'alone della parete.
-Sicuramente era appeso qui- Esclamò il ragazzo meraviglia.
Poi osservandolo bene, notò che aveva qualcosa che non lo convinceva. Non sapeva cosa, e non seppe nemmeno darsi una risposta. Era un semplice quadro dopotutto, però aveva qualcosa che non andava.
Così decise di portarlo con se nella T-Tower per poterlo esaminare meglio.
Intanto...

Nella casa dei Titani gli eroi e Josh entrarono nella Main Ops-Room, e si stesero all'unisono sul divano sospirando!
-Che giornataccia, prima un mostro di mezza tonnellata, per poco non mi rompe le costole e poi un bambino di quindici chili mi prende a calci!- Sospirò Bibi affranto.- Ci può esistere una giornata peggiore?-
Intervenne l'aliena.-Su amico Beast Boy, ora vedi di rilassarti con un bagno caldo, vedrai che poi le cose sembreranno migliori.- Poi si voltò verso Raven.- Credo che anche noi dovremmo farci un bel bagno rilassante!- Sorrise Starfire all'amica. Poi guardò Josh e aggiunse.- Tu piccolo, vuoi venire a fare il bagno con la zia Raven e la zia Starfire?-
Il bambino si fece un po rosso e annuì con la testa.
Mentre stava uscendo dalla stanza, Bibi si voltò e vide quel bambino che non toglieva gli occhi da Raven nemmeno per un istante.
-Quel marmocchio non mi convince!- Pensò tra se. Poi usci per andare in camera sua  e fare quello che Star gli aveva consigliato, cioè un bel bagno.
Star prese il bambino in braccio, che stranamente la lasciò fare e si avviò verso la sua camera, con Raven che la seguiva passo passo.
-Sai che sei un bel bimbo! E hai degli occhi stupendi. Da grande spezzerai tanti cuori.- Il ragazzino si fece un po rosso e si imbarazzò, ma rimase in silenzio.
-Certo sei un pochino silenzioso! Adesso sai cosa facciamo? Un bel bagnetto, e poi la zia Starfire, ti preparerà una bella cena, ti farò assaggiare un tipico piatto tamariano.- E le fece un sorriso capace di illuminare anche le notti più buie e tempestose. Josh contraccambio con un timido sorriso.
-Bene allora sai sorridere!- Star strinse al petto il ragazzino e fece una piroetta.
Raven che seguiva e che aveva visto tutta la scena, fece un mezzo sorriso sarcastico.
-E' contagiosa l'allegria di Starfire!- Pensò.
Poi si bloccò e vide ancora quegli occhi che la osservavano rapiti, con un alone di tristezza. Starfire parlava camminando  e il bimbo silenzioso in braccio alla ragazza, continuava a fissare Rae.
Anche la maga non poteva fare a meno di guardare gli occhi azzurri del bambino. Occhi familiari, in cui si perdeva, in cui vedeva il cielo, un cielo azzurro e vuoto.

Arrivata l'ora di cena i ragazzi e Josh si ritrovarono a tavola.
Starfire aveva preparato per tutti il Kròmandir (tipico piatto tamariano composto da tipici ingredienti alieni dall'aspetto strano, ma molto buono, sano e nutriente).
Dopo un po di scetticismo i ragazzi si fecero coraggio e assaggiarono l'intruglio fatto dall'aliena, e con stupore scoprirono che era delizioso.
-Robin, come si sono organizzati quelli del consiglio di amministrazione?- Domandò Star al fidanzato.
-Hanno già iniziato i lavori per rimuovere le macerie, ed hanno evacuato alcuni palazzi intorno alla scuola, per paura che si siano danneggiati durante il crollo.- Rispose Dick. Poi intervenne Cyborg.
-I bambini tra un paio di giorni potranno riprendere le lezioni in una struttura adibita provvisoriamente!-
-Ah! Si? E dove?- Domandò Beast con la bocca piena.
-Beh! O verranno qui alla T-Tower, oppure all'osservatorio! Sia io e Robin e sia il professor Mars, ci siam proposti per offrire un posto ai ragazzini per poter far lezione.- Concluse Victor.
-Cooosaaaaaa?- Brontolò il verdino facendo uscire schizzi di cibo dalla bocca.
-Altri marmocchi tra i piedi?- Si sedette deluso.
-Che c'è? Hai paura che gli altri bambini ti picchino?- Fece sarcastica Rae. 
Beast non replicò, di solito replicava con delle battute al sarcasmo della maga, ma stavolta non ne aveva voglia, aveva ancora l'immagine di lei sognatrice che guardava una band suonare e cantare.
-Va bene! Se proprio ce ne fosse bisogno li ospiteremo qui, magari potrei fare anch'io da insegnante!- Si espresse Bibi con un sorriso.
-Perfetto!- Commentò sarcastica la maga.
-E i genitori del bambino, li avete trovati?- Chiese l'aliena.
-No! Non siamo riusciti a rintracciarli! Domani ci dedicheremo molto più tempo!- Rispose Robin che voleva tenere nascosto il quadro e l'aver scoperto che il ragazzino era come sbucato dal nulla.
-Bene! Allora starai con noi questa notte!- Fece la tamariana con un gran sorriso rivoltasi a Josh.
-E vediamo! Con chi vorresti dormire? Con la zia Starfire o con la zia Raven?- Fece lei sorridendo nuovamente e avvicinando il volto al piccino.
Josh in lieve rossore, strinse ancora di più la mano al mantello della maga.
-Ok! Allora vuoi dormire con Rae!- Poi vide l'imbarazzo nel volto dell'amica e come per andarle in aiuto aggiunse. -Allora facciamo così! Che ne dite di dormire tutti e tre insieme? La mia camera è grande e anche il letto lo è. Staremo comodi. Che ne dici? Ti piace l'idea Josh?- E un nuovo sorriso illuminò il volto di Star.
Il bambino annui con imbarazzo.
-Ok, allora vado a preparare la camera per poterci ospitare tutti e tre!- Aggiunse in seguito.
-Grazie Star!- Fece Raven.
L'aliena si limitò a sorridere, poi volò in camera.
-Io ho del lavoro da sbrigare, quindi scenderò in laboratorio, ho delle cose da analizzare.-Fece Robin-
-Aspetta, vengo con te!- Rispose Cyborg mentre si alzava dal tavolo masticando l'ultimo boccone.
I due avevano intenzione di esaminare quel quadro. Poi il gigante si voltò verso la maga. -Rae! Sorellina, ci pensi te ai piatti per favore, io ho da fare delle cose! Grazie tante sei gentile!- E uscì di corsa prima che ella potesse dire qualsiasi cosa.
-Grande!- Ecco ancora del sarcasmo da parte di Raven.
Si alzò e si mise a lavare le stoviglie in maniera un po goffa ed impacciata.
Il bimbo era sempre vicino a lei attaccato al suo mantello che la osservava indaffarata, ma lei quasi non se ne curava, ormai si stava abituando alla sua presenza.
C'era chi stava osservando la scena. Beast Boy osservava quel bambino che non lasciava andare il mantello di Rae che la osservava rapito. Così decise di passare all'azione. Prese in braccio il pargolo, che preso alla sprovvista lasciò il mantello della maga e prima che se ne rendesse conto si ritrovò seduto sul divano di fianco al verdino. Beast gli mise un joystick in mano, e con aria di sfida.
-Io sono un campione a “Car-Race”, vediamo cosa sai fare tu marmocchio!-
Josh non sapendo cosa fare, iniziò a premere i pulsanti un po a caso, e l'auto che stava pilotando andò a sbattere contro un masso esplodendo, poi comparve la scritta GAME OVER sullo schermo.
-Ahahahahahahahah!- Rise Beast Boy. -Nessuno batte il campione!-
Sentendosi sfidato, il ragazzino, si mise d'impegno con il Joystick intento a raccogliere la sfida del ragazzo.
Il muta forma osservandolo così intento a cercare di batterlo, fece un respiro e pensò.
-Infondo è solo un bambino!- Poi di colpo..... Boom! GAME OVER! Ora era la sua macchina che era andata a sbattere.
-Evvai ho vinto io!- Josh esultava di gioia.
-Eih! Aspetta mi sono distratto- Fece il verdino cercando una scusa!
-Perdente!- Commentò Josh stranamente divertito e sorridente!
Bibi – Aspetta, siamo in parità! Chi vince questa è il campione!-
Josh – Ok! Ci stò! Tanto vincerò io!
Bibi - Lo vedremo!
La sfida era stata lanciata e i due si misero d'impegno, per loro era come una questione di vita o di morte.
Tutto si svolgeva sotto gli occhi di Raven, che finito di lavare i piatti, si era messa a leggere uno dei suoi soliti libri di incantesimi e ogni tanto lo abbassava per seguire la scena un po divertita.
-Ma tu guarda, non saprei dire chi di loro sia il più infantile!- Pensò la maga.
Poi ad un certo punto.... GAME OVER!
Un ragazzo verde di diciotto anni, deluso con le orecchie basse piange comicamente per una sconfitta ad un videogioco ricevuta da un bambino di cinque anni. L'altro esulta in piedi sul divano, come se non si fosse mai divertito in tutta la sua vita.
Entrò Starfire – La camera è pronta, se volete possiamo andare a riposare!- Poi si avvicinò al divano prese per mano Josh e si diresse fuori insieme a Raven.
-Buonanotte amico Beast Boy!- Starfire si rivolse al verdino prima di uscire.
-Buonanotte ragazzi!- Fece lui prima che uscissero definitivamente.
Po guardò lo schermo della TV dove ancora vi era la scritta GAME OVER, e ripensò a quel bambino così strano con quegli occhi così profondi che sembravano rapiti solo da Raven, e a voce bassa commentò.
-No! Quel marmocchio non mi piace per nulla!- Poi spense tutto e si avviò in camera sua.

I due ragazzi nel laboratorio avevano disposto il quadro sotto un raggio azzurrino, che lo teneva sospeso. Robin con una lente d'ingrandimento, studiava in maniera minuziosa ogni angolo del dipinto alla ricerca di qualcosa che potesse sciogliere i dubbi che aveva.
Cyborg -Non capisco perchè ti sei così intestardito su questo quadro qui.-
Robin – A dire il vero non lo so nemmeno io, però il mio istinto mi dice che questo ha qualcosa di strano.-
Cyborg – Non è nemmeno un capolavoro, cioè, è un bel quadro, ma nulla di più!-
Robin – Eppure non mi convince. Come siamo con l'esame del campione?-
Cyborg – Tra qualche ora la centrifuga si fermerà e avremo il risultato della composizione chimica.-
Robin notò qualcosa in basso a destra. C'era una macchiolina che copriva qualcosa. Poi chiamò l'amico.-Vieni a vedere Vic! Che dici riesci a ripulirla?-
Cybor- Dovrei avere un diluente che fa al caso nostro- E andò a prendere una boccetta con dentro un liquido incolore. Con un piccolo batuffolo si mise al lavoro sulla macchiolina, riuscendo a toglierla e a rivelare quello che nascondeva.
Due piccole “R” erano scritte in basso a destra.
-Strano! Veramente strano!- Commentò Robin, poi di seguito disse.- Controlla la conformazione di questi alberi che s'intravedono dalla finestra, io non ne conosco di simili sulla terra.-
Cyborg – Pensi forse che questo quadro non sia di questo mondo? Però devi pensare che non è una foto, chiunque l'abbia disegnato potrebbe aver dato l'aspetto che più gli piaceva agli oggetti e anche agli alberi.-
Robin -Hai ragione, per avere delle prove certe aspettiamo l'esame chimico, bene controlleremo il risultato domani mattina, ora è meglio che andiamo a riposare.-
Così i due ragazzi, stanchi e assonnati, uscirono dal laboratorio e si avviarono ognuno nella propria camera.

Nel buoi del laboratorio, il quadro inizia a fluttuare.
Al centro del dipinto una piccola luce bianca e brillante inizia ad espandersi lentamente inghiottendolo. Poi la luce scompare senza lasciar traccia di se e del quadro.

“Ma perchè è tutto buio?
Il buio più totale, ed ad un tratto una lieve luce, una figura sfocata che piano piano prende forma. Una stanza poco illuminata, e davanti a lei una bambina col viso sporco di tempera, sorride mentre parla, ma le parole non si riescono a sentire, la bocca si muove, ma non un suono riesce ad uscire. Ma questa sono io, che ci faccio qui? Perchè sono vestita di bianco? Perchè mi trovo davanti la me bambina? Perchè  mi sorrido e sono felice? Perchè non riesco ad udirmi?
La bambina fa un gesto con il pennello che tiene sulla mano destra.
-Ecco ora dovresti riuscire a sentirmi- Sorride ancora e chiude gli occhi.
-Sai non mi è concesso di uscire, è per questo che ti ho fatto gli occhi del cielo, perchè a me non è permesso vederlo.
Poi ancora un grande sorriso e ancora una voce dolce e ingenua continuò.
-Veramente non dovrei nemmeno star qui, se mi scoprissero mi sgriderebbero.-
Poi la bimba si pulisce goffamente il viso e aggiunge.
-Io mi chiamo Rachel!-
Una voce lontana risuona
-Rachel! Rachel! Ma dove ti sei cacciata?-
La bambina in fretta e furia prende un lenzuolo.
-Scusa ma devo andare, ci vediamo domani.-
Un ultimo sorriso e poi la bimba mi butta addosso il lenzuolo.
Ed è di nuovo buio e silenzioso”

Raven si sveglia di soprassalto cercando di respirare, guarda nel letto e vede Star e Josh che ancora dormono, con un gesto istintivo, carezza delicatamente la testa del bambino, poi si alza ed esce dalla stanza.
Vestita solo di una camicia bianca un po abbondante, scende nella Main Ops-Room, si versa del thè
e poi si siede sul divano scrutando l'orizzonte.
Nella mente ancora l'immagine di quella bambina felice che le sorride.
Il rumore di una porcellana che si incrina la riporta con i piedi per terra
-E no! Qui devo fare qualcosa, prima di mandare la torre in frantumi-
Posò la tazzina del thè che ancora non aveva terminato e fluttuò intenta a raggiungere la terrazza.

Arrivata in terrazza con ancora in dosso la camicia, prende la posizione del loro e....
“Azarath Metrion Zinthos” …..

“Una luce bianca mi sta investendo! Noooooooooooo!”
Starfire si svegiò di soprassalto.
-Che strano sogno!-
Poi notò che nel letto era sola, quindi pensò che i due fossero andati a far colazione.
Decise di scendere anche lei in desabillè per poi tornare a vestirsi più tardi.
Arrivata alla Main Ops-Room, vide con sorpresa che intenti a far colazione vi erano Robin e Beast Boy.
Che ci fosse Dick, non era stupita, perchè aveva l'abitudine di svegliarsi presto, però era sorpresa di vedere Bibi. Quindi domandò.
-Come mai così mattiniero?-
-Lasciamo perdere ho fatto un sogno bruttissimo!- Rispose il ragazzo facendo uno sbadiglio.
Poi una folgorazione, una sensazione che si trasformava in ricordo...
Un sogno.
Con voce un po tremolante la tamariana disse.
-Centra per caso una luce bianca, un quadro e noi che veniamo inghiottiti dalla luce?-
-Si! Ma abbiamo fatto lo stesso sogno noi due?- Stupito Beast Boy.
-Allora siamo in tre! Strana coincidenza! Ma voi come fate a sapere del quadro?- Robin pensava a braccia conserte.
Poi come aver percepito qualcosa si alzò di scatto dalla sedia per controllare il laboratorio e nello stesso istante entrò Cyborg di corsa.
-Robin!- Fece lui con il fiatone. -Una cosa tremenda. Il quadro è scomparso!- Pronunciò a fatica le parole.
Robin stupito.-Come scomparso?-
Cyborg – Scomparso, è come se si fosse volatilizzato!-
Robin – Ma è impossibile, dal laboratorio non è possibile uscire ed entrare senza la nostra autorizzazione!.-
Starfire – Ma di cosa state parlando?
Beast – Già! Gradirei delle spiegazioni!-
Robin – Allora, nei resti della scuola, abbiamo rinvenuto un quadro sotto le macerie. E nonostante gli fosse caduto addosso di tutto, era rimasto intatto, quindi abbiamo deciso di portarlo con noi per esaminarlo.
Cyborg – A proposito! Ho il risultato dell'esame del tessuto!-
Robin – E qual'è il risultato?-
Cyborg – Guarda tu stesso- E porse una cartella con dei dati a Robin.
Robin – Il materiale di cui è composto è sconosciuto.-
Cyborg – Quindi significa che non appartiene al nostro mondo!-
Robin- Molto strano. Prima appare un bambino dal nulla, e poi scompare un quadro misterioso.-
Starfire - Un bambino dal nulla?- Star era perplessa e preoccupata.
Cyborg – Già, ieri a tavola non abbiamo voluto dirvi nulla, ma non abbiamo nessun collegamento con quel bambino, nessun parente, nessun registro, nessuno che lo abbia mai visto prima. E' come se fosse sbucato dal nulla.-
Starfire – Ecco perchè non lo percepiva mentre salvavamo gli studenti.-
Beast Boy – Quel moccioso non mi è piaciuto dal primo istante. E poi non stacca gli occhi di dosso dalla nostra Rachel!-
Robin – Rachel? Ma certo le due “R” sono le iniziali di Rachel Roth. Il quadro lo ha dipinto lei, e probabilmente viene da Azarath. Ecco perchè la composizione chimica è sconosciuta.-
Tutti rimasero sorpresi. Come poteva un oggetto appartenuto ad un mondo distrutto, essere arrivato sulla terra? Questa era la domanda che propose Starfire.
Starfire – Ma Azarath non è stata distrutta da Trigon? Come può un oggetto fragile come un dipinto essere sopravvissuto alla furia di quel demone e per lo più aver raggiunto la nostra dimensione? E poi cosa centra quel bambino.-
Robin- Se veramente il quadro lo ha dipinto Raven, non mi stupirei di nulla!-
Beast Boy – Si ma dove sono ora Raven e quel moccioso?-
Starfire – Non lo so, quando mi sono svegliata, non c'erano nel letto! Pensavo fossero qui a far colazione.-
Cyborg – Forza dobbiamo cercarla, questa storia non mi piace, ho un brutto presentimento.
Robin – Taitans GO!
Tutti partirono tranne Bibi, che si era soffermato a vedere la tazzina di Raven.
Notò che era ancora mezza piena e che aveva un incrinatura.
Poi vide che il liquido all'interno, formava come delle onde e subito dopo sentì una lieve scossa...

Qualche minuto prima...

….. “Azarath mitrion Zinthos” Mentre fluttuava nel suo spazio creato nella sua mente dalla meditazione. Mentre rilasciava il suo potere, qualcosa la bloccò.
Si sentì osservata, così interruppe il suo esercizio, aprì gli occhi e incrociò lo sguardo con quello di due grandi occhi azzurri.
Poi un lungo silenzio, due occhi cielo incontrano due occhi ametista, due sguardi rapiti l'uno dall'altro, la stessa tristezza nei loro cuori.
La sua anima si tuffò dentro quei occhi, in pochi istanti si ritrovò ad attraversare un tunnel bianco.

Si ritrovò in una stanza poco illuminata, dove una bimba vestita di bianco, in piedi su uno sgabello e davanti un quadro, maneggiava un pennello ed una tavolozza. Raven ci mise qualche secondo per ricollegare la scena al sogno che aveva fatto poco tempo prima.
La bambina sorrideva ingenuamente e parlava.
“- Sai, non posso giocare con gli altri bambini, perchè dicono che potrei far loro del male- Un sorriso ed un colpo di pennello, poi continuò.
-Che sciocca tu non puoi sentirmi!- Poi un nuovo sorriso ed un nuovo colpo di pennello.
-Ecco ora dovresti riuscire a sentirmi- Sorride ancora e chiude gli occhi.
-Sai non mi è concesso di uscire, è per questo che ti ho fatto gli occhi del cielo, perchè a me non è permesso vederlo.
Poi ancora un grande sorriso e ancora una voce dolce e ingenua continuò.
-Veramente non dovrei nemmeno star qui, se mi scoprissero mi sgriderebbero.-
Poi la bimba si pulisce goffamente il viso e aggiunge.
-Io mi chiamo Rachel!-
Una voce lontana risuona
-Rachel! Rachel! Ma dove ti sei cacciata?-
La bambina in fretta e furia prende un lenzuolo.
-Scusa ma devo andare, ci vediamo domani.-
Coprì il quadro e rimise apposto pennarelli, tavolozza e sgabello.
Mentre usciva si ritornò, scoprì un lembo del lenzuolo e aggiunse.
-Ti chiamerò Josh!-
Un ultimo sorriso  e poi corse via.”
Tornata per incanto sulla terrazza delle T-Tower, si accorse che davanti a lei, non c'era più il bimbo, ma il quadro che aveva disegnato lei, con Josh seduto nella sedia che la guardava immobile con i suoi grandi occhi cielo.
-Mi ricordo tutto ora!- Fece lei mentre fissava il quadro e quegli occhi.
Poi una piccola luce al centro del quadro iniziò a brillare debole.... E una voce.....

“-Da quando mi hai dato gli occhi, non ho desiderato altro che rivederti. Da quando mi hai dato la possibilità di sentire, non ho desiderato altro udire ancora la tua voce. Da quando mi hai dato un nome, non ho desiderato altro che lo pronunciassi nuovamente!-”

Raven sembrava rapita, non riusciva a staccare gli occhi da quelli del bimbo dipinto nel quadro, era immobile e nella mente tanti pensieri e ricordi di lei bambina che passava ore nella giornata a parlare e a dipingere il quadro.
-Rachel, ho vagato tanto per ritrovarti, e adesso che ti ho ritrovata voglio che tu stia con me per sempre!-
La luce iniziò ad espandersi fino a far sparire il quadro, poi si mutò in vortice e iniziò a trascinare Raven verso di lei.
La ragazza con gli occhi aperti sembrava quasi incosciente e senza reagire, si lasciava trascinar via.

-Raven! No!-
Un urlo disperato e due mani verdi che le cingono il polso trattenendola, mentre lei viene lentamente trascinata nelle luce per i piedi.
Raven e Beast Boy, stanno pian piano per essere risucchiati dalla luce. Lui che urla.
-Raven, ti prego svegliati!-
Lei non riusciva a sentirlo, era in trans, e pian piano avanzano verso quel vortice bianco che inizia ad assorbirli.
Per i piedi, la maga comincia ad entrare nella luce, fino ad essere completamente inghiottita, lasciando fuori solo il braccio destro, al quale Bibi stava attaccato con tutte le sue forze, cercando di non farsela portare via.
La sua resistenza sembrava vana. La luce iniziò ad assorbire anche lui prima le mani, poi la testa, poi il tronco.
Con un ultimo tentativo disperato, riesce a cingere un piede alla ringhiera della terrazza.
Dentro la luce, il muta forma, vide tantissime immagini mute. Prima Raven bambina, poi una terra sconosciuta (Azarath), poi una terra desolata (Azarath dopo il passaggio di Trigon), poi lo spazio con tante porte di luce, infine una luce calda e familiare, poi nuovamente Raven da grande.
-Sembrano dei ricordi. Di chi saranno mai?- Pensava il ragazzo che stava esaurendo tutte le forze.
Poi rivolto verso il nulla gridò.
-Chi sei? Cosa vuoi? Lasciaci in pace!-
Poi una voce.
-Sono sopravvissuto a Trigon, solo con la speranza di poterla ritrovare, Ho vagato per le dimensioni in cerca del suo volto e adesso che l'ho ritrovata non voglio lasciarla andare mai più!-
-Ma chi sei?- Gridò ancora Beast.
-Io sono lei, o meglio, sono una parte di lei!-
Poi la forza che li stava trascinando si fece più intensa e quando tutto sembrava finito..
Due grosse mani lo presero per i piedi con una forza spaventosa,e lo tirarono fuori.
Cyborg lo aveva afferrato per le caviglie e con tutto se stesso lo tirava se, contrastando quel vortice bianco.
Il ragazzo di titanio stava riuscendo pian piano a riportarli a se, aiutato da Starfire e da Robin.
-Non lasciarla testa di verdura. Se la lasci ti prendo a calci per il resto dei tuoi giorni!- Cyborg a denti stretti urlava a Beast Boy, mentre tirava a se i due ragazzi.
-Forza! Forza! Ci siamo quasi- Starfire spingeva Cyborg per il petto lontano dalla luce, mentre Robin  prese per l'altro braccio Raven e tirava più che poteva.
Quando sembrava che si fosse salvata la situazione.
Il vortice intensificò il suo potere trascinando tutti dentro, lasciando il solo ragazzo di titanio a far resistenza.
Il povero Cyborg aveva le mani dentro la luce e tratteneva i compagni, mentre lentamente anche lui inesorabilmente veniva trascinato. Scariche elettriche iniziavano a vedersi sulla sua armatura, segno che stava pian piano cedendo.
All'interno della luce, Starfire, trattenuta dalle mani di Victor, tratteneva a sua volta, sia Robin che Beast Boy che  a loro volta trattenevano la maga.
Sui volti dei quattro ragazzi, segni di evidente fatica.
Quasi senza via d'uscita, Robin tentò il tutto per tutto. Mise una mano alla cintura, premette un pulsante nascosto, poi se la sgancio e la lanciò all'interno del vortice.
-Vai ti prego! Tre! Due! Uno!- Contava nella sua mente il ragazzo meraviglia.
Poi una luce e un istante dopo una grande esplosione.
La deflagrazione, destò Raven, che sbattè le palpebre un paio di volte stupita di vedere  i ragazzi li.
-Raven! Tiraci fuori di qui!- Urlò Starfire.
La mezzo demone, guardò i visi dei suoi amici, poi guardò verso la fine del vortice.
Il suo volto diventò grintoso e arrabbiato, i suoi occhi si illuminarono di bianco, poi urlò tre parole.
-Azarath! Metrion! Zinthos!-
Il vortice bianco, in un istante venne avvolto da un aura nera, cambiò rotazione raddoppiando la velocità ed espulse violentemente i ragazzi, che caddero rovinosamente sulla terrazza della T-Tower.
I cinque ragazzi formavano un mucchio con il povero Beast Boy che si ritrovò tutti sopra. A fatica e dolorante disse, mentre si teneva le costole ferite nella battaglia del giorno prima.
-E no! E' da ieri che non me ne va bene una!-
 
Quello che prima era un vortice di luce bianca e brillante, assorbita dall'aura nera di Raven, divenne  una piccola luce che brillava a fatica.
I giovani ragazzi, si alzarono in piedi guardando la luce, poi Cyborg commentò.
-Come ha potuto questa cosa qui metterci in guai seri?-
Robin forse aveva la spiegazione, e dopo essersi messo difronte i suoi amici iniziò a dare la sua teoria.-Credo che questa sia l'essenza, o meglio, l'anima del dipinto. E quel bambino che si faceva chiamare Josh, fosse una semplice emanazione del quadro. Credo che tu Raven, quando lo hai dipinto da bambina, gli abbia involontariamente, passato parte dei tuoi poteri. Ma poi come abbia avuto un'intelligenza ed un pensiero proprio... a questo no! Non so dare una spiegazione!-
Starfire – Beh! Forse, non gli ha dato solo parte dei suoi poteri? Forse inconsciamente gli ha dato altro?

La piccola luce bianca, brillò e mutò in una figura luminosa non più alta di un metro, bianca, sfocata e senza volto.
-Io sono nato dai sentimenti di Rachel. Io sono la speranza. La speranza di Rachel di avere una vita normale e felice. Che lei ingenuamente da bambina riponeva nel futuro. Tutte le privazioni che ha dovuto subire già da quando era in fasce. Prima il non poter essere allattata e cresciuta dalla sua stessa madre, poi il non poter avere una vita insieme a tutti gli altri bimbi e ancora il non poter uscire all'aria aperta. Tutte queste speranze le ha riposte in me.-
Poi un silenzio. I cinque eroi osservavano la figura e la tristezza che emanava. Le sue parole toccavano i loro cuori nel profondo.
-Rachel, io sono qui per darti ciò che desideravi un tempo. Qui non sei felice. La tua luminescente aura bianca e limpida che emanavi, ora è nera e tetra come la notte più buia.-
Poi ancora silenzio.
-Rachel vieni con me, non ci sarà mai più la notte per te!-
La figura tentò nuovamente di tramutarsi in vortice bianco.
I ragazzi si misero in posizione di guardia, pronti per scattare all'azione.
Raven fissava quella luce, poi fece un gesto con le mani per bloccare i ragazzi che stavano per scattare all'attacco.
Allungò verso il vortice la sua mano sinistra ricoperta dall'aura nera, e con il suo potere fece regredire il vortice alla figura luminosa e bianca che era prima.
-Rachel! Perchè?- Domandò quella strana figura.
Raven si avvicino a lei, si chinò per poterle parlare da più vicino possibile e poi parlò con una dolcezza che non aveva mai usato prima.
-Josh! Grazie per il tempo trascorso insieme, ma il mio desiderio e rimanere qui con i miei amici, che adesso sono la mia famiglia. Qui mi sento amata. Mi dispiace ma non verrò con te!-
Poi una lacrima le scese lungo il viso.
La figura, allungò un braccio, prese la lacrima con il dito indice e la guardò a lungo.
-Rachel! E' questo il tuo desiderio?-
La maga chiudendo gli occhi, abbassò la testa e sospirò un. - Si!-
La figura, regredì ad una piccola luce fioca e si alzò in volo.
-Grazie Rachel! Spero che tu sia felice e che riesca e ritrovare la tua bianca, pura e splendente anima di un tempo, con le tue sole forze. E' stato bello conoscerti!.-
Poi la luce sempre più lontana iniziò a sparire fino a quando non si vide più.

“Non desideravo altro che rivederla, non desideravo altro che udire ancora la sua voce, non desideravo altro che pronunciasse nuovamente il mio nome!”

I giovani eroi stretti gli uni agli altri, con i volti rivolti verso il cielo seguivano la luce che lentamente scompariva.
Beast Boy guardò in basso,e con stupore, vide la mano di Raven che posata delicatamente sulle sue costole, emanava il suo potere lenitivo, senza che ella staccasse gli occhi dal cielo.

Cyborg – Ora sei nei guai ragazzina! Quante volte ti ho detto di non dare confidenza agli altri bambini?
Raven – Mai!- Sarcastica e un po confusa.
Cyborg – Ah!- Non sapeva cosa aggiungere, poi l'ispirazione. -Beh! Avresti dovuto saperlo da te, e poi gli hai pure permesso di dormire con te!- Tuonò il ragazzo che emanava del fumo dalla testa.
Raven – E' stata un'idea di Starfire! Punisci lei!-
Cyborg – Niente scuse! Siete tutte e due in punizione, ve lo do io di dare confidenza agli estranei!-
Prese Star in braccio e trascinò raven per la camicia.
Star urlava comicamnete -Robin! Salvamiiiiiiii!-
L'altra ragazza incrociò le braccia, fece una smorfia buffa ed esclamò con sarcasmo.
-Perfetto!-
I due ragazzi rimasti inarcarono le spalle e sbuffarono simultaneamente.
Robin – Grazie Bibi, se non era per te l'avremmo persa!-
Beast Boy – Grazie? E di cosa? Siamo una squadra no?
Robin – Già! Io avrei fatto lo stesso!- Poi sorrise e aggiunse. - Ma come hai fatto ad arrivare prima di noi?-
Il ragazzo verde fece un sorrisino preoccupato, poi abbasso le spalle e la testa e con l'aria di chi si aspetta una sgridata.
-Forse è meglio che tu non vada nella Main Ops-Room per un po!-
Il ragazzo meraviglia, prima un po stupito, poi un po preoccupato corse di sotto con l'intento di controllare.
Bibi rimase solo e sospirò....
Poi gli cadde l'occhio sulle costole, dove poco prima sentiva dolore, ora non lo percepiva più e ripensò a quella mano così piccola, così delicata, capace avvolte di un potere caldo e rilassante e altrettante volte, di un potere immenso e spaventoso.

Robin, entrato nella Main Ops-Room, assistette ad uno spettacolo che non gli piacque.
Il muro,  che dava verso il mare,  era stato sfondato.
Sgranò gli occhi, digrignò i denti ed urlò.
-BEAST BOYYYYYYYYYYYY! Ora metti tutto in ordine!-
Il verdino che faceva capolino dalla porta, sbuffò.
-E no! E' da ieri che non me ne va bene una!-


“Una luce nello spazio senza stelle, va pian piano affievolendosi, ed una voce risuona come un eco.
-Ti ho fatto gli occhi del  cielo!- Poi l'immagine di un sorriso.
-Mi chiamo Rachel!- Ancora un'immagine ed una lacrima.
-Ti chiamerò Josh!- La frase riecheggia svanendo sempre più, insieme alla luce fino a sparire entrambe.
Ed è di nuovo buio e silenzioso.”
 
   
 
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