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Autore: yomi95    07/06/2014    0 recensioni
I Teen Titans sono i protagonisti delle storie che vorrei scrivere.
Il primo capitolo, è in parte un prologo, serve a far capire come un pochino i ragazzi siano cambiati.
Nel secondo capitolo, invece, iniziamo a raccontare le avventure degli eroi.
Molte avventure saranno storia a se, altre invece saranno collegate fra loro.
Infatti, sempre nel primo capitolo, ci sono degli indizi.
Buona lettura.
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Raven, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nota: Questa è la prima cosa che scrivo in assoluto, quindi scusate gli errori.
          Speriamo che si capisca bene quello che ho scritto, che vi piaccia, e che vi faccia passare un po di tempo in relax.
          Non mi dilungo oltre, vi lascio alla storia.

                                                                             A DAY LIKE ANY OTHER


Il sole sorgeva lentamente illuminando pigro la baia di Jump-City e iniziando a riscaldare l'aria di una mattina di metà primavera. La città si stava pian piano svegliando, e nelle strade s'iniziava a vedere il solito via-vai di persone indaffarate. Chi andava al lavoro, chi invece tornava a casa dopo aver fatto il turno di notte, bambini ed adolescenti che prendevano la via per la scuola, gente alla fermata dell'autobus, operai stradali intenti a scoperchiare qualche tombino, serrande di negozi che iniziavano ad alzarsi. Stava iniziando così una mattina come tutte le altre.
Jump-City era una bellissima città moderna che offriva ogni tipo servizio, infatti rinomatissima era la banca centrale, nata con la città stessa e battezzata dopo qualche generazione “Bank of Pérez” e vanto di tutto il paese. Inoltre, non da meno, vi era l'osservatorio situato nel piccolo promontorioa sud-est, proprio ad un paio di chilometri dal parco che si trova fuori città (il più grande), il più piccolo invece era non molto distante dal centro storico ed era completo di tutto, dai giochi per i piccini ad un piccolo laghetto con molte panchine, dove le persone erano solito ritrovarsi.Anche il porto era un posto dove il “tram-tram” della routine la faceva da padrona, infatti giornalmente navi e pescherecci erano soliti attraccare al nolo. Le cinque strade principali, che si diramano dal vecchio centro, erano piene di negozi e servizi di ogni genere ed davano vita a diversi borghi.
Insomma a JC (chiameremo così la nostra città adesso) non mancava nulla per essere considerata una vera e propria metropoli, e come tutte le metropoli, era preda di criminali.

A Rose-Street (una delle cinque consolari) a poche centinaia di metri dal centro, un uomo sta dirigendo due operai intenti a cambiare la vetrata della sua gioielleria, mentre uno spazzino sta ripulendo il marciapiede dai resti di un vetro infranto, risultato di una sventata rapina avvenuta nella notte.
Difatti, quella notte, Joseph, Steven e Mark Writen, tre fratelli che vivevano di piccoli furti, erano stati assicurati alla giustizia dai Teen Titans, dopo aver sventato la rapina e riconsegnato il maltolto alle forze dell'ordine. L'operazione era stata semplice per i cinque ragazzi, oramai ex-teenager, però il disturbo aveva tolto loro qualche ora di sonno, quindi nella T-Tower, la vita faticava a riprendere, o quasi.

Robin, svegliatosi presto, era intento a redimere un rapporto sulle vicende accorse nella notte, inoltre stava creando tre nuove schede sui tre criminali acciuffati. Il ragazzo era un tipo scrupoloso, difatti era solito annotare, in maniera minuziosa (avvolte maniacale), la storia e le caratteristiche di tutti i malviventi con cui aveva avuto a che fare, modificando di volta in volta le schede personali, nel caso ce ne fosse stata la necessità. Spesso gli capitava di aggiornarle, specie quando una sua non gradita conoscenza si presentava potenziato e rafforzato, come era successo qualche anno fa incontrando il dottor Light.
E già, a Dick non piaceva essere impreparato, sapere, quando si va in missione, quello a cui si va incontro, era un vantaggio. Conoscere le armi e le difese del criminale di turno, avrebbe dato la possibilità di attuare una strategia difensiva ed offensiva adeguata e ciò avrebbe permesso di svolgere il proprio lavoro correndo meno rischi possibili, per lui , ma soprattutto per i proprio compagni.
Lui era il leader, colui sul quale tutti contavano, quello che sapeva sempre cosa fare in qualsiasi momento, che risolveva i casi più difficili, che aveva sempre un piano e che non barcollava mai, o quasi. Gli era capitato in passato, ma si era sempre risollevato, grazie alla sua determinazione e grazie ai suoi compagni di squadra. Oramai erano passati tre anni da quando si era formato il gruppo, adesso erano come una famiglia, Robin era diventato quasi un uomo, molto più tenace di un tempo, la responsabilità dalla squadra, i duri allenamenti e le varie lotte contro i criminali che oramai erano routine, lo avevano temprato nel corpo e nello spirito. Aveva imparato a non tralasciare nulla, a non dare tutto per scontato, a non lasciare niente al caso. Nel suo personalissimo portatile, infatti, in una cartella particolare, sotto la voce Root, vi era un file al quale si poteva accedere solo tramite una password segretissima. In questo file vi erano contenute altre cinque schede sulle caratteristiche di tutto il suo team, lui compreso, dove Robin aveva annotato parecchie caratteristiche dei suoi compagni, dall'età, al peso, altezza, forza, abilità ecc.... E vedendo quelle schede, con foto annessa, che sul suo volto comparve un lieve sorriso, un po' perchè si rendeva conto che col passare degli anni, i suoi amici erano diventati sempre più forti e si erano affinati sempre di più nel combattimento, e un po' perchè non poté far a meno di pensare al tempo trascorso insieme.
-Ne è passato di tempo- commentò tra se e se. Notò in particolar modo come erano cambiati fisicamente, specialmente lui. E si! Era cresciuto, ormai era diventato alto più di Starfire, era più di un metro e ottanta, si era irrobustito parecchio, aveva cambiato il costume. A quella divisa multicolore ora aveva preso posto un costume intero tutto nero aderente che metteva in risalto il fisico allenato ed asciutto. La cintura ora era argentata, i guanti arrivavano al polso, erano neri e lasciavano scoperte metà delle falangi, gli stivali sempre neri, arrivavano poco sotto il polpaccio e nascondevano qualche gadget per eventuali necessità, nel petto aveva disegnata una “R” argentala, mentre la mascherina e il mantello erano rimasti uguali. I capelli li aveva un po accorciati, ma stava seriamente pensando di farseli crescere.
Dopo uno sbadiglio e una vigorosa stiracchiata decise di scendere nella Main Ops-Room per fare colazione.
Apertasi la porta vide che nel divanetto, a fissare il mare con la sua solita tazza di thè, vi era Raven.
-Buongiorno Raven!- fece lui per niente stupito di vederla li. La maga era solita alzarsi presto, bere il suo infuso e poi iniziare le sue meditazioni quotidiane.
-Buongiorno Robin- fece lei con il solito tono di voce e le solita cadenza apatica. -Ho preparato dei Pankake per colazione, per te e per gli altri, quando si sveglieranno-
Robin sbiancò in volto, tutti conoscevano le poche doti di cuoca della ragazza, e non aveva assolutamente voglia di iniziare la giornata con un mal di stomaco.
-Tranquillo, stavo scherzando, li ho ordinati dal negozio del signor Donut (ciambella) e li ha portati il fattorino non più di quindici minuti fa- Fece lei con un mezzo sorriso, ma in realtà si stava divertendo molto.
-Grazie!- aggiunse il ragazzo, che non poté far a meno di pensare a quanto fosse cambiata anche lei in questi anni. Si era fatta veramente carina, era rimasta un po minuta, ma aveva tutto per essere definita davvero una bella ragazza. La pelle aveva sempre quel particolare color perlato, gli occhi erano viola e magnetici, i capelli erano un pochino più lunghi e un po' mossi, il viso era diventato più grazioso le curve si erano lievemente accentuate e si curava molto più di se stessa. La voce era sempre la stessa, il tono era sempre della stessa cadenza, però, talvolta la si vedeva sorridere. Certo erano sempre ancora dei mezzi sorrisi, ma andava bene così per il momento. Capitava spesso vederla in giro per la casa vestita diversamente, ora in camicia da notte, altre volte in jeans e maglietta e non sempre con quel solito body con mantello e cappuccio. Le meditazioni, quelle non erano cambiate, ancora passava buona parte delle giornate a meditare; meditazioni che le servivano per poter controllare se stessa e quindi i propri poteri, che con il passare dei giorni crescevano e si affinavano.
-Dormono ancora tutti?- domando il ragazzo.
Lei chiuse gli occhi per qualche secondo, cercando di percepire le emozioni delle persone dentro la T-Tower,e poi rispose.
-Cyborg è sveglio! Starfire e Beast Boy dormono ancora beatamente!-
Robin si soffermò a guardarla, oramai le capacità empatiche della ragazza, avevano un qualcosa di straordinario, e riusciva a gestirle benissimo, senza che i sentimenti, da lei percepiti, la sconvolgessero.
-E si! La piccola Rae, ne ha fatta di strada!- pensò tra se e se. Ricordando tutte le battaglie fatte insieme, specialmente contro Trigon, e di quanto fosse stata spaventata per il suo destino e di come lo affrontò con coraggio. Di come quella ragazza, così fragile, fosse andata incontro a tutto ciò con in mente il solo pensiero di difendere e proteggere i suoi amici. Si di lei si poteva fidare, era sempre li per proteggerli e curarli, qualora ve ne fosse bisogno, sempre pronta con i fatti, anche perchè, era come sempre di poche parole.
-Si, anch'io mi fido ciecamente di te!- Disse Raven.
-Che sciocco.- penso Robin. -E' empatica.- Poi le sorrise fraternamente.
Lei contraccambiò il sorriso, stavolta più accentuato rispetto a prima, poi si alzò posò la tazza del thè e fece per uscire.
-Bene io vado a farmi le mie due ore di meditazioni mattutine, se avete bisogno sapete dove trovarmi.-
-Buona meditazione allora!- Le augurò lui.
Mentre stava per uscire, nello stesso tempo, entrò Cyborg.
-Hi! Sorellina!- Da un po avevano preso a salutarsi così.
-Hi! Bro!- Disse lei sorridendo, e già, Cyborg era l'unico che aveva il privilegio di vedere Rae sorridere di cuore, in fin dei conti era il suo fratellone.
-Stai andando in terrazza?- Chiese lui.
-Già! Starò li fino a tarda mattinata.- Rispose.
-Ok! Ma ricordati che nel pomeriggio per 2 ore sei mia, che dobbiamo continuare a lavorare su quella cosa!- Lei annuì ed uscì.
Il ragazzo di titanio vide Robin, sorrise e disse -Buongiorno Rob, dormito bene? Hai finito di redimere il rapporto?- Fece con tono squillante.
-Buongiorno Vic! Si ho dormito bene e ho finito il lavoro!- rispose contraccambiando il sorriso.
-Waw! Ma sono dei pankake!- Sorrise Cy -Buongiorno pankake!- Ma poi si bloccò e chiese sottovoce.-Non li avrà fatti mica Raven?-
-No, vai tranquillo, e buon appetito!- Si guardarono e sorrisero entrambi, poi comicamente si incupirono.
-Sai che è empatica?- disse Rob.
-Già!- Poi si guardarono nuovamente e scoppiarono a ridere immaginando un fumetto stile gioco su console, dove Rae li buttava fuori a calci. La ragazza faceva paura quando si arrabbiava.

Raven arrivata su in terrazza, fece ancora quel suo mezzo sorriso tipico di lei, aveva percepito tutto e sembrava divertita e serena, poi prese la posizione del loto e iniziò la meditazione.

Mentre i due ragazzi mangiavano, intrapresero una breve conversazione.
-Allora Cy, come hai programmato la mattinata?- Chiese Robin
-Beh! Per la prossima ora vorrei dedicarmi alla T-Car, poi sono impegnato nell'allenare i bambini della squadra di baseball fino all'ora di pranzo.- Il ragazzone si prendeva molto cura della sua macchina, la teneva come un gioiellino e con la stessa passione, da qualche anno, allenava dei bambini disabili che avevano fondato una squadra di baseball, lui l'aveva preso la cosa molto seriamente,e come ex-atleta promettente, aveva insegnato tutto a quei ragazzi. Ci teneva moltissimo e cercava, nonostante gli impegni, di dedicar loro il maggior tempo possibile.
Tra tutti i Titans, Cyborg, era l'unico che non era cambiato. Fisicamente era rimasto identico a tre anni fa, anche perchè il 70% del suo corpo era fatto di metallo e si sa, il metallo non cresce.
Però, aveva migliorato un po tutto di se, a cominciare dall'autonomia, alla velocità dei suoi piccoli processori fino a migliorare la lega del materiale di cui era composto. Praticamente a forza di migliorie ara passato da un Cyborg 1.0, ad un Cyborg 4.5.
Anche egli comunque si era temprato nello spirito, ma aveva mantenuto lo stesso carattere di sempre, dal giocherellone, quando si trattava divertirsi con Beast Boy, a quello estremamente serio, quando si trattava di salvare le persone.
-Ah! Già! Poi nel pomeriggio sei impegnato con Raven! Ma si può sapere cosa state architettando voi due? Che cosa andate a fare nel laboratorio sotterraneo tutte le settimane?- Domandò Robin sospettoso e incuriosito.
-Te l'ho detto, è un segreto!- Rispose Cy. -Sappi solo che se riesco a fare quello che mi son prefissato, potremmo avvalerci di qualcosa che ci sarà molto utile in futuro!-

Infatti, da qualche mese a quella parte, Cyborg e Raven, passavano almeno quattro cinque ore a settimana nel laboratorio nel seminterrato, lo stesso laboratorio dove il ragazzone afro-americano, era solito andare per costruire qualche strumento o arma nuova. Li in quel laboratorio, Cyborg studiava i poteri della maga e la loro natura, lui aveva in mente di costruire un congegno per poter limitare i poteri della ragazza, in modo tale che ella potesse esprimere più spesso le proprie emozioni senza dover far esplodere qualcosa.
L'aveva convinta costruendole una libreria tutta per lei e dicendole, che forse studiandola, avrebbe potuto riprodurre, tramite un macchinario, lo stesso potere “lenitivo” che lei usava per curare le persone. Ma era allo scuro delle vere intenzioni del “fratellone”.
D'altro canto, lui avrebbe voluto vederla sorridere più spesso, e pensava che facendo questo, l'avrebbe aiutata ad avere una vita sociale migliore, come tutte le ragazze della sua età.
Però nessuno avrebbe mai pensato che in futuro, tutte quelle ricerche effettuate dal ragazzo, sarebbero state indispensabili, loro ancora non lo sapevano, ma tutte quelle ore spese nel laboratorio, avrebbero poi salvato una situazione senza via d'uscita.
Nella stanza blindata, usata come laboratorio, Raven si metteva su un piedistallo, e rilasciava piccole quantità di potere e Cyborg, che aveva costruito un macchinario apposta, registrava l'energia, l'estensione e la natura. Si perchè era riuscito a capire, che la mezzo demone, un istante prima di usare il suo potere, emanava due piccole, impercettibili e differenti vibrazioni. Alla prima vibrazione, la ragazza usava il suo potere per difendere e curare, mentre alla seconda lo usava per controllare gli oggetti o attaccare. Per ora magari non aveva fatto chissà che scoperta, però continuava a dedicarci del tempo. D' altro canto, anche Raven non passava mal volentieri del tempo con Cy.

-Mmh! I pankake erano buonissimi, scommetto che sono del signor Donut!- Disse Cyborg pulendosi la bocca con un tovagliolo. -Tu Rob, che programmi hai per la mattinata?-
-Io devo allenarmi per un paio di ore con Beast Boy, e poi devo portare Starfire a far compere.-Rispose Robin, con aria di colui che ha degli obblighi pre-matrimoniali.
-Non t'invidio proprio amico mio- Fece l'altro con tono compassionevole. -Ma B.B. Si è svegliato?-
-A quanto pare sembra di no, però tra dieci minuti lo vado a svegliare, che dobbiamo allenarci.- Rispose Rob, alla domanda dell'amico.
-Ok! Io vado che mi aspetta una lunga mattinata, ci vediamo per pranzo- Detto questo, il ragazzo di titanio, si alzò ed uscì dalla stanza.
Dick decise di rilassarsi guardando la TV, facendo zapping, trovò il telegiornale che parlava della rapina sventata della notte, e lasciò su quel canale intento a seguire il telegiornale.
Intanto....

Un ragazzo esce veloce dalla sua stanza, correndo su una gamba mentre cerca d'infilarsi la scarpa sull'altro piede. Non guardando dove va, finisce per sbattere contro qualcosa e finisce a terra, gambe per aria.
-Oih! Oih! Mi ha investito una macchina?- Fece B.B. Seduto a terra dolorante mentre si massaggiava la nuca.
-Tutto bene amico Beast Boy?-Fece Starfire porgendo una mano all'amico per aiutarlo a rialzarsi.
Il ragazzo riconobbe l'amica.
-Buongiorno Star! Sto bene grazie! Dormito bene?-
Rimise in piedi il ragazzo poi con un sorriso, che solo lei sapeva fare, rispose.
-Si! Ho riposato divinamente!-Poi fece un piroetta su se stessa e aggiunse. -Andiamo a far colazione! Ho una fame da Coccodrillo!
-Si dice da Lupo... Fame da Lupo! Va bene lasciamo stare!- Dopo anni, l'aliena ancora non aveva imparato bene i detti e i proverbi dei terrestri, il ragazzo verde aveva provato ad insegnarglieli, ma dopo molto, aveva rinunciato vedendo che la cosa era impossibile. Poi le sorrise rassegnato e le disse.
-Si andiamo, che anch'io stamattina mi son svegliato con un certo languorino!-
Entrambi entrarono nella Main ops-Room, videro Robin e lo salutarono.
Star si avvicinò a lui, lo baciò e sorridendo gli disse.
- Buongiorno tesoro mio!-
Lui lievemente imbarazzato contraccambio il bacio e il sorriso e disse.
- Buongiorno piccola! Hai dormito bene?-
E lei sorridendo, iniziò a parlare velocemente, e senza prender fiato disse.
- Ho dormito benissimo! Grazie! Ho fatto un sogno stupendo, dove c'eravamo tutti, stavamo a Tokyo, eravamo tutti sporchi d'inchiostro, abbiamo arrestato il capo della polizia, poi ci siam baciati e siamo andati al karaoke! Adesso mi son svegliata felice e ho una fame da coccodrillo!- E fece un'altra piroetta.

Robin la guardò un po stupito.
- Ma non si dice fame da …. ! Lasciamo stare, la colazione è pronta servitevi pure! Anche te dormiglione!- Rivolgendosi a B.B con tono di rimprovero!
Il ragazzo verde non era cambiato per niente, si era cresciuto, era altro e robusto, si allenava insieme a lui tutti i giorni, però caratterialmente non era cambiato affatto, era il solito ragazzo burlone a cui piaceva fare battute, scherzi, che arrivava sempre in ritardo e soprattutto che passava tanto tempo davanti alla TV, oppure a giocare ai videogames.
Però.... Anche Beast Boy era maturato molto, e nel momento del bisogno si dimostrava un collaboratore affidabile e coraggiosissimo.
-Buongiorno Robin! Faccio colazione e son pronto per gli allenamenti! Ma cosa vedono i miei occhi? Sono pankake! Goodmorning pankake!- Mentre lo diceva gli lacrimavano gli occhi dalla gioia. Poi si fermò tutto di un colpo, si avvicinò a Robin e con aria preoccupata gli sussurrò. -Non è che li ha preparati Raven?-
-No, li ha fatti il signor Donut, ora mangia che si sta per far tardi!- Lo apostrofò.
Starfire aveva preso il piatto, una forchetta e si era messa a mangiare sul divano, vicino a Robin.
I due iniziarono a parlare di quello che avrebbero fatto di li a poco, cioè, lei parlava, illustrando ciò che voleva comprare nei negozi, lui più che altro annuiva, non è che avesse tanta voglia di girare per negozi con Star, però ora erano fidanzati, lui le doveva dedicare del tempo, ma soprattutto le voleva un bene dell'anima.
-E' bellissima, non ci credo, sta con me, ma la merito veramente?- Stava pensando Robin mentre lei parlava e ovviamente lui non aveva udito una parola, era troppo concentrato a contemparla.
-Bene! Mentre voi andate ad allenarvi, io sistemerò la mia camera, mi farò un bagno e poi andrò a chiedere a Rae se ha bisogno di qualcosa, visto che dopo usciremo!- Diete nuovamente un bacio a Robin e lo salutò amorevolmente.- Ciao tesoro mio!- Poi si girò.- Ci vediamo dopo anche con te amico B.B.- E volò fino in camera sua.

Star era bellissima, una Dea, aveva un carattere dolcissimo, era educata, si preoccupava di tutti, aveva sempre una parola di conforto per i suoi amici, si vedeva che non amava molto la lotta, nonostante fosse fortissima. Però anche ella, non si tirava mai indietro, e quando si trattava di tirar fuori le unghie, lo faceva senza problemi. In questi anni, Star, era diventata ancora più bella di un tempo, quando camminava per strada la gente si voltava per guardarla, e nonostante questo, lei aveva mantenuto la sua solita semplicità e ingenuità che la contraddistingueva dagli altri.

-Se hai finito possiamo andare!- Rivoltosi a Beast.
-Pronto capo! Oggi farò faville me lo sento!- Rispose il ragazzo verde posando il piatto.
Poi insieme uscirono e si diressero al capo di allenamento fuori dalla T-tower.

 

-SALVOOO!- Cyborg chiama salvo un ragazzino che raggiunge la casa base.
-Partita conclusa!- Rivolgendosi ai bambini. -La partita finisce in parità!-
-Grazie signor Cyorg- I ragazzini ringraziano facendo un inchino.
-Bene ora tutti a fare la doccia, ci si vede dopodomani per gli allenamenti,e la solita partita d'allenamento!- Così il ragazzone si congedò e si avviò verso la T-Car.
-Booyaa! Che fame! Prima di tornare a casa è meglio che passi dal supermercato a prendere qualche costoletta di maiale, altrimenti rischio di sorbirmi qualche schifezza di soia!- Pensò Cy.
Entrò in macchina, mise in moto e partì diretto al supermercato.
-Accidenti che belle costolette! Me ne fa tre chili e mezzo per favore!- Cyborg, nella sua fantasia, già si stava pregustando il pasto. Poi gli cadde l'occhio su un volantino appoggiato vicino la cassa.
Stasera festa di quartiere a Cina-Jump-Town, musica dal vivo, cena gratis e balli di gruppo.
Senza pensarci su lo prese e pensò.- Dovremmo proprio andarci, è da un po che non facciamo qualcosa tutti insieme!- Così prese la sua carne, pagò, e si diresse a casa.

 

-Waw Robin! Guarda quella gonna è bellissima!-Starfire sorrideva e mostrava a Dick una gonna che voleva comprare.
-Si, è bellissima, adesso ce ne possiamo andare?- La voce del ragazzo tradiva il suo imbarazzo.
-No caro mio, siamo appena arrivati! Ma tu guarda quelle scarpe, non sono un amore?- La ragazza sembrava felice come un bambino in un negozio di caramelle.
-Che belle borsette!- Le cadde l'occhio su una coppia di borsette identiche, che si differivano soltanto per il colore, una era rossa, e l'altra era blu notte.
-Che belle, le prendo entrambe!- Fece lei, tenendo le mani unite vicino la guancia, mentre gli occhi le brillavano.
-Come mai ne prendi due?- Domandò Robin.
-Una voglio darla a Raven, secondo me starebbe benissimo con il vestito che ci siam.... - Li si bloccò, non voleva far sapere al ragazzo che lei e la maga si erano fatte dei vestiti in segreto, anche perchè Raven se la sarebbe presa molto se avesse scoperto che aveva spifferato il loro “Segreto”. Non era da lei stare con ago e filo, e chissà che effetto avrebbe fatto sui ragazzi.
-Vestito cosa?- Domandò perplesso dick.
-Niente d'importante, non pensarci!- Era un pochino agitata.
-E dai su dimmelo!- Il ragazzo insisteva.

-Ti dico che non è importante! Anzi, sai cos'è importante?-  Disse Starfire.
-No cosa?- Domandò dubbioso ed incuriosito.
-Avrei bisogno di comprare qualche articolo di biancheria!- Fece lei avvicinando il suo volto a quello di Robin.
Lui in un secondo divento tutto rosso, fece per allargarsi il colletto della maglia che in quel momento sembrava lo stesse soffocando, poi in vistoso imbarazzo balbettò qualcosa di incomprensibile e scappò fuori in maniera rigida e scomposta.
-Fiuuuu! Pericolo scampato Star!- Disse a se stessa a bassa voce. Poi si mise a rimirare le due borse che aveva tra le mani. Le piacevano molto, e immaginava lunghe passeggiate con la sua amica e quelle borsette. Fece un sorriso, se le strinse al petto e andò a pagare. Poi raggiunse Robin fuori dal negozio.

 

“Azarath Metrion Zinthos” Ripeteva il mantra nella sua testa mentre meditava.

Nella posizione del loto, in mezzo allo spazio infinito, senza stelle, lo ripeteva e lasciava espandere il suo potere, li dove non c'erano ostacoli, li dove non vi era nulla che poteva bloccarlo, li dove non era un pericolo per nessuno. Lasciava libera la sua energia, la lasciava libera di andare, ne aveva bisogno, altrimenti le sarebbe esplosa dentro. Non pensava a nulla mentre si trovava li, lasciava solo che quello che aveva dentro di se, andasse libero, senza poter fare danni, e così alleggerirla del peso che aveva su di lei.”

-Raven!- Sentì una voce leggera e gelida sussurrare il suo nome.
Aprì gli occhi, era sulla terrazza della T-Tower.
-Raven!- La chiamava con tono squillante Beast Boy.
-Raven! Vieni, vieni, ho battuto il record di Cyborg!- Squillava la voce del ragazzo, che aveva un aria fiera e soddisfatta, portando con se il joystick del videogame.
-Sai che faccia che farà quella lattina appena lo saprà!- E fece una pessima imitazione del ragazzo di titanio che piangeva.
-Sono contenta per te, hai raggiunto un traguardo importante!- Fece lei con il suo tipico sarcasmo!
-Non c'è da fare la spiritosa, è un mese che provo a battere il suo record- Fece lui sbattendo i piedi come un bambino.
-Ei genio! Se il Joystick è qui, come hai salvato la partita?- Anche se non amava i giochi per consol, sapeva benissimo che se non si salvava il punteggio, quello andava perso.
Ad un tratto un aria gelida attraversò il corpo del ragazzo verde che rimase pietrificato.
-Nuuuuuu! Sing! Sing!-Singhiozzava il povero mutaforma che c'era evidentemente rimasto male.
-Dai scendiamo, che tra non molto arriveranno gli altri!- Sollecitò lei. Beast annuì, e la seguì a testa bassa evidentemente amareggiato.
-Ooh! Avrei proprio voglia di tòfu!- Disse lei con le mani dietro la schiena mentre guardava in aria dando le spalle al ragazzo.
-Tòfu?- Domandò sorpreso lui, poi un sorriso si stampò sul suo volto. Si mise con i pugni sui fianchi, gambe divaricate ed esclamò.
-E tòfu sia!- Poi corse in cucina.
-E bastato poco infondo!- Pensò lei mentre si metteva il dorso della mano sulla bocca per coprire un sorriso. Poi ripensò a quella strana voce che l'aveva interrotta mentre meditava. -Me lo sarò sicuramente immaginata.- Diede una breve occhiata al sole, poi scese per andare in camera sua.

 

-Tòfu?- Urlava il ragazzo d'acciaio. -Io non mangio il tòfu- Facendo il segno delle virgolette con il medio e indice di entrambe le mani, come a voler far capire che il tòfu non era un vero e proprio alimento.
-Ecco, qui ci sono costolette di maiale! Tu prepara pure il tuo “tòfu” io il pranzo me lo preparo da solo!- Cyborg era deciso.
-Come puoi mangiare della carne in mia presenza? Lo sai che io sono vegetariano!- Beast era fermo sulle sue iddee. -Star! Tu vuoi il tòfu, oppure quella “robaccia” che preparerà Cyborg.- Ora cercava di mettere in mezzo la povera aliena, per cercare un'alleata conto l'uomo di titano.
-No caro mio, Starfire preferisce le mie costolette! Vero amica mia?- Cyborg si rivolse alla ragazza mostrando un piatto di costolette pronte per essere cotte.
La poverina non sapendo che fare, cercò lo sguardo di Robin che le rispose.
-E no, non mettere in mezzo anche me, non ci provare!-
-Allora Star?- Fece Cy con un sorriso.
-Su Starfire, cosa preferisci?- Incitava Beast Boy.
-Io. Io... Io vorrei le costolette con del tòfu per contorno!-  Esclamò Starfire.
All'immagine di una costoletta con contorno di tòfu i due ragazzi, che prima stavano discutendo, si guardarono in faccia con aria disgustata.
-Comunque, io il tòfu lo devo preparare per forza per me e per Raven!- Sentenziò il verdino.
-Ok, allora io farò compagnia a Vic e mangerò le costolette.- Intervenne Robin.
-Mentre la nostra Star.... Avrà le sue costolette con tòfu- Pace era fatta.
Scese anche Raven nella Main Ops-Room, e tutti e cinque si misero a tavola.

-Sai, ho battuto il tuo record, ma non ho salvato il punteggio.- Beast cercava vanto.
-Non ci credo! La scusa del punteggio significa che te lo sei inventato!- Disse cyborg con non scialans.
-E' vero ti dico! Ti prego Raven diglielo anche tu!- Il ragazzo supplicava la maga.
-Io ero a meditare, non ho visto nulla, ho visto solo una scimmia che correva con un Joystick in mano, di più non saprei!- Raven aveva un aria un po seccata.
-Come sei crudele! Sing!- Beast aveva l'aria affranta.
-Beh! Però il tòfu è delizioso!- Con scaltrezza lei cambiò subito discorso.
-Il segreto è.... ! No! Non posso rivelartelo!- Stavolta il ragazzo aveva l'aria soddisfatta.
-Ah! Ragazzi, quasi dimenticavo.- Intervenne Cyborg tirando fuori il volantino che aveva preso al supermercato.-Perchè stasera non usciamo tutti insieme come non facciamo da tempo?-
Starfire  -Siiii! Sarebbe bellissimo, è da tanto che non andiamo a divertirci tutti insieme, potremmo cantare, ballare ascoltare bella musica, magari poi andiamo tutti a farci una bella passeggiata in riva al mare, o addirittura un bagno, magari io e Raven potremmo vestirci bene, e metterci qualcosa di elegante, ci possiamo truccare... a proposito ho preso queste due borsette, sono una coppia, così sembreremo due sorelle.... Dai ti prego Raven dimmi di si! -
A bocca aperta tutti la guardavano, aspettando che riprendesse fiato...
-Si! Ti prego però... Respira!- Fece Raven stupita, mentre si domandava quanta aria nei polmoni potesse avere l'amica.
-Allora è deciso, appena mangiato andiamo a farci belle- Ormai la tamariana aveva deciso.
-Ma veramente io avrei da fare con Cyborg nel pomeriggio.- Fece Raven, cercando salvezza dal ragazzone.
-Non fa nulla, possiamo anche andare domani! Vai tranquillamente con Starfire.-  Rispose Cyborg
Detto questo l'aliena prese la sua amica per un braccio e la trascino nelle stanze al piano di sopra, mentre lei, che veniva comicamente trascinata, allungava un braccio verso il ragazzo robot come per cercare aiuto.
-Tranquilla piccola, vai pure a giocare tranquillamente con Starfire!- Per lui erano come due bambine, ma forse travisava un pochino la realtà!
-Ora ragazzi, visto che non ci sono loro due, perchè non vi fate stracciare a questo nuovo videogames che ho preso su internet?- Questa era la proposta del ragazzo in titanio.
-Stracciare? Lo vedremo!- Robin con aria di sfida. Così i tre ragazzi si apprestavano a passare qualche ora giocando alla consol.

 

Arrivata l'ora di uscire, i ragazzi si ritrovarono nella Main Ops-Room dopo essersi vestiti per uscire.
Robin Aveva messo dei jeans scuri con cuciture delle tasche ben visibili, scarpe da tennis bianche con strisce rosse, occhiali scuri e indossava una maglia scura con su la scritta “Lupin non ti temo”.
Cyborg, aveva dei jeans chiari con anfibi neri per spezzare ed un felpa con cappuccio grigia, con il logo dei L.A. Lakers.
Beast aveva invece dei pantaloni corti fino al ginocchio di colore verde scuro, scarpe da tennis rosse e una camicia a fiori.
-Ma quanto ci mettono? Sono ore che sono andate a preparasi- Fece B.B. Ansioso di uscire.
-Sono delle ragazze, sai come vanno queste cose!- Sentenziò il più vecchio del gruppo.
-Di Star non mi stupisco, ma che Raven ci metta tutto questo tempo mi da di strano!- Robin perplesso.
Nemmeno finì la frase che la porta si aprì.
Robin diventò rosso e si irrigidì subito, Beast rimase a bocca aperta e occhi spalancati, mentre Cyborg, con le lacrime agli occhi e sconsolato disse.
- E no! Non sono più due bambine!-
Star era stupenda, aveva messo un vestito rosso con spalline fine che scendeva fino a metà cosce. Scarpe decoltè rosse con tacco, non esagerato, i capelli rossi erano raccolti in una coda bassa che lasciavano vedere due bellissimi orecchini abbinati ad un girocollo con diamantini.
Raven un pochino a disagio era anch'ella bellissima, aveva i capelli raccolti in una coda un po alta fermata da un nastro bianco, aveva una catenina con diamantino color ametista che le scendeva verso il petto. Il vestito era di color blu, senza spalline, che lasciava vedere le spalle, si teneva con delle stringhe legate dietro la schiena, la parte inferiore del vestito prendeva forma come una gonna a pieghe che arrivava fino alle ginocchia. Ai piedi due scarpe bianche tipo ciabattine con fiocco e un piccolo tacco.
-Allora andiamo?- Fece Raven in leggero rossore ed imbarazzo, sentendosi osservata.
-Ma.. ma... ma... Raven sei tu? Cioè.. Sei bellissima!- Balbettò il verdino.
-Visto, io e la sorellina Raven come ci siam fatte belle per voi stasera?- Disse l'aliena tirando fuori le borsette e porgendone una all'amica. Poi la prese sotto braccio e si avviarono ad uscire. Nel camminare verso la porta si girò, sorrise dolcemente e disse.- Dove sono i cavalieri che ci dovrebbero accompagnare?-
I ragazzi si scossero e le seguirono in fretta.
-Eih! Tu! Testa di verdura!- Cyborg si rivolse a Beast Boy.- Stai attento che nessuno faccia il filo a Raven.- Poi si rivolse all'altro ragazzo.- E tu non staccarti nemmeno per un secondo dalla tua fidanzata!- Respirò e aggiunse.- Titans! GO!-
I due annuirono e affrettarono il passo.

 

Mentre camminavano per strada per dirigersi alla festa, Star teneva sottobraccio Raven, mentre sorrideva.
-Te lo dicevo che saresti stata bene vestita così! Dovremmo farlo più spesso!-
Un pochino imbarazzata, anche perchè non era abituata a vedersi in quel modo. Però stava al gioco perchè l'amica era troppo felice e rispose.
- Già! Come no!-
Poi passando davanti una vetrina, vide il riflesso di lei, stranamente ne fu compiaciuta e per un istante vide la Raven rosa.
- Sapevo che c'eri di mezzo tu!- Pensò tra se, ma non sembrava dispiaciuta.
-Guarda Raven, stasera abbiamo anche le guardie del corpo!- Starfire voltandosi indicò i tre amici che li seguivano.
Uno imbarazzato (Robin), uno stupito (Beast Boy) e l'altro preoccupato che nessuno si avvicinasse troppo alle ragazze (Cyborg).
I tre notarono il lieve rossore che aveva Raven.
- Strano che ancora non sia esploso qualcosa!- Disse Beast sottovoce, sorpreso dal fatto che l'imbarazzo della maga, ancora non le stava creando problemi.
La ragazza avendo udito, si girò e fulmino il verdino, che si bloccò per un secondo, poi fece un mezzo sorriso spaventato e riprese il passo.
-E' veramente una bella serata, ci voleva un po di relax, complimenti hai avuto veramente una bella idea Vic!-

Mentre passeggiavano e chiacchieravano del più e del meno, arrivarono nella piazza dove si stava già svolgendo la festa. Era una festa all'aperto con un palco dove si esibivano dei gruppi rock che facevano delle cover. Davanti al palco, erano disposti una quarantina di tavoli con sedie, dove si poteva mangiare e bere, ascoltando la musica. I ragazzi si sedettero a qualche tavolo di distanza dal palco. Sul palco ora si stava esibendo una band che faceva cover degli Evanescence e sulle note di “Lithium” i cinque ragazzi sembravano rilassarsi.
Rob e Star si tenevano dolcemente per mano e ogni tanto facevano incrociare i loro sguardi.
Cyborg mangiava e ascoltava la musica che gradiva molto.
Raven teneva un gomito appoggiato al tavolo mentre si teneva la testa, e con l'altra mano sorseggiava un drink analcolico. Sembrava rapita e rilassata al dolce suono di quelle note.
-Acidenti, è bellissima! Ma è davvero la nostra Raven?- Una voce stava suonando in testa a Beast Boy, che la guardava sorpreso. Non l'aveva mai vista così, con quello sguardo dolce e sognatore.
-No! Non può essere lei, di solito è sempre imbronciata e triste!.- Mentre pensava e contemplava,
Raven si voltò verso di lui, inarcò un sopracciglio, e disse.
- Cosa hai da guardare?-
Un sorriso deluso apparve sul volto del giovane.
-Non c'è dubbio, è proprio lei- Poi sospirò e aggiunse.
-Il tuo bicchiere è quasi vuoto, vado a prenderti un altro drink!- Così si alzò e si diresse verso l'angolo bar.
-Booyaa! Questa carne è buonissima, e la salsa è speciale, son proprio contento di essere venuto qui!.- Cyborg sembrava veramente soddisfatto e mangiava di gusto tutto quello che aveva nel piatto.
-Ma quante bistecche hai mangiato?- Domandò Robin.- Sarà la decima che ti strafoghi, ma dove la metti tutta quella roba?-
Con il boccone in bocca il gigante di metallo commentò.- Io brucio molte calorie, e poi.. Meglio mangiare adesso, che domani, forse, mi tocca sorbirmi qualcosa preparato con la soia.- Sulla parola soia fece il gesto delle virgolette in aria con indice e medio di entrambe le mani. E no! Proprio non gli piacevano i piatti preparati dal verdino, lui era per la carne.
Comunque la serata sembrava trascorrere serena e in assoluto relax.

Poi però sul palco si presentò una loro vecchia conoscenza...

Capelli di platino diritti, faccia imbronciata, giacca arancio, e una chitarra color panna.
Punk Rock era al centro del palco con aria di sfida.
-Toh! Guarda quanta bella gente c'è stasera! E ci sono anche quei fenomeni da baraccone dei Titans!- Un ghigno illuminò il suo volto.
-Ma tu guarda se si riesce a trascorrere una serata normale- Robin era arrabbiato più che stupito, infatti prima di uscire di casa, aveva messo in preventivo che qualcosa del genere gli sarebbe accaduta, quindi tirò fuori la sua cintura e la indossò. -Mai uscire senza!- Sorrise.
-Siete bellini vestiti in “borghese” quindi adesso vi dedicherò un pezzo scritto da me!- E il cattivone iniziò a suonare la chitarra dalla quale uscirono delle onde d'urto che fecero volare via tutti i tavoli, ma non le persone.
Prontamente Raven aveva avvolto la gente dentro la sua aura nera e l'aveva teletrasportata a centinaia di metri di distanza.
Mentre Cyborg, che si era messo a fare da scudo, davanti ai suoi compagni, deviava le onde con la sua corazza. Il ragazzo dopo l'ultimo scontro con quest'ultimo, aveva progettato un apparecchio che reagiva in maniera automatica al suono della chitarra di Punk e che era capace di deviare i suoi colpi.
-Ma bene barattolino! Vedo che sei venuto preparato!- Sorrise punk, sempre con la solita aria di sfida.
-Non avevo ancora finito la mia bistecca- Protestò Cyborg.- Questa la pagherai cara, nessuno toglie il cibo di bocca a Vic!- Cy cercava vendetta.
-Ma se pensi che sia qui da solo caro mio ti sbagli!- Il malvivente fece un altro ghigno soddisfatto e di sfida.

-Raven!- Ancora quella voce sussurrata e gelida, che la distrasse per un momento.
Poi come se avesse percepito il pericolo imminente, tornò concentrata, guardò in alto con aria preoccupata. I suoi occhi si fecero bianchi e grintosi, protese una mano verso l'alto e creò uno scudo di energia nera. Nello stesso istante un raggio di luce colpì lo scudo e l'energia fu deviata salvando i ragazzi.
Una figura atterrò di fianco a Punk. Era il Dottor Light che sorrideva soddisfatto.
-Ma che visione vedono i miei occhi!- Si stava riferendo il dottore a Star e Raven.
I Titans si misero in posizione di attacco nella loro solita formazione a V con Robin i testa.
-Titans! ADDOSSOO!- Gli ordini di Robin riecheggiavano per tutta la piazza.

Starfire prese il volo, i suoi occhi erano luminescenti, prese velocità e si diresse verso Punk lanciandogli delle sfere di energia dalle mani, che punk deviava con le sue onde d'urto. Dal lato destro arrivava Beast Boy mutatosi in bisonte a tutta velocità, ma il dottore gli lanciò un raggio che scaraventò l'eroe lontano, vicino dove era Raven, alzando un polverone. Cyborg ugualmente cercava di di colpire il Dottor Luce con il suo cannone, ma quest'ultimo aveva eretto una barriera che assorbiva i raggi del ragazzo.
Robin con in mano il bastone tentò di colpire Punk, ma venne scaraventato lontano appena suonò la sua chitarra.
Raven allora cercò di alzarsi in volo e a due metri da terra, si accorse in tempo che la gonna si stava alzando, così prontamente l'abbassò e scese in terra sulle ginocchia con le mani tra le gambe.
In evidente imbarazzo si rivolse verso B.B, che aveva assistito alla scena incredulo, e gli disse con una smorfia di colei che non sapeva cosa fare.
-Non posso combattere vestita così!-
Il ragazzo ancora perplesso si era per un attimo estraniato dalla battaglia, distratto da Raven, poi si girò in tempo per vedere un altro raggio che stava per investirlo, non avrebbe fatto in tempo ad evitarlo. E mentre si preparava per essere colpito...
-Azarath Metrion Zinthos!- Uno scudo di energia nero si contrappose tra lui e il raggio.
-Gr-gr-grazie!- Balbettò lui.
Starfire volava intorno ai due malvagi, evitando i raggi e le onde d'urto, cercando di rispondere come poteva, poi velocemente afferrò al volo Cyborg che era stato lanciato in aria con un esplosione, mettendolo in salvo.
Nuovamente riuniti i Titans si resero conto che stavano avendo la peggio.
-Qui serve un piano!- Disse Cyborg.
Intervenne Robin.
-Bene ragazzi dividiamoci, Star tu attaccherai dall'alto il Dottor Light, tu Beast lo attaccherai sul fianco destro e tu Cyborg sul lato sinistro. Io andrò su Punk. Tu Raven coprimi.- Detto questo si alzò in piedi e gridò.
- Taitans! GO!-

Tutti scattarono i direzioni diverse mentre Raven scompariva nel terreno con il teletrasporto per ricomparire dietro le spalle di Punk Rock, gli stacco il jack. Il rocker cercò di scagliarsi su di lei, ma Robin già gli era addoso, e in pochi secondi lo atterrò, mentre la maga, usando la sua magia, lo avvolse nel cavo che gli aveva staccato. Uno era sistemato.

Star volando a forte velocità contro in dottore, lanciava le sue sfere dalle mani, l'altro rispose al fuoco ma la bella tamariana cambiò improvvisamente direzione volando verso l'altro e distraendolo.
Alla sua destra Beast con la forma di una pantera verde si lanciava verso quest'ultimo, che sparò un raggio. Il ragazzo mutò prontamente forma cambiando in un colibrì e schivando. Cyborg arrivato addosso a Luce, lo colpì con un pugno danneggiandogli l'accumulatore di energià che aveva nel petto. Starfire in picchiata con la mano avvolta dalla sua energia, colpì il malvivente mettendolo fuori gioco definitivamente.

-Booyaaa! Che faticata. Ma non ci danno mai pace?- Esclamò il ragazzo di metallo.
-Titans! Rapporto. C'è qualcuno ferito?- Domandò il ragazzo meraviglia.
Poi tutti si guardarono intorno. E si! C'era davvero un bel casino, la piazza e il palco erano semidistrutti.

-I nostri poveri vestiti.- Star era veramente triste mentre si guardava il vestito tutto rovinato, con qualche strappo. -Mi dispiace tanto amica mia, che si siano rovinati, di certo la serata non è andata come sparavo. Eppure li avevamo fatti con tanta pazienza.- Disse star sempre più triste a testa bassa.
Tutti la guardavano, non sapendo cosa dire, sapevano che ci teneva particolarmente.
Raven tirò fuori le due borsette, la guardò, prese un respiro, gliele mostrò e poi aggiunse.
- Vedi! Sono intatte, sono riuscita a non farle rovinare. - E gli porse quella rossa.-I vestiti potremo rifarceli se ti va!- E le sorrise.
L'altra ragazza prese la borsetta, la strinse a se e guardando l'amica.
-Grazie Raven, sei davvero un'ottima amica- Poi l'abbracciò stritolandola.
-Perfetto!- Esclamò sarcastica la maga.

-Ragazzi torniamo a casa a darci una ripulita e a riposare- Ordinò robin.
-Che ne dite di fare la strada più lunga? Quella che passa sul lungomare?- propose Cyborg.
-Ok! Ci stò!- Rispose Beast Boy, poi si girò verso la maga e disse.- Ah Raven!-
-Si- Rispose lei.
-Hai davvero delle belle mutandine!- Sorrise come un ebete si trasformò in rondine e scappò via.
Presa di sorpresa, la ragazza si fece rossa, rimase immobile per qualche istante, e poi gli corse dietro tuonando.
- Sei un cretino! Testa di carciofo! Se ti prendo ti faccio esplodere!-
A quella scena i tre ragazzi non poterono far a meno di esplodere in una grassa risata e lentamente si avviarono alla T-Tower.

 

Giorno dopo.

La Main Ops-Room era deserta, erano già passate delle ore dall'alba.
Nel garage, il ragazzo di metallo stava facendo la solita manutenzione alla sua macchina, mentre nel campo di allenamento, Robin e Beast Boy si allenavano nella lotta e tiro a bersaglio.
La terrazza era vuota.
Nella camera di Starfire, due ragazze sedute nel letto sono impegnate con ago e filo, una tutta sorridente e allegra si muoveva con disinvoltura. L'altra impacciata con un aria di sfida verso un pezzo di stoffa, cercava di fare una cucitura dritta.
-Ecco fatto! E' venuto più bello di prima!- Disse Star a Raven con un sorriso scintillante. -Ora ti aiuto con il tuo!- Si sedette vicino alla maga e l'aiutò amorevolmente.
Il sole illuminava la stanza attraverso le tende della camera, Raven osservava l'amica che la stava aiutando a cucire. Non potè fare a meno di notare quanto Starfire fosse felice, poi osservò la borsetta rossa che teneva sul comodinò, e senti i sentimenti di Star attraversarle l'anima.
E si le stava piacendo passare del tempo con l'amica.
Che stesse cambiando? Se lo domandò anche lei.

 

-Raven!- Ancora quella voce sussurrata e gelida.

Si voltò verso la finestra e vide i raggi del sole che oggi era bello più che mai.
-Tutto bene amica raven?- Domandò l'aliena all'amica.
Lei sorrise, annuì ed entrambe tornarono a lavorare al vestito.

   
 
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