Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: ShootinStar    10/06/2014    1 recensioni
“Con quei capelli potresti essere scambiata per una di famiglia. Sono quasi identici a quelli di Lily e di Rose!” ed aveva aggiunto: “Mio fratello deve aver ereditato la propensione per le rosse da mio padre e da mio nonno”. //
Fanfiction ambientata ad Hogwarts 24 anni dopo la Seconda Guerra Dei Maghi (siamo nel 2022), con protagonisti i figli del "golden trio" e alcuni loro coetanei inventati da me, oltre ad altri personaggi che sono sicura sarete felici di incontrare di nuovo. Non scrivo da un po', ma spero di esserne ancora in grado!
Buona lettura :) - Frannie
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, James Sirius Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Rose rovesciò i 3 misurini di lavanda tritata nel calderone, agitando poi la bacchetta per amalgamare il tutto e chiuse il coperchio, lasciando la pozione a fermentare. Al suo fianco Megan stava ancora tentando di aggiungere le 2 gocce di muco di vermicoli al miscuglio, che al posto del consueto colore violaceo aveva assunto una tonalità nerastra. L'altra ragazza si fece più vicina, osservando con sguardo scettico le manovre maldestre dell'amica. “Sicura di aver usato le dosi giuste, Meg? Quel colore non mi convince molto”. La Corvonero si voltò verso di lei infuriata, i capelli neri gonfi e crespi a causa del fitto vapore nella stanza. “Beh scusa tanto se non siamo tutti alchimisti come te, Weasley. Questo è il meglio che riesco a fare” ed incrociò le braccia al petto come una bambina.
Rose scosse la testa divertita ed annusò il calderone bollente. “Credo tu abbia aggiunto dei rametti extra di lavanda, ecco perché è così scura” borbottò, afferrando una manciata di ingrediente base e lanciandola nel liquido, che subito si schiarì, passando da un nero cupo ad un viola brillante. Megan strabuzzò gli occhi per lo stupore. “Come diavolo hai fatto?” “Ho bilanciato le dosi. Diciamo che invece che per una persona, adesso la pozione è per due” concluse la rossa, sorridendo. L'amica le saltò al collo, stringendola a sé in segno di gratitudine ed entrambe cominciarono a ridacchiare.
“Hey, avete finito di sbaciucchiarvi come due lesbiche? Siete patetiche”. La voce acida di Shauna le raggiunse dall'altro capo del tavolo. La bionda scosse i lunghi capelli e si voltò platealmente verso un ragazzo nella fila dietro alla sua. “Eliot, fossi in te terrei d'occhio la tua ragazza, o la Weasley te la porterà via”. Il ragazzo abbassò lo sguardo impacciato e fece per aprire bocca, ma Megan fu più veloce.
“Primo: la mia vita sentimentale non è affar tuo. E secondo: quella di poco fa era una semplice dimostrazione di affetto tra due amiche. Credi che questa parola riuscirà mai a far parte del tuo vocabolario, Corner?”
“Non saprei, ma il tuo ragazzo potrebbe iniziare a far parte della mia famosa “lista”, se continui a perdere tempo con la tua amica e ad ignorarlo”
“Ascoltami bene, stronzetta...”
Basta così!”
A porre fine alla discussione era stato il professor Greengrass, docente di Pozioni e responsabile della casa dei Tassorosso. Era un uomo cordiale e mite, ma che all'occorrenza sapeva far valere la propria autorità sugli studenti più vivaci. Si avvicinò al loro tavolo facendo sventolare la lunga veste marrone di stoffa pesante e si piantò con aria truce proprio davanti a Megan. “Signorina Light, come lei ben sa, non tollero certi termini offensivi nella mia classe. Inoltre, sta disturbando i suoi compagni durante la preparazione di un miscuglio alquanto complesso”. Rose bofonchiò contrariata. Complesso? Da quando un Distillato Soporifero è un miscuglio complesso? Avremmo dovuto impararlo tre anni fa! Dall'altro lato della stanza uno scintillio attirò la sua attenzione. Scorpius Malfoy sembrava aver smesso proprio in quel momento di mescolare il liquido nel proprio calderone e la stava fissando, le maniche della divisa dei Serpeverde arrotolate fino ai gomiti ed i capelli appiccicati alla fronte per il sudore. Non pareva neppure lontanamente interessato al dibattito appena scoppiato, al contrario del resto della classe che ascoltava con molta attenzione. Rose accennò un sorriso e lui lo ricambiò immediatamente, per poi tornare serio quando il professor Greengrass si avvicinò alla ragazza. “Signorina Weasley, è vero ciò che afferma la signorina Corner?”. La ragazza lo guardò spaesata. Si era appena persa una parte della discussione! “Mi scusi, professore. Credo di non aver capito”.
L'insegnante sospirò spazientito e la osservò da dietro i suoi occhiali rettangolari. “La signorina Corner l'ha appena accusata di aver modificato la pozione della signorina Light. Ora, io conosco bene le sue capacità in fatto di intrugli magici, mia cara, ma vorrei che anche i suoi compagni potessero mettersi alla prova e chissà, magari imparare qualcosa ogni tanto”. Rose abbassò la testa, sconsolata. “Cercavo solo di darle una mano. Credo che il suo sia stato solo un errore di distrazione, niente di più...” “Sta a me giudicare gli errori degli studenti, signorina Weasley. Per questa volta lascerò correre, ma veda di non farsi trovare nuovamente a svolgere il lavoro altrui, o dovrò punirla e mi creda, non ne sarei affatto felice”.
Sapeva che era sincero. Rose era stata da sempre l'alunna prediletta di Greengrass: col suo spiccato talento per pozioni e miscugli, aveva dimostrato doti da brillante alchimista fin dal primo anno e nessuno in quella classe era mai riuscito a collezionare così tanti Eccezionale nei compiti dell'anziano insegnante quanto lei. Figuriamoci se l'aveva mai messa in punizione!
Sentì la risatina insopportabile di Shauna, ma decise di non darle peso. “Certo, professor Greengrass. Non ricapiterà”. Megan al suo fianco era desolata e sembrava aver già dimenticato che l'avevano tirata in ballo ancor prima dell'amica. La lezione si concluse in religioso silenzio, con il rituale controllo di tutte le pozioni nella stanza e l'assegnazione dell'opportuno voto a ciascuno studente. Rose ricevette il suo solito Eccezionale nonostante quel piccolo sgarro e Megan prese un Accettabile per non essere riuscita a completare il miscuglio, che comunque possedeva tutti i requisiti richiesti. Essendo già sopra la sua media abituale, la ragazza non si lamentò affatto e sorrise timidamente all'amica, che ricambiò nonostante fosse ancora seccata dalla ramanzina ricevuta.
Una volta riposti i libri nell'armadietto, gli studenti uscirono alla spicciolata dal sotterraneo polveroso e pieno di odori, mentre Rose si attardava (come suo solito) ad osservare i composti lasciati a fermentare dal professor Greengrass. Non sentì i passi leggeri dietro di sé, fino a quando una voce tranquilla non commentò: “Scommetto che sapresti riconoscerli tutti solo dal colore, non è vero?”. La giovane Corvonero incrociò per la seconda volta gli occhi grigi e stupefacenti di Scorpius Malfoy, che la osservava. Si strinse nelle spalle, non sapendo esattamente come interpretare quel complimento. “Dal colore sarebbe un po' difficile, ma dall'odore ne sarei sicuramente in grado” mormorò alla fine, maledicendosi un attimo dopo. Ma brava Weasley, ci tieni proprio a passare per la so-tutto-io di turno? Ora penserà che ti dai pure delle arie.
Il ragazzo sogghignò. “Ci avrei giurato. Sei la migliore alchimista che io abbia mai visto”. Un altro complimento. Questa volta non poté fare a meno di arrossire e di voltarsi nuovamente verso i piccoli calderoni in peltro allineati sul banco. Scorpius aggiunse subito dopo: “Non voglio metterti in imbarazzo, sia chiaro! Vorrei solo sapere se saresti disposta a darmi qualche ripetizione. Sai, credo sia l'unica materia in cui proprio non riesco a combinare nulla di buono!”. Rose lo guardò di sottecchi, dubbiosa. “Sicuro di volere il mio aiuto? Non ho mai dato ripetizioni a nessuno e non credo di essere molto paziente...” “Perfetto allora, gli insegnanti intransigenti sono quelli che preferisco” ribatté il giovane, annuendo col capo. “Facciamo domani pomeriggio nella Sala Grande? Alle 17?”. La rossa gli lanciò l'ennesima occhiata scettica, poi si arrese. “Come vuoi, Malfoy. Porta il libro di testo, piuma e pergamena e ricordati che...” “Che sarai spietata come un drago lasciato a digiuno per 3 mesi consecutivi” concluse al suo posto, regalandogli un sorriso da manuale ed allontanandosi verso la porta, non senza averle prima sfiorato delicatamente la spalla con la mano.
 
 
Il coprifuoco era già scaduto da più di un'ora quando due ombre furtive fecero capolino nel dormitorio maschile dei Grifondoro. Una delle due protestò sottovoce: “E' una pessima idea. Tuo fratello ci ucciderà non appena lo verrà a sapere” “Sempre che non ci scopra stasera stessa” ribatté l'altra, che non era altro che Lily Potter, intenta a strattonare il cugino Hugo per la manica del pigiama. “Andiamo, dobbiamo muoverci o finiremo per svegliare tutti!” “Certo che sei sempre molto d'aiuto, Lilu” borbottò il ragazzino, sospirando ed avanzando di qualche passo all'interno della stanza. Un ragazzo lì vicino si mosse bruscamente nel letto ed i due sobbalzarono per lo spavento. Ma nessuno parve svegliarsi dal sonno.
Lily tirò un sospiro di sollievo e si guardò intorno alla ricerca del letto del fratello maggiore. Ricordava di aver passato molte notti in quel dormitorio durante il suo primo anno, quando le ombre che si muovevano furtive nei quadri ed i rumori fuori dalla finestra la facevano rimanere sveglia per ore; saliva a piedi scalzi verso la stanza che James le aveva indicato il primo giorno, cercava a tentoni la sagoma del ragazzo e si accoccolava vicino a lui, che un po' sorpreso e ancora mezzo addormentato le passava un braccio dietro la schiena e ricadeva subito dopo in un sonno profondo, calmandola col suo respiro caldo e regolare.
Finalmente riuscì ad individuarlo nell'angolo più lontano dalla finestra, tutto rannicchiato nelle coperte rosse. Si avvicinò lentamente, facendo cenno al cugino di seguirla. Hugo scosse la testa contrariato e le andò dietro in punta di piedi, terrorizzato. “Puoi descrivermela di nuovo? Credo di essermi dimenticato...” “Accidenti, James te l'avrà fatta vedere un centinaio di volte quest'estate! È una mappa vecchia ed ingiallita di pergamena, ripiegata in 6 parti ed è completamente vuota”. Il ragazzino annuì e cominciò a rovistare sotto al letto, mentre Lily controllava i cassetti del comodino. Suo fratello mugolò alcune parole incomprensibili, voltandosi verso di lei. La ragazza si fermò all'istante, ma il giovane Grifondoro aveva ancora gli occhi chiusi e sorrideva misteriosamente. Chissà quale delle tante ammiratrici starà sognando penso tra sé e sé, tornando ai cassetti. Un piccolo tonfo proveniente dal baule ai piedi del letto attirò subito la sua attenzione. Hugo stava sventolando in aria un foglio spesso e giallastro, un'espressione vittoriosa dipinta sul viso cosparso di lentiggini. Lily gli sorrise ed indicò la porta. Filiamocela subito! Ma prima diede un'ultima occhiata sotto al letto e sfilò un involucro a fantasia floreale, sapendo già che cosa contenesse.
Era quasi arrivata dall'altro capo della stanza quando sentì James borbottare qualcos'altro a voce alta. “Ti prego Abby, non andare da Norton... è uno stronzo... lo sono anch'io, sì... ti prego, resta...”. Lily fece un sorrisetto e raggiunse il cugino nella Sala Comune.
Il ragazzino sembrava essere appena risalito dagli inferi. “Adesso vuoi spiegarmi per quale motivo abbiamo rubato la Mappa Del Malandrino ed il Mantello dell'Invisibilità a tuo fratello? Se Gazza dovesse trovarli in mano nostra ci farebbe espellere e James...beh, non oso pensare a cosa potrebbe farci lui”. Lily si sistemò una ciocca di capelli rossi dietro all'orecchio ed osservò compiaciuta il vecchio pezzo di pergamena ed il fagotto nelle sue mani. “Dobbiamo fare alcune indagini e credo che queste cose ci saranno molto utili per passare inosservati”.
 
 
La mattina seguente
 
 
Abigail si stava lamentando con alcune compagne di quanto il compito del professor Vitious fosse stato stranamente difficile, quando una ragazzina con i capelli rosso fuoco come i suoi le andò praticamente addosso. Dopo aver barcollato per alcuni istanti, la Serpeverde fece un passo indietro per poter vedere meglio chi fosse quella piccola furia e si ritrovò davanti la più giovane dei fratelli Potter, intenta a stringersi la divisa intorno al corpo. “Tutto bene, Lily?” domandò la ragazza. L'altra fece cenno di sì con la testa, guardandola di sottecchi. Abigail decise di non dargli peso. “Pronta per la partita di questo pomeriggio? Un bel derby come inizio anno non è affatto male” ridacchiò, alludendo all'imminente match di Quidditch che si sarebbe disputato poche ore dopo tra Grifondoro e Serpeverde.
Lily annuì di nuovo, sorridendo timidamente. “Mio fratello non parla d'altro”. Abigail appoggiò le mani sui fianchi, esasperata. “Quei ragazzi sanno pensare solo al Quidditch, mi chiedo cosa farebbero se...” “Scusa Abby, ma adesso devo proprio scappare” la interruppe l'altra, la voce mortificata ma ferma. “Ah, non voglio trattenerti oltre allora...” mormorò la ragazza, sorpresa. Lily le rispose con un sorriso di scuse e la superò a passo svelto, quasi incespicando e continuando a reggersi l'orlo del mantello. All'ultimo minuto però si voltò di nuovo verso di lei e aggiunse: “Sai, credo che mio fratello abbia fatto un sogno piuttosto interessante questa notte, dovresti fartelo raccontare!” e corse via.
Abigail rivolse un'occhiata interrogativa alle amiche, che alzarono le spalle come a dire “ne sappiamo quanto te” e proprio in quel momento un'altra sagoma si avvicinò al gruppetto. “Hey Davis, non è che hai visto mia sorella?”. Eccolo qua. Parli del diavolo e subito salta fuori. James la osservava con la testa piegata di lato ed il suo solito sorriso scintillante stampato sul viso. Le altre ragazze cominciarono subito a parlottare tra di loro, ma lui parve non averle nemmeno notate. Abigail annuì lentamente e si voltò verso il corridoio opposto. “E' corsa via proprio adesso, sembrava avere molta fretta” commentò pensierosa. Il ragazzo si grattò la fronte perplesso per qualche istante e poi sembrò riscuotersi dai suoi pensieri. “Ah, perfetto! Come minimo si sarà dimenticata della partita ed arriverà tardi al campo...” “Oh, per quello non devi preoccuparti! Gliel'ho appena ricordato io e ha detto che ci sarà”. La ragazza ci pensò su qualche secondo, poi aggiunse timorosa: “Mi ha pure consigliato di chiederti qualcosa a proposito... si, insomma... ha detto che dovresti aver fatto un sogno interessante stanotte e che forse avrei dovuto chiederti di raccontarmelo, anche se non so proprio...” “Perché ti avrebbe detto una cosa del genere?” sbottò lui, il viso improvvisamente colorato di chiazze rosse.
Abigail inarcò un sopracciglio e mormorò: “Non ne ho idea, Potter. Chi può sapere cosa passa per la testa a tua sorella?” ridacchiò per alleviare una tensione che neppure sapeva di poter creare con quella semplice richiesta. Il giovane si passò una mano tra i capelli, visibilmente imbarazzato. “Lasciala perdere, ogni tanto dice cose senza senso solo per il gusto di farmi ammattire” borbottò senza troppa convinzione. La ragazza annuì. Trascorsero alcuni minuti in silenzio, le ragazze dietro di loro che improvvisamente si accorsero di essere di troppo. “Noi andiamo nella Sala Comune, Abby. Ci raggiungi là o...?” chiese una di loro sorridendo. “Sì, arrivo subito!” rispose di getto la rossa, voltandosi poi di nuovo verso il suo interlocutore. “Sicuro di non avere nient'altro da dirmi, James?”. Si illuse che chiamarlo per nome invece che per cognome come faceva sempre potesse sortire qualche effetto. Il ragazzo si mordicchiò il labbro inferiore, mentre il suo sguardo da impacciato si trasformò in un'occhiata penetrante.
“Beh, se proprio ci tieni a sapere di cosa si trattasse... diciamo che quel sogno era una specie di replica della nostra performance al campo estivo... ricordi, Abby?” “In bocca al lupo per la partita Potter, ci vediamo!” disse lei tutta d'un fiato prima di allontanarsi a grandi passi, maledicendosi per aver anche solo insistito. Non si può proprio ragionare con te.
Dal canto suo, il giovane Grifondoro la osservò mentre svoltava l'angolo, scomparendo. In fondo ti ho detto la verità. Omettendo la parte del sogno in cui tu mi lasciavi per quel pezzo di merda di Norton ed io ti pregavo come un pezzente di tornare da me, ovviamente.
 
 
 
“Professoressa, vorrei parlarle. Ha presente quel nuovo incantesimo...” Dorian non fece in tempo a finire la frase che l'insegnante di Difesa Contro Le Arti Oscure l'aveva già trascinato nel proprio ufficio, chiudendosi la porta alle spalle. “Ti ha visto qualcuno?” chiese trafelata. Il ragazzo scosse la testa e fece per parlare di nuovo, ma la donna si aggrappò a lui, tappandogli la bocca con la propria. Il ragazzo, seppur con sorpresa, ricambiò il bacio con passione, spingendola verso l'enorme tavolo di legno d'acero e costringendola a sedercisi sopra, stretta tra le sue braccia come un uccello in gabbia. La donna gli tirava i capelli con le dita affusolate, senza mai staccarsi dalle sue labbra, sempre più vorace ed impaziente.
“Non ti basta mai, eh Cecilia?” mormorò il ragazzo tra un bacio e l'altro. La donna sussultò, non ancora abituata a sentirsi chiamare per nome da quello che dopotutto rimaneva un suo studente. Poi riprese a baciarlo, allentandogli la cravatta rossa-oro e cominciando a sbottonargli la camicia. Dorian le fermò la mano, esitante. “Ho la partita di Quidditch tra mezz'ora, non posso...” “Oh, sì che puoi” ribatté lei, mordicchiandogli il labbro inferiore. “Sono certa che i tuoi compagni sapranno aspettare qualche minuto in più” “Ma è la prima partita della stagione e si tratta di Serpeverde! Come faccio a...” “Vorrà dire che se sarà la mia Casa a vincere, troverò una scusa per togliere loro 20 punti. Va bene così?” e fece scendere la mano sul cavallo dei pantaloni del Grifondoro, premendo con decisione. Il ragazzo trasalì.
La professoressa Prince rise e cominciò a tracciare una scia umida di baci sul suo collo, mormorandogli parole di incoraggiamento. “Coraggio, Dorian. Potresti non averne più l'occasione...” e al giovane pareva di scendere sempre più vorticosamente verso il più piacevole degli inferni. Sapeva di avere delle responsabilità in quanto capitano della squadra, ma quelle labbra, quelle labbra. “Magari solo qualche minuto in più, potrebbero non accorgersene neanche...” mormorò, affondando la testa nell'incavo del collo di lei, facendola gemere di piacere.

 

 

 

 

Buonaseeera!
O forse dovrei già dire “buonanotte”? Ma no, sono sicura che con questa estate appena iniziata sarete già tutti/e a fare le ore piccole ;)
Sono un po' delusa in realtà, siete ancora così poco a leggere questa ff, non sapete il dolore profondo che mi provocate AHIME' che ingrati che siete, io che mi impegno e voi ignorate il mio operato! (ovviamente sto melodrammatizzando un po', capitemi, sono le 11 passate)
Spero, come al solito, che questo capitolo vi sia piaciuto, che la storia vi intrighi e che i personaggi siano abbastanza interessanti e ben congegnati (anche se forse è ancora presto per dirlo ahaha). Io sto entrando nel delicato periodo degli esami, quindi non so se potrò continuare a postare così “velocemente” (non so a quali ritmi siete abituati con le altre fanfiction, ma per me questo è decisamente ESSERE VELOCI ahaha)
Comunque spero di poter continuare a scrivere e di trovare pian piano sempre più gente disposta a starmi a sentire e a perdere qualche minuto dietro alle mie “storielle”
Un bacio a tutti, dormite bene e recensite che male non vi/mi fa ;)
 
Frannie
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: ShootinStar